sabato 9 febbraio 2019

“Cos’è accaduto mentre Parigi ritirava l’ambasciatore” Vespa, una rivelazione inquietante sull’aereo di Conte (in quelle ore stava rientrando dal Libano)

Si ritorna al giorno in cui la Francia, con un atto clamoroso e che non si verificava dal 1940, ha richiamato l’ambasciatore a Roma. Una rottura diplomatica dovuta alle schermaglie con il governo italiano e, soprattutto, innescata dall’incontro di Luigi Di Maio con i leader dei gilet gialli, che stanno mettendo a ferro e fuoco Parigi da settimane. E su quel giorno, Bruno Vespa nel suo editoriale del sabato su Il Giorno, snocciola dettagli interessanti. “Mentre l’altro ieri la Francia richiamava il proprio ambasciatore in Italia – scrive il conduttore di Porta a Porta-, Mattarella rientrava dall’Angola, Conte dal Libano e Moavero dall’Uruguay dove aveva partecipato a una riunione del gruppo di contatto sul Venezuela, dovendo destreggiarsi tra suocera e nuora”.
Dunque, la rivelazione: “Le tre persone deputate ad affrontare l’enorme incidente diplomatico erano in volo su aerei di Stato sprovvisti di wi-fi. Ce l’avrebbe l’Airbus di Renzi, ma è in quarantena a causa del gravissimo vrius demagogico che l’ha colpito”. Insomma, in un momento delicatissimo per gli equilibri del Paese, Giuseppe ConteSergio Mattarella ed Enzo Moavero Milanesi erano di fatto tagliati fuori dal mondo. Niente wi-fi. Niente possibilità d’azione. Nessun modo per sapere cosa stava accadendo e, dunque, intervenire. Non un dettaglio di poco conto. “Immaginate per un momento – riprende Vespa – se la Merkel o Macron accetterebbero di essere esclusi per qualche ora dalla gestione di una emergenza e avrete la conferma di quanto sia curiosa l’anomalia italiana”, conclude sornione Vespa, puntando il dito contro il fatto che “per la prima volta dal dopoguerra non abbiamo una politica estera condivisa all’interno della maggioranza”.

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