Poche ore prima dell’incontro tra il premier italiano e il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, aveva infatti difeso il possibile sforamento del tetto del 3% richiesto dal connazionale Emmanuel Macron per la manovra francese motivandolo con l’emergenza nazionale della rivolta dei gilet gialli. Argomento delicato ma piuttosto fuori fuoco, che a molti nel governo italiano è parso un pretesto. Primo riflesso della nuova frenata di Moscovici sull’accordo Italia-Ue: la Borsa a Piazza Affari ha frenato bruscamente dopo un buon avvio all’insegna dell’ottimismo, anche sul fronte spread che aveva toccato i minimi dalla scorsa primavera.

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