mercoledì 10 maggio 2017

LA "NUOVA TASSA" IN ARRIVO DI CUI NESSUN GIORNALE PARLA. GUARDATE CHE INFAMATA

Un documento di lavoro della Commissione europea – la relazione è datata 22 febbraio 2017, ma è stata riportata dalla stampa solo qualche giorno dopo, il 7 marzo – ha ipotizzato l'aumento dell'aliquota IVA (ovvero l'imposta sul valore aggiunto) ordinaria e di quella ridotta, ad oggi (rispettivamente) al 22 e al 10%.

Secondo le simulazioni della Commissione europea, un eventuale incremento dell'IVA dall'attuale 10 al 13% avrebbe effetti “progressivi” e genererebbe un aumento del reddito disponibile fino al 3% per le fasce più basse, a patto che le risorse vengano destinate ad un credito d'imposta per il lavoro dipendente.

Il documento di lavoro conclude che “uno spostamento ottimale del carico fiscale verso i consumi potrebbe ridurre ulteriormente l'onere fiscale sul lavoro e favorire la lotta contro la povertà e la disuguaglianza”. Un'analisi del Centro studi di Unimpresa – lo studio si basa sui dati del ministero dell'Economia e della Corte dei conti –, diffuso nei mesi scorsi, ha quantificato l'impatto di un eventuale aumento dell'IVA dall'attuale 22 al 24%.

L'incremento garantirà un maggior gettito fiscale pari a 15,1 miliardi di euro. L'impatto sulle famiglie sarà di 414 euro. L'analisi sostiene che l'aumento avrà un effetto sui prezzi: l'indice dei prezzi al consumo dovrebbe salire dell'1,40% nel 2017. Nei giorni scorsi l'OCSE – ovvero l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico – ha osservato che il gettito IVA italiano “è inferiore a quanto dovrebbe essere”.

Nel documento sul DEF 2016, la Corte dei Conti ha sottolineato che attualmente l'Italia si colloca tra gli ultimi Paesi europei per incidenza dell'IVA sul Prodotto interno lordo (PIL), con un valore che non raggiunge il 6% e che è di circa 0,8% punti percentuali inferiore al valore della media dell'Unione europea.

In particolare, ha osservato la Corte dei Conti, il nostro Paese si colloca all'undicesimo posto per livello di quella ordinaria (anche se al primo tra i nostri principali partner europei), mentre solo altri quattro Paesi – l'elenco include: Francia, Lussemburgo, Malta e Regno Unito – hanno aliquote cosiddette “super-ridotte”, inferiori cioè al 5%.

fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it/economia/fisco-l-impatto-di-un-eventuale-aumento-dell-iva-dal-22-al-24-_3060750-201702a.shtml
Photo by fabiolopiccolo:

7 commenti:

  1. Quante cagate, levate le altre tasse, poi aumentate l'iva, attualmente siamo uno dei paesi più tassati d'europa, invece di iva è tasi o imu o irpef, ma il finale è quello tasse .... tasse

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    1. Non impressionarti adesso c'è anche la tassa sui cani 500 euro e mille taglia grande all'anno, anche per gli allevatori

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  2. Il partito delle TASSE non si smentisce mai.
    Cosa fanno con tutti questi soldi di tasse? se gli altri paesi sopravvivono con tasse più basse delle nostre, non vi siete mai chiesti perchè?

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    1. continueranno a tassarci sempre si più,in quanto un popolo testa di cazzo e coglione, non merita altro

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  3. Speriamo che quando andremo ha votare questi parassiti spariscono dalla faccia della terra.Non c'e' la facciamo più con questi politici delle tasse.

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    1. i parassiti non andranno mai via perché il popolo come hanno votato alle primarie cosi votano alle votazione il P.D non andrà mai via comandano loro se tutti penseremo ai nostri figli e nipoti che devono andare via dal' Italia per trovare un lavoro

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  4. gli auguro malattie lunghe dolorose e incurabili.

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