CERCAVATE L’ANTI-RENZI? E’ MARISA LAURITO! – A “LINEA NOTTE” L’UNICA VOCE CONTRO L’ITALICUM: “LA COSA CHE MI INFASTIDISCE DA CITTADINO, È CHE IO POI QUANDO VADO A VOTARE NON SCELGO NULLA, PERCHÉ MI RITROVO GIÀ UN PACCHETTO BELLO E PRONTO CHE DEVO VOTARE”
Scanzi: “Durante il dibattito sull’Italicum a “Linea Notte” nessuno ricorda che produce la stortura di 10 deputati in più: del resto, le prime pagine del Fatto lì non sono mai amatissime, se non quando ritraggono Cuperlo e Bersani in mutande: “E’ Renzi ad averli ridotti così, eh eh eh”. Eh eh eh…
Andrea Scanzi per il “Fatto Quotidiano"
L’opposizione ha finalmente trovato il suo leader: Marisa Laurito. La rivelazione ha avuto luogo due sere fa a Linea Notte (RaiTre). In studio, ospiti di Giuliano Giubilei, quattro ospiti. Il sommamente pingue renziano Stefano Bonaccini; Tommaso Labate, giornalista non proprio anti-Renzi; Silvia Sardone, astro vagamente nascente di Forza Italia. E infine la Laurito, la cui mostra si è appena aperta a Milano. E’ una puntata delicata, perché all’interno del Pd qualcuno ha addirittura osato dissentire da Renzi. E questo, si sa, è molto maleducato. Vengono esposte al pubblico ludibrio le dichiarazioni oltraggiose dei brutti Zoggia e D’Attorre.
Primo giro di interventi. Parlano Labate e Bonaccini. Quest’ultimo loda la benevolenza di Renzi, che ha addirittura concesso una possibile apertura sulla riforma del Senato senza con ciò ipotizzare la fucilazione dei reprobi. Labate commenta con dolore che “il Pd ultimamente ha un po’ perso l’abbrivio” (son problemi grossi). La povera inviata Tatiana Lisanti, mummificata davanti al Nazareno fino a tarda notte, racconta con entusiasmo comprensibilmente impalpabile come stia andando lì dentro: “Renzi ha appena detto di essere molto colpito dal dibattito, ne esce arricchito”.
Giubilei, felice da cotanta buona novella, ipotizza che Bersani sia soddisfatto dell’apertura di Renzi al punto da “scongiurare la scissione”. La Lisanti, che neanche sembra ascoltarlo (“Parli con me Giuliano?”), lo smentisce. E Giuliano ci rimane male
Secondo giro di interventi: Labate titilla Renzi, Bonaccini celebra Renzi, la Sardone esorta a parlare “fuori dai denti”. Accade poi un fatto vieppiù increscioso: la Laurito osa proferire verbo. “La cosa che mi infastidisce da cittadino, è che io poi quando vado a votare non scelgo nulla, perché mi ritrovo già un pacchetto bello e pronto che devo votare”. Sintesi impeccabile, che però indispettisce Giubilei: “Non è proprio così, anzi è stata corretta”. Un intervento pertinente e anzi doveroso: si sentiva, in effetti, la mancanza nel programma di un parere renziano.
La Laurito garbatamente glissa (“Ah, è stata corretta”), prima che perfino Labate riconosca che un po’ “la Laurito ha ragione”. Urge un intervento ulteriore, atto a rafforzare l’avanzata a testuggine delle forze (del bene) renziane. Eccolo: ormai stremata, la Lisanti informa che sta per apparire il vicepresidente Pd Guerini. Giubilo (e Giubilei) in studio. Guerini tiene la parola quasi dieci minuti, riuscendo a non dire assolutamente nulla.
La Lisanti, con classe, si appisola. Riappare la Sardone, che prima attacca l’indagata Paita ma poi inciampa drammaticamente nella pronuncia della parola “idrogeologico”. L’Italicum, nel frattempo, resta sullo sfondo come un miraggio pressoché divino. Nessuno, durante il dibattito, ricorda – come ha scritto il Fatto ieri – che produce l’ulteriore stortura di 10 deputati in più: “Sarà una cosa legata al conteggio dei collegi”, minimizzano durante la rassegna stampa finale.
Del resto, a Linea Notte, le prime pagine del Fatto non sono mai amatissime, se non quando ritraggono (ieri Vauro) Cuperlo e Bersani in mutande: “E’ Renzi ad averli ridotti così, eh
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