venerdì 30 settembre 2016

"I vitalizi dei parlamentari ormai sono insostenibili". Panico tra i politici. Il siluro dell'Inps fa tremare la casta

Per gli ex parlamentari sono in pagamento 2.600 vitalizi per una spesa di 193 milioninel 2016, circa 150 milioni superiore rispetto ai contributi versati.

Lo dice il presidente dell’Inps, Tito Boeri in una audizione alla Camera sui vitalizi. "Applicando - dice - le regole del sistema contributivo oggi in vigore per tutti gli altri lavoratori all’intera carriera contributiva dei parlamentari, la spesa per vitalizi si ridurrebbe del 40%, scendendo a 118 milioni, con un risparmio, dunque, di circa 76 milioni di euro l’anno (760 milioni nei prossimi 10 anni)". Boeri nell’audizione sottolinea come la spesa negli ultimi 40 anni sia stata "sempre più alta dei contributi. Normalmente un sistema a ripartizione (in cui i contributi pagano le pensioni in essere) - precisa - alimenta inizialmente forti surplus perchè ci sono molti più contribuenti che percettori di rendite vitalizie. Nel caso di deputati e senatori, invece, il disavanzo è stato cospicuo fin dal 1978, quando ancora i percettori di vitalizi erano poco più di 500, prova evidente di un sistema insostenibile".

"Essendo il numero dei contribuenti fisso - dice - questi andamenti erano più che prevedibili. Eppure si è ritenuto per molte legislature di non intervenire. Addirittura si sono resi questi trattamenti ancora più generosi, come testimoniato da una crescita, per lunghi periodi, più accentuata della spesa che del numero di percettori. I correttivi apportati più di recente alla normativa, pur avendo arrestato quella che sembrava una inarrestabile crescita della spesa - continua - non sono in grado di evitare forti disavanzi anche nei prossimi 10 anni". "Con le regole attuali - sottolinea Boeri - la spesa per vitalizi è destinata ad eccedere anche nel prossimo decennio di circa 150 milioni l’anno i contributi versati da deputati e senatori. Applicando le regole del sistema contributivo oggi in vigore per tutti gli altri lavoratori italiani all’intera carriera contributiva dei parlamentari, la spesa per vitalizi si ridurrebbe del 40%, scendendo a 118 milioni. Vi sono 117 ex-deputati e senatori con lunghe carriere contributive per i quali il ricalcolo potrebbe comportare un incremento del vitalizio. I risparmi derivanti dal ricalcolo contributivo salirebbero a circa 79 milioni se la correzione alla luce del ricalcolo contributivo avvenisse solo al ribasso, tenendo conto del fatto che per la stragrande maggioranza degli ex- parlamentari ha ricevuto un trattamento di favore rispetto agli altri contribuenti". "Supponendo poi che il rapporto fra vitalizi in essere e vitalizi ricalcolati sia lo stesso per i consiglieri regionali, il risparmio complessivo in caso di ricalcolo per l’insieme delle cariche elettive - avverte il presidente Inps - salirebbe a 148 milioni di euro circa per il solo 2016 (e circa un miliardo e 457 milioni sui primi 10 anni presi in considerazione dalle nostre simulazioni). Si tratta, dunque, di misure non solo simboliche, ma in grado di contribuire in modo significativo alla riduzione della spesa pubblica o al finanziamento di programmi sociali".

fonte: http://attivistam5snews.blogspot.it/2016/05/finalmente-linps-avverte-i-vitalizi-dei.html

Appendino incontenibile. Da Torino una notizia senza precedenti: "Trasporti gratuiti per oltre 100mila torinesi"

Centomila anziani viaggeranno gratis sul bus

È uno dei risultati dell’incontro Comune e Regione per risolvere una delle partite aperte sui trasporti
Tessera gratuita sui mezzi pubblici per gli over 75: quasi 100 mila torinesi. È uno dei risultati dell’incontro Comune e Regione per risolvere le tante partite aperte alla voce, appunto, trasporti in particolare i tagli apportati da tempo dalla Regione a bus, tram e metro gestiti da Gtt.  
La voce tagli e flussi finanziari (leggi: crediti di Gtt nei confronti della Regione) saranno analizzati da un tavolo tecnico che dovrà relazionare a settembre. La sindaca Appendino ha chiesto alla Regione e a Chiamparino di valutare la possibilità di concedere in affidamento diretto il cosiddetto «nodo di Torino» (gomma e ferro) per il quale sono già arrivate più offerte.  

fonte:http://www.lastampa.it/2016/07/19/cronaca/centomila-anziani-viaggeranno-gratis-sul-bus-nej3Wrf5M9Bh47ydFMmkRM/pagina.html

CLAMOROSO SONDAGGIO – SHOCK! RENZI NEL PANICO, ECCO LE CIFRE DA “SPROFONDO NEGLI ABISSI”

Ci sono i sondaggi sui quali tutti possono mettere occhi e mani. Poi ci sono sondaggi riservati, commissionati dai leader e che planano soltanto sulle scrivanie dei loro uffici. Qui si parla di uno di questi ultimi, citato daDagospia e planato sulla scrivania non di un leader, ma di un premier:Matteo Renzi. Un sondaggio che turba ulteriormente il sonno del presidente del Consiglio.
Si tratta, ovviamente, del referendum costituzionale sul quale l’Italia voterà tra la seconda metà di novembre e i primissimi giorni di dicembre. Secondo quanto si legge nel report riservato, il “no” prevarrebbe del 6 per cento. Un abisso. Cifre che rendono la rimonta molto, molto difficile. E, lo si ricorda, soltanto poche ore fa Renzi ha confermato che in caso di sconfitta al referendum, ovvero in caso di vittoria del “no”, si dimetterebbe.
E oltre ai sondaggi riservati, ci sono quelli pubblici. Nel dettaglio c’è quello proposto da Enrico Mentanaal suo TgLa7 e commissionato all’istituto Emg. Anche in questo caso, in vantaggio sono i “no”, con il 28,6% (in calo dell’1,1%), mentre i “sì” si fermerebbero al 26,9% (in calo addirittura del 2%). Per Emg, ad oggi, la fetta più grande riguarda gli indecisi, al 44,7% e in crescita del 3,1 per cento. L’astensione viene data al 46 per cento. Nessuna buona notizia, per Renzi.
fonte: libero

FANTASTICO! La Raggi ha fatto risparmiare ai romani una cifra mostruosa come 3 milioni di euro tagliando sprechi ma nessuno lo racconta

Roma - (askanews) - Tre miioni di euro circa di risparmi in cinque anni: li realizzerà l'Assemblea capitolina decretando il taglio delle auto blu a disposizione della presidenza dell'Assemblea e dei capigruppo d'aula e dei permessi Ztl a tutti i consiglieri del Comune di Roma.
Nella seduta di questa mattina, ha spiegato il presidente Marcello De Vito, "l'ufficio di presidenza dell'Assemblea capitolina ha ratificato il taglio delle 5 auto blu dell'ufficio stesso e delle 8 dei capigruppo, oltre all'eliminazione dei permessi Ztl con facoltà di parcheggio per i 48 consiglieri, che avranno a disposizione la tessera per il trasporto pubblico. Considerando che ogni auto costa al Comune circa 40mila euro all'anno, il risparmio stimato è di oltre 500mila euro annui".
"Per i permessi Ztl, dal costo di 2mila euro l'uno, il risparmio è di quasi 100mila euro all'anno", ha concluso. A tutti i consiglieri verrà, comunque, garantita una tessera Atac per permettere loro di lavorare per la città utilizzando i mezzi pubblici.

Fonte: http://www.askanews.it/regioni/lazio/roma-per-campidoglio-3mln-di-risparmi-da-ztl-e-tagli-a-auto-blu_711871868.htm

++ ULTIM'ORA ++ SCATTANO LE MANETTE PER IL NOTO SINDACO E CONSIGLIERE DI CASERTA.

I carabinieri hanno arrestato nel Casertano diverse persone tra cui il sindaco di San Felice a Cancello, Pasquale De Lucia, e altri appartenenti all'amministrazione comunale e diversi imprenditori, ritenuti responsabili, tra l'altro, di associazione a delinquere, corruzione, concussione, finanziamento illecito ai partiti, turbata libertà degli incanti e truffa. L'inchiesta verte su una vicenda di appalti concessi in cambio di mazzette. 

Per il primo cittadino - che è anche consigliere provinciale di Caserta e in passato è stato consigliere regionale - è stato disposto il carcere. De Lucia, fino allo scorso mese di maggio, quando si è dimesso, era vicepresidente della Provincia di Caserta. 

Tra i destinatari dei provvedimenti eseguiti all'alba dal carabinieri di Maddaloni, figura anche Rita Emilia Nadia di Giunta, amministratore delegato di Terra di Lavoro Spa, società ad intero capitale pubblico, che vede come socio unico la Provincia di Caserta. La società si occupa della gestione di una serie di servizi pubblici affidati direttamente dall'amministrazione provinciale. Per l'amministratore delegato di Terra di Lavoro Spa sono stati disposti gli arresti domiciliari. 

giovedì 29 settembre 2016

PAZZESCO! BATOSTA CLAMOROSA PER RENZI. LA NOTIZIA È SU TUTTI I TG..

ROMA - La spending review, finora, è stata un "parziale insuccesso" che ha solo raggiunto l'effetto "di ridurre i servizi ai cittadini". È il monito del presidente della Corte dei conti, Raffaele Squitieri, all'inaugurazione dell'anno giudiziario 2016. "Il contributo al contenimento della spesa - ha detto Squitieri - non è più solo riconducibile a effettivi interventi di razionalizzazione e di efficientamento di strutture e servizi, quanto piuttosto a operazioni assai meno mirate di contrazione, se non di soppressione, di prestazioni rese alla collettività".

TROPPI TAGLI - "Dai tagli operati - ha sottolineato il presidente - è derivato un progressivo offuscamento delle caratteristiche dei servizi che il cittadino può e deve aspettarsi dall'intervento pubblico cui è chiamato a contribuire". La Corte dei conti, ha sottolineato il presidente, "è dell'avviso che il parziale insuccesso, o comunque le difficoltà incontrate dagli interventi di 'revisione della spesa', siano anche imputabili a una non ottimale costruzione di basi conoscitive sui contenuti, sui meccanismi regolatori e sui vincoli che catatterizzano le diverse categorie di spesa oggetto dei propositi di taglio".

REGIONI IN GINOCCHIO - "Per le regioni - ha aggiunto Squitieri - al netto di quanto destinato alla spesa sanitaria, si evidenzia come il progressivo taglio delle risorse disponibili si sia tradotto in una modifica del rilievo delle funzioni svolte, con caratteristiche diverse tra regioni, e come ciò stia progressivamente portando a delineare particolari modelli territoriali e diversità di accesso dei cittadini ai servizi".

TAGLI "LIMITATI" - Quanto ai margini di risparmio dalla spending review nei prossimi anni, questi potrebbero essere "limitati", anche in considerazione "dei risultati importanti già conseguiti dopo l'avvio della crisi economica internazionale. Ciò va ribadito - ha aggiunto Squitieri - in un quadro prospettico di finanza pubblica che impone ancora di trovare spazi per correzioni non marginali della spesa, anche allo scopo di consentire di affrontare la questione complessa del carico fiscale".

FUORI DALLA RECESSIONE - L'economia italiana è sì uscita dalla lunga recessione, ma sul futuro c'è ancora incertezza: "Pur nella rassicurante acquisizione di un'economia italiana ormai uscita dalla recessione connessa alla crisi del debito sovrano - ha sottolineato Squitieri - le vicende più recenti confermano il permanere di un quadro ad alto contenuto di incertezza, soprattutto avendo riguardo allo scenario internazionale. In una fase così delicata per il nostro paese - ha aggiunto il presidente della magistratura contabile - è fondamentale fornire impulso alla crescita economica e all'occupazione, pur nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica".

E BRAVA SERRACCHIANI: 12 VIAGGI IN UN MESE A SPESE NOSTRE PER FARE PROPAGANDA A RENZI ED AL PD. LEGGI COME PASSA IL TEMPO LA “SEDICENTE” GOVERNATRICE DEL FRIULI

Serracchiani assenteista, 12 viaggi in un mese
La governatrice è proconsole di Pd e Renzi fuori regione
Friuli-Venezia Giulia, questo sconosciuto. Più che governatore della Regione, Debora Serracchiani sembra un proconsole del Pd e di Matteo Renzi, fuori regione.
E pensare che nel 2012 gli consigliò di rimanere a fare il sindaco di Firenze. Come cambiano le cose…
A Trieste la vedono poco seduta sulla poltrona del suo ufficio. E quando è a palazzo della Regione, in piazza Unità d’Italia, ci si blinda dentro. I documenti sono top secret e i giornalisti non schierati, sgraditi. A giugno il consiglio regionale tolse dalla mazzetta dei quotidiani per la sala stampa, Il Giornale e Libero . Ma guarda un po’. L’unica informazione che la zarina friulana tollera è quella del Messaggero Veneto (gruppo Espresso ), giusto perché può controllarla lei direttamente.
Ricoprendo anche l’incarico di vicesegretario del Pd sta fissa a Roma, dove peraltro ha vissuto 25 anni.O per andare a Palazzo Chigi a parlare col suo gran guru, o in largo del Nazareno, la sua vera casa. Oppure nei talk-show per ripetere a pappagallo la lezioncina di Renzi, pontificando e osannando le eroiche gesta del suo partito e del suo capo. I cittadini si lamentano: «Non è mai qui a lavoro, cosa sta facendo per il Friuli?». Eppure ai friulani piace molto – specialmente alle donne – sebbene nel 2013 abbia vinto sui berlusconiani per meno di duemila voti.
La sua è proprio una vitaccia: in perenne campagna elettorale per il Pd, sempre in giro per l’Italia. Ad esempio sarà lei a coordinare, oggi al festival dell’ Unità di Milano, il “Seminario sul Sud”: «Il Sud è centrale per l’Italia», dice il governatore del Friuli, che gioca a fare più il vicepremier che il governatore. Rimasta in quota Franceschini finché le è servito, poi bersaniana convinta, Debora è passata con Renzi quando ha visto che il carro del vincitore era cambiato. La giovane – viene da chiamarla così a dispetto dei suoi 45 anni per il viso a palla e la frangetta – è considerata da alcuni membri del suo partito una molto di sinistra, travestita da renziana solo per convenienza.
È il favoloso mondo di Amélie Poulain -Serracchiani, beniamina di Repubblica e collaboratrice del Fatto quotidiano . Nel 2014 è stata assente a 11 sedute del consiglio regionale su 26. Quest’anno è stata più attenta e ha cercato di lasciare meno vuota la sua sedia in consiglio. Nel 2015, infatti, ha talvolta raggiunto vette di partecipazione alle sedute del 67 per cento, l’anno scorso di appena il 33. Malgrado questo non si è fatta mancare, anche nel 2015, una sfilza di missioni fuori regione. Tutte per il Pd, naturalmente. In occasione delle amministrative di maggio ha visitato ben dodici città in un mese, facendosi le campagne elettorali a sostegno di tutti i sindaci che ha potuto. Tour de force che gli è valso l’appellativo di Serracchiani on the road . Il 2 maggio era contemporaneamente a Saronno, Mantova e Parabiago. Perché wonder woman Serracchiani ha anche il dono dell’ubiquità. L’8 maggio si è fatta in un solo giorno Bressanone, Bolzano, Pergine Valsugana, Laives e Trento. Il 16 maggio il Serracchiani worldtour si è spostato al centro: Pistoia, Santa Maria a Monte, Massa e La Spezia. Sempre tutto in un giorno. «E meno male che si vota solo una volta all’anno», dicono da Forza Italia Trieste.
A tutto questo gran da fare per il Pd, si aggiungono come avanzatempo alcuni lavoretti che, povera lei, deve assolvere dentro i confini regionali. In verità responsabilità non da poco, visto che ha assunto sotto il suo controllo tre delicatissimi commissariamenti: la terza corsia Venezia-Trieste, la Ferriera di Servola e tutto il dissesto idrogeologico. Come farà a trovare il tempo per far tutto questa enfant prodige della politica italiana? Ma lei è wonder woman Serracchiani, quella che tutto può. Almeno finché le serve.
FONTE
http://www.ilgiornale.it/news/politica/serracchiani-assenteista-12-viaggi-mese-1167131.html

ULTIM'ORA! E' INDAGATO IL BIG DEL PD, PROPRIO LUI! LA CLAMOROSA NOTIZIA E' APPENA ARRIVATA

Pressioni su nomine Asl di Napoli, indagato e perquisito big del Pd Franco Casillo


L'ex consigliere regionale campano Franco Casillo, padre del capogruppo Pd Mario Casillo, è indagato dalla Procura di Napoli per tentata concussione, traffico di influenze e corruzione elettorale per ottenere sostegno politico in favore del figlio e di altri candidati di consultazioni locali, nell'ambito dell'inchiesta sulle pressioni per costringere alle dimissioni i commissari di alcune Asl dopo l'elezione di Vincenzo De Luca a governatore della Campania. Lo riferisce Vincenzo Iurillo su ilfattoquotidiano.it 

In questa inchiesta è da tempo indagato Enrico Coscioni, consigliere per la sanità di De Luca, con l'accusa di tentata concussione. Nelle scorse ore i militari della Guardia di Finanza hanno eseguito nei confronti di Casillo un decreto di perquisizione firmato dal pm Giancarlo Novelli, del pool reati contro la pubblica amministrazione guidato dall'aggiunto Alfonso D'Avino. 

Perquisito il suo ufficio nella sede Pd di Boscoreale. Gli inquirenti sono alla ricerca di prove sui collegamenti tra Casillo e Coscioni e tra Casillo e le vicende oggetto delle indagini. Coscioni è accusato di aver esercitato indebite pressioni sui commissari dell'Asl Napoli 2, Asl Napoli 3 e dell'ospedale Cardarelli di Napoli. Ed in particolare avrebbe provato a 'dimissionare' il vecchio commissario dell'Asl Napoli 3 dicendogli "i sindaci non ti vogliono... Casillo non ti vuole...", per sollecitarlo ad abbandonare l'incarico prima della naturale scadenza, e così procedere subito a nuove nomine di professionisti di gradimento della nuova maggioranza politica. (ilfattoquotidiano.it


martedì 20 settembre 2016

BANCA ETRURIA. INCREDIBILE! GUARDATE COSA STANNO PER FARE A CASA BOSCHI. PER LA MINISTRA SI METTE MALE

Adesso basta. La pazienza ha un limite. E i 140mila risparmiatori che si sono visti azzerare le loro obbligazioni (insieme alle azioni) a seguito del fallimento delle vecchie Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti, la pazienza l'hanno finita da un pezzo; di Fabrizio Boschi su ilgiornale.it 

Non capitalisti e speculatori, ma gente normale che aveva affidato alle proprie banche i risparmi di una vita di lavoro e il futuro delle loro famiglie. Domenica si ritroveranno tutti a Laterina (Arezzo) per la più grande manifestazione mai organizzata fino ad oggi, davanti alla casa del ministro Maria Elena Boschi e del padre indagato Pier Luigi Boschi, ex vicepresidente di Banca Etruria. 

Intanto ieri, dopo 70 giorni, un esiguo numero di persone è stato rimborsato: l'80% di quello che avevano speso per acquistare i titoli. «Per fare un esempio spiega Salvatore Paterna, vice direttore generale del Fondo interbancario 5mila euro diventano 4mila». E già qui ci sarebbe da incavolarsi. Il Fondo ha liquidato appena 20 pratiche, risparmiatori di Banca Etruria che partivano da un investimento non superiore a 20mila euro. Ma promette che altre 180 domande sono già pronte. Il fatto è che sono quasi 800 le richieste arrivate al Fondo e le stime parlano di 6.500 domande in arrivo, per un valore degli indennizzi tra 150 e 200 milioni di euro. Il Fitd è alimentato dai contributi obbligatori delle banche (che versano circa 400 milioni l'anno), a dispetto di quanto ancora blatera Gianfranco Librandi, il deputato di Scelta Civica che l'altra sera Dalla vostra parte si scagliava contro i risparmiatori: «Lei non ha capito, caro Belpietro, lei deve pagare per quelli lì, lo sa?». 

Sono già trascorsi dieci mesi da quel maledetto decreto del governo (22 novembre 2015) che fece finire in risoluzione le vecchie Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti. E oggi, per poter accedere ai rimborsi forfettari i risparmiatori devono rientrare in una serie di infiniti paletti e presentare decine di documenti. Il primo riguarda la data dell'acquisto dei titoli: non oltre il 12 giugno 2014. Devono poi dimostrare di averli avuti ancora in portafoglio il 22 novembre scorso, data della risoluzione delle quattro banche. Poi devono avere un patrimonio mobiliare inferiore ai 100mila euro alla fine del 2015 e un reddito complessivo 2014, ai fini Irpef, non superiore ai 35mila euro. 

ULTIM'ORA - BOOM. ECCO LA NOTIZIA CHE ABBATTE DEFINITIVAMENTE RENZI. POCO FA I DATI CLAMOROSI SUL REFERENDUM

Aveva detto che in caso di vittoria del "no" avrebbe lasciato la politica, o quantomeno lasciato intendere che avrebbe rassegnato le dimissioni da premier. Poi ha resettato tutto, dicendo che comunque fossero andate le cose, nulla sarebbe cambiato per il governo. Un  messaggio che non pare aver portato bene al premier Matteo Renzi, il quale col passare del tempo vede la popolarità sua e quella di alcuni suoi ministro in un calo che pare ormai davvero inarrestabile. Parimenti, vanno le cose sul fronte delle previsioni per il referendum costituzionale che si terrà in autunno. E in quella chiave il consueto sondaggio realizzato da Emg per il Tg di La7 del lunedì pare davvero drammatico. La rilevazione, infatti, vede sì una crescita del fronte del "sì" dal 28, 5 al 30,1%, ma vede contemporaneamente esplodere i "no" che passano dal 30,8 al 34,1%. Entrambi i dati si sommano a un 35,8 di indecisi (che sono cioè oltre un terzo del totale). La percentuale di coloro che si asterranno dal votare (forse non sapendo che il quorum non conterà nel referendum d'autunno) è di poco superiore al 45%.
Sul fronte del consenso ai partiti, resta stabile al 32,4% il Pd, scende di due decimi di punto (dal 29,2 al 29%) il Movimento 5 Stelle, che evidentemente non ha ancora finito di assorbire le scorie della vicenda-Raggi, cala di mezzo punto percentuale Forza Italia (all'11,9%), alla quale gli elettori evidentemente non perdonano l'ennesima diatriba interna (questa volta è il turno dei pro-Parisi contro i no-Parisi), mentre la Lega resta stabile all'11,6%.
In caso di ballottaggio (previsto dalla versione attuale dell'Italicum, ma domani chissà...), necessario se nessuna delle liste in corsa raggiungerà al primo turno il 40% delle preferenze che dà diritto al premio di maggioranza, il Movimento 5 Stelle continuerebbe comunque ad imporsi sul Pd col 51,9% dei voti e distruggerebbe Forza Italia col 56,8%. Il Pd batterebbe il partito dei berlusconiani imponendosi col 54,1% dei voti

Fonte: http://www.liberoquotidiano.it/gallery/politica/11971351/referendum--sondaggio-di-mentana--avanza-il-no--renzi-nei-guai-.html

CLAMOROSO: la stampa estera sfancula quella italiana e difende la Raggi da tutto il fango ricevuto

Virginia, un femminicidio mediatico


Premessa: 1) non ho mai votato per il Movimento 5 Stelle; 2) non ho mai incontrato Virginia Raggi e, perciò, non mi permetto di giudicarla; 3) non entrerò nel merito delle questioni romane (la pesante eredità del passato, i pasticci nel formare la giunta, gli scontri fra il sindaco e i suoi colleghi di partito) che non mi sono del tutto chiare e, comunque, meriterebbero un’analisi seria e approfondita.
Però…
…però sento l’obbligo – sì, l’obbligo – di spendere qualche parola per quanto è avvenuto e sta avvenendo, dal 20 giugno 2016 (giorno dell’elezione), nella vita della trentottenne che guida dal Campidoglio la città caput mundi (prima donna in 2.769 anni di Storia).
Partiamo dall’inizio.
La sua vittoria non ha suscitato il benchè minimo entusiasmo tra le numerose aggregazioni femminili italiane, di solito orgogliosamente velocissime nel sottolineare i successi di signore e signorine.
Anzi…
Riporto quanto ho scritto proprio qui dopo il voto: “L’appartenenza grillina ha oscurato l’appartenenza di genere, diciamolo (…) Perfino fra le militanti di molte associazioni femminili. Da cui è arrivato un fragoroso silenzio o, tutt’ al più, qualche cigliosa presa d’atto, giungendo  addirittura a sottolineare maliziosamente le differenze fra Chiara Appendino (che a Torino ha sbaragliato il sindaco uscente, Pietro Fassino) e la Raggi in termini di obbedienza al Movimento 5 stelle. Di più. Si è rimproverato a entrambe di non aver usato il sostantivo sindaca al posto di sindaco… Nessuna, insomma, ha stappato entusiasticamente bottiglie di champagne nella trincea rosa del Paese. E sul fronte maschile come è andata? Peggio mi sento (a cominciare dal marito della Raggi, che proprio la sera dell’elezione, con una lettera aperta diffusa via Twitter, ha messo in piazza la crisi del loro matrimonio; ed è stato bacchettato su l’Espresso). Come ha raccontato Nadia Somma, di Demetra donne in aiuto, Chiara e Virginia sono state trattate alle stregua di due fenomeni da baraccone, scatenando uno “stupidario”: “Riferimenti all’abbigliamento e all’avvenenza, linguaggio informale (per molti giornalisti e giornaliste sono “le ragazze” e  Raggi è “a moretta”) o smaccatamente sessista (bambola, bambolina, fatina). Alcuni articoli sono irritanti altri involontariamente comici”. E giù con una serie di citazioni. Ben visivamente riassunte, peraltro, nel tweet di Tania Marocchi, dell’European Policy Centre, che offre un eccellente colpo d’occhio sui titoli dei quotidiani italiani: da “Roma in bambola” (Il Tempo) a “Ma saranno capaci? (Libero)”.
Questo, appunto, all’inizio.
Dopo, tra luglio, agosto e settembre, è andata ancor peggio.
Decisamente peggio.
Senza – lo ripeto – entrare nel merito delle complesse vicende politiche, annoto che Virginia è stata costantemente sbattuta in prima pagina.
È stata sottoposta, cioè, al trattamento che (in un tempo per fortuna lontano) si riservava ai mostri della cronaca condannandoli prima dei processi.
Non basta.
In poche settimane ha avuto da parte dei telegiornali più minutaggio di quanto il Movimento 5 Stelle abbia collezionato negli ultimi due anni.
E il culmine è stato raggiunto domenica 11 settembre.
Quel giorno, infatti, tutti i più importanti quotidiani italiani, i notiziari televisivi e radiofonici hanno utilizzato un banale articoletto sul maltempo dell’Osservatore romano, il quotidiano del Vaticanoelevandolo al rango di presa di posizione della Santa Sede contro l’operato della Raggi.
Una balla spaziale.
Tanto che, letti i giornali, l’autorevole Monsignor Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, si è affrettato a smentire.
Qualcuno ha forse detto o scritto “Abbiamo sbagliato”?
Qualcuno per caso ha chiesto scusa al Vaticano e al Campidoglio?
Solo Marco Travaglio, su il Fatto Quotidiano e, poi, in tv, ospite di Lilli Gruber aOtto e mezzo, ha parlato chiaro, anzi chiarissimo, raccontando, dati alla mano, come la stampa abbia gonfiato il… nulla e insabbiato, il giorno dopo, le parole di Becciu.
Capito?
Mica è finita.
Alla ricerca di non si sa bene che cosa, le troupe televisive hanno assediato l’abitazione privata di Virginia come non si è mai visto fare, nella lunga storia della Repubblica, con qualsivoglia politico.
E, tuttavia, esclusa la diretta interessata, nessuno ha fiatato.
Mentre, per dire, è bastata una vignetta sul ministro Maria Elena Boschi per scatenare il pandemonio e financo lo sdegno di chi, paladino “Senza se e senza ma” della satira, proclamava Je suis Charlie.
Ecco, concludo.
Scommetto che se al posto della Raggi ci fosse qualcun'altra e subisse lo stesso trattamento si urlerebbe al femminicidio mediatico.
Invece qui – a parte Travaglio – stanno tutti zitti.
E, quel che è peggio, tutte zitte…

Fonte: http://www.tvsvizzera.it/radio-monteceneri/Hypercorsivi/Virginia-un-femminicidio-mediatico-8041420.htmlb

lunedì 19 settembre 2016

Sondaggio fantastico sulla Raggi: ecco i numeri che fanno tremare Renzi e i poteri forti

Il 65% degli italiani ritiene che la sindaca di Roma Virginia Raggi non dovrebbe dimettersi dopo le recenti vicende che hanno coinvolto la tenuta della sua Giunta, secondo un sondaggio Ixe' per Agora' Estate su Raitre. A favore delle sue dimissioni il 21%. Ancora più netto il dato tra gli elettori del M5S, l'88% dice no alla sue dimissioni.
Nella stessa rilevazione un italiano su due ritiene che vi sia un problema di trasparenza all'interno del M5S. Il 40% degli intervistati sostiene invece che il problema trasparenza non esista. Percentuale che sale tra gli elettori del Movimento di Grillo (67%), mentre c'è poca trasparenza per il 24%.
Sempre secondo lo stesso sondaggio il 46% degli italiani ritiene che i problemi della giunta Raggi derivino dall'accanimento dei poteri forti. Percentuale che quasi raddoppia (84%) tra gli elettori del Movimento 5 Stelle. Per il 44% degli intervistati, invece, i problemi della sindaca di Roma sono dovuti alla sua incapacità di governare.

Fonte: http://www.huffingtonpost.it/2016/09/09/sondaggio-raggi_n_11925328.html

VINCE 2 MILIONI AL “GRATTA E VINCI”: LO STATO LO FOTTE, E PER NON PAGARLO SI INVENTA UNA DENUNCIA! QUANDO SMETTERETE DI FORAGGIARE I PARASSITI?

QUALCHE TEMPO FA VI AVEVAMO RACCONTATO CHE I “GRATTA E VINCI” SONO UNA VERA E PROPRIA TRUFFA MA A TANTO PENSAVAMO CHE LO STATO NON FOSSE ARRIVATO…
Carpi, vince due milioni di euro al Gratta e vinci ma Lotterie Nazionali minaccia querela: “Il biglietto è falso”
Era cominciato un sogno a occhi aperti per un uomo di Carpi quando in mano si è ritrovato un biglietto vincente del Gratta e vinci da due milioni di euro. E presto l’uomo si è ritrovato a vivere un incubo terribile. Secondo la commissione delle Lotterie Nazionali, il suo biglietto sarebbe contraffatto e non sono bastate nei primi giorni le richieste di chiarimento da parte del suo avvocato per ottenere risposte esaustive. Secondo il legale il biglietto era semplicemente stropicciato, perché il suo cliente lo aveva piegato.
La sorpresa – Quando l’uomo aveva acquistato e grattato il biglietto, è stato convinto di aver vinto solo 50 euro. Il negoziante a cui si è rivolto però gli ha consigliato di grattare meglio, perché la macchinetta non riconosceva il tagliando. Andata via altra patina argentata, è arrivata l’inrcedibile scoperta della vincita di due milioni di euro.
La beffa – Oltre il danno di non poter inccasare i milioni, l’uomo si è visto anche la minaccia di querela da parte di Lotterie nazionali. A quel punto la contromossa del suo avvocato Federico Brausi: “Ho richiesto alla Procura di Roma di poter vedere il verbale della commissione – ha detto l’avvocato al Resto del Carlino – così potremo capire la contestazione e sapere contro chi avviare un eventuale procedimento civile per riscuotere il denaro”.

HA CAMBIATO 7 PARTITI IN 14 ANNI: RENZI LA PREMIERA’ CON UNA POLTRONA D’ORO. TI PRESENTIAMO LA REGINA DEI PARASSITI

DORINA BALLERINA – DORINA BIANCHI, L’ALFANOIDE CANDIDATA A FARE IL MINISTRO DEGLI AFFARI REGIONALI, HA CAMBIATO SETTE PARTITI IN QUATTORDICI ANNI – PISANA DI NASCITA, MA CROTONESE D’ADOZIONE, È STATA NEL CCD, NELL’UDC, NELLA MARGHERITA, NEL PD, POI ANCORA NELL’UDC E NEL PDL
Super-cattolica, adesso in Parlamento sussurrano che il suo prossimo approdo sarà di nuovo il Pd renziano. Intanto è diventata molto amica della Boschi. Le contendono il posto le colleghe di Ncd Erminia Mazzoni e Federica Chiavaroli…
di Marco Palombi per “Il Fatto Quotidiano
 Un tempo – ma ora no, ché abbiamo #cambiatoverso – succedeva che i politici tentassero di prendersi un illecito vantaggio sul resto dell’umanità sbottando un irato “lei non sa chi sono io”. Dorina Bianchi, deputata alfaniana che pure frequenta la politica da un po’, questa tentazione non l’ha mai avuta: neanche lei sa chi è, nel senso che è stata quasi tutto. In realtà, come dimostra una serrata intervista concessa a Chi nel 2008, Dorina Bianchi ha alcune certezze: Perizoma o slip? “Perizoma”. Reggicalze o collant? “Reggicalze e collant”. Griffe del cuore? “Prada e Balenciaga”. Parrucchiere? “Una volta a settimana”. Segreto di bellezza? “Essere quasi sempre di buonumore, pensare positivo e una buona crema per il corpo due volte al giorno”.
Come si vede, un certa decisione rispetto al perimetro del sé Bianchi ce l’ha, eccome. Forse politicamente, invece, non s’è ancora trovata: medico, classe 1966, nata a Pisa ma cresciuta nel crotonese, è in Parlamento dal 2001 e da allora ha cambiato 7 (sette) partiti. Questa la sequenza: dal Ccd all’Udc, dalla Margherita al Pd (cambiando due o tre correnti), pi di nuovo l’Udc, infine il Pdl e adesso Ncd. E domani di nuovo Pd, malignano i colleghi. Come che sia, anche solo a voler restare a biglietti da visita e targhette sulla porta, una faticaccia.
ALCUNI GIORNALI, ora, le vaticinano un futuro da ministro degli Affari regionali al posto della corregionale Maria Carmela Lanzetta, dimessasi non si sa più perché. Sarebbe certo il premio per tanta fatica e pure un piccolo miracolo visti gli inizi nella politica nazionale: nel 2001 Pier Ferdinando Casini la candidò nel collegio di Crotone alla Camera in una lista civetta, “Abolizione scorporo”. Prese il 41 per cento dei voti – 85 in più rispetto al rivale dell’Ulivo – grazie ai quali poté entusiasticamente volare a Montecitorio per votare la fiducia a Silvio Berlusconi.
Sono anni importanti: basti ricordare il prezioso lavoro attorno alla legge sulla fecondazione assistita, quella poi devastata da una serie di sentenze della Consulta. Ahilui, il gruppo dell’Udc alla Camera – creato nel frattempo dalla fusione del Ccd col Cdu di Rocco Buttiglione – perde il contributo dell’affascinante Dorina a inizio 2005: pare che il rassemblement centrista affrontasse con poca determinazione i temi del Mezzogiorno.

CLAMOROSO Sondaggio, grossi guai per Matteo Renzi: la sentenza tombale di Mentana

Aveva detto che in caso di vittoria del "no" avrebbe lasciato la politica, o quantomeno lasciato intendere che avrebbe rassegnato le dimissioni da premier. Poi ha resettato tutto, dicendo che comunque fossero andate le cose, nulla sarebbe cambiato per il governo. Un  messaggio che non pare aver portato bene al premier Matteo Renzi, il quale col passare del tempo vede la popolarità sua e quella di alcuni suoi ministro in un calo che pare ormai davvero inarrestabile. Parimenti, vanno le cose sul fronte delle previsioni per il referendum costituzionale che si terrà in autunno. E in quella chiave il consueto sondaggio realizzato da Emg per il Tg di La7 del lunedì pare davvero drammatico. La rilevazione, infatti, vede sì una crescita del fronte del "sì" dal 28, 5 al 30,1%, ma vede contemporaneamente esplodere i "no" che passano dal 30,8 al 34,1%. Entrambi i dati si sommano a un 35,8 di indecisi (che sono cioè oltre un terzo del totale). La percentuale di coloro che si asterranno dal votare (forse non sapendo che il quorum non conterà nel referendum d'autunno) è di poco superiore al 45%.
Sul fronte del consenso ai partiti, resta stabile al 32,4% il Pd, scende di due decimi di punto (dal 29,2 al 29%) il Movimento 5 Stelle, che evidentemente non ha ancora finito di assorbire le scorie della vicenda-Raggi, cala di mezzo punto percentuale Forza Italia (all'11,9%), alla quale gli elettori evidentemente non perdonano l'ennesima diatriba interna (questa volta è il turno dei pro-Parisi contro i no-Parisi), mentre la Lega resta stabile all'11,6%.
In caso di ballottaggio (previsto dalla versione attuale dell'Italicum, ma domani chissà...), necessario se nessuna delle liste in corsa raggiungerà al primo turno il 40% delle preferenze che dà diritto al premio di maggioranza, il Movimento 5 Stelle continuerebbe comunque ad imporsi sul Pd col 51,9% dei voti e distruggerebbe Forza Italia col 56,8%. Il Pd batterebbe il partito dei berlusconiani imponendosi col 54,1% dei voti

Fonte: http://www.liberoquotidiano.it/gallery/politica/11971351/referendum--sondaggio-di-mentana--avanza-il-no--renzi-nei-guai-.html

Boschi contestata e fischiata, caos alla Festa dell'Unità, intervengono le forze dell'ordine / Video

Fuori programma durante l’intervista al ministro per le Riforme costituzionali, Maria Elena Boschi, alla Festa dell'Unità di Bologna sul referendum di autunno. Un gruppo di studenti in platea ed alcuni insegnanti rimasti fuori dalla sala hanno contestato il ministro pochi minuti dopo l'inizio del dibattito.
Gli studenti, circa una quindicina, aderenti al Link - Coordinamento universitario di Bologna dopo aver esposto cartelli e aver manifestato la loro contrarietà alla riforma costituzionale sono stati allontanati dalle forze dell'ordine. "Le Feste dell'Unità - ha replicato Boschi ai contestatori - sono democratiche e aperte a tutti. Se i ragazzi vogliono restare con noi ed ascoltare il dibattito non c'è problema". Fuori dalla sala alcune proteste anche da parte di alcuni insegnanti aderenti al gruppoPartigiani della scuola pubblica che indossavano una maglietta con scrittoReferendum Costituzionale No.

Fonte: http://tv.liberoquotidiano.it/video/libero-tv-copertina/11970582/maria-elena-boschi-contestata-e-fischiata-caos-alla-festa-dell-unita-intervengono-le-forze-dell-ordine-video.html



domenica 18 settembre 2016

FANTASTICO! A Torino il M5S fa la storia. Decisione storica dell'Appendino ma nessuno ne parla

La sindaca Appendino: "giuria popolare" online per aree verdi, iniziative culturali e sostegno all'occupazione giovanile

Far approvare dai torinesi i progetti che il Comune sceglierà o finanzierà. Un mantra per il Movimento 5 Stelle durante la campagna elettorale. Ora la sindaca Chiara Appendino prova a passare dagli slogan ai fatti. Le decisioni non si prenderanno solo sulla base dei punteggi tecnici nelle segrete stanze, ma in maniera trasparente, passando attraverso i social e la rete. Un progetto che segue di pochi giorni altre proposte destinate a far discutere: dalla promozione di Torino come "città vegan" alla limitazione del wi-fi per tutelare la salute alla "app" per fotografare e denunciare in forma anonima gli spacciatori.

Due i test per verificare il modello migliore di partecipazione diretta dei torinesi. Due esperienze che andranno quasi in parallelo, ma il peso economico tra le
due partite sarà differente. La prima riguarda la scelta dei progetti legati al piano periferie a livello sociale e culturale. Dopo il 30 agosto, quando il dossier sarà pronto, approvato e inviato, il Comune prevede di destinare, dei 18 milioni complessivi, 1,5 milioni ad azioni per l’inclusione sociale, per la riqualificazione degli spazi pubblici, per la cultura, per l’innovazione sociale e per la creatività digitale. «Quando avremo ricevuto i progetti - spiega l’assessore alla Cultura, Francesca Leon - la commissione tecnica sarà incaricata di fare una scrematura delle potenziali iniziative, eliminando i progetti che non possono essere ammessi e finanziati per diverse ragioni. La lista di progetti validi verrà sottoposta al vaglio dei torinesi attraverso il web e le pagine social del Comune di Torino».

Il popolo della rete si trasformerà in una "giuria popolare liquida" per dare indicazioni sulle priorità e sulle iniziative migliori da realizzare. Suggerimenti che saranno presi in considerazione dalla Città: le prime azioni socio- culturali del piano periferie scelte dai torinesi «entreranno a far parte di una short list che sarà poi valutata dalla commissione tecnica per scegliere i progetti definitivi». I progetti riguarderanno i maxi settori del piano periferie, scuole, aree verdi, housing sociale, consulenza e supporto all’occupazione giovanile, biblioteche e iniziative culturali diffuse in tutti i quartieri.

L’altro test riguarda un bando che viene varato oggi dalla giunta Appendino: un concorso per la creazione di un sistema alimentare locale più equo e sostenibile. Si tratta di raccogliere progetti per orti urbani, micro-giardini, microcatering, mercati di contadini o gruppi di acquisto locale, azioni di educazione alimentare, iniziative di riutilizzo degli scarti e degli avanzi. «Progetti che dovranno dimostrare di essere coerenti con l’articolo 2 dello Statuto della Città che ha introdotto il riconoscimento del diritto al cibo a Torino», si legge nel bando che sarà approvato oggi. I progetti potranno essere presentati dal 1agosto al 5 settembre. Dopo una verifica della commissione di esperti i progetti finiranno sulla pagina Facebook del Comune e del settore
cooperazione. Votazioni via web dal 10 al 18 settembre: i primi 4 classificati saranno premiati con 2.500 euro per la realizzazione delle attività.

Il sistema della partecipazione via web verrà usato in molti campi. Anche per avere indicazioni sui progetti urbanistici, visto il riferimento all’assessorato alla Partecipazione del vicesindaco Guido Montanari inserito nelle linee guida dell’amministrazione.

Fonte: http://torino.repubblica.it/cronaca/2016/07/26/news/torino_giuria_su_facebook_per_i_progetti_da_finanziare_del_comune-144821225/

Terremoto a Roma. Ferrari e case con i soldi di Etruria, due arresti per la bancarotta della Privilege Yard

Civitavecchia, sviluppi nell'inchiesta sulla società che doveva costruire il maxi yacht. Al cardinale Bertone 700mila euro per beneficenze, consulenza da 500mila euro per l'ex senatore Baldassarri

ROMA - Se mai qualcuno avrà il coraggio di varare quella carcassa di yacht arrugginito, adagiato nel cantiere abbandonato della Privilege Yard al porto di Civitavecchia, un azzeccato nome di battesimo potrebbe essere "Mangiatoia". Quel progetto, infatti, nato col preciso obiettivo di succhiare denaro a un pool di banche (Etruria, Banca Marche, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Bpm e Mps) ha sfamato l'appetito di tanti: dell'ex segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone, degli ex parlamentari Mario Baldassarri e Vincenzo Scotti, del presidente dell'Autorità portuale Pasqualino Monti. E naturalmente quelli dell'imprenditore 76enne Mario La Via. L'uomo che diceva di voler costruire uno yacht, e invece regalava soldi non suoi.

Mario La Via, amministratore delegato della Privilege Yard fallita nel 2015, e Antonio Battista, componente del cda e unico delegato a operare sui conti bancari della società, sono finiti agli arresti domiciliari su ordine della procura di Civitavecchia, per i reati ipotizzati di bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale, reati tributari e violazione della normativa antimafia. Con il denaro prestato dagli istituti bancari, per dire, avevano acquistato una Maserati e una Ferrari Coupé da 320mila euro. L'indagine del Nucleo tributario della finanza ricostruisce tutte le distrazioni patrimoniali attorno allo yacht mai varato. Rendendolo un corpo di reato lungo 127 metri.

Il maxi finanziamento concesso alla Privilege dal consorzio di banche (Etruria era la capofila) ammonta a 190 milioni di euro, di cui circa 125 milioni effettivamente erogati. Un progetto che non stava in piedi fin dall'inizio ma che ebbe sponsor di alto livello e coperture. Risulta agli atti una lettera di garanzia da parte della Barclays, ottenuta "ricorrendo a pressioni di organi amministrativi e politici".
Non solo.

L'ex ministro Vincenzo Scotti della Privilege era presidente onorario. Lui e l'ex parlamentare Fli Mario Baldassarri andarono di persona a una riunione con esponenti di Banca Etruria per perorare la causa di La Via. Lo ha raccontato ai finanzieri Carlo Maggiore, il responsabile della Direzione Corporate Finance di Etruria. E che c'entra Baldassarri? È il rappresentante legale della Economia Reale srl, società che ottiene da Privilege un paio di consulenze, "per attività svolta presso Unicredit e Intesa al fine di concretizzare la loro partecipazione al pool bancario". Il compenso era di 500mila euro.

Quando i finanzieri vanno a perquisire la mega villa di Mario La Via a Roma in zona Quarto Annunziata - una sobria dimora di 4 piani con sala cinema, discoteca, palestra, 3 saloni di rappresentanza, parco, campo da tennis, piscina e spogliatoi, ristrutturata con 4 milioni di euro stornati dalle casse della Privilege e fatta passare come la foresteria della società - scoprono un dettaglio minimo, ma che racconta molto. "Sono stati rinvenuti segnaposti per cene eleganti con personaggi di prestigio e la corrispondenza con il cardinale Bertone". Ecco che viene fuori quanto ricostruito da Repubblica e Liberonelle settimane scorse: 700mila euro di bonifici erogati a favore di associazioni italiane ed estere "su richiesta, indicazione e sollecitazione di Tarcisio Bertone, tra il febbraio 2008 e il novembre 2012". Privilege Yard pagava anche l'affitto della casa di Pasqualino Monti, il presidente dell'autorità portuale di Civitavecchia che ha concesso l'area del cantiere, per una somma complessiva di 43.200 euro, "a circa il triplo dei valori medi di mercato per gli anni 2011 e 2012". Ma per Mario La Via i soldi non erano un problema

fonte: http://www.repubblica.it/cronaca/2016/07/29/news/privilege_yard-145000225/?ref=fbpr