Il governo valuta il possibile rincaro delle imposte sui carburanti. Ogni centesimo di accisa in più produce un gettito di 400 milioni di euro l’anno. Sarebbe il diciottesimo rincaro a partire dal 1935: temporanei, sono tutti diventati permanenti
Un aumento delle accise sulla benzina di almeno un paio di centesimi. Per avviare la correzione del deficit pubblico del 2016, stemperare il confronto con la Commissione europea che l’ha chiesta minacciando una procedura d’infrazione, e rassicurare i mercati, sempre più nervosi. Ma anche per coprire una parte delle spese dovute all’emergenza del terremoto. La possibilità di un ritocco delle imposte sui carburanti è sul tavolo dell’esecutivo già da qualche giorno, e potrebbe essere deciso in tempi rapidi. Una misura non certo popolare, ma secondo i tecnici dell’esecutivo nemmeno troppo dolorosa. E sicuramente efficace per fare cassa: ogni centesimo di aumento dell’accisa (sulla quale, peraltro, si paga pure l’Iva), produce un gettito di 400 milioni di euro l’anno.
Un miliardo per il sisma
Con tre centesimi si garantirebbe la copertura delle spese per il terremoto aggiuntive a quelle già stanziate in bilancio, che il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni ha stimato in oltre un miliardo. Liberando così risorse da destinare alla riduzione del disavanzo, per riportarlo in linea verso l’obiettivo del pareggio di bilancio. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha già annunciato a Bruxelles, e poi confermato in Parlamento, che il ritocco delle accise ci sarà. Sarebbe la diciottesima volta, a partire dalla guerra di Etiopia del 1935, che le accise sui carburanti vengono alzate per far fronte alle spese impreviste.
Tutti i rincari
Aumenti che dovevano essere temporanei, ma che sono poi diventati permanenti. Oltre alla guerra africana, con le accise sulla benzina stiamo ancora pagando la crisi di Suez del ‘56, il disastro del Vajont del ‘63, l’alluvione di Firenze del ‘66, la guerra del Libano, la missione in Bosnia, l’immigrazione dopo la crisi libica, ma anche il contratto degli autoferrotranvieri del 2004, l’acquisto degli autobus ecologici, il finanziamento della cultura, la manovra di bilancio del 2011. E cinque terremoti: quelli del Belice, del Friuli, dell’Irpinia, dell’Aquila e dell’Emilia.
Tasse al 69%
Con il risultato che l’accisa sulla benzina oggi è pari a 728,40 euro per ogni mille litri. Sul prezzo al consumo, considerata l’imposta di fabbricazione e l’Iva al 22%, le tasse sulla benzina rappresentano ormai il 69%. La manovra 2014 del governo Letta prevedeva già un aumento di almeno mezzo centesimo, che è stato sterilizzato e rinviato al 2018 insieme all’innalzamento dell’Iva. Oggi, considerata la necessità di far quadrare i conti e l’emergenza per il sisma, il rincaro difficilmente si potrà evitare.
Fonte: http://www.corriere.it/economia/17_febbraio_07/accise-benzina-l-aumento-salvare-conti-il-terremoto-75b1eefe-eca7-11e6-b0dc-72bd53481b5d.shtml
Mi auguro che ci prtiate al piu' presto sotto montecitorio cosi' vediamo se si tolgono dalle scatole perche' no ce la facciamo piu' di essere derubati da questi sciacalli!!!
RispondiEliminarossella hai ragione questi sono diventati pazzi e spero tanto e mene dispiace tanto dirlo che succeda una rivoluzzione al piu presto è ora di finirla con questi imbecilli del governo sene andassero a fanculo loro e chi celia messi !!! ma arrivera cuel giorno vedrete !!! allora si che poi mi incazzo veramente
EliminaAvete rotto i c.....ni non c'è la facciamo più, ma in che lingua ve lo dobbiamo dire, andate a fare in c.lo, non vi sopportiamo più siete la m..da dei politici un piccolo popolo corrotto che pensa solo ai c..zi suoi e basta, per voi noi potremmo pure morire di fame tanto a voi non cambia nulla, siete solo bravi ad andare in TV e sparare c....te a tutta forza, bravi pezzi di m..da
EliminaL'unica rivoluzione pacifica è quella di votare M5S.. se fallisce pure lui, allora dissotterreremo l'ascia di guerra..
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RispondiEliminaSiamo stanchi di aumenti;tasse imposte dall'Europa.È ora di finirla basta parlare passiamo ai fatti revolution.
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RispondiEliminaSiamo capaci solo di lamentarci;hanno rotto i vogliono. È ora di dire basta revolution.
RispondiEliminaSiamo capaci solo di lamentarci;hanno rotto i vogliono. È ora di dire basta revolution.
RispondiEliminaVOGLIO ANDARE A VOTARE... SE SEI D'ACCORDO SCRIVERELO TUTTI....
RispondiEliminaLa cosa più impressionante di questo paese è la totale indifferenza e l'incapacità di reagire a qualsiasi torto fatto da questo/i governi.l'Italia è ormai un paese da terzo mondo la povertà la disoccupazione l'abbandono dello stesso paese allo sfascio è palesemente dimostrato.
RispondiEliminaSE IL GOVERNO NO VEDE LA STRAMAGGIORANZA DEI CITTADINI SOTTO IL PALAZZO DI MONTECITORIO FARA'SEMPRE I STRACAZZI SUOI FREGANDOSENE DEL MALE CHE FA A CHI GLI PAGA (STIPENDI TALE CHIAMARLI)
RispondiEliminaRivoluzione subito
RispondiEliminaPer farla ci vuole coraggio e quello, contrariamente ai nostri nonni, non c'è.
EliminaRivoluzione subito
RispondiEliminaCi sono ancora molti idioti che credono e sostengono questi delinquenti!
RispondiEliminaAl momento rimane strano, che si tiri in ballo il terremoto ,per ora li hanno fatto ben poco, se non niente
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