sabato 1 ottobre 2016

M.Travaglio replica e sputtana la Boschi come mai nessuno aveva fatto: "In un parlamento serio toglierebbe solo la polvere"

Marco Travaglio a tutto campo sul Ministro per le Riforme Maria Elena Boschi.
Se solo sei mesi fa le avessero vaticinato che un’avvocaticchia di 33 anni come lei sarebbe diventata ministro delle Riforme, dei Rapporti con il Parlamento e persino dell’Attuazione del programma, e avrebbe riformato la Costituzione con Verdini e Calderoli, Maria Elena Boschi si sarebbe messa a ridere. Anzi, a sorridere. Perché Lei non ride: Lei sorride. “Non cediamo alle provocazioni e ai ricatti e, con un sorriso, andiamo avanti”, ha dichiarato l’altro giorno nell’intervista settimanale a Repubblica: “I grillini arrabbiati sono venuti a chiedermi perché sorridessi in aula. In realtà il sorriso non è scherno né arroganza: è la convinzione che ce la possiamo fare e ce la faremo”. Le hanno detto di sorridere sempre e comunque, anche quando non c’è niente da sorridere. E lei sorride, anche quando dovrebbe scapparle da ridere per le corbellerie che dice. Tipo quando ha paragonato la svolta autoritaria del Renzusconi, ormai palese ai più, a “un’allucinazione”. O quando ha estratto dal dizionario delle citazioni una frase di De Andrè, una di Pratolini e una di Fanfani, aretino come lei e nano come B., che piace tanto anche al suo papà (“grande statista e riferimento per tante donne e uomini della mia terra, compreso mio padre”). Che diceva Fanfani? Che “le bugie in politica non servono”. Perbacco, che acume. Ci voleva proprio Fanfani – uno dei politici più bugiardi della storia – per elaborare un concetto così complesso, da ernia al cervello. Quando l’ha scoperto, monna Maria Elena s’è illuminata d’immenso, con tutta una serie di effetti collaterali.
Citiamo dalla telecronaca diretta su Repubblica di Sebastiano Messina, uno dei giornalisti più innamorati di Lei: “La fascinosa portabandiera del governo Renzi ha smesso di sorridere, ha socchiuso gli occhi e – per la prima volta – ha alzato la voce”. A quel punto “tutti si sono girati per vedere la ministra con gli occhi azzurri”. Lei ha perso “l’imbarazzata dolcezza” e le mani, “che teneva giunte per precisare il concetto, le apriva per scandire la vacuità fasulla dei suoi contestatori”. Infine, prodigio nel miracolo, “ha tirato fuori la citazione dalla tasca del suo tailleur-pantalone grigio argento”. E prossimamente, statene certi, estrarrà altre storiche frasi: “aprite la finestra ché fa caldo, come disse Bisaglia”, “ieri pioveva oggi invece fa sole, come ebbe a sottolineare Piccoli”, “quando ti prude la pancia non resta che grattarti, come suggerì Rumor”. E tutt’intorno si formerà una “ola” di consenso, accompagnata da un coro di “oooohhhh” di ammirato stupore, soprattutto fra i cronisti con la bocca a cul di gallina che quotidianamente narrano Tutta la Boschi Minuto per Minuto.
L’altro giorno riferivano che la piacente ministra “ha giocato ripetutamente con l’anello che porta all’anulare sinistro” (Corriere della sera), il che ha comprensibilmente “destato molta curiosità” (Repubblica ). Poi Dagospia dava conto delle sue ben dieci visite alla toilette di Palazzo Madama in poche ore, forse per conferire con Matteo, o forse per vomitare. Bruno Vespa, quando l’ha intervistata per Panorama , ne è uscito molto turbato, con la lingua di fuori: “Maria Elena Boschi assomiglia sempre di più alle nobildonne rinascimentali che lasciano beni e affetti perché rapite da una vocazione religiosa. Una Santa Teresa d’Avila che scolpita dal Bernini per Santa Maria della Vittoria, a Roma, acquista sensualità nel momento in cui la trafigge la freccia dell’estasi divina”. Rapita dal Vangelo secondo Matteo, “la bella avvocata toscana una vita privata non ce l’ha da quando Renzi l’ha portata al governo… Si sveglia prestissimo, alle 8 è in ufficio, stacca tra le 9 e le 11 di sera. Single per necessità, sogna una famiglia, ma adesso non può permettersela”. Una vita di stenti, tutta votata al sacrificio. La nuova Teresa d’Avila, anzi d’Arezzo, come l’originale ha pure le visioni mistiche (da non confondere con le allucinazioni). Infatti dichiara ogni due per tre che il nuovo Senato è “una risposta all’Europa” (che peraltro se ne frega) e “all’urlo lanciato dai cittadini”.
E qui, più che Teresa d’Avila, viene in mente Giovanna d’Arco che sentiva le voci: ogni sera, quando va mestamente a dormire, in ginocchio sui ceci, sola nella sua celletta arredata con un umile inginocchiatoio, ode l’urlo del popolo che implora: “Deh, Maria Elena, i senatori non li vogliamo eleggere noi: orsù, nominàteveli pure voi della Casta! E, già che ci siete, pure i deputati!”. Ragion per cui va ripetendo: “Dobbiamo mantenere l’impegno”, anche se non si capisce con chi, visto che nessun elettore ha mai saputo niente della riforma del Senato né chiesto ad alcuno di realizzarla. Poi concede: “Comunque sottoporremo le riforme al referendum: più aperti al confronto democratico di così…”. Non sa che il referendum non sarà una sua magnanima elargizione: è la naturale conseguenza del fatto che, al Senato, la cosiddetta riforma rischia di non avere nemmeno la maggioranza semplice, figurarsi i due terzi.
Forse un giorno il papà fanfaniano, appena promosso vicepresidente della Banca Etruria (ribaltando la figura dei figli di papà in quella dei papà di figlie), le parlerà anche dei padri costituenti, che impiegarono quasi due anni per scrivere i 139 articoli della Costituzione.
Mentre l’avvocaticchia di Arezzo, che alla Costituente avrebbe a stento levato la polvere dai davanzali, vorrebbe approvarne 47 in dieci giorni. E chi obietta qualcosa, se è un presidente emerito della Consulta, è un “professorone” e un “solone”. Se è un oppositore in Senato, è “un ricattatore”. E se il capolavoro non passa, si va a votare: “la vita del governo è legata alle riforme costituzionali” (non sa che le Costituzioni non le riformano i governi, semmai i parlamenti, e comunque le Camere le scioglie il capo dello Stato, non lei). Poi spiega che il Boschiverdinellum “non contiene minacce per la democrazia”, tant’è che “se ne parla da trent’anni” (non dice da parte di chi, quando, come e de che, se si eccettuano Gelli e Craxi). Quanto ai deputati nominati con le liste bloccate dell’Italicum, niente paura: “il Pd farà le primarie” (e pazienza se alle Europee non le ha fatte e gli altri partiti non le faranno mai). Insomma, come diceva il piccolo grande Fanfani, le bugie in politica non servono: però aiutano. Ma forse è presto per credere che Santa Teresa d’Arezzo sia in malafede: forse parla semplicemente di cose più grandi di lei. Chissà che un giorno non s’imbatta in un’altra frase dell’Amintore, davvero poco consona con la rottamazione: “Si può essere bischeri anche a vent’anni”. Figuriamoci a trentatrè.

12 commenti:

  1. Marco Travaglio non sei stato GRANDE ma GRANDISSIMO! Solo mi chiedo : Non è sprecato un commento veramante grandioso riferito ad un "oggetto" tanto piccolo? Credo proprio che tu abbia SCIUPATO L'ORO, ESPONENDOLO NELLA VETRINA DEL PIOMBO! E' superfluo dire che CONDIVIDA, IN PIENO,TUTTO QUANTO ELEGANTEMENTE E PROFONDAMENTE ILLUSTRATO ! Comunque i piddiini se ne devono solamente ANDARE VIA DAL GOVERNO ANZI, DIREI DALL' ITALIA; non vi è aggettivo idoneo a qualificarli pur volendoli definire : "il cancro dell'Italia", non credo sia sufficiente , in quanto pare proprio che, persino del cancro siano ancora più pericolosi!

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  2. Un grandissimo Travaglio,un grande testo,una costituzione leggibile e veritiera al cento x cento.

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  3. Un grandissimo Travaglio,un grande testo,una costituzione leggibile e veritiera al cento x cento.

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  4. Grande Travaglio ti ammiro come sempre sei un mito!!

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  5. Grande Travaglio ti ammiro come sempre sei un mito!!

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  6. Giornalismo vero, un giornale fantastico (anche se preferivo l'impaginatura come era in origine),un giornalista onesto come tutta la baracca da 7 anni, non riceve finanziamenti pubblici, cosa volere di piu' da un quotidiano cosi' Fatto bene?

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  7. Se i lacche che circondano Renzi avessero la centesima parte del cervello di Travaglio, Renzi sarebbe uno spazzino.

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  8. Grande Travaglio finalmente un giornalista non in vendita

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  9. Grande Travaglio finalmente un giornalista non in vendita

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  10. Straordinariamente straordinario tutto ciò, Dott. Marco Travaglio, il grande e unico Enzo Biagio è stato e ha fatto un gran bel lavoro.Le auguro una serena giornata e un buon lavoro.

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  11. Straordinariamente straordinario tutto ciò, Dott. Marco Travaglio, il grande e unico Enzo Biagio è stato e ha fatto un gran bel lavoro.Le auguro una serena giornata e un buon lavoro.

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