La divulgazione, a interrogatorio in corso, di fatto coperti dal segreto istruttorio pone delle domande serie sulla efficienza del nostro sistema di giustizia. Il commento di Annalisa Chirico, giornalista e presidente di Fino a prova contraria. Qualcuno dovrebbe spiegare per quale oscuro potere di chiaroveggenza due testate giornalistiche, L’Espresso e il Fatto quotidiano, abbiano pubblicato ieri, nelle stesse ore dell’interrogatorio, notizie relative alle nuove contestazioni che i pm capitolini Paolo Ielo e Francesco Dall’Olio muovevano al sindaco della città, Virginia Raggi, in un luogo top secret.
Una esclusiva succulenta, ma a quale prezzo? Com’è possibile che i giornalisti entrino in possesso di segreti d’ufficio in modo da aggiudicarsi uno scoop su un interrogatorio ancora in corso? Se la chiaroveggenza non c’entra, in un Paese in cui vige l’obbligatorietà dell’azione penale – conclude la Chirico – gli autori delle fuoriuscite dovrebbero essere immediatamente indagati per rivelazione del segreto istruttorio. Virginia Raggi, come ogni cittadino, ha diritto all’assoluto rispetto delle proprie garanzie.
Fonte: http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/annalisa-chirico-contro-fittipaldi-marco-lillo-qualcuno-dovrebbe-140738.htm
Non è la prima volta, ci sono passati tutti. Non fatene una martire e pensate a quello che state facendo alla Boldrini che sta facendo il suo lavoro e non si merita certo il trattamento che le è stato riservato. La mia solidarietà a tutte due in mano a un manipolo di uomini ignoranti e peggio degli integralisti islamici che sanno solo vomitare insulti perchè non sono capaci di costruire per gli italiani un futuro degno di esseri normalmente pensanti.E mi auguro che in particolare la Boldrini cominci a denunciare.
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