A sbertucciarlo è l’ex ministro Francesco Storace, come ricorda il Tempo: “Hai voglia a fare le pulci agli altri – ha scritto l’ex direttore del Secolo d’Italia sul suo sito – a sparare giudizi sui tuoi avversari. Era il ritornello di Emanuele Fiano contro i grillini, ad esempio, al primo rifugio nell’immunità parlamentare, con i suoi sottili distinguo sulle opinioni collegate alle attività parlamentari contrapposte all’esercizio della pratica del fango. Ora ci è cascato lui e nelle peggiore e più ipocrita maniera possibile. Perché la chiede contro chi è defunto. Casta da morto, potremmo dire. Già perché Fiano è in causa contro Casaleggio senior”.
Nel 2016 infatti, poche settimane prima di morire, Gianroberto Casaleggio lo querelò per diffamazione. All’epoca Fiano scrisse: “Si spìano con soldi dei contribuenti, decidono a casa Casaleggio nessuno sa chi o cosa e parlano di democrazia? La faccia come il culto #gurugate”. In quei giorni scoppiava lo scandalo delle email dei parlamentari grillini che sarebbero state “spiate” dall’interno del Movimento cinque stelle. Un caso tutto mediatico dal quale non seguì alcuna inchiesta giudiziaria.
Il processo contro Fiano è partito solo nei giorni scorsi, ma il giudice ha subito sospeso tutto perché: “l’eroe dell alotta a tutti gli altri – scrive ancora Storace – ha invocato l’immunità parlamentare, chiesta in questi giorni alla Camera dei deputati. Teme la condanna post mortem per aver diffamato chi evidentemente continua a essere legittimamente difeso dalla Casaleggio associati. E lui, povero Fiano, quello che vorrebbe in galera le opinioni altrui, ha paura di dover pagare per le proprie e chiede il soccorso alla maggioranza pentastellata e leghista, i cui massimi esponenti sogna di vedere in cella. Ora, il rischio San Vittore potrebbe invece riguardare lui e dovrà approntare una solida difesa di fronte alla Camera”.
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