giovedì 16 agosto 2018

BENETTON PROVA A PRENDERCI PER IL CULO! Come si permettono di rispondere a Conte? Pensando di prenderci per i fondelli

Alle parole di Conte e Toninelli che hanno dato il via alla revoca della concessione ha risposto a stretto giro Autostrade che in una nota fa sapere di “di aver sempre correttamente adempiuto ai propri obblighi di concessionario“.

Poi la concessionaria afferma di aver effettuato sempre “un’attività di monitoraggio e manutenzione svolte sulla base dei migliori standard internazionali“. Infine proprone un piano di ricostruzione: “Stiamo lavorando alacremente alla definizione del progetto di ricostruzione del viadotto, che completerebbe in cinque mesi dalla piena disponibilità delle aree. La società continuerà a collaborare con le istituzioni locali per ridurre il più possibile i disagi causati dal crollo“.
Andrea Montanari per Milano Finanza
Le tragiche notizie che arrivano, minuto dopo minuto, da Genova, in seguito al crollo del ponte Morandi (o viadotto Polcevera) sull’autostrada A-10 (si parla di decine di vittime), pesano in maniera drastica sul titolo Atlantia. La società infrastrutturale italiana, che fa riferimento alla famiglia Benetton e protagonista di una delle più importanti operazioni di m&a su scala europea, ovvero il merger con la spagnola Abertis, più volte sospesa per eccesso di ribasso, risulta essere il peggior titolo sia del listino principale sia dell’intera Piazza Affari, con un calo che al momento è superiore al 10%.
Il che si traduce in una perdita di valore potenziale di oltre 2 miliardi visto che alla chiusura di borsa di ieri le azioni del gruppo guidato dall’amministratore delegato Giovanni Castellucci avevano una capitalizzazione di 20,55 miliardi. Anche se poi nel corso della seduta, le azioni hanno ripreso quota e recuperato almeno in parte il tracollo: ora viaggiano a -4/-5%.
“In relazione al crollo di parte del viadotto Polcevera sull’A10, Autostrade per l’Italia comunica che sulla struttura, risalente agli anni ‘60, erano in corso lavori di consolidamento della soletta del viadotto e che, come da progetto, era stato installato un carro-ponte per consentire lo svolgimento delle attività di manutenzione”, si legge in una nota diramata a tarda mattinata da Atlantia .
“I lavori e lo stato del viadotto erano sottoposti a costante attività di osservazione e vigilanza da parte della Direzione di Tronco di Genova. Le cause del crollo saranno oggetto di approfondita analisi non appena sarà possibile accedere in sicurezza ai luoghi”, specifica ancora la nota societaria.
Va detto che lo scorso maggio erano state appaltate da Autostrade per l’Italia opere stradali a procedura ristretta: una pratica per affidare gli interventi di adeguamento strutturale del viadotto Polcevera per un controvalore di 20 milioni, come si leggeva sul sito specializzato Strade&Autostrade.
“Non mi risulta che il ponte era pericoloso e che andava chiuso. Autostrade per l’Italia ha fatto e continua a fare investimenti”, ha dichiarato poi lo stesso Castellucci interpellato dal Gr1. “Non mi risulta ma se lei ha della documentazione me la mandi. In ogni caso non è così, non mi risulta”, ha replicato il top manager di Atlantia  al giornalista del radiogiornale Rai.
Sull’argomento c’è massima attenzione e allerta dal parte del governo e delle autorità locali, al punto che il premier Giuseppe Conte sarà stasera a Genova. E sono arrivate le prime dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. “Le prime informazioni sembrerebbero dire che la manutenzione era stata fatta ma non può essere così. Queste tragedie non possono accadere in un Paese civile come l’Italia. La manutenzione viene prima di ogni cosa e i responsabili dovranno pagare fino all’ultimo. Nelle prossime ore avremo maggiori informazioni”, ha dichiarato Toninelli.
La tragedia di Genova, in borsa, non ha avuto impatti solo su Atlantia . Perché da qualche ora anche i titoli della galassia Gavio: Astm  e Sias , le società di gestione autostradale che fanno riferimento alla famiglia di Tortona, e uno dei grandi competitor della società dei Benetton, soprattutto al Nord Italia, perdono tra i 3% e il 4%.

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