Per comprendere quanto sia immenso il business che la politica regalò ai sedicenti imprenditori amici, vi basti sapere che i contratti di concessione erano, fino a ieri, coperti dal segreto di stato. Ecco cosa scriveva pochi mesi fa il Corriere della Sera:
Le concessioni autostradali? Coperte da segreto di Stato
In Francia il ministero dei Trasporti ha pubblicato online gli atti che disciplinano il rapporto tra lo Stato e i gestori della rete autostradali. In Italia i piani economico finanziari sono top secret. Mentre il conto al casello sale anche quest’anno del 2,74%
di Fabio Savelli per Corriere.it del 1 gennaio 2018
Sono coperti dal segreto di Stato. Contratti di concessione che riguardano tutti, eppure mai pubblicati. Nonostante l’Authority dei Trasporti abbia più volte espresso chiaramente la necessità di renderli pubblici in un’ottica di maggiore trasparenza nei confronti degli utenti delle arterie autostradali del Paese. Sono i contratti di concessione delle autostrade. Che regolano il rapporto tra il concedente — in passato l’Anas, ora il ministero dei Trasporti guidato da Graziano Delrio — e i concessionari, tra cui Autostrade per l’Italia, il gruppo Gavio, il gruppo Toto solo per citarne alcuni. Dal 1° gennaio gli utenti stanno vedendo rincarare in media del 2,74% il conto al casello.
Un salasso poco giustificabile se parametrato all’inflazione del Paese. Comprensibile se almeno i cittadini fossero in grado di visionare questi piani con cui le società mettono nero su bianco gli investimenti sulla rete e quelli che hanno in programma di fare. Per fare un esempio l’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, ha di recente pubblicato sul proprio sito gli atti concessori degli Aeroporti di Roma per chiarire i contenuti del rapporto tra l’ente vigilante e la società di gestione.
Al netto dei distinguo tra i vari sistemi di tariffazione e di remunerazione dei gestori in Francia tutti i contratti di concessione del settore autostradale sono stati pubblicati sul sito del ministero. In Italia la gran parte di queste concessioni è stata stipulata alla fine degli anni 90 e rinnovata tra il 2008 e il 2010. Quest’anno a trainare gli aumenti più significativi sono state soprattutto le pronunce giudiziarie arrivate a fronte di ricorsi della società contro il blocco degli aumenti disposti dal ministero dei Trasporti nel 2014. Il dicastero avrebbe voluto parametrarli soltanto all’inflazione, ma quei contratti sono molto «vincolanti». Pertanto è materia semplice per gli avvocati di parte portare avanti le ragioni delle Concessionarie. Ragioni segrete.
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