Storia di un gesto delicato che mette in difficoltà i detrattori di Salvini. Le accuse di “Sindrome di Stoccolma” alla signora
“La vergogna del selfie di Matteo Salvini ai funerali di Genova” ha spopolato sulla stampa e sui social network, dando modo a una folta schiera di indignati di Sinistra, in particolare simpatizzanti del Pd, di riversare ogni epiteto inglorioso possibile contro il Ministro dell’Interno e l’inopportunità di quell’autoscatto con la giovane dagli occhiali.
Il diritto di critica è sacrosanto, e si può discutere sull’ammissibilità etica del selfie a un funerale di Stato successivo a una strage, ma il tutto dev’essere accompagnato all’onestà intellettuale. Peccato infatti che, poco prima del selfie incriminato, e lo dimostra perfettamente un video che segue Salvini camminare tra la folla osannante che lo ferma, lo bacia, lo abbraccia e così via, il vicepremier leghista si fermi a parlare con una signora di colore. La signora e il Ministro dell’Interno scambiano qualche parola, dopodiché quest’ultimo le dà una carezza.
Nulla di preparato, nulla di studiato a tavolino, visto che Salvini non sa di essere ripreso, tanto che lo stesso video viene utilizzato e diffuso per attaccarlo riguardo al selfie di cui sopra.
Nessuna parola, tuttavia, da parte della Sinistra sulla delicatezza con cui il Ministro interagisce con la signora di colore. E dire che l’accusa di “razzista” è un’etichetta che gli viene appioppata a ogni piè sospinto, proprio dagli stessi che – guarda caso – preferiscono glissare sull’episodio della signora in questione e insistere invece sul selfie.
Qualcuno, a dire il vero, parla della carezza… ma per attaccare la signora e tacciarla di “sindrome di Stoccolma”, trattandola come una specie di minus habens (e poi parlano di razzismo).
L’unico esponente di Sinistra e precisamente del Pd a sottolineare la valenza del gesto di Salvini è la dirigente dem Cristiana Alicata che, su facebook, scrive: “Se commentiamo gli istanti: come mai non gira la foto di Salvini che un minuto prima del selfie fa una carezza, dolcissima, ad un donna nera tra le persone a salutare chi arrivava? Una foto che nessuno ha fatto e forse sarebbe stata più forte da raccontare in contrasto alla politica omicida sui migranti di questo governo, in stretta continuità con quella del governo precedente, solo meno elegante. La narrazione deve essere sincera per arrivare al cuore. La sinistra ritrovi la sincerità. Non ne ha più. per questo non è più credibile. Non sono loro a vincere. Siamo noi a perdere“.
Il Pd e la Sinistra leggano e facciano tesoro di queste parole.
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