Non perde tempo il M5S.
Dopo la rivelazione di Ferruccio De Bortoli, il quale nel suo ultimo libro ha raccontato che Maria Elena Boschi chiese all’ad di Unicredit di comprare la banca del padre, il deputato 5 Stelle Luigi Di Maio ha chiesto le dimissioni dell’ex ministra.
“Nel 2015 Maria Elena Boschi chiamò l’amministratore delegato di Unicredit Ghizzoni chiedendogli di comprare Banca Etruria, la banca dove suo padre era vice-presidente.
Lo vedete adesso il conflitto di interessi? La Boschi dovrebbe dimettersi all’istante dopo aver chiesto scusa agli italiani. Diceva che non si era mai interessata alla banca di famiglia ma è solo una bugiarda. Se non si dimetterà la costringeremo ancora una volta a venire in aula con una mozione di sfiducia.
Il M5S non molla”.
Lo vedete adesso il conflitto di interessi? La Boschi dovrebbe dimettersi all’istante dopo aver chiesto scusa agli italiani. Diceva che non si era mai interessata alla banca di famiglia ma è solo una bugiarda. Se non si dimetterà la costringeremo ancora una volta a venire in aula con una mozione di sfiducia.
Il M5S non molla”.
La rivelazione di De Bortoli su Boschi e Unicredit
Scrive Ferruccio De Bortoli nel suo ultimo libro “Poteri forti (o quasi). Memorie di oltre quarant’anni di giornalismo”, in uscita l’11 maggio:
“L’allora ministra delle Riforme, nel 2015, non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit. Maria Elena Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria. La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all’amministratore delegato di una banca quotata. Ghizzoni, comunque, incaricò un suo collaboratore di fare le opportune valutazioni patrimoniali, poi decise di lasciar perdere.
L’industriale delle scarpe Rossano Soldini mi ha raccontato di aver avuto molti sospetti sul ruolo della massoneria locale nella gestione dell’istituto. Elio Faralli, che ne fu padre-padrone per circa 30 anni, fino al momento in cui fu costretto a lasciare il timone a Giuseppe Fornasari, era notoriamente un massone. Soldini fece molte domande scomode, in particolare sul ruolo del consigliere Alberto Rigotti, il cui voto, probabilmente invalido, fu decisivo per eleggere Fornasari. Rigotti ebbe prestiti dalla banca, mai rientrati, e finì in bancarotta con il suo gruppo editoriale. I consiglieri dell’Etruria godettero di affidamenti per un totale di 220 milioni. Gli organi statutari erano del tutto ornamentali.
Non sarebbe il caso di chiedersi se anche legami massonici o di altra natura non trasparente siano stati all’origine della concessione di troppi crediti facili e della distruzione di molti piccoli risparmi? A maggior ragione ora che alcuni istituti di credito vengono salvati con i soldi dei contribuenti? Alessandro Profumo, ex presidente del Monte dei Paschi, il 15 giugno 2016, durante la presentazione del libro di Fabio Innocenzi Sabbie mobili. Esiste un banchiere per bene? (Codice, 2016) rispondendo a una domanda sul tracollo del Monte dei Paschi se ne uscì con questa frase: «La colpa è tutta della massoneria». Se ne parlò poco. Profumo mi spiegherà poi di avere avuto sempre la sensazione che ci fossero fili sotterranei, strane appartenenze. E che il sospetto dei legami massonici emergesse soprattutto quando si trattava di assumere qualcuno, constatando i diffusi malumori per un no inaspettato. E ha usato un esempio dalla Settimana Enigmistica. Unisci i puntini e scopri il disegno. Ma quanti sono i puntini? E qual è il disegno?”.
E,..., NON DITEMI CHE NON C'ENTRA!! - BUONGIORNO E BUON INIZIO SETTIMANA
RispondiEliminaIeri pomeriggio, domenica 7 maggio, durante il programma "L'Arena", condotto da Massimo Giletti, c'è stato una serie di battibecchi tra un principe del foro (così definito da Giletti), e Mario Giordano e Salvini. Un signore anziano, pensionato con poco più di 4.000 Euro al mese, netti (ma fino a poco tempo fa, erano poco più di 6.000), per essere stato eletto alla Regione Lazio, per circa 13 anni. Ha versato poco più di 300.000 Euro di contributi (così ha detto) e di averne incassati, sinora, oltre 3.000.000. (E mica è morto! Mi sia consentito!) Da considerare, poi, che i Diritti Acquisiti -su cui insisteva- andranno in eredità. Sottolineo l'arroganza nel ribattere che erano, sono, le Leggi (fatte da loro!), che danno diritto a quei trattamenti.
Su questo punto, ho scritto molte volte che le Leggi, scritte da altri uomini, in tempi diversi, SE e QUANDO, si evidenziano inadeguate o volutamente truffaldine, altri uomini le abrogano e ne scrivono di nuone più adeguate ai tempi. Per quelle truffaldine si emanino Leggi con effetti retroattivi. Su questo punto è intervenuto Lupi. "Non è permesso, per Legge!" PERCHE'? Se le stesse sono state scritte da uomini, e risultano truffaldine?!
Aggiungo che non ammetto -perché scritte di proposito per fregare i più- che dei laureati non riescano a scrivere una Legge con poche parole, semplici e comprensibili a tutti. A che cazzo serve aver studiato fino all'università e laurearsi -che io e milioni come me, non abbiamo frequentato; ma PAGATO per sostenerne i costi- se poi non riuscite a farvi capire? O peggio; scritte di proposito per dar modo di cavillare?
Oltre a ciò, passo alle pensioni e alle storture dal passato. Il sistema pensionistico è da rimodulare. Checché ne pensa il signore presente "all'Arena", la cui arroganza farebbe pensare che è stato uno dei pochi salvatori del Lazio; che affoga nel pantano dei debiti. (E ricordo con disgusto, quel Fiorito;... sempre Regione Lazio.)
Un dirigente con decine o centinaia di dipendenti, che; oltre lo stipendio, non raramente favoloso, e liquidazioni milionarie -anche se la società o la banca affidatagli è fallita- da quello stipendio -anche se immeritato- scaturisce la pensione.
Considerare i contributi versati, come in un salvadanaio personale, lo ritengo SBAGLIATO! Al massimo -come scrivo da tanti anni- considerare tale, la quota parte personale, dei contributi versati -che si aggira intorno al 33% c.- MA, la rimanente parte, 67% c; versata dal datore di lavoro, Stato, Regione o pinco pallino, è da versare in un unico calderone; affinché all'atto del pensionamento non resti ancora quel dislivello economico; come quando dirigeva l'azienda; e sia ridistribuito con criteri soprattutto di equità sociale; da sommare alla quota parte versata. Anche perché SE durante il periodo lavorativo sopportava oneri, responsabilità; andando in pensione quel peso, quelle responsabilità -se mai ne ha avute; riferito soprattutto al ramo Pubblico- non ne ha più. Quindi non sussiste quel "Diritto" a compenso della responsabilità. C'è interdipendenza, tra dirigenti e dipendenti; senza dipendenti, il più bravo dei dirigenti, resterebbe al palo!
E, infine; chi ha goduto di alti stipendi e liquidazioni, ha potuto mettere da parte un buon gruzzolo; cosa pressoché impossibile a gran parte dei dipendenti.
Il signore di cui sopra, a fronte della richiesta di cedere una piccola quota, dai 4.000 Euro mensili, a favore di chi non arriva a 400 Euro al mese (e c'è di peggio!), insisteva sui suoi diritti acquisiti, per Legge.
Un altro ancora; per essere stato soltanto una settimana, in Parlamento, e gode -da decenni- di 2.200 Euro al mese, non ha voluto neanche farsi avvicinare.
A fronte di queste storture, che vengono dal passato - non escluso stipendi e pensioni per prelati- ben vengano Leggi con validità retroattive.
Grazie per l'ospitalità. Mario Esposito.
Come può sostenere il PD in questo momento in televisione che un reato commesso nel 2015 da un rappresentante del Governo è simile all'omissione dei rifiuti avvenuti a Roma ?
RispondiEliminaQuesti del PD sono veramente fuori di testa....
Luigi datti da fare...là Boschi non merita di essere più nel Governo!
Si il pd si fa e sotiene le sue leggi solo per i loro associati e negano per l'opposizione titti i diritti
EliminaCome può sostenere il PD in questo momento in televisione che un reato commesso nel 2015 da un rappresentante del Governo è simile all'omissione dei rifiuti avvenuti a Roma ?
RispondiEliminaQuesti del PD sono veramente fuori di testa....
Luigi datti da fare...là Boschi non merita di essere più nel Governo!
De Bortoli molti anni fa' e' stato direttore di "Topolino"..se vera la sua pagina...con il sorcio in bocca....sono sorci "Verdi" anche sui "Er Monnezza"...sporcaccionii
RispondiEliminaMafiosiii piddini SVENDITORI Di Italia. 👹👹👹👹👹👹
RispondiEliminaLA COLPA E ANCHE DI NNOI CITTADINI ,CHENON CI SIAMO MAI INFORMATI BENE ,ANCHE SE LINFORMAZIONE IN QUESTO PAWESE ETUTTA SCHIERATA ALECCARE IL CULO AI VARI GOVERNI CHE SI SONO SUCCEDUTI,PORTANDO IL PAESE NELE CONDIZIONI CHE TUTTI SANNO ORA PERCHE IL M.5.S ARISVEGLIATO TANTI CITTADINI ,GRAZIE AGRILLO E TUTTI I PARLAMENTARI DE M.5.S
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