Estratto dell’articolo di Gianluca Baldini per “la Verità”
[…] Va però segnalato che quello su cui ora si trova Gilberto Benetton per la sua vacanza nel Mediterraneo è lo yacht più economico a disposizione della casata del maglioncino. Con i suoi 11 milioni di valore non ha nulla a che vedere con l’altro pezzo forte di famiglia, il Tribù: 50 metri e mezzo di lunghezza (poco più di Nanook) ma con un prezzo di 24 milioni di euro.
Questa però sarebbe l’ imbarcazione più gradita al fratello Luciano. Un colosso ecologico a basse emissioni, dotato di un sistema di raccolta di tutte le acque, oleose, grigie, nere, che vengono trattate in vasche stagne e lì trattenute anche per parecchi giorni. Solo in un secondo momento potranno poi essere scaricate in apposite cisterne a terra o, ormai trattate e ripulite, versate in mare aperto dove permesso. Si tratta della prima barca al mondo con questo sistema.
Anche per Tribù, realizzato da cantieri Mondomarine di Savona, il lusso non manca: nel salone domina il bianco dei divani, il grigio e il legno scuro e piccoli particolari come un vecchio televisore Brion Vega e schermi ultramoderni a scomparsa.
Anche qui ci sono l’immancabile pianoforte a coda, sala cinema e due palestre: una per l’armatore e una per gli ospiti, otto in totale più 13 persone di equipaggio. Se non altro, i motori dovrebbero consumare meno di Nanook: qui ci sono due propulsori da 1.250 cavalli. Un’altra differenza con l’altro yacht di casa Benetton è che il Tribù batte bandiera italiana. Una buona notizia, così almeno in questo caso i proventi delle tasse restano in acque patrie.
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