Per gli ex parlamentari sono in pagamento 2.600 vitalizi per una spesa di 193 milioni nel 2016, circa 150 milioni superiore rispetto ai contributi versati.
"Essendo il numero dei contribuenti fisso - dice - questi andamenti erano più che prevedibili. Eppure si è ritenuto per molte legislature di non intervenire. Addirittura si sono resi questi trattamenti ancora più generosi, come testimoniato da una crescita, per lunghi periodi, più accentuata della spesa che del numero di percettori. I correttivi apportati più di recente alla normativa, pur avendo arrestato quella che sembrava una inarrestabile crescita della spesa - continua - non sono in grado di evitare forti disavanzi anche nei prossimi 10 anni". "Con le regole attuali - sottolinea Boeri - la spesa per vitalizi è destinata ad eccedere anche nel prossimo decennio di circa 150 milioni l’anno i contributi versati da deputati e senatori. Applicando le regole del sistema contributivo oggi in vigore per tutti gli altri lavoratori italiani all’intera carriera contributiva dei parlamentari, la spesa per vitalizi si ridurrebbe del 40%, scendendo a 118 milioni. Vi sono 117 ex-deputati e senatori con lunghe carriere contributive per i quali il ricalcolo potrebbe comportare un incremento del vitalizio. I risparmi derivanti dal ricalcolo contributivo salirebbero a circa 79 milioni se la correzione alla luce del ricalcolo contributivo avvenisse solo al ribasso, tenendo conto del fatto che per la stragrande maggioranza degli ex- parlamentari ha ricevuto un trattamento di favore rispetto agli altri contribuenti". "Supponendo poi che il rapporto fra vitalizi in essere e vitalizi ricalcolati sia lo stesso per i consiglieri regionali, il risparmio complessivo in caso di ricalcolo per l’insieme delle cariche elettive - avverte il presidente Inps - salirebbe a 148 milioni di euro circa per il solo 2016 (e circa un miliardo e 457 milioni sui primi 10 anni presi in considerazione dalle nostre simulazioni). Si tratta, dunque, di misure non solo simboliche, ma in grado di contribuire in modo significativo alla riduzione della spesa pubblica o al finanziamento di programmi sociali".
Una buona parte di italiani non votanti pretendono dal governo la restituzione del mal tolto con richieste di abbassare le tasse spropositate, ma la risposta è stata un forte declino sociale arricchendosi di privilegi permettendosi di governare accettando compromessi e rubando soldi pubblici annientando la vita dei già poveri....
RispondiEliminaNON VI VOTERANNO MAI...
PRIMA
RIDUCETEVI I REDDITI.
LEVATEVI TUTTI I PRIVILEGI.
RIDUCETE DEL 50% LE TASSE SUL LAVORO.
LEVATE LE ACCISE SUL CARBURANTE.
QUESTO POTREBBE ESSERE DA PARTE DI UN GOVERNO LEALE E ONESTO L'ESEMPIO CHE SI ASPETTANO I NON VOTANTI.
yes....giusto
RispondiEliminaIo propongo una sinarchia totale
RispondiEliminaDomandina semplice semplice: perché gli enti pensionistici che fino all'avvento dei professoroni funzionavano talmente bene da poter erogare pensioni col metodo retributivo, sono andati in malora? C'è un motivo a cui ancora nessuno ha pensato. Quale è?
RispondiEliminaDomandina semplice semplice: perché gli enti pensionistici che fino all'avvento dei professoroni funzionavano talmente bene da poter erogare pensioni col metodo retributivo, sono andati in malora? C'è un motivo a cui ancora nessuno ha pensato. Quale è?
RispondiEliminaMa ssarebbe un provvedimento così di buon senso e così logico che solo in Italia non si può attuare. Ci sarà un perchè...indipendentemente dai colori, dalle fazioni, dai feudi, dalle caste, dai protettoratie dai potentati...no?
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