lunedì 3 aprile 2017

Volevano cambiare l'Italia, ci stanno riuscendo. Grazie ragazzi, Grazie M5S. Guardate cosa hanno fatto..




Gli avevano portato via la casa per un debito di mille euro con le banche. A maggio 2013 Giovanni Guarascio, muratore di 64 anni, in segno di protesta si era dato fuoco davanti la palazzina di via Brescia 214 a Vittoria per protestare contro lo sfratto della sua famiglia. Uno sfratto che per due anni e mezzo, la vedova e le due figlie di Guarascio, sostenute da alcuni Comitati e da don Vincenzo Sansone, sacerdote campano, sono riuscite ad evitare con una estenuante battaglia giudiziaria non ancora conclusa. Ora, a segnare la fine dell'incubo, il decisivo intervento dei deputati del Movimento 5 stelle dell'Assemblea Regionale Siciliana che, con l'accontanamento mensile di una parte del loro stipendio, hanno acquistato dal compratore che se l'era aggiudicata all'asta la casa dei Guarascio per restituirla alla famiglia del muratore.

La donazione - spiegano dal Movimento - è altamente simbolica: serve ad accendere i riflettori sulla legge voto sull'impignorabilità della prima casa, fortemente voluta dal M5s attualmente ferma al Senato. La legge è stata approvata all'unanimità dall'Ars il 22 ottobre del 2014, ma da allora ha fatto pochissima strada a Roma. "E' ora che la legge metta il turbo - dicono i deputati Cinquestelle - non possiamo permettere che ci siano altri casi Guarascio, cui stiamo pensando di intestare la legge. Renzi non faccia orecchie da mercante, eventuali prossime vittime le avrebbero sulla coscienza lui e la sua maggioranza". La casa verrà formalmente riconsegnata alla famiglia Guarascio venerdi alle 11 alla presenza dei deputati regionali M5S e dei portavoce nazionali del Movimento, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista.

Che la casa dei Guarascio fosse stata venduta illegittimamente
è l'ipotesi dell'inchiesta, con tre indagati, che il procuratore di Ragusa Carmelo Petralia si appresta a chiudere. Solo uno dei tanti affari di quella sorta di "comitato" composto da faccendieri, funzionari di banca e avvocati da tempo al centro di inchieste di diverse Procure della Repubblica, a cominciare proprio da quella di ragusa, provincia dove si riscontra il più alto numero di casi di sottrazione della prima casa da parte delle banche per debiti di poche migliaia di euro.

Fonte: REPUBBLICA

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