Senza che nessuno gli abbia mai imposto di farlo. Ora chiede che gli venga chiesto di restare. E da chi? Da tutti coloro che instillano odio contro chi fa il suo mestiere. Cioè, par di capire, ma lui non lo chiarisce, contro i politici che attaccano la tv pubblica.
Fabio Fazio ha scelto il Festival della Tv in corso a Dogliani, nella Langhe, per passare alla fase due della prima ribellione della sua vita, quella contro la Rai, anzi contro la situazione attuale della Rai. Il presentatore ce l’ha soprattutto con l’ingerenza dei politici che «mai si è vista in questo modo», che «arriva a entrare nella gestione quotidiana, a dettare le regole, a stabilire la pubblicità, i programmi, gli stipendi». È da questa ultima questione che è partita la ribellione di Fazio: dalla decisione del Parlamento di ridurre il tetto degli stipendi a tutti i dipendenti della Rai a 240.000 euro, anche agli artisti. Questione molto complessa che avrebbe potuto portare la tv di Stato in una situazione critica con l’abbandono di alcuni volti importanti. Questione che probabilmente non varrà per gli artisti.
Dunque cosa vuole ora il presentatore, visto il suo contratto verrà probabilmente rinnovato alle stesse condizioni economiche precedenti, cioè quasi due milioni di euro l’anno? «Tutti mi chiedono se me ne andrò dalla Rai – ha detto al pubblico di Dogliani – Io rispondo che è più difficile per me restare che andarmene perché io ho il privilegio di poter andare senza problemi in altre reti. Però andarmene mi fa male, perché lavoro in questa azienda da 33 anni, perché la mia vita coincide con questa azienda». Dunque «se mi si dice che sono un peso, un costo, un problema, me ne vado, per restare mi si deve invece dire che sono un valore, allo stesso modo dei calciatori: nessuno pensa che guadagnino troppo, è libero mercato».
Insomma, Fazio lancia il sasso. Vuole che gli si rinnovi il contratto con il sorriso. Peccato che l’unico titolato a dirgli «resta con i soldi che ti meriti» sia il direttore generale Campo Dall’Orto, cui praticamente è stato dato il foglio di via. E, infatti, ieri non ha potuto cogliere la provocazione di Fazio: parlando subito dopo di lui, con due parole, gli ha detto che certo è un valore, soprattutto come autore. Punto. In serata il segretario della commissione di Vigilanza Michele Anzaldi (Pd) invece attacca: «Da Fazio un autogol. Con che faccia si possono sostenere quelle cose? Perché viene toccato il suo mega stipendio?». Aspettiamo la prossima mossa di Fazio: il suo contratto scade a fine giugno. Per quell’epoca l’ingerenza della politica sulla Rai non cambierà di una virgola. E nemmeno gli instillatori di odio nei confronti dei presentatori…
FONTE
ILGIORNALE
Basta boicottare tutti la rai, così li mandano a casa senza una lira. Ma chi è sto Fazio? Mah, e io pago. Maledetti politici.
RispondiEliminasei una merda
RispondiEliminami fai s hifo al cazzo merda ma quando mori invece de fa mori bhea er padre etrno nun poteva fa mori te
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