È ancora alta tensione tra Francia e Italia. Dopo il richiamo dell’ambasciatore da parte di Parigi, si apre un nuovo fronte per le relazioni diplomatiche tra il nostro Paese e quello transalpino: la Francia ha cambiato idea sulla redistribuzione dei migranti sbarcati dalla Sea Watch e a quanto pare, secondo quanto riportato dal Viminale, Parigi chiuderà le porte all’accoglienza.
Ma c’è anche il fronte economico che non è certo in secondo piano in questo botta e risposta a distanza duro tra Parigi e Roma.
I venti di recessione che soffiano sull’Italia diventano un’arma nelle mani di Macron. E il suo portavoce non perde tempo e mette nel mirino l’Italia attaccando proprio l’esecutivo che deve fare i conti con una frenata della crescita: “Le battute di Luigi Di maio e Matteo Salvini sulla Francia non hanno evitato all’Italia di entrare in recessione”, ha affermato Benjamin Griveaux. Poi l’affondo proprio su Di Maio che ha incontrato i gilet gialli: “Cortesia istituzionale vuole che si avverta il governo locale, quando si va in un paese vicino”, ha detto. Quanto a eventuale responsabilità di Parigi, Griveaux ha aggiunto che “dal presidente francese, Emmanuel Macron, non e mai arrivato un attacco frontale”. Poi, sempre il portavoce del governo francese torna sul richiamo dell’ambasciatore a Roma e afferma: “Questa situazione di certo non è permanente ma era importante dare un segnale…”. Infine il portavoce sferra l’attacco finale al nostro governo affermando che la Francia combatte “la lebbra nazionalista”: “Se si vuol fare indietreggiare la lebbra nazionalista, se si vuole fare indietreggiare i populisti, se si vuol fare indietreggiare la sfida all’Europa, il modo migliore è di comportarsi bene con i propri partner”. Lo scontro adesso è aperto. E gli esiti sono imprevedibili…
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