Martedì scorso i giornaloni ci rassicuravano: Il pm di Siracusa: “Nessuna pista su legami Ong-trafficanti”, titolava Repubblica.
La vicenda, però, non si è chiusa, anzi. Ieri siamo venuti a sapere da Panorama che è stata indagata la prima ONG per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Si tratta di un’indagine condotta nel massimo riserbo dalla Polizia e “partita dopo una operazione in mare della nave della Ong indagata, che “sarebbe entrata in azione senza aver ricevuto un Sos e neppure una richiesta di intervento da parte delle autorità italiane”.
La cronaca dei fatti dall’ANSA:
“L’inchiesta trapanese sulle navi delle Ong che salvano migranti di fronte le coste libiche era stata resa nota anche dal programma Rai Agorà, il 28 aprile scorso, facendo parlare il procuratore aggiunto di Trapani Ambrogio Cartosio.
‘Le Ong hanno necessariamente un proprio codice etico che prescinde dalla legislazione nazionale dei singoli Stati in cui operano – ha detto il pm – Hanno necessità di muoversi liberamente in acque internazionali e ci sono Paesi in cui il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è reato, come l’Italia, altri in cui non lo è. Non c’ dubbio che una persona può muoversi per spirito umanitario ma può per questa regione commettere un reato. Noi facciamo i magistrati. Possiamo capire umanamente un determinato comportamento ma se c’e’ una legge dobbiamo applicarla’.
‘Rimangono interrogativi sul business dell’accoglienza che non è tutto spirito umanitario – aveva aggiunto – In un territorio ad alta densità mafiosa dobbiamo stare attenti che non ci sia l’infiltrazione della mafia in questo affare’.
Nel frattempo si indaga anche a Palermo. Si legge sul Giornale:
“anche la Procura di Palermo ha un’indagine vera e propria aperta sul tema. Non un’indagine conoscitiva come quelle delle procure di Catania e Reggio Calabria, ma un fascicolo che punterebbe a individuare eventuali connivenze tra realtà private che si occupano del recupero migranti e gli scafisti libici. Anche se, al momento, non ci sarebbero iscritti nel registro degli indagati”.
Intervistato dal Giornale, il procuratore di Palermo Calogero Ferrara ha dichiarato:
“Posso solo dire che abbiamo un’esperienza pluriennale nel campo del traffico dei migranti. Dopo il 2013, in seguito alla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre, abbiamo intensificato le nostre indagini al fine di identificare non solo lo scafista, che spesso viene coinvolto in attività criminali, ma soprattutto le reti che stavano dietro questo sistema criminale. In particolare – prosegue – abbiamo costituito un gruppo di 11 magistrati all’interno della Procura di Palermo, su 60 sostituti che, in aggiunta al loro lavoro, si occupa di traffico di stupefacenti nel Mediterraneo e della tratta di esseri umani”.
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