Nei paesi civili la data delle elezioni la decide il presidente della Repubblica che forse Napolitano non se n’è accorto, ma non si chiama Napolitano: si chiama Mattarella.
Nei paesi civili un presidente della Repubblica che giura per mesi di rifiutare la rielezione non si farebbe rieleggere in un quarto d’ora.
Nei paesi civili i governi li scelgono gli elettori, dando la maggioranza a un partito o a una coalizione in base al loro programma, e non il capo dello Stato estraendo nomi a caso dal suo cilindro per ribaltare il risultato del voto mettendo insieme partiti e pezzi di partiti avversari che voltano gabbana, come fece Napolitano nel 2011 con Monti, nel 2013 con Letta, nel 2014 con Renzi e come ha rifatto Mattarella con Gentiloni nel 2016.
Nei paesi civili il presidente della Repubblica giura di difendere la Costituzione e poi non lavora per demolirla, né impone al Parlamento né tantomeno al governo di riscriverla a suo gusto.
Nei paesi civili il presidente della Repubblica non avalla una legge elettorale come l’Italicum, palesemente incostituzionale e monca (cioè valevole solo per la Camera), ma la respinge alle Camere prima che cada sotto la tardiva mannaia della Consulta.
Nei paesi civili il presidente della Repubblica non telefona a un vecchio politico indagato per aver mentito ai giudici sulla trattativa Stato-mafia, non si attiva per spostare l’indagine dalla sua sede naturale o per punire i magistrati che la conducono e, scoperte le sue telefonate, non chiede alla Corte costituzionale di farle distruggere per nasconderle ai cittadini.
Nei paesi civili il presidente della Repubblica non interferisce continuamente nelle campagne elettorali, raccomandando agli elettori per chi votare e per chi no.
Nei paesi civili sarebbe impensabile quanto rivela Panorama, citando intercettazioni dell’inchiesta a Bergamo sul banchiere Giovanni Bazoli.
E cioè che Napolitano telefonò (per giunta da un’utenza del Quirinale, due mesi dopo le sue dimissioni da presidente) all’anziano patron di Banca Intesa, indagato per associazione per delinquere, per impicciarsi nella battaglia finanziaria per il controllo di Rcs-Corriere della Sera, mettendolo in guardia dall’appoggiare “un nome folle, ovvero di quel signore che si occupa o meglio è il factotum di La7”, cioè Urbano Cairo…(continua)
Ma un personaggio di tal fatta - e non sto parlando di Travaglio - non potrebbe levarsi di torno una semper e fare un grande favore a tutti? Anvedi.....
RispondiEliminaRe Giorgio se ne faccia una ragione, gli Italiani hanno capito
RispondiEliminaCome faceva la canzone di Sordi.....ti ci ha mandato mai nessuno a quel.........
RispondiEliminaVorrei tanti Marco Travaglio, che ci ricordassero di tutte le malefatte commesse in un paese civile e democratico. VIVA IL TRICOLORE.
RispondiEliminaIn un paese civile....... ma qui siamo in Italia e i governi
RispondiEliminarestano in carica fin quando hanno la fiducia del parlamento ,
è scritto nella costituzione difesa da Travaglio
Ma se a monte c'è l'incostituzionalità del governo, in Italia, si dovrebbe andare al voto!!!
Eliminae dove l'incostituzionalità del governo???
Eliminapiegamelo.
Va be'... Se non l'hai capita, lasciamo perdere...
Eliminanei paesi civili non si da parola alla massoneria
RispondiEliminaun paese di incivili non puo` avere un governo civile
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