La misura ovviamente non riguarda solo Boeri (il suo mandato scade “naturalmente” a febbraio) ma il futuro di un istituto da 400 miliardi di eurol’anno. I criteri di nomina del CdA saranno quelli classici: “un decreto al ministero competente (quello del Lavoro in questo caso) con parere vincolante delle commissioni parlamentari competenti”. Lo scenario, sottolinea il Giornale, potrebbe vedere anche un nuovo consiglio tutto a marca M5s-Lega, in maggioranza nelle commissioni.

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