sabato 15 dicembre 2018

BOLDRINI AGGREDITA IN AEROPORTO! ERA IN CODA AL CHEK IN QUANDO UN UOMO HA INIZIATO AD INSULTARLA

L’ex presidente della Camera Laura Boldrini è stata aggredita verbalmente prima all’aeroporto di Fiumicino, poi mentre si trovava su un volo Roma-Milano. Un uomo sulla sessantina, “paonazzo e schiumante di rabbia”, così lo ha definito il suo portavoce Alivernini, si è avvicinato mentre la Boldrini stava effettuando il check-in
L’ex presidente della Camera Laura Boldrini è stata aggredita verbalmente mentre si trovava in aereo, su un volo Roma-Milano. Un uomo sulla sessantina, “paonazzo e schiumante di rabbia”, così lo ha definito il suo portavoce Flavio Alivernini che era con lei, si è avvicinato mentre la Boldrini stava effettuando il check-in: “Prima gli italiani, si vergogni”.
L’esponente della rete Futura a quel punto ha risposto con un sorriso, e si è avviata verso il gate di imbarco per Milano, per poi recarsi a Lodi, e presenziare a un evento, ‘La festa di Natale’, organizzata dalle associazioni del circolo Cerri e dal Coordinamento Uguali Doveri, per sostenere la scuola in cui i bimbi stranieri sono stati esclusi dalla mensa. Quello che non poteva sapere è che l’aggressore non si sarebbe fermato lì. Salito anche lui sull’aereo, una volta che l’ex presidente della Camera ha preso posto, ha ripreso ad attaccarla, importunandola con urla e insulti: “Vergognati, prima gli italiani, prima gli italiani”, ha continuato a gridare l’uomo, chino su di lei, noncurante degli altri passeggeri a bordo.
Il suo portavoce si trovava seduto in un’altra fila. Vista la situazione è balzato verso di lei per farle da scudo: “L’ho invitato a prendere posto. A quel punto si è finalmente allontanato, grazie anche alle proteste degli assistenti di volo e delle persone che hanno assistito attoniti alla scena”.

“Ci aspettiamo adesso la solidarietà di Matteo Salvini – ha fatto sapere Laura Boldrini – Mi aspetto le scuse da parte di chi lancia slogan come ‘Prima gli italiani’, e fa le campagne social con le facce dei nemici da colpire, che magari riescono pure nell’intento di portare qualche persona di più in piazza in un Paese rabbioso e rancoroso che non vede l’ora di prendersela con qualcuno. Ma se il risultato poi è che gli avversari politici vengono aggrediti davvero? Il ministro degli Interni ha più paura di deludere i suoi o che a qualcuno venga fatto del male in nome dei suoi slogan?”.

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