giovedì 27 aprile 2017

Si sputtana da solo in tv. Fini, l'ultimo maxi-disastro: cosa gli "sfugge" in diretta da Vespa

Si è presentato in televisione, sulle poltroncine di Bruno Vespa, per «difendere la sua onorabilità». Ma Gianfranco Fini, già dominus di Alleanza nazionale, vicepremier e presidente della Camera, non è riuscito a cavarsela con la sola - buona - oratoria anche stavolta che l’oggetto delle domande non erano questioni politiche di stringente attualità, ma questioni giudiziarie che riguardano la sua famiglia, il caso della famosa Casa di Montecarlo. «Io in trent’anni non ho mai ricevuto un avviso di garanzia», vuole chiarire, «posso avere commesso degli errori, ma mai reati».
Gli argomenti utilizzati da uno degli uomini politici più importanti della Seconda Repubblica, però, non sono al livello delle sue ambizioni a «voler chiarire». Nell’ansia di smentire tutte le accuse che gli sono state rivolte dall’ex parlamentare Amedeo Laboccetta, ancora agli arresti, già “sodale” del re delle slot Francesco Corallo, Fini non riesce a dare una spiegazione credibile del flusso di soldi che proviene proprio dalle società dell’imprenditore, transita per due società offshore - nei cui atti costitutivi, secondo la Finanza, sarebbe citata anche la compagna Elisabetta Tulliani - finanzia l’immobile nel Principato e arriva, soprattutto, sui conti correnti di Sergio Tulliani e, di lì, in quello del figlio Giancarlo e pure di Elisabetta, fino all’anno 2015. È soltanto due anni fa, infatti, che è stata rivenduta con una plusvalenza di 959 mile 390 euro, l’immobile in Rue Charlotte. «Ho scoperto di quei soldi solo nel 2016, dalle indagini», rivela, lasciandosi andare a qualche tic nervoso.
L’ex presidente della Camera ammette cose che finora non aveva fatto, come, per esempio, di essere andato a cercare una cucina da acquistare per «ristrutturare» quell’appartamento. «Ho scoperto che il beneficiario di quell’immobile fosse mio cognato nel 2010; da quel giorno ho rotto i rapporti con lui. Elisabetta non mi ha detto dei soldi perchè sapeva che mi avrebbe fatto imbufalire», aggiunge.
A sentirlo, sembrerebbe che sia stato ordito un “piano” a sua insaputa, che abbiano versato milioni di euro alla famiglia della sua compagna senza avere alcuna contropartita, gratis: «Io non mi sono mai adoperato per fare favori a Francesco Corallo e alla sua società e non avrei nemmeno potuto, dal momento che ero presidente della Camera», ha risposto a Bruno Vespa. Eppure sul bonifico da 2 milioni e 400 mila euro che Corallo ha fatto sul conto di Sergio Tulliani, come causale viene indicato il «Decreto liquidazione attività estere 78/2009», che poi è il decreto Abruzzo, che legalizzò le slot machine, core business di Corallo. «Le dieci società ammesse furono decise attraverso un iter amministrativo che prevedeva un parere del ministero competente e un altro del Consiglio di Stato: che c’entra il presidente della Camera?», si difende. Fini sa però bene che il numero due di un partito di governo come fu il Pdl può usare molte “leve”; dal “semplice” sottosegretario al consigliere amico a Palazzo Spada. Alle domande dei giornalisti in studio - Andrea Cangini e Marcello Sorgi - ha risposto spesso in maniera troppo generica: «Mi pare evidente che si tratta di un caso di millantato credito da parte di Giancarlo Tulliani; finse di aver fatto da intermediario».
Non ci sono risposte esaustive nemmeno sul ruolo della madre delle sue figlie. «Non mi ha mai detto nulla, quella maledetta vicenda ha rovinato politicamente una persona e ha determinato un putiferio a livello familiare», ricorda. Difende la privacy della sua famiglia, ma scarica tutte le responsabilità su Tulliani padre e figlio, «sicuro» che Elisabetta sarà scagionata da tutte le accuse: «Nelle carte non c’è un solo contatto telefonico tra lei e l’entourage di Corallo», sottolinea. E smonta pezzo per pezzo il “teorema” del suo accusatore, l’ex deputato Amedeo Laboccetta. «Sbagliai a non dimettermi da Presidente della Camera, ma non l’ho fatto perchè avevamo in corso uno scontro all’arma bianca con Silvio Berlusconi», ammette.
di Paolo Emilio Russo

Fonte: http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/12368843/gianfranco-fini-porta-a-porta-figuraccia-in-tv-sui-soldi-alla-tulliani.html

Photo by fabiolopiccolo:

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