lunedì 31 luglio 2017

LANNUTTI SENZA FRENI FA TREMARE LO STUDIO: GUARDATE CHI VUOLE MANDARE IN GALERA

Il presidente dell’Adusbef, associazione a tutela dei diritti dei consumatori, Elio Lannutti durante la puntata de L’Aria che Tira di stamane ha denunciato il mancato rimborso dei risparmiatori vittime di Banca Etruria:
“Questa è un’altra truffa,” ha detto Lannutti, che ha aggiunto: “È come dire: se lei viene rapinato, Parenzo, la accusano di non essere maestro di judo”.
Poi l’attacco al Governatore della Banca d’Italia Visco:
“Bisogna arrestare i ladri, a cominciare da Visco”.
E ancora:
“Qui c’è un crack che non finisce più. Bisogna arrestare Visco perché non ha vigilato, perché guadagna un sacco di soldi, perché è responsabile del crack di 450mila famiglie.”

Guarda il video – Lannutti. ‘Arrestate il Governatore della Banca d’Italia Visco’ 





Il presidente di Adusbef ha poi commentato quanto affermato durante la puntata de L’Aria che Tira con un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, che riportiamo di seguito:
“La7: sono stato ospite di Parenzo a l’Ariachetira a parlare di risparmiatori espropriati da Bankitalia e dallo Stato, poveri vecchi che hanno perso tutto. Rivendico di aver chiesto l’arresto del Governatore Visco, principale causa di tutti gli espropri criminali dei risparmi col bail in, approvato a loro insaputa di cui, col ministro Padoan han chiesto la revisione. Senza verità, giustizia e pene esemplari per i mandarini di Bankitalia e Consob, non se ne esce. Credo però che dovrò limitare le arrabbiature, il mal di fegato per i tanti tutori dei banchieri, di Bankitalia e dei potentati. Dalle 13,30 sarò a TgCom 24 a Fatti & Misfatti Buona giornata.”

La protesta delle vittime del crack di Banca Etruria

Nel pomeriggio i risparmiatori vittime del crack di Banca Etruria hanno protesta davanti al tribunale dove si stava svolgendo l’udienza per la bancarotta dell’istituto toscano.
“Sit-in di protesta di risparmiatori al tribunale di Arezzo, dove si è svolta l’udienza preliminare davanti al gup Giampiero Borraccia per la bancarotta di Banca Etruria. Arrivati da tutta la Toscana ma anche dal Lazio, i risparmiatori divisi in due comitati Vittime Salvabanche e Azzerati, hanno inscenato una manifestazione pacifica ma con slogan forti contro l’ex presidente del consiglio Matteo Renzi e i suoi collaboratori e contro la banca. Al grido di “ladri ladri” i risparmiatori hanno piantonato il tribunale peraltro blindato da un ingente numero di polizia e carabinieri.Sul banco del gup oltre 2.500 richieste di costituzione di parti civili. Tra loro anche il comune di Arezzo”.

 

INCREDIBILE:la stampa estera massacra quella italiana per difendere la Raggi da tutto il fango ricevuto

Virginia, un femminicidio mediatico

Premessa: 1) non ho mai votato per il Movimento 5 Stelle; 2) non ho mai incontrato Virginia Raggi e, perciò, non mi permetto di giudicarla; 3) non entrerò nel merito delle questioni romane (la pesante eredità del passato, i pasticci nel formare la giunta, gli scontri fra il sindaco e i suoi colleghi di partito) che non mi sono del tutto chiare e, comunque, meriterebbero un’analisi seria e approfondita.
Però…
…però sento l’obbligo – sì, l’obbligo – di spendere qualche parola per quanto è avvenuto e sta avvenendo, dal 20 giugno 2016 (giorno dell’elezione), nella vita della trentottenne che guida dal Campidoglio la città caput mundi (prima donna in 2.769 anni di Storia).
Partiamo dall’inizio.
La sua vittoria non ha suscitato il benchè minimo entusiasmo tra le numerose aggregazioni femminili italiane, di solito orgogliosamente velocissime nel sottolineare i successi di signore e signorine.
Anzi…
Riporto quanto ho scritto proprio qui dopo il voto: “L’appartenenza grillina ha oscurato l’appartenenza di genere, diciamolo (…) Perfino fra le militanti di molte associazioni femminili. Da cui è arrivato un fragoroso silenzio o, tutt’ al più, qualche cigliosa presa d’atto, giungendo  addirittura a sottolineare maliziosamente le differenze fra Chiara Appendino (che a Torino ha sbaragliato il sindaco uscente, Pietro Fassino) e la Raggi in termini di obbedienza al Movimento 5 stelle. Di più. Si è rimproverato a entrambe di non aver usato il sostantivo sindaca al posto di sindaco… Nessuna, insomma, ha stappato entusiasticamente bottiglie di champagne nella trincea rosa del Paese. E sul fronte maschile come è andata? Peggio mi sento (a cominciare dal marito della Raggi, che proprio la sera dell’elezione, con una lettera aperta diffusa via Twitter, ha messo in piazza la crisi del loro matrimonio; ed è stato bacchettato su l’Espresso). Come ha raccontato Nadia Somma, di Demetra donne in aiuto, Chiara e Virginia sono state trattate alle stregua di due fenomeni da baraccone, scatenando uno “stupidario”: “Riferimenti all’abbigliamento e all’avvenenza, linguaggio informale (per molti giornalisti e giornaliste sono “le ragazze” e  Raggi è “a moretta”) o smaccatamente sessista (bambola, bambolina, fatina). Alcuni articoli sono irritanti altri involontariamente comici”. E giù con una serie di citazioni. Ben visivamente riassunte, peraltro, nel tweet di Tania Marocchi, dell’European Policy Centre, che offre un eccellente colpo d’occhio sui titoli dei quotidiani italiani: da “Roma in bambola” (Il Tempo) a “Ma saranno capaci?” (Libero)”.
Questo, appunto, all’inizio.
Dopo, tra luglio, agosto e settembre, è andata ancor peggio.
Decisamente peggio.
Senza – lo ripeto – entrare nel merito delle complesse vicende politiche, annoto che Virginia è stata costantemente sbattuta in prima pagina.
È stata sottoposta, cioè, al trattamento che (in un tempo per fortuna lontano) si riservava ai mostri della cronaca condannandoli prima dei processi.
Non basta.
In poche settimane ha avuto da parte dei telegiornali più minutaggio di quanto il Movimento 5 Stelle abbia collezionato negli ultimi due anni.
E il culmine è stato raggiunto domenica 11 settembre.
Quel giorno, infatti, tutti i più importanti quotidiani italiani, i notiziari televisivi e radiofonici hanno utilizzato un banale articoletto sul maltempo dell’Osservatore romano, il quotidiano del Vaticano, elevandolo al rango di presa di posizione della Santa Sede contro l’operato della Raggi.
Una balla spaziale.
Tanto che, letti i giornali, l’autorevole Monsignor Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, si è affrettato a smentire.
Qualcuno ha forse detto o scritto “Abbiamo sbagliato”?
Qualcuno per caso ha chiesto scusa al Vaticano e al Campidoglio?
Nisba.
Solo Marco Travaglio, su il Fatto Quotidiano e, poi, in tv, ospite di Lilli Gruber aOtto e mezzo, ha parlato chiaro, anzi chiarissimo, raccontando, dati alla mano, come la stampa abbia gonfiato il… nulla e insabbiato, il giorno dopo, le parole di Becciu.
Capito?
Mica è finita.
Alla ricerca di non si sa bene che cosa, le troupe televisive hanno assediato l’abitazione privata di Virginia come non si è mai visto fare, nella lunga storia della Repubblica, con qualsivoglia politico.
E, tuttavia, esclusa la diretta interessata, nessuno ha fiatato.
Mentre, per dire, è bastata una vignetta sul ministro Maria Elena Boschi per scatenare il pandemonio e financo lo sdegno di chi, paladino “Senza se e senza ma” della satira, proclamava “Je suis Charlie”.
Ecco, concludo.
Scommetto che se al posto della Raggi ci fosse qualcun'altra e subisse lo stesso trattamento si urlerebbe al femminicidio mediatico.
Invece qui – a parte Travaglio – stanno tutti zitti.
E, quel che è peggio, tutte zitte…

Fonte: http://www.tvsvizzera.it/radio-monteceneri/Hypercorsivi/Virginia-un-femminicidio-mediatico-8041420.htmlb

ULTIM'ORA! ALFANO INCASTRATO, ADESSO RISCHIA GROSSO. GUARDATE COSA E' VENUTO FUORI..

di MoVimento 5 Stelle

Dopo Mafia Capitale, adesso la ‘ndrangheta. Il MoVimento 5 Stelle nel 2014, dopo una visita al Cara di Crotone dell’europarlamentare Laura Ferrara, aveva denunciato in un esposto il malaffare nella gestione del centro più grande d’Europa. L’operazione della Dda di Catanzaro, che ha portato in carcere 68 persone, conferma i nostri dubbi.
In Italia la chiamano ospitalità e invece è solo business. Il profitto delle cooperative si fonda su questa addizione: più la burocrazia è lenta, più immigrati arrivano sulle coste italiane, maggiori sono i profitti. Migrantopoli è una realtà che deve essere smantellata al più presto.
I centri di accoglienza sono una gallina dalle uova d'oro per chi li gestisce. l contratti di assegnazione di appalti e subappalti, possono andare in deroga e non sempre prevedono un bando pubblico. La trasparenza non esiste. Come già dimostrato in passato con gli scandali dei Cie di Lampedusa e Roma, le cooperative hanno mani libere, a volte anche a detrimento dei più elementari diritti umani.
Il 26 ottobre 2014 Laura Ferrara ha visitato il Cara di Sant'Anna di Crotone per verificare di persona le condizioni di vita degli ospiti e la corretta gestione dei fondi europei. Ha trovato container sovraffollati, mancanza di igiene, i bagni una latrina, l'acqua dei pochi rubinetti che funzionavano sgorgava fredda. Eppure l'associazione che la gestisce - Confederazione nazionale delle Misericordie – per anni ha usufruito di milioni di euro dallo Stato italiano.
Laura Ferrara ha scritto un esposto al prefetto di Crotone, ministro Alfano, Presidente giunta Regione Calabria, Sindaco di Isola Capo Rizzuto, procura di Catanzaro, questura e guardia di finanza di Crotone. Il MoVimento 5 Stelle ha chiesto chi fornisce e controlla i beni erogati dall'ente gestore, come avviene la selezione dei fornitori, di avere accesso ai bilanci e le informazioni sulla gara d'appalto per la costruzione dei nuovi alloggi sostitutivi dei container. In una sola parola, TRASPARENZA.
Abbiamo scoperto che il Ministero dell'Interno ha misteriosamente avocato a se tutti i documenti nonostante la convenzione siglata con la cooperativa stabilisca diversamente. Perché? Cosa voleva nascondere l’allora Ministro Alfano? Nell'opacità nascono i piccoli e grandi affari, così come denunciato da una giornalista.

Oltre a gestire il centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto
, la confraternita della Misericordia ha nel 2014 vinto anche l'appalto di quello di Lampedusa. Vogliamo vederci chiaro anche lì. Trasparenza ma anche nuove regole. L’Europa non può lavarsi le mani se i propri fondi vanno ad arricchire le mafie. Il Regolamento di Dublino impone all'Italia di trattenere i rifugiati sul proprio territorio anche quando vogliono raggiungere i loro parenti in altri Paesi europei. Questa è la trappola in cui nasce il business dell'immigrazione. Bisogna prosciugare i pozzi di questo business, ecco perché al Parlamento europeo abbiamo presentato una proposta di riforma del Regolamento di Dublino.
Tutti sanno dove nasce il malaffare ma nessuno fa niente, anzi con certi loschi figuri (Leonardo Sacco, presidente della sezione calabrese della Confraternita che gestisce il Cara di Crotone) si fa la gara dei selfie: Berlusconi, Renzi, Alfano. Il caso delle foto con Sacco ci mostra che la politica italiana o cambia o muore. Tutti i partiti che hanno governato hanno avuto a che fare con questo personaggio. Esattamente come con Buzzi per Mafia Capitale. Dal Cara di Mineo a Crotone passando per la malagestione di Lampedusa… guarda caso, sempre tutti amici del Ministro Alfano. Alfano, la misura è colma: DIMISSIONI SUBITO!

ATTENTI CITTADINI:QUESTO VIDEO DEVONO VEDERLO TUTTI GLI ITALIANI: CONDIVIDETELO UN MILIONE DI VOLTE




Caso Raggi e inchiesta Consip, Marco Travaglio: ‘Ecco come falsificano la realtà’


Detto da Marco Travaglio in diretta a Otto e Mezzo fa tutto un altro effetto.
Il direttore del Fatto Quotidiano ha spiegato come i media italiani falsificano la realtà e far credere che la vicenda Raggi sia un grave scandalo, mentre si nasconde l’inchiesta sul più grande appalto truccato d’Europa:
“Ci sono altri sistemi per falsificare la realtà, basta prendere una cosa minuscola e trasformarla in uno scandalo enorme e prendere uno scandalo enorme e trasformarlo in una cosa minuscola.
È il gioco della pagliuzza e della trave.
Noi oggi abbiamo raccontato ancora stamattina la storia dei due Romeo. Uno è l’ex-segretario della Raggi, che è stato nominato ed è indagato sia lui sia lei per abuso d’ufficio (una nomina da 90mila euro, che è più o meno la metà di quello che prendeva il capo della Segreteria di Marino).
Dall’altra parte c’è l’imprenditore di Napoli Salvatore Romeo, che è indagato per corruzione, addirittura per concorso per associazione camorristica, che è stato intercettato mentre incontrava alcuni uomini vicinissimi a Renzi, e che stava per ottenere l’appalto più grande d’Europa, 2,7 miliardi dalla Consip. E i magistrati ieri hanno perquisito i suoi uffici dicendo che ci sono tangenti e favori ai politici; Romeo pensava di comprarsi l’Unità per ingraziarsi il Partito Democratico.
Purtroppo l’indagine è stata bloccata per una fuga di notizie che ha rivelato ai vertici della Consip che avevano le cimici negli uffici, e loro le hanno tolte. E i vertici della Consip hanno raccontato che questa fuga di notizie l’hanno fatta il ministro Lotti e il generale dei Carabinieri Del Sette.
Naturalmente noi non sappiamo se ha ragione il dirigente della Consip o hanno ragione Lotti e Del Sette. È curioso che siano rimasti tutti al loro posto, e soprattutto è curioso che stamattina questa notizia sia finita a pagina 200 dei giornali, mentre il segretario della Raggi Romeo, anzi ex-segretario della Raggi Romeo, sta in tutte le prime pagine.
Il gioco dei due Romeo aiuta molto bene a spiegare la pulce e l’elefante, o la pagliuzza e la trave.





Boldrini, ore di panico. Il ribaltone la manda a casa:così cade (subito) dalla sua poltrona

Boldrini, Bechis: “Addio presidenta: perché le elezioni anticipate la faranno sparire’
Tra i tanti aspetti negativi del nuovo patto del Nazareno, qualcosa di positivo c’è secondo il vicedirettore di Libero Franco Bechis: andando ad elezioni anticipate non rivedremo più Laura Boldrini.
Scrive Bechis:
“C’è un piccolo cadeau agli italiani nel patto sulla legge elettorale che ha riunito dopo tanto tempo Matteo Renzi e Silvio Berlusconi e che facendo contenti anche Matteo Salvini e Beppe Grillo porterà tutti alle urne. Piccolo ma graditissimo regalo: con la fine anticipata della legislatura Laura Boldrini lascerà la presidenza della Camera dei deputati e se vorrà continuare a fare politica, dovrà sbracciarsi per farsi largo nel mare magnum dei peones della politica. Una chiusura anticipata che rallegra gli oltre due terzi di italiani che considerano l’avventura istituzionale della Boldrini una delle peggiori della storia della Repubblica. In quasi tutti i sondaggi di opinione la sua popolarità è ai minimi termini, meno della metà del gradimento benaugurante che l’aveva accompagnata nei primissimi tempi del suo insediamento”.
Le ultime comparse televisive della Boldrini dimostrano insofferenza per il destino della legislatura, e della poltrona di vicepresidente:*
“È praticamente impossibile che per lei ci sia una seconda occasione politica di questo livello, e anche se non vuole farsene una ragione, pare soffrirne non poco. Si è capito ieri anche nella sua nervosissima domenica, che potrebbe essere una delle ultime in cui potersi ancora fregiare di quella terza carica della Repubblica ricoperta fra lo sconcerto dei più. A Ventotene per l’ennesima celebrazione inutile con diluvio di caramellose parole (il modo quasi esclusivo in cui ha ricoperto il suo mandato), la Boldrini si è fatta intervistare dalla all news della Rai, prefigurando scenari da tregenda per quell’accordo che la farebbe sloggiare da Montecitorio qualche mese prima del previsto. «Dovremmo intanto ricordare», ha puntato il dito da maestrina verso quei diavolacci di Renzi e Berlusconi, «che abbiamo molti provvedimenti avviati e non ancora conclusi. Per esempio la prescrizione, la cittadinanza, il reato di tortura, il cognome della madre ai bambini, ma la lista è lunga…». Poi ha sfoderato senza sprezzo del ridicolo quella che riteneva la sciabolata vincente: «Penso che l’Italia per anni è stata considerata all’estero come il Paese inaffidabile in cui i governi cambiano continuamente. Credo che non dovremmo confermare questo pregiudizio, e andare a fine legislatura lo smentirebbe». Frase già in sé grottesca, perché nessuno penserebbe questo per avere accorciato di qualche settimana la legislatura come per altro già fu fatto nel 2013 proprio per dare spazio alla Boldrini. Ma pure sfortunata, perché pronunciata proprio mentre dai contatti diplomatici avviati da Renzi e Berlusconi anche con l’intermediazione del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, l’ipotesi di una fine anticipata della legislatura italiana otteneva il via libera dalle principali cancellerie della Ue, con in testa Angela Merkel”.

Navi ONG: la verità è venuta fuori e dovete condividerla tutti. Guardate cosa è stato scoperto..





di Alfonso Bonafede
Dopo mille polemiche assurde e ipocrite, la commissione di indagine ha praticamente confermato che il M5S aveva ragione!
Vi chiedo di ascoltare Latorre (PD, Presidente della commissione di indagine) che ammette che:
1) è necessario formare una white-list delle ONG che mettono in totale trasparenza i loro bilanci e finanziamenti... praticamente quello che dice Luigi Di Maio da settimane;
2) bisogna avere agenti di polizia giudiziaria in mare: è la proposta, a mia prima firma, presentata dal M5S più di due settimane fa... chissà se il PD voterà a favore?!?!?
Nel frattempo, immagino che qualcuno vorrà chiedere scusa a Luigi Di Maio e al MoVimento 5 Stelle.


10MILA EURO AL MESE IN NERO, PIU’ VIAGGI E CASA ARREDATA: ARRESTATA SINDACA. ECCO COME FACEVA A FARE BUSINESS SULLA PELLE E LA SALUTE DEI CITTADINI

Maddaloni, arrestato il sindaco Rosa De Lucia. Intascava tangenti per il servizio rifiuti. Soldi anche per viaggi e arredare casa
Il sindaco Rosa De Lucia aveva un bancomat personale, fatto di carne e ossa. Nessuna tessera da inserire ma tanti soldi da ritirare: almeno 10mila euro al mese, più denaro per viaggi come quello ad Antibes e perfino contante per arredare casa. I soldi le venivano forniti dall’imprenditore Alberto di Nardi, l’uomo a cui la prima cittadina di Forza Italia garantiva il servizio di raccolta dei rifiuti.
Emerge anche questo dall’inchiesta della procura di Santa Maria Capia Vetere sul Comune di Maddaloni, in provincia di Caserta, dove sono state emesse cinque ordinanze di custodia cautelare (due in carcere e tre ai domiciliari). L’accusa è quella di tangenti intascate per affidare, ciclicamente, il servizio di raccolta rifiuti sempre alla stessa ditta.
Nel Comune alle porte di Caserta i carabinieri hanno arrestato anche l’assessore Cecilia D’Anna, il consigliere comunale Giuseppina Pascarella e appunto l’imprenditore. Sono tutti ritenuti responsabili a vario titolo di corruzione, tentata induzione indebita a dare e promettere qualcosa e peculato in concorso.
Al centro dell’inchiesta la figura della 36 enne Rosa De Lucia. Per la procura avveniva “una corruzione sistemica – ha spiegato il procuratore aggiunto Carlo Fucci – che ricorda la tangentopoli casertana del 1992. Di Nardi – scrive il Gip Sergio Enea – era un bancomat per la De Lucia”. Grazie ai soldi di Di Nardi il sindaco si era permesso un viaggio ad Antibes con l’amica assessore Cecilia D’Anna (anche lei arrestata), aveva arredato completamente casa e fatto tante altre spese.
Dopo la denuncia di una ditta concorrente sono però iniziati i pedinamenti e Di Nardi è stato fermato a un finto posto di blocco con in tasca 5000 euro. “Sono per le bollette” avrebbe detto, soldi che invece erano destinati al sindaco. In altre occasioni Di Nardi avrebbe anche sponsorizzato progetti della giunta e pagato circa 500 euro per iniziative contro il femminicidio.


L’azienda dell’imprenditore risulta, con 300 dipendenti sparsi in vari comuni, come una fra le maggiori del casertano. La Dhi (Di Nardi Holding) si occupa di servizi ecologici e gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani a Maddaloni, e nei comuni di Santa Maria Capua Vetere, San Nicola la Strada, Bellona, Pontelatone, Roccaromana, Teverola, Cesa e Vitulazio. Nata solo 5 anni fa, in pochi anni ha fatto incetta di appalti riuscendo ad ottenere continue proroghe e rinnovi contrattuali. La stessa De Lucia aveva ricevuto richiami formale dalla prefettura di Caserta che la invitava a lanciare una gara d’appalto per affidare il servizio di raccolta dei rifiuti ma questo non avveniva. Di Nardi infatti secondo la procura “pagava” per poter mantenere il servizio. Arrestato, ora all’imprenditore i carabinieri hanno sequestrato preventivamente un milione di euro.

giovedì 27 luglio 2017

ECCO TUTTI NOMI DEI POLITICI CHE HANNO DETTO NO ALL’ABOLIZIONE DEL VITALIZIO

Ecco i nomi dei 337 deputati che hanno bocciato la mozione del Movimento 5 Stelle che avrebbe tagliato le pensioni d’oro e aumentato le pensioni minime:

1 Adornato Ferdinando UDC
2 Agostini Luciano PD
3 Agostini Roberta PD
4 Albanella Luisella PD
5 Alfreider Daniel SVP
6 Allasia Stefano LEGA NORD
7 Alli Paolo NCD
8 Amato Maria PD
9 Amendola Vincenzo PD
10 Amici Sesa PD
11 Amoddio Sofia PD
12 Antezza Maria PD
13 Anzaldi Michele PD
14 Argentin Ileana PD
15 Arlotti Tiziano PD
16 Attaguile Angelo NCD
17 Balduzzi Renato SCELTA CIVICA
18 Bargero Cristina PD
19 Baruffi Davide PD
20 Basso Lorenzo PD
21 Bazoli Alfredo PD
22 Bellanova Teresa PD
23 Benamati Gianluca PD
24 Beni Paolo PD
25 Berlinghieri Marina PD
26 Bianchi Dorina NCD
27 Bianchi Mariastella PD
28 Biffoni Matteo PD
29 Binetti Paola UDC
30 Bini Caterina PD
31 Biondelli Franca PD
32 Blazina Tamara PD
33 Bobba Luigi PD
34 Boccuzzi Antonio PD
35 Bolognesi Paolo PD
36 Boldrini Laura SEL
37 Bonaccorsi Lorenza PD
38 Bonavitacola Fulvio PD
39 Bonifazi Francesco PD
40 Bonomo Francesca PD
41 Bordo Michele PD
42 Borghesi Stefano LEGA NORD
43 Borghi Enrico PD
44 Bosco Antonino NCD
45 Bossa Luisa PD
46 Bossi Umberto LEGA NORD
47 Braga Chiara PD
48 Bragantini Matteo PD
49 Bragantini Paola LEGA NORD
50 Brandolin Giorgio PD
51 Bratti Alessandro PD
52 Bressa Gianclaudio PD
53 Bruno Bossio Vincenza PD
54 Bruno Franco CENTRO DEMOCRATICO
55 Bueno Renata USEI
56  Bombassei Alberto SCELTA CIVICA
57 Burtone Giovanni Mario Salvino PD
58 Busin Filippo LEGA NORD
59 Buttiglione Rocco UDC
60 Campana Micaela PD
61 Caon Roberto LEGA NORD
62 Capodicasa Angelo PD
63 Capone Salvatore PD
64 Capozzolo Sabrina PD
65 Capua Ilaria SCELTA CIVICA
66 Carbone Ernesto PD
67 Cardinale Daniela PD
68 Carella Renzo PD
69 Carnevali Elena PD
70 Carocci Mara PD
71 Carra Marco PD
72 Carrescia Piergiorgio PD
73 Caruso Mario UDC
74 Casati Ezio Primo PD
75 Casellato Floriana PD
76 Cassano Franco PD
77 Castricone Antonio PD
78 Catania Mario UDC
79 Causi Marco PD
80 Causin Andrea SCELTA CIVICA
81 Cenni Susanna PD
82 Censore Bruno PD
83 Cera Angelo UDC
84 Cesaro Antimo SCELTA CIVICA
85 Chaouki Khalid PD
86 Cimbro Eleonora PD
87 Cimmino Luciano SCELTA CIVICA
88 Cirielli Edmondo FRATELLI D’ITALIA
89 Civati Giuseppe PD
90 Coccia Laura PD
91 Colaninno Matteo PD
92 Cominelli Miriam PD
93 Coppola Paolo PD
94 Corsaro Massimo Enrico FRATELLI D’ITALIA
95 Coscia Maria PD
96 Cova Paolo PD
97 Covello Stefania PD
98 Crimi’ Filippo PD
99 Crivellari Diego PD
100 Culotta Magda PD
101 Cuperlo Giovanni PD
102 D’agostino Angelo Antonio SCELTA CIVICA
103 D’arienzo Vincenzo PD
104 D’attorre Alfredo PD
105 D’incecco Vittoria PD
106 Dal Moro Gian Pietro PD
107 Dallai Luigi PD
108 Dambruoso Stefano SCELTA CIVICA
109 Damiano Cesare PD
110 De Maria Andrea PD
111 De Menech Roger PD
112 De Mita Giuseppe UDC
113 Decaro Antonio PD
114 Del Basso De Caro Umberto PD
115 Di Lello Marco PD
116 Di Maio Marco PD
117 Donati Marco PD
118 Ermini David PD
119 Fabbri Marilena PD
120 Famiglietti Luigi PD
121 Fanucci Edoardo PD
122 Faraone Davide PD
123 Farina Gianni PD
124 Fauttilli Federico SCELTA CIVICA
125 Fedriga Massimiliano LEGA NORD
126 Ferranti Donatella PD
127 Ferrari Alan PD
128 Ferro Andrea PD
129 Fiano Emanuele PD
130 Fiorio Massimo PD
131 Fioroni Giuseppe PD
132 Fitzgerald Nissoli Fucsia SCELTA CIVICA
133 Folino Vincenzo PD
134 Fontana Cinzia Maria PD
135 Fontanelli Paolo PD
136 Fossati Filippo PD
137 Fragomeli Gian Mario PD
138 Fregolent Silvia PD
139 Gadda Maria Chiara PD
140 Galgano Adriana SCELTA CIVICA
141 Galli Carlo PD
142 Galli Giampaolo PD
143 Gandolfi Paolo PD
144 Garavini Laura PD
145 Garofani Francesco Saverio PD
146 Gasbarra Enrico PD
147 Gasparini Daniela Matilde Maria PD
148 Gebhard Renate SVP
149 Gelli Federico PD
150 Genovese Francantonio PD
151 Ghizzoni Manuela PD
152 Giacobbe Anna PD
153 Giacomelli Antonello PD
154 Gigli Gian Luigi SCELTA CIVICA
155 Ginefra Dario PD
156 Ginoble Tommaso PD
157 Giorgis Andrea PD
158 Giuliani Fabrizia PD
159 Giulietti Giampiero PD
160 Gnecchi Marialuisa PD
161 Gozi Sandro PD
162 Grassi Gero PD
163 Greco Maria Gaetana PD
164 Gribaudo Chiara PD
165 Guerini Giuseppe PD
166 Guerini Lorenzo PD
167 Guerra Mauro PD
168 Guidesi Guido LEGA NORD
169 Gullo Maria Tindara PD
170 Gutgeld Itzhak Yoram PD
171 Iacono Maria PD
172 Iannuzzi Tino PD
173 Impegno Leonardo PD
174 Incerti Antonella PD
175 Invernizzi Cristian LEGA NORD
176 Iori Vanna PD
177 Laforgia Francesco PD
178 Lattuca Enzo PD
179 Lauricella Giuseppe PD
180 Lenzi Donata PD
181 Leone Antonio NCD
182 Leva Danilo PD
183 Locatelli Pia Elda PD
184 Lodolini Emanuele PD
185 Losacco Alberto PD
186 Lotti Luca PD
187 Madia Maria Anna PD
188 Maestri Patrizia PD
189 Magorno Ernesto PD
190 Maietta Pasquale FRATELLI D’ITALIA
191 Malisani Gianna PD
192 Malpezzi Simona Flavia PD
193 Manciulli Andrea PD
194 Manfredi Massimiliano PD
195 Manzi Irene PD
196 Marantelli Daniele PD
197 Marazziti Mario SCELTA CIVICA
198 Marchetti Marco PD
199 Marchi Maino PD
200 Marcolin Marco LEGA NORD
201 Marguerettaz Rudi Franco VALLEE D’AOSTE
202 Mariani Raffaella PD
203 Mariano Elisa PD
204 Marroni Umberto PD
205 Martella Andrea PD
206 Martelli Giovanna PD
207 Martino Pierdomenico PD
208 Marzano Michela PD
209 Matarrese Salvatore SCELTA CIVICA
210 Mattiello Davide PD
211 Mauri Matteo PD
212 Mazziotti Di Celso Andrea SCELTA CIVICA
213 Mazzoli Alessandro PD
214 Melilli Fabio PD
215 Meloni Giorgia FRATELLI D’ITALIA
216 Meloni Marco PD
217 Merlo Ricardo Antonio MOV. ASS. IT. EST.
218 Miccoli Marco PD
219 Minardo Antonino NCD
220 Misiani Antonio PD
221 Misuraca Dore NCD
222 Molea Bruno SCELTA CIVICA
223 Molteni Nicola LEGA NORD
224 Monaco Francesco PD
225 Monchiero Giovanni SCELTA CIVICA
226 Mongiello Colomba PD
227 Montroni Daniele PD
228 Morani Alessia PD
229 Morassut Roberto PD
230 Moretti Alessandra PD
231 Moretto Sara PD
232 Mosca Alessia Maria PD
233 Moscatt Antonino PD
234 Mura Romina PD
235 Murer Delia PD
236 Naccarato Alessandro PD
237 Narduolo Giulia PD
238 Nastri Gaetano FRATELLI D’ITALIA
239 Nesi Edoardo SCELTA CIVICA
240 Nicoletti Michele PD
241 Oliaro Roberta SCELTA CIVICA
242 Oliverio Nicodemo Nazzareno PD
243 Orfini Matteo PD
244 Ottobre Mauro SVP
245 Pagani Alberto PD
246 Pagano Alessandro NCD
247 Palma Giovanna PD
248 Paolucci Massimo PD
249 Paris Valentina PD
250 Parrini Dario PD
251 Pastorelli Oreste PD
252 Pastorino Luca PD
253 Patriarca Edoardo PD
254 Pelillo Michele PD
255 Peluffo Vinicio Giuseppe Guido PD
256 Pes Caterina PD
257 Petitti Emma PD
258 Petrini Paolo PD
259 Piccione Teresa PD
260 Piccoli Nardelli Flavia PD
261 Piccolo Giorgio PD
262 Piccone Filippo NCD
263 Piepoli Gaetano SCELTA CIVICA
264 Pini Gianluca LEGA NORD
265 Pini Giuditta PD
266 Pisicchio Pino CENTRO DEMOCRATICO
267 Piso Vincenzo NCD
268 Pizzolante Sergio NCD
269 Pollastrini Barbara PD
270 Porta Fabio PD
271 Prataviera Emanuele LEGA NORD
272 Preziosi Ernesto PD
273 Quartapelle Procopio Lia PD
274 Rabino Mariano SCELTA CIVICA
275 Rampelli Fabio FRATELLI D’ITALIA
276 Rampi Roberto PD
277 Ribaudo Francesco PD
278 Richetti Matteo PD
279 Rigoni Andrea PD
280 Roccella Eugenia NCD
281 Rocchi Maria Grazia PD
282 Romano Andrea SCELTA CIVICA
283 Rondini Marco LEGA NORD
284 Rosato Ettore PD
285 Rossi Domenico SCELTA CIVICA
286 Rossomando Anna PD
287 Rostan Michela PD
288 Rotta Alessia PD
289 Rubinato Simonetta PD
290 Rughetti Angelo PD
291 Saltamartini Barbara NCD
292 Sanga Giovanni PD
293 Sani Luca PD
294 Sanna Francesco PD
295 Sanna Giovanna PD
296 Santerini Milena SCELTA CIVICA
297 Sberna Mario SCELTA CIVICA
298 Sbrollini Daniela PD
299 Scalfarotto Ivan PD
300 Scanu Gian Piero PD
301 Schiro’ Gea SCELTA CIVICA
302 Schullian Manfred SVP
303 Scopelliti Rosanna NCD
304 Scuvera Chiara PD
305 Senaldi Angelo PD
306 Simoni Elisa PD
307 Sottanelli Giulio Cesare SCELTA CIVICA
308 Speranza Roberto PD
309 Stumpo Nicola PD
310 Tabacci Bruno PD
311 Tancredi Paolo NCD
312 Taranto Luigi PD
313 Taricco Mino PD
314 Tartaglione Assunta PD
315 Tentori Veronica PD
316 Terrosi Alessandra PD
317 Tidei Marietta PD
318 Tinagli Irene SCELTA CIVICA
319 Totaro Achille FRATELLI D’ITALIA
320 Tullo Mario PD
321 Vaccaro Guglielmo PD
322 Valente Valeria PD
323 Valiante Simone PD
324 Vargiu Pierpaolo SCELTA CIVICA
325 Vazio Franco PD
326 Velo Silvia PD
327 Venittelli Laura PD
328 Ventricelli Liliana PD
329 Verini Walter PD
330 Vignali Raffaello NCD
331 Villecco Calipari Rosa Maria PD
332 Vitelli Paolo SCELTA CIVICA
333 Zampa Sandra PD
334 Zanetti Enrico SCELTA CIVICA
335 Zappulla Giuseppe PD
336 Zardini Diego PD
337 Zoggia Davide PD

“PRENDO 170MILA EURO DI PENSIONE, MA SE MI DITE PRIVILEGIATO VI SPACCO IL CULO”: COSI’ MUGHINI AI MICROFONI DELLA ZANZARA

“Io godo di una pensione con sistema retributivo. A chi mi dice che sono un privilegiato spacco il culo”. Sono le parole pronunciate ai microfoni de La Zanzara, su Radio24, daGiampiero Mughini a proposito della pensione che percepisce.

E spiega il motivo della sua contrarietà a chi lo bolla come privilegiato: “Io mi ricordo quello che pagavo mese per mese quando ero inviato speciale di Panorama, mi sono pagato la pensione fino all’ultimo minuto. Su quello stipendio che prendevo pagavo contributi molto alti e non vorrei che qualcuno venisse a rompermi i coglioni.

L’anno scorso ho avuto un imponibile lordo da 170mila euro e di tasse ne ho pagate 70mila. Sono tempi molto magri, almeno per me”. E aggiunge: “Rispetto al passato sono precipitato, un po’ per l’età, un po’ per il fatto che non ho ammiratori, né estimatori nel mondo editoriale. Io non ho nulla, né un giornale, né un rapporto professionale con una testata. Vedo certe nullità in giro che meriterebbero la paga della mia colf e invece sono divenuti direttori, vicedirettori, conduttori, portavoce. Non faccio nomi di persone assenti, ma li vedi in giro, in televisione o anche intervistati alla Zanzara: basta guardarli in faccia.
E’ gente che 30 anni fa al massimo faceva il segretario di redazione e che non supererebbe la quinta ginnasio”. Mughini critica duramente la campagna del quotidiano Libero contro i vitalizi: “E’ una barbarie. Da alcuni mesi non leggo più Libero, che pur mi ha ospitato così generosamente per tanti anni. Questo giornale fa campagne sbagliate e volgari in nome dell’attizzamento del popolino. Il nome della campagna, poi, “Papponi delle pensioni”, è volgare e stupido. Ad esempio, l’accanimento contro il mio amico Achille Occhetto per il suo vitalizio da 5mila euro è ingiusto”. E sottolinea: “Il vitalizio? E’ determinato da una legge, sicuramente cialtrona. Poi la legge si può cambiare, ma non certo in base alle campagne faziose di quello o di quell’altro” di Gisella Ruccia.

Libia, Macron senza vergogna. La mossa che ci farà soccombere: cosa ha deciso di fare il Libia.

L'ultima mossa alle spalle dell'Italia dalla Francia arriva poco dopo il vertice a palazzo Chigi tra Paolo Gentiloni e il presidente libico Fayez al Serraj. Proprio in Libia, Emmanuel Macron ha anticipato di voler "aprire questa estate degli hotspot", centri per la valutazione dei richiedenti asilo. "L’Idea è quella di creare hotspot in Libia per evitare alle persone di assumere dei rischi folli quando non hanno alcun titolo per ottenere l’asilo. Andremo a cercare le persone. Conto di farlo a partire da quest’estate", ha aggiunto, precisando che è sua intenzione procedere con o senza l’Europa.
L’idea, ha spiegato Macron, è di istituire centri per richiedenti asilo "in modo da evitare che la gente si prenda dei rischi folli, quando non tutti hanno le caratteristiche per ottenere l’asilo". I centri, ha aggiunto il presidente, che ha fatto l’annuncio a margine di una visita a un centro di accoglienza per migranti a Orleans, saranno allestiti già "questa estate". "La gente, andiamo noi a prenderla". "Voglio inviare missioni dell’Ofpra (l’Ufficio francese di protezione dei rifugiati e degli apolidi) negli hotspot italiani e sono pronto a inviarli in Libia", ha spiegato, evocando anche la possibilità di creare centri in Niger.
"Gli altri Paesi europei sono riluttanti", ha proseguito, "cercheremo di farlo con l’Europa. Ma noi, la Francia, lo faremo. Si deve fare in modo che siano soddisfatte le condizioni di sicurezza, che oggi non ci sono"; e ha spiegato che "l’obiettivo è quello di garantire una pre-valutazione delle domande, piuttosto che la gente attraversi il Mediterraneo mettendo a rischio la propria vita". Macron ha ricordato che "in Libia nei campi, in capannoni, in condizioni neanche minime di umanità, ci sono tra le 800mila e il milione di persone". E ha ripetuto la necessità di "stabilizzare la Libia"
La fuga in avanti francese ha scatenato l'irritazione di governo e parlamento italiano, a cominciare dal ministro degli Esteri, Angelino Alfano: "Non si può anche da parte della Francia andare avanti con battute improvvisate. I campi là vanno gestiti dalle organizzazioni internazionali, come l’Unhcr, non è una materia che si può affrontare con battute improvvisate". Sulla questione libica, "per ora stiamo alla nostra agenda - ha provato a chiarire Gentiloni -  che ci impegna sul piano dell’accoglienza, non ci rinunciamo. Ogni iniziative di altri Paesi che sostengono questa agenda sono benvenute, ma è chiaro che i passi sono questi, le decisioni sono queste, i problemi non si risolvono in un modo diverso".
"Siamo stati il Paese più impegnato a promuovere la stabilizzazione della Libia, siamo tutti impegnati a far fare a questo processo passi in avanti. Per questo abbiamo salutato con favore l’incontro di Sarraj e Haftar a Parigi. Speriamo che questo incontro abbia seguiti e sviluppi positivi", ha sottolineato tra l’altro il premier. Gentiloni, sempre a proposito dell’impegno dell’Italia in Libia, ha anche spiegato poi che se "verranno altri sostegni da Paesi europei, me lo auguro. Sarebbe in linea con la storia, la civiltà e la tradizione europea. E le parole di disponibilità di altri governi europei, come quello del Portogallo, ci dicono che questa consapevolezza non manca tra diversi Paesi europei".

Fonte: http://www.liberoquotidiano.it/news/sport/13208507/macron-libia-hotspot-emmanuel-macron-pugnalata-spalle-italian.html