ui: «Sono in crisi di liquidità». Lei: «Devi riuscire a prendere altri lavori». Lui è Gianluca Gemelli, l’imprenditore accusato di «traffico di influenze illecite». Lei è la sua compagna, l’ex ministro Federica Guidi. Si è dimessa dopo la pubblicazione di una intercettazione in cui emergeva l’interessamento per un emendamento che sbloccava i lavori a Tempa Rossa (Matera), dove Gemelli aveva ottenuto un subappalto da Total. In quella telefonata la Guidi tirava in ballo Maria Elena Boschi: «È d’accordo». E il sottosegretario dem Simona Vicari ha presentato il decreto emendato pro Tempa Rossa (ieri ad Affari Italiani ha rivelato di aver avuto qualche perplessità dopo averlo letto). Poi, a dicembre 2015, il governo fa marcia indietro.
Le attenzioni dei magistrati si sono concentrate sull’ultima fase dell’approvazione della legge di stabilità 2016. Uno degli articoli, il 129 bis, che avrebbe dato il via libera alle perforazioni, all’improvviso viene ritirato. Proprio nel momento più importante dell’inchiesta. Perché? Il governo era stato informato dell’esistenza delle indagini? L’inchiesta segue l’evolversi dell’iter legislativo per accertare se Guidi - che verrà ascoltata domani come persona informata sui fatti - si è trovata tra il fuoco incrociato di compagnie petrolifere e imprese. Spingevano tutti su Tempa Rossa. E lei, annotano gli investigatori, probabilmente «voleva aiutare il compagno».
Per le pressioni dei politici locali l’imprenditore era stato costretto ad assumere più personale di quello richiesto e la sua impresa - è stato documentato dalla Squadra mobile di Potenza - viveva una crisi di liquidità che solo lo sblocco dell’appalto avrebbe risanato. Ma dopo il decreto, presentato dal sottosegretario Vicari (la quale, come hanno ricostruito gli investigatori che ora potrebbero sentirla, aveva anche avuto incontri con il management di Total e con i governatori di Puglia e Basilicata, interessate dai lavori) e «sistemato» con l’emendamento caldeggiato da Guidi, l’iter burocratico per far partire Tempa Rossa si blocca di nuovo. La legge di stabilità 2016 cambia le regole e c’è di nuovo bisogno del parere delle Regioni. Proprio quando le indagini si stringono attorno al compagno del ministro. «Io sono sempre dietro ai mutui - dice Gemelli alla sua compagna - ma va bene lo stesso... oh, sto andando avanti con 12 persone... se non fosse perché sono vendute all’Eni... altrimenti sarei alla fine». Il ministro gli risponde: «Per quello dico che dovresti riuscire a prendere altri lavori Gianluca». E lui: «Lo so gioia, non è che mi sono fermato...».
E anche la compagnia petrolifera francese non si era fermata. I rapporti formali spesso venivano curati dalla Vicari e coinvolgevano anche gli amministratori di Puglia e Basilicata. Alcuni incontri al Mise, nei momenti topici dell’inchiesta, sono stati documentati dagli investigatori grazie alle telefonate intercettate sui telefoni di Gemelli e dei dirigenti Total. E tra quelle intercettazioni ce ne sono alcune con la Guidi che i magistrati ritengono d’interesse investigativo. Sarà lei a dover chiarire alla Procura come si intrecciano quelle telefonate con la produzione di alcuni atti.
FONTE
Perché non volete accettare ľonestà di essere dei falsi senza scrupoli che pensate solo a voi stessi e al popolo in miseria chi ci pensa.... i 5 stelle ci pensano ed è giusto che governino loro il paese
RispondiEliminaNon vedo l'ora che vengano cacciati via e devono finire in galera, w il mov.5s!
RispondiEliminaORA HANNO TOCCATO IL FONDO E IL RENZI CONTINUA CON LA SUA POLITICA DEGLI 80 EURO X CONQUISTARSI DEI VOTI MA NEMMENO I PIDDINI DOVREBBERO PIU CREDERE A QUESTO BUFFONE A MENO CHE VOGLIANO DIVENTARE BUFFONI ANCHE LORO
RispondiEliminaLE DIMISSIONI DELLA MINISTRA GUIDI IN SOLE TRE ORE...
RispondiEliminaQuesto è un secondo caso Marino.... (così come la Guidi sacrificabili,ma non la Boschi)...ma più veloce in sole tre ore....vuol dire che è solo la punta dell'iceberg e dietro il palcoscenico ci sono chissà quanti scheletri nascosti.....che facciamo come con la terra dei fuochi? Che tutti sapevano presidenti di regione,sindaci etc....e con dei morti sulla coscienza tra la popolazione e ancora,come colui che aveva indagato sul posto senza nessuna protezione di sorta,un pover'uomo delle forze dell'ordine ....così che poi per far scoppiare il bobbone ci sono volute le dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone che coinvolse nelle rivelazioni anche il presidente della repubblica Napolitano..... stranamente Schiavone morì poco dopo in carcere in circostanze misteriose....(dicono infarto)..Hahahahaha!
Ahahaha dove sono tutti i benpensanti che additavano Berlusconi come la peggior vergogna dell'Italia..
RispondiEliminaRendiamoci conto che questi qui al governo in poco meno di 2 anni stanno Stracciando 20 anni di malefatte del Vecchio Porco a tempo di record..
Al peggio non c'e mai fine.O Quasi La fine dell'Italia!!!
verissimo!!
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