Questo non significa che sparirà dalla scena: “Come dice Romano Prodi, finora sono stata in tutti gli aeroporti del mondo. Ho girato tanto ma visto poco. Lasciare è sempre traumatico, e i primi mesi possono far male. Ma non mi ritirerò a vita privata”. La Bindi continuerà a essere una donna impegnata: “Vedo un gran bisogno di formazione alla politica e di ricostruzione delle reti associative”.
Matteo Renzi, del resto non le è mai piaciuto: “Per prima ho guardato con preoccupazione l’ascesa di Renzi. Si era al tempo della sua candidatura a sindaco di Firenze e già dissi la mia. Sono stata tra i pochi ad essere contraria alla decisione di Bersani di modificare lo statuto per permettergli di candidarsi alla presidenza del Consiglio. E infine sono stata chiara e limpida a sostenere che il referendum sulla Costituzione fosse incostituzionale. Non s’ era mai visto che – invece della minoranza – lo promuovesse la maggioranza e addirittura il governo”. Renzi, sostiene la Bindi, ha distrutto il Pd: “Ho lasciato una casa incompiuta e ora la ritrovo un po’ diroccata. Il Pd come si è visto non funziona se si trasforma in un carro al seguito dell’uomo solo al comando. Non era nato per stare tutto il tempo ad applaudire il leader ma per essere la sintesi di diverse culture: socialista, cattolica, ambientalista, liberale. Se riprende quella strada, forse avrà vita”.
Fonte: Libero
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