Oggi Roma Capitale ha presentato ricorso contro la decisione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo di ridimensionare la Soprintendenza speciale di Roma per istituire il Parco Archeologico del Colosseo. È un atto molto importante perché, da sindaca di Roma, non posso accettare che dall’alto vengano calate scelte che compromettano la gestione della città e la vita dei suoi cittadini.
Per la cronaca, si tratta del nono intervento in dieci anni che inevitabilmente creerà ulteriore confusione sulla gestione del patrimonio archeologico. Il nuovo ente dovrebbe avere competenza sui Fori e sul Colosseo, creando di fatto un’area archeologica di serie A e altre aree minori che, a questo punto, andrebbero intese come minori.
Non posso sorvolare sul fatto che lo Stato centrale voglia gestire, in totale autonomia senza consultare nessuno, il territorio della città che, invece, è patrimonio dei suoi cittadini. Roma è patrimonio del mondo; di chi vi abita; di chi ogni giorno viene qui per lavoro o studio; di chi viene per ammirare le sue bellezze.
E la gestione di questa complessità deve essere univoca. Non può essere frammentata tra enti e ostacolata dalla burocrazia.
Non posso accettare l’idea che ci siano aree di serie A e aree di serie B nella mia città, nella nostra città.
È sbagliata la creazione di periferie e centro. Secondo il disegno del ministero, infatti, gli oltre 40 milioni annui di ricavi che frutta le gestione di Colosseo e Fori entreranno nelle casse del nuovo ente ministeriale, il Parco Archeologico. Mentre prima erano affidati per l’80% alla gestione della Soprintendenza speciale che in futuro dovrebbe ricevere solo il 30%.
In silenzio sta prendendo forza in Italia l’idea di centralizzare a livello statale tutte le decisioni, anche quelle locali. Non va bene. Non va bene per nulla. Le istituzioni devono restare al fianco dei cittadini.
Il modello di sviluppo che ho in mente per Roma è inclusivo e partecipato, così come avviene nelle principali capitali mondiali. Dobbiamo dire basta alle vecchie logiche del passato. Guardiamo al futuro.
Ho a cuore la nostra città e per questo ho deciso, insieme a tutta la giunta, di presentare questo ricorso proprio il giorno del Natale di Roma. La Capitale d’Italia è un patrimonio di tutto il mondo e va preservato.
Ci vogliono far fuori e cercano in tutti i metodi per far si che la gestione della sindaca Raggi venga offuscata, ma io, da penta stellato penso e dico che l'amm.ne di Roma deve resistere ancora a questi attacchi affinché si possa andare a votare per le politiche per far si che il governo possa cambiare colore politico cioè quello del M5S
RispondiEliminaQuesti e' niente. Siamo sotto elezioni. Aspettati di tutto e di più dallo Stato... o quello che ne rimane.
RispondiEliminaNon ho capito. Lo stato deruba i romani dell'oro della propria Storia e i romani si devono pagare la monnezza? No, tanto per capire. L'oro dei romani è dello stato e la monnezza dei romani?
RispondiElimina#SARETEPROCESSATITUTTIPORCIPIDDINI
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