Costa cara a una lavoratrice una frase minacciosa a margine di una foto della visita del premier Renzi allo stabilimento di Pontedera. Nei guai anche una collega, che ha messo “mi piace” al post
PONTEDERA. Un commento su Facebook a margine di una foto della visita del premier Renzi alla Piaggio. Sarebbe questo il motivo del licenziamento di una lavoratrice della Piaggio. Un commento dai toni ritenuti minacciosi dall’azienda. La notizia ha trovato conferme in ambienti sindacali, anche se il nome dell’operaia non è stato reso noto. Non solo: un’altra operaia che ha messo “mi piace” al post è stata raggiunta da un provvedimento disciplinare.
Il fatto risale al 23 aprile scorso, quando il premiere Matteo Renzi si era recato a Pontedera per i 70 anni della Vespa e nell’occasione visitò lo stabilemento in cui è nato lo scooter più famoso del mondo, accompagnato dal presidente degl Gruppo PiaggioRoberto Colaninno. Cosa avrebbe scritto l’operaia? Una frase tipo “Questi andrebbero ammazzati tutti“.
Nessun commento sul “caso” da parte dell’azienda: non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Così come le sigle sindacali che assistono la dipendente della Piaggio.
Casi analoghi
si erano già verificati in passato in Italia: tra questi l’episodio accaduto tempo fa in provincia di Torino, dove il dipendente di una società di servizi di contact center era stato licenziato dopo essersi sfogato contro i datori di lavoro sul proprio profilo Facebook.
FONTE :
http://m.iltirreno.gelocal.it/pontedera/cronaca/2016/05/14/news/licenziata-dalla-piaggio-per-un-commento-su-facebook-1.13471872?refresh_c
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La dittatura Renziana e in atto complimenti all'azienda Piaggio che per compiacere Renzi licenzia una dipendente..bella la democrazia ai tempi di un presidente del consiglio non votato da nessuno che quindi risponde solo ai suoi finanziatori...
RispondiEliminaI presidenti del consiglio vengono votati dal Parlamento.
EliminaÈ stato così per tutti dal 1948 a oggi.
Quindi se è illegale questo, allora sono stati illegali anche tutti i precedenti.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaSergio Bonantini il tuo è un ragionamente troppo semplicistico per non entrare in quelle che sono le "anomalie" di elezioni di presidenti del consiglio del tipo di Renzi che tra l'altro non ha nemmeno la prerogativa di essere un "tecnico" per questioni di emergenza! E' proprio in una di queste occasioni (incarico legittimo ma anomale di presidenti del consiglio), che il 25 febbraio 1960 il presidente del Senato, Cesare Merzagora, pronunciò a Palazzo Madama un durissimo discorso contro il Parlamento attaccando i partiti che sostenevano la maggioranza che, nel chiuso delle segreterie, avevano stabilito di far cadere il secondo Governo presieduto da Antonio Segni sostituendolo con un esecutivo guidato da Tambroni. Per di più, Segni, aveva deciso di dimettersi senza fare alcun passaggio dalle Camere.
Elimina“Se i partiti politici, all'interno dei loro organi statutari, dovessero prendere le decisioni più gravi sottraendole ai rappresentanti del popolo, tanto varrebbe - lo dico, naturalmente, per assurdo – trasformare il Parlamento in un ristretto comitato esecutivo. Risparmieremmo tempo e denaro…".Insomma, il problema è che l’unico organo rappresentativo, espressione della volontà popolare, già compromesso con una legge elettorale che non permette di scegliere il nome dei propri rappresentanti, sta perdendo sempre più importanza e prestigio a favore di volontà politiche esterne, decise dai vertici di partito i quali intrattengono rapporti molto stretti con i vertici del mondo della banche, delle assicurazioni, dell’editoria, dell’edilizia, dell’industria.
Insomma, il problema è che l’unico organo rappresentativo, espressione della volontà popolare, già compromesso con una legge elettorale che non permette di scegliere il nome dei propri rappresentanti, sta perdendo sempre più importanza e prestigio a favore di volontà politiche esterne, decise dai vertici di partito i quali intrattengono rapporti molto stretti con i vertici del mondo della banche, delle assicurazioni, dell’editoria, dell’edilizia, dell’industria.
EliminaSi sa d'altronde che nei paesi a regime dittatoriale non sono gradite le battute umoristiche.
RispondiEliminale parole vanno misurate...e pure la repressione del POTERE dovrebbe essere misurata
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RispondiEliminaCosa avrebbe scritto l’operaia? Una frase tipo “Questi andrebbero ammazzati tutti“.
RispondiEliminaPeante il commento, altrettanto pesante il provvedimento.......
il commento' e'pesante relativamente ..questi ci stanno uccidendo davvero ..poi voglio dire i politici addirittura si prendono a botte in parlamento ...di cosa vogliamo parlare
EliminaSono pienamente d'accordo che i popoli ridiventino proprietari dei loro stati compreso l'emissione di soldi togliendo alle banche lemissione
RispondiEliminaSe è vero quanto ho letto circa il licenziamento di una dissidente di Renzi da parte della Piaggio, invito tutti gli Italiani a boicottare l'azienda per questo abuso di potere.
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