Rimangono ormai poche ore per poter presentare la dichiarazione sostitutiva che consentirà di non pagare il canone Rai. Come notorio, infatti, dal prossimo luglio, il canone sarà pagato automaticamente nella bolletta della luce, ma sono diversi i casi nei quali la tassa non è dovuta.
Visto che con la riforma del canone tv, vige la presunzione di possesso del televisore, in base alla quale chiunque ha un contratto di fornitura per l'energia elettrica dovrà pagare, per poter essere esentati dall'addebito dei 100 euro, si ricorda, occorrerà trasmettere entro domani 16 maggio, un'autocertificazione (utilizzando il modello pubblicato dall'Agenzia delle Entrate) in cui si dichiara di essere in una delle situazioni per cui è prevista l'esenzione. Come, per esempio, non possedere l'apparecchio tv pur avendo un'utenza elettrica (in tal caso, andrà compilato il quadro A del modello delle Entrate), ovvero essere titolari di più utenze elettriche nell'ambito dello stesso nucleo familiare (in tal caso, occorrerà compilare il quadro B, comunicando su quale fattura elettrica andrà addebitato un unico canone).
La dichiarazione, come annunciato più volte, potrà essere trasmessa entro domani sia via web, tramite l'applicazione disponibile sul sito dell'Agenzia (o gli intermediari abilitati), per mezzo di raccomandata a/r o anche via pec con firma digitale,all'indirizzo cp22.sat@postacertificata.rai.it.
L'imminente scadenza, in ogni caso, ha fatto andare in tilt non solo i cittadini ma anche il centralino dell'Agenzia delle Entrate, come denuncia l'Unione dei consumatori. Chiunque ha chiamato in queste ultime ore il numero preposto 848 800 444, per avere chiarimenti tecnici, sostiene infatti l'Unc "si è ritrovato ad avere una media di 100 persone davanti, con un'attesa superiore ad 1 ora. Attesa a pagamento! Dopo aver pagato profumatamente l'ora di attesa, ad alcuni consumatori, arrivato il proprio turno, è pure scattata una vocina automatica che più o meno diceva: gli operatori sono tutti occupati, siete pregati di richiamare più tardi. E a quel punto la linea cadeva".
Il fatto che i numeri per avere informazioni siano in tilt – chiosa il segretario dell'unione Massimiliano Dona – "dimostra che gli italiani non sanno ancora come compilare la dichiarazione e che sono necessari più giorni per permettere ai consumatori di inviarla". Si chiede, pertanto, "una proroga di qualche giorno" .
di Marina Crisafi
FONTE : www.StudioCataldi.it
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