sabato 4 marzo 2017

Clamoroso! Anche Matteo ha la "polizza" dal suo Romeo. Sai a quanto ammonta la cifra alla Fondazione della Leopolda? 60mila euro.

Emiliano nel 2013 attaccava il sistema. Grillo: l'ex premier dica chi lo finanzia

Roma Che commedia, la vita. Così alla fine si scopre che c'è un Romeo/anche per Matteo.

E che, se il Giglio è corrotto, Renzi sarà infetto.
Mano a mano che l'inchiesta sulla Consip svela gli intrecci tra politica e affari, l'ombra lunga si protende sull'ex premier, i suoi familiari, gli amici e collaboratori più stretti. Ombra che non mancherà di spargere miasmi sulla prossima sfida per la guida del Pd. Anche e soprattutto perché lo sfidante principale, Michele Emiliano, si sta rivelando il peggior nemico in cui potersi imbattere. Ecco spiegato anche l'allarme renziano per le mancate dimissioni del governatore pugliese dalla magistratura.
Ma c'è di più: fin dagli albori dell'inchiesta su Consip, Emiliano sindaco di Bari fu uno dei principali accusatori del cosiddetto «sistema Romeo». Ne aveva la prova provata in casa, quando l'ente aveva aggiudicato alla Romeo Gestioni l'appalto per la sanità barese, e l'ex sindaco e magistrato sudò sette camice per liberarsene. Dichiarando poi che «quel modello non funziona» e, anzi, era «anche in parte pericoloso per la trasparenza e per la legalità dell'attività della PA». Riferendosi all'inchiesta della Procura di Bari sugli appalti truccati, Emiliano denunciò che «Consip ci aveva messo nelle mani una persona indegna e sotto indagine, noi non avevamo mezzo per liberarci di questo contraente». Quando la stessa domanda fu posta al ministero dell'Economia, dall'interpellanza del deputato grillino Luigi Gallo, 10 gennaio 2014 (governo Letta), il sottosegretario Legnini rispose che la sentenza su Romeo «non era passata in giudicato» ed elencò l'intero sistema dei controlli. Controlli assai insufficienti, se il «sistema Romeo» era noto da sempre, però mai la politica è stata capace di rinunziarvi.
Al punto che l'Anci presiduta da Graziano Delrio, nel 2013, affidò allo stesso Romeo la gestione delle riscossioni al posto di Equitalia, e che lunghissima è la lista dei gratificati dalle donazioni pro bono di Romeo. Finanziamenti leciti, sia chiaro, eppure resi opachi o sospetti dai successivi affari conclusi via Consip. Nell'interpellanza di Gallo, a seguito di una puntata di Report del 2 dicembre 2013, c'è l'elenco dei benificiari. Aveva «naso», Romeo, se nel 2013 aveva gratificato la fondazione Open Big Bang di Renzi con ben 60mila euro. Non era il solo, naturalmente, l'ex premier; 50mila era stato il finanziamento a Rutelli per le Comunali 2008 e 230mila a Zingaretti per le provinciali dello stesso anno; 98mila per i Ds nel 2006, 30mila per Latorre nel 2013 e così via, fino a Bettini (50mila) e An (40mila). Ce n'era per tutti, insomma. Tutti coloro che potevano essere ritenuti «interessanti» dal galante Romeo. Beppe Grillo sul suo blog ieri metteva il dito nella piaga: «Renzi era al corrente di questa donazione e sapeva benissimo chi fosse Romeo, all'epoca già condannato in primo grado... Non può starsene zitto, ha il dovere di dare delle spiegazioni... Il minimo che possa fare è tirare fuori il rendiconto di tutte le entrate della Fondazione». Nel frattempo M5S chiedeva che Gentiloni vada a riferire in Parlamento sull'intera vicenda Consip, che ormai coinvolge i vertici dello Stato, passati e presenti. Con il rischio che il cerino resti però nelle mani dell'ultimo arrivato: lo spregiudicato Rottamatore. Il quale rischia, magari proprio per questo, di finire rottamato sì, ma dai carabinieri.

Fonte: http://www.ilgiornale.it/news/politica/anche-matteo-ha-polizza-suo-romeo-fondazione-leopolda-60mila-1370376.html

8 commenti:

  1. Partiti è politici per fare cassa hanno bisogno dei vari Romeo.Se ci mettiamo al posto degli imprenditori possiamo capire le ragioni.le vere vittime sono loro niente tangenti niente appalti.E tutto per colpa di noi elettori.

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    1. mi sembri un po leggerino, se accetti da Romeo 60.000 euro, sai che dopo devi ricambiarlo, facendogli vincere le gare di appalto, quelle importanti.E difatti l'affare Consip rientra in questa ottica. IL direttore consip, nominato da Renzi, ministro Lotti amico di renzi , il papà che fa da paravento, e renzi all'epoca premier, chi poteva piu di lui garantire a romeo che avrebbe avuto una bella fetta nella consip? ti sembra normale?Questo si chiama corruzione, anche se da sempre i partiti politici hanno fatto cosi

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  2. Partiti è politici per fare cassa hanno bisogno dei vari Romeo.Se ci mettiamo al posto degli imprenditori possiamo capire le ragioni.le vere vittime sono loro niente tangenti niente appalti.E tutto per colpa di noi elettori.

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  3. Se inserite le pene anche per i politici ci pensano 10 volte prima di rubare i soldi publici,e sopratutto non
    Entrano in politica per rubare

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  4. Da sempre e così, quello che non capisco: la ricetta per spezzare questa catena? Qualcuno una bella mattina questo quesito lo dovrà risolvere,altrimenti fra alcuni anni continueremo a fare lo stesso discorso.

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  5. In Cina chi ruba allo Stato viene fucilato e i parenti tutti devono pagare i proiettili.Solo a questo modo avremo risolto il problema.

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  6. In Cina chi ruba allo Stato viene fucilato e i parenti tutti devono pagare i proiettili.Solo a questo modo avremo risolto il problema.

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  7. Se si usa la legge cinese in Italia di ministri e senatori rimangono pochissimi

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