sabato 30 aprile 2016

CLAMOROSO! Un noto avvocato rivela la mossa vincente per non pagare il canone


Nel 2016, tra pochi mesi, l'annunciata rivoluzione del canone Rai, che come è arcinoto, pur tra mille polemiche, è stato inserito nella bolletta dell'elettricità (a partire dal mese di luglio, forse, perché ad oggi ci sono parecchie incertezze sull'effettiva possibilità di riscossione). La più odiata delle tasse cambia pelle, e promette di farsi pagare da tutti quanti, o quasi. Peccato però che come spiega Panorama, in edicola con un lungo approfondimento sulla gabella, ci siano gli estremi per opporsi alla tassa.
Già, perché in primis il canone è un'imposta espropriativa (in pochi anni di pagamento l'ammontare dell'imposta pagata supera il valore dell'oggetto tassato). Inoltre, secondo più fonti ed esperti, non è legittima la pretesa di un pagamento inserito in una bolletta destinata ad altri servizi (nel caso specifico, l'elettricità). Vi sono poi altre, ed eterne, questioni tutte italiane. Per esempio la Rai è la sola tv pubblica sovvenzionata da una tassa a fare affidamento sulla pubblicità per una percentuale pari al 43% dei suoi ricavi. In Gran Bretagna, alla Bbc, è addirittura vietato fare pubblicità. 
Ed è in questo - avvelenato - contesto che si inserisce l'avvocato tributarista Luigi Piccarozzi, che annuncia di avere già pronti nel suo ufficio un centinaio di di ricorsi contro il canone in bolletta. Un faldone pronto a trasformarsi in una vera e propria class action contro il pagamento dei 100 euro che scatterà, nei programmi del governo e di Viale Mazzini, nel mese di luglio. Insomma, ci sono gli estremi per una causa collettiva contro Viale Mazzini, e c'è da scommettere che saranno in molti a voler aderire all'iniziativa. Un'iniziativa che, assicura l'avvocato Piccarozzi, ha ottime possibilità di successo.


FONTE: http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11882527/canone-rai-bolletta-class-action.html

CLAMOROSO! ENRICO BRIGNANO:"HO DECISO A CHI AFFIDARE IL MIO VOTO"



Brignano continua nelle sue prove d’amore (politico) nei confronti di Grillo e del M5s. Ancora una volta, alla nota trasmissione In Onda, lancia sengali positvi nei confronti del leader del M5s.
“Beppe Grillo è una di quelle persone che vorremmo avere come vicino, che vorremmo abitasse di fronte a noi”. Ed ancora: “Beppe Grillo è una di quelle persone che fanno stare bene la gente”.
Insomma Brignano, noto comico romano sembra avere le idee molto molto chiare e di aver capito già da tempo da quale parte stare politicamente per credere ed avere un futuro migliore anche in Italia. Basta con questo modo di concepire la politica imposto a noi italiani dalle vecchie caste che sono sempre più finite e che ora promettono e promettono pur di conservare il loro status. Ma la loro fine (la fine di questo modo di concepire vita, politica ed etica) sembra oramai vicina ed inevitabile. La fame e la povertà a cui ha portato ne è la riprova e la gente è oramai stufa.
Conclude Brignao dicendo: “abbiamo bisogno di gente onesta, io mi affido a Grillo”.

APPLAUSI, tutti in piedi. Mai visto un Di Maio così! Guardate cosa ha fatto in diretta:





Biografia LUIGI DI MAIO
Residente a Pomigliano d'Arco, è il maggiore di tre figli. La madre è un'insegnante di italiano e latino ed il padre Antonio è stato dirigente del MSI prima e di AN poi.

Ha conseguito il diploma di Liceo Classico Vittorio Imbriani di Pomigliano d'Arco nel 2004. Ha proseguito gli studi presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II", si è dapprima iscritto alla facoltà di Ingegneria, dove ha fondato assieme ad altri studenti l'associazione di studenti di ingegneria "ASSI", poi si è trasferito a giurisprudenza e ha fondato insieme ad altri studenti l'associazione Studenti Giurisprudenza.it nell'anno 2006, nella quale ha ricoperto la carica di Consigliere di Facoltà e di Presidente del Consiglio degli Studenti. Ha lavorato come webmaster.

Carriera politica[modifica
Milita nel Movimento 5 Stelle dal 2007. Nel 2010 si candida come consigliere comunale del suo comune, senza riuscire ad essere eletto, ottenendo 59 preferenze. In seguito alle «parlamentarie» del Movimento 5 Stelle, viene candidato con 189 preferenze ed eletto alla Camera dei Deputati per la circoscrizione Campania 1 al secondo posto nella lista del Movimento 5 Stelle per le elezioni politiche del 2013. Il 21 marzo 2013 è eletto Vicepresidente della Camera dei deputati con 173 voti, diventando a 26 anni la persona più giovane ad aver ricoperto questo ruolo. Dal 7 maggio fa parte anche della XIV commissione, che si occupa delle politiche dell'Unione Europea.

"LE IENE" INTERCETTATE E INCASTRATE DA UNA TELEFONATA:"PARIAMO IL CULO A RENZI"



Ascoltate il video con telefonata registrata alla Redazione de "Le Iene"... oltre che maleducata la "redattrice" è anche molto arrogante... Quando non si sà cosa rispondere si attacca miserabilmente! Io gli offro prove per fare SERVIZIO UTILE al Popolo Italiano... ma non è lei che decide... sono gli Autori. Evidentemente gli Autori hanno deciso che attaccare Renzi non si può... Bravi Italiani, continuate a credere in ciò che vi rende IPNOTIZZATI! Io personalmente la mia LOTTA la continuo sulla Rete. La TV la lascio agli IDIOTI a cui piace farsi rendere SCHIAVI

venerdì 29 aprile 2016

PUBBLICO IN DELIRIO! UN MOSTRUOSO CROZZA ASFALTA RENZI E DE LUCA..

IL sondaggio che fa tremare Renzi: ecco i numeri che inchiodano il premier

L'Italia non si fida più di Renzi

Sondaggio amaro per il premier. La fiducia degli italiani sotto la soglia psicologica del 30%: è cala di due punti percentuali. Male anche quella nel governo

Sondaggi amari per Matteo Renzi. A poco più di un mese dalle elezioni amministrative, i sondaggisti di Ixè certificano un pesante calo nei sondaggi sia per il presidente del Consiglio sia dell'esecutivo. Travolto dalle inchieste giudiziarie (prima il caso Guidi, poi le mazzette in Campania) e indebolito dagli scontri interni alPartito democratico, Renzi si trova a dover gestire la sfiducia degli italiani che non credono più che il governo stia lavorando bene. L'economia che non decolla, l'emergenza immigrazione che anziché essere risolta diventa endemica e l'allarme sicurezza e jihadismo che toglie il sonno agli italiani sono solo alcuni dei temi aperti.
Questa settimana, secondo il sondaggio dell'Istituto Ixè, elaborato in esclusiva per Agorà(Raitre), la fiducia degli italiani in Renzi è arretrata di due punti percentuali scendendo sotto la soglia psicologica del 30%. Adesso si attesterebbe infatti al 29%. la stessa flessione negativa di 2 punti percentali penalizza anche il governo che, sempre secondo il sondaggio di Ixè, cala al 27%. A indebolire il premier sarebbe stato anche il braccio di ferro con il neo presidente dell'Anm Piercamillo Davigo. "I politici non hanno smesso di rubare - fanno gli italiani intervistati da Ixè - hanno smesso di vergognarsi". La frase, pronunciata qualche giorno fa da Davigo, trova infatti d'accordo l'88% degli intervistati. Lo stesso campione, alla domanda se ci sia più corruzione oggi rispetto a vent'anni fa, ha risposto nella stragrande maggioranza (82%) che il contesto attuale è peggiore
FONTE: http://m.ilgiornale.it/news/2016/04/29/litalia-non-si-fida-piu-di-renzi/1252461/

giovedì 28 aprile 2016

CONTO ALLA ROVESCIA:14 BANCHE ITALIANE PRONTE A FALLIRE (RAPINA DI STATO A UN MILIONE DI RISPARMIATORI)



Mentre il nuovo governo portoghese ha deciso di tutelare i risparmi dei cittadini salvando le banche con denaro pubblico (cosa che fece anche l’Inghilterra ai tempi della crisi del 2008 ad esempio con Royal Bank of Scotland, nazionalizzandola, bonificandola e poi rivendendola guadagnandoci pure sopra una discreta sommetta), il governo non eletto del premier fiorentino, va avanti a testa bassa nell’applicare “quello che ci chiede l’Europa”, con un atto di fede (o di stupidità) degno di migliori cause.
Diciamoci la verità: se l’Europa vi chiedesse di buttarvi dal balcone, lo fareste? Chiaramente no, eppure il premier non eletto è quello che vi sta chiedendo per rispettare i dettami europei sui salvataggi bancari, riassunti nelle parole “bail in”, che però il governo italiano poteva tranquillamente rifiutare di accettare, tanto quanto la Germania – bloccando l’intero meccanismo dell’unione bancaria della zona euro voluta e perorata da Mario Draghi in persona, fosse poco – ha rifiutato la salvaguardia a livello europeo dei conti correnti fino a 100.000 euro. Per la Germania, ciascun Paese dell’eurozona deve badare a sè stesso, quando si tratta di garantire i conti correnti. Capito bene?
Voltando pagina, ma dello stesso sciagurato libro titolato “Banche fallite, risparmiatori rapinati dal governo Pd” è proprio di questi giorni, l’approvazione da parte dell’assemblea dei soci di VenetoBanca, una delle grandi malate del sistema italiano, della quotazione in borsa e della svalutazione delle proprie quote da 40 a poco più di 7 euro, con una perdita secca di 3,3 miliardi di euro per 88.000 piccoli azionisti, la maggior parte pensionati e non certo avidi speculatori. Già, perché VenetoBanca aveva emesso anni fa prestiti obbligazionari che poi erano stati convertiti in azioni per cercare di salvare la baracca. La stessa banca ha circa 5 miliardi di euro di crediti deteriorati.
E VenetoBanca non è certo l’ultima dei malati italiani, visto che la lista delle banche in amministrazione controllata continua ad essere bella lunga.
C’è da dire che dal primo gennaio, quindi fra pochi giorni, la situazione potrà solo che peggiorare, per i clienti delle banche, visto che entreranno definitivamente in vigore le norme europee, il famoso “bail in”, che sarebbe meglio chiamare “buttati dalla finestra”, come dicevamo prima.
Perché, cari clienti delle banche, dal primo gennaio, in caso di dissesto della banca, pagheranno tutti e caro: azionisti, obbligazionisti subordinati, obbligazionisti normali, correntisti (teoricamente sopra i 100.000 euro, in realtà anche quelli sotto, visto che il fondo di garanzia interbancario non ha risorse sufficienti  a coprire la situazione). Che dire? Potrebbe essere un inizio d’anno col botto.
La cosa stupefacente è che mentre in Islanda i banchieri responsabili del disastro sono finiti in galera, seppure con pene lievi, nell’italico stivale si sta facendo di tutto perché rimangano impuniti. Chiaramente, il fatto che il padre di un ministro sia coinvolto in uno scandalo bancario è una pura coincidenza e peste lo colga chi pensa che il governo abbia agito in palese conflitto d’interessi. Quelle sono cose che capitavano coi governi di centrodestra, ora che governa il sol dell’avvenire renzista è tutto trasparente e al massimo si tratta di qualche peccato veniale. Quando si suol dire due pesi e due misure…
Tornando a voi, cari risparmiatori, ricordatevi che l’italico stivale, regnante Monti I l’Austero, ha finanziato pesantemente con i vostri soldi il fondo di stabilità europeo, cui la Spagna ha attinto più volte per salvare le sue banche. Esatto, cari contribuenti, voi avete aiutato i cittadini spagnoli a non perdere i loro soldi, mentre la Commissione europea guarda con grande stima e apprezzamento Matteo il Magnifico rifiutare qualsiasi tipo di intervento pubblico a tutela del vostro risparmio, cosa che collide un po’ anche con la costituzione della repubblica italiana che all’articolo 47 recita “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.”
Direi che quanto abbiamo visto in questi giorni è quanto meno in contrasto con quanto riporta la Magna Charta italica. Ma, si sa, per il premier non eletto, la Costituzione è un optional di cui si può tranquillamente fare a meno. In fondo, lui le elezioni mica le ha vinte per sedere dove sta.
In fondo, in tutti i regimi, morire per la patria è stato considerato un gesto di grande valore, e siccome oggi in questa UE sempre più simile all’URSS sono le banche a comandare, morire per salvare la banca in cui avete messo i vostri sudati risparmi sarà sicuramente apprezzato, meglio ancora se prima di andare in pensione.
In un simile frangente, il consiglio che ci sentiamo di darvi è quello di suddividere il vostro patrimonio tra più banche, possibilmente non collegate da rapporti societari, e di tenere una discreta fetta di denaro liquido, pronta a qualsiasi eventualità.
Qui di seguito, per concludere, riportiamo l’elenco aggiornato delle banche in amministrazione controllata
Banca Pop. di Etruria
BCC Terra d’Otranto
Istituto per il credito sportivo
Cassa di risparmio di Ferrara
Cassa di risparmio di Loreto
Banca popolare dell’Etna
Banca popolare delle province calabre
Banca di Romagna
BCC Irpina
Banca delle Marche
Cassa di risparmio di Folgaria
Credito trevigiano
Banca di Cascina
Banca Brutia
E se le cose andassero un filo peggio di come già vanno, alla lista dovrà essere aggiunta anche Veneto Banca.
Togliendo dalla lista, anzi non mettendocela proprio Veneto Banca, quando le banche di questo elenco falliranno, non meno di un milione di risparmiatori che hanno investito nelle obbligazioni (di tutti i tipi!) e gli azionisti perderanno tutto.
Luca Campolongo

Fonti
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/veneto-banca-ha-due-miliardi-perdite-gennaio-verit-1206795.html
http://www.ilgiornale.it/news/esteri/lislanda-risorge-crisi-punendo-banchieri-e-politici-881375.html
http://www.jus.unitn.it/cardozo/Obiter_Dictum/cost/art47.htm
http://www.ilsole24ore.com/articlegallery/finanza-e-mercati/2015/banche-italiane-commissariate/index.shtml

CLAMOROSO! Il M5S fa approvare una legge a favore dei disoccupati ma Renzi non la fa attuare. Ecco cosa sta succedendo..



Una vergogna targata PD. Nel dicembre scorso, il M5S aveva presentato una risoluzione , votata all'unanimità per altro, che prevedeva l'uso dei mezzi pubblici totalmente gratuiti per tutte quelle persone disoccupate. La risoluzione a prima firma del deputato Michele Dell'Orco (M5S) , come scritto prima , è stata votata all'unanimità con parere favorevole ma ad oggi il governo Renzi, non si è deciso a metterla in atto. Di seguito leggiamo la nota apparsa sulla pagina facebook dello stesso deputato che denuncia il tutto tramite la sua pagina ufficiale.

Leggiamo il post:

E' passata la risoluzione MoVimento 5 Stelle per i trasporti gratis ai disoccupati, che prevede anche misure per aumentare il fondo statale sui trasporti pubblici di 50 milioni l'anno! E' stata approvata a dicembre all'unanimità in Parlamento, che aspetta il Governo ad attuarla?

La risoluzione approvata la trovate a questo link ► RISOLUZIONE TRASPORTI GRATIS PER DISOCCUPATI

PAZZESCO! Fiorella Mannoia: "Ecco perchè Luigi di Maio è il mio Presidente del Consiglio"



Il post di Fiorella Mannoia su Facebook che incorona il Deputato del M5S Luigi Di Maio: 

Ecco perchè Luigi Di Maio è il mio presidente del consiglio. Anche io all'inizio avevo criticato i 5S per la mancata alleanza, ma solo perchè ancora ragionavo con le vecchie logiche con le quali sono cresciuta, logiche vecchie che mi hanno inculcato anni e anni di compromessi, di occhi bendati, di convinzioni sbagliate, di logiche di partito, di.. "noi siamo migliori", del.."tappiamoci il naso" del.. "votiamo il meno peggio". Ecco a che cosa siamo arrivati a furia di votare sempre il meno peggio!!!!Non rimpiango niente perchè la mia coscienza è pulita, io sono pulita, e molti altri come me , politici seri, perchè ce ne sono stati e ce ne sono ancora, gente che si è battuta per un ideale, che è anche morta per questi valori in cui ho sempre creduto e nei quali ancora credo ero, come molti, in buona fede. E non faccio lo sbaglio che a volte fanno i 5S di fare di tutta l'erba un fascio perchè anche questo non è giusto. Ma mi sento tradita e con me hanno tradito milioni di persone che hanno sperato di veder realizzati i propri sogni di giustizia sociale e di legalità, di veder risolta quella famosa "questione morale" di cui parlava Berlinguer. Ma Berlinguer è morto e con lui si è chiusa un'epoca. Facciamocene una ragione!!! Quell'epoca è finita e questi hanno tradito soprattutto lui e tutti quelli che hanno pagato con la vita la ricerca della verità. Se oggi mi guardo indietro mi vedo con tenerezza e mi dico: "che boccalona che sei stata!!" Ogni volta che siamo riusciti ad entrare nella stanza dei bottoni, abbiamo fatto come gli altri se non peggio, come in questo caso che mi viene di chiedere scusa a Berlusconi, con il quale credevamo di aver visto tutto ma mi sbagliavo. Oggi sono finalmente libera, è come se mi si fossero stati tolti i paraocchi e vi dico che hanno fatto bene a non mischiarsi con nessuno. Io ammiro il loro coraggio e la loro dedizione, hanno tutto il mio rispetto. Sbaglieranno, si di sicuro, all'interno ci sarà qualcuno che non la pensa come me, forse ci sarà da fare battaglie su alcuni temi, ma sono ONESTI CACCHIO, SONO RAGAZZI PER BENE E PREPARATI E SOPRATTUTTO SONO PULITI. A me basta questo. Sono stanca di questo marciume, sono stanca della cloaca nella quale siamo sprofondati ed è l'unica speranza che abbiamo.AVANTI TUTTA!!!!

PANICO IN STUDIO! UN IMMENSO TRAVAGLIO MASSACRA RENZI E DE LUCA IN DIRETTA E IN MANIERA PAZZESCA




“Un anno fa Saviano disse: ‘De Luca e il Pd a Napoli e in Campania hanno aperto le liste a Gomorra‘. Perché lo diceva? Perché c’era una transumanza di punti di riferimento dei clan criminali che, dal centrodestra ormai spappolato e con Cosentino in carcere, si stavano spostavano in cerca di casa. E l’hanno trovata nelle liste fiancheggiatrici di De Luca, il quale alla fine ha vinto le elezioni per 55mila preferenze in più rispetto a Caldoro.
Il Graziano che è stato indagato l’altroieri per concorso esterno a Caserta ne ha prese 15mila: vuol dire che se tu rinunci a Graziano metti in pericolo la tua elezione a governatore della Campania”. A dirlo è, ospite di Otto e Mezzo, Marco Travaglio, commentando la presenza del governatore campano Vincenzo De Luca accanto al premier Matteo Renzi nell’odierna diretta su Facebook.
“Se voglio tirare fuori dalla società semplicemente tante preferenze” – ha aggiunto il direttore de Il Fatto Quotidiano – “allora non c’è problema, prendo il pacchetto di voti che prima aveva Cosentino e me lo porto in casa, però non è gratis: ad un certo punto implica un contraccambio“.

STREPITOSO! Di Battista perfetto! In diretta TV svela la vera posizione del M5S sulla politica estera..



SECONDA PARTE

APPLAUSI, tutti in piedi. Mai vista Virginia Raggi così! Guardate cosa ha fatto in diretta..



mercoledì 27 aprile 2016

E BRAVA SERRACCHIANI: 12 VIAGGI IN UN MESE A SPESE NOSTRE PER FARE PROPAGANDA A RENZI ED AL PD. LEGGI COME PASSA IL TEMPO LA “SEDICENTE” GOVERNATRICE DEL FRIULI



Serracchiani assenteista, 12 viaggi in un mese
La governatrice è proconsole di Pd e Renzi fuori regione
Friuli-Venezia Giulia, questo sconosciuto. Più che governatore della Regione, Debora Serracchiani sembra un proconsole del Pd e di Matteo Renzi, fuori regione.
E pensare che nel 2012 gli consigliò di rimanere a fare il sindaco di Firenze. Come cambiano le cose…
A Trieste la vedono poco seduta sulla poltrona del suo ufficio. E quando è a palazzo della Regione, in piazza Unità d’Italia, ci si blinda dentro. I documenti sono top secret e i giornalisti non schierati, sgraditi. A giugno il consiglio regionale tolse dalla mazzetta dei quotidiani per la sala stampa, Il Giornale e Libero . Ma guarda un po’. L’unica informazione che la zarina friulana tollera è quella del Messaggero Veneto (gruppo Espresso ), giusto perché può controllarla lei direttamente.
Ricoprendo anche l’incarico di vicesegretario del Pd sta fissa a Roma, dove peraltro ha vissuto 25 anni.O per andare a Palazzo Chigi a parlare col suo gran guru, o in largo del Nazareno, la sua vera casa. Oppure nei talk-show per ripetere a pappagallo la lezioncina di Renzi, pontificando e osannando le eroiche gesta del suo partito e del suo capo. I cittadini si lamentano: «Non è mai qui a lavoro, cosa sta facendo per il Friuli?». Eppure ai friulani piace molto – specialmente alle donne – sebbene nel 2013 abbia vinto sui berlusconiani per meno di duemila voti.
La sua è proprio una vitaccia: in perenne campagna elettorale per il Pd, sempre in giro per l’Italia. Ad esempio sarà lei a coordinare, oggi al festival dell’ Unità di Milano, il “Seminario sul Sud”: «Il Sud è centrale per l’Italia», dice il governatore del Friuli, che gioca a fare più il vicepremier che il governatore. Rimasta in quota Franceschini finché le è servito, poi bersaniana convinta, Debora è passata con Renzi quando ha visto che il carro del vincitore era cambiato. La giovane – viene da chiamarla così a dispetto dei suoi 45 anni per il viso a palla e la frangetta – è considerata da alcuni membri del suo partito una molto di sinistra, travestita da renziana solo per convenienza.
È il favoloso mondo di Amélie Poulain -Serracchiani, beniamina di Repubblica e collaboratrice del Fatto quotidiano . Nel 2014 è stata assente a 11 sedute del consiglio regionale su 26. Quest’anno è stata più attenta e ha cercato di lasciare meno vuota la sua sedia in consiglio. Nel 2015, infatti, ha talvolta raggiunto vette di partecipazione alle sedute del 67 per cento, l’anno scorso di appena il 33. Malgrado questo non si è fatta mancare, anche nel 2015, una sfilza di missioni fuori regione. Tutte per il Pd, naturalmente. In occasione delle amministrative di maggio ha visitato ben dodici città in un mese, facendosi le campagne elettorali a sostegno di tutti i sindaci che ha potuto. Tour de force che gli è valso l’appellativo di Serracchiani on the road . Il 2 maggio era contemporaneamente a Saronno, Mantova e Parabiago. Perché wonder woman Serracchiani ha anche il dono dell’ubiquità. L’8 maggio si è fatta in un solo giorno Bressanone, Bolzano, Pergine Valsugana, Laives e Trento. Il 16 maggio il Serracchiani worldtour si è spostato al centro: Pistoia, Santa Maria a Monte, Massa e La Spezia. Sempre tutto in un giorno. «E meno male che si vota solo una volta all’anno», dicono da Forza Italia Trieste.
A tutto questo gran da fare per il Pd, si aggiungono come avanzatempo alcuni lavoretti che, povera lei, deve assolvere dentro i confini regionali. In verità responsabilità non da poco, visto che ha assunto sotto il suo controllo tre delicatissimi commissariamenti: la terza corsia Venezia-Trieste, la Ferriera di Servola e tutto il dissesto idrogeologico. Come farà a trovare il tempo per far tutto questa enfant prodige della politica italiana? Ma lei è wonder woman Serracchiani, quella che tutto può. Almeno finché le serve.
FONTE
http://www.ilgiornale.it/news/politica/serracchiani-assenteista-12-viaggi-mese-1167131.html

TUTTI IN PIEDI! UNA STREPITOSA V.RAGGI ANNIENTA LA SCORRETTA PANELLA

++ ULTIM'ORA! ++ VERGOGNOSE PAROLE DI ROMANO CONTRO IL M5S! ASCOLTATE E SVERGOGNIAMOLO


“Noi, a differenza dei Cinque Stelle, lavoriamo per leggi più efficaci contro il malaffare e non aspettiamo nemmeno un minuto a sospendere i nostri esponenti che sono anche sfiorati da indagini e lo facciamo senza aspettare il verdetto della magistratura“. A dirlo è, dalla sala stampa di Montecitorio, il deputato del Partito Democratico Andrea Romano.
“Sarebbe bello” – prosegue – “se i Cinque Stelle facessero lo stesso: penso agli imbarazzi della Raggi a Roma, con grandissime cose ancora da chiarire, penso ai silenzi e ai balbettii a Livorno, penso a Quarto, dove prima di prendere una decisione hanno fatto passare settimane. Noi non aspettiamo, non abbiamo imbarazzi, non abbiamo balbettii. Procediamo rapidamente e soprattutto rafforziamo lo Stato di diritto”.
Dichiarazioni destinate a far discutere, specie in virtù delle tante difese d’ufficio che proprio Matteo Renzi ha più volte riservato, in nome del garantismo, ai numerosi esponenti dem indagati in giro per l’Italia. E mai sospesi.

++ ULTIM'ORA ++ Nardella nei guai per la casa comprata con tre maxi assegni


Esposto contro Dario Nardella per una casa acquistata nel 2014. Si tratta di un appartamento in via del Paradiso che il sindaco di Firenze ha comprato insieme alla moglie Chiara Lannidall'imprenditore Riccardo Frassineti pagato 530mila euro con tre assegni circolari: uno, riporta il Giornale, da 328mila euro emesso dal Banco di Napoli con sede in piazza del Parlamento, un altro dalla Bnl di Firenze e un terzo a favore della Banca Federico Del Vecchio (di proprietà di Banca Etruria).
Gli assegni hanno tutti importi superiori ai limiti di segnalazione agli organi di controllo per l'antiriciclaggio e l'immobile, soggetto ai vincoli dei beni culturali, non ha ricevuto alcun diritto di prelazione dal parte del ministero. Per questo il dipendente del Comune di Firenze Alessandro Maiorano ha fatto denuncia alla Guardia di Finanza per un possibile danno erariale.

FONTE: http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11902619/Nardella-nei-guai-per-la-casa.html

martedì 26 aprile 2016

BUFERA A RAI TRE! PER ERRORE INVITANO QUALCUNO CHE RACCONTA LA VERITA’ SU TASSE ED ECONOMIA ED IL CONDUTTORE “BALBETTA”. ECCO LO STREPITOSO INTERVENTO DI LEONARDO FACCO


“LO STATO E’ LADRO”: PANICO A RAI TRE! PER ERRORE INVITANO QUALCUNO CHE RACCONTA LA VERITA’ SU TASSE ED ECONOMIA. ED IL CONDUTTORE “BALBETTA”. ECCO LO STREPITOSO INTERVENTO DI LEONARDO FACCO


L’intervento dell’amministratore delegato del Movimento Libertario Leonardo Facco, giornalista ed editore “non allineato” con il sistema, nella puntata del 24 Giugno 2015 della trasmissione televisiva Agorà in onda su Rai 3.
Ascoltate i commenti del “sedicente” conduttore.



MAI VISTO UN DI MAIO COSÌ - Si è scatenato! Guardate cosa ha fatto davanti ai giornalisti:



Puglia, finisce in rissa il vertice del centrosinistra in diretta streaming



La rissa corre in diretta streaming. Nell’era della politica nelle piazze virtuali succede a Trinitapoli dove per poco non finisce con tavoli e sedie che volano la riunione del centrosinistra convocata per trovare un accordo sul nome del candidato alle elezioni amministrative del prossimo 5 giugno.  Alla riunione alla quale erano stati invitati i rappresentanti locali del Pd, Sel e Comunisti italiani, sono improvvisamente volate parole grosse fino quasi a sfiorare la rissa in diretta web 

STREPITOSO! Crozza asfalta Renzi, il PD e si schiera con Travaglio e Davigo. MAGNIFICO!

++ CLAMOROSO ++ SAI CHI FINANZIA LA PARASSITA MELONI PER LA CORSA AL CAMPIDOGLIO? VERGOGNOSO, GUARDATE DI CHI SI TRATTA

Guarda Chi Finanzia La Meloni: Il Cassiere Di Mario Monti


C’è una sorpresina nell’elenco dei finanziatori di Fratelli di Italia- il partito di Giorgia Meloni– depositato alla tesoreria del Parlamento con tanto di dichiarazioni congiunte. Nei 161 mila euro arrivati nell’ultimo anno c’è anche un contributo di 10 mila euro versato il 7 ottobre scorso dalla TCI Comunicazioni Italia srl di Saronno. E’ l’azienda posseduta al 95% e amministrata daGianfranco Librandi, responsabile finanziario di Scelta civica fin dai suoi esordi, scelto proprio da Mario Monti.tabellafratelliitaliaFa specie che un deputato di uno schieramento finanzi volontariamente un partito avversario. Ancora più singolare è che il partito della Meloni accetti un contributo, per quanto limitato, da quello che dovrebbe essere il nemico per eccellenza: il cassiere del partito che ha varato la legge Fornero, che viene accusato proprio da Fratelli di Italia di connivenza con l’Europa dei poteri forti, con i salotti di Bildeberg, la Trilateral e così via. Pecunia evidentemente non olet, e riesce ad andare perfino al di là dei contrasti personali. La Meloni e Librandi infatti se ne sono dette sempre di tutti i colori in trasmissioni televisive, in particolare modo a Quinta Colonna, condotta daPaolo Del Debbio.
melonicomizioPochi per altro gli altri finanziatori privati di Forza Italia: 20 mila euro a testa sono stati versati dalla Deterchimica srl e dalla Service Coop Domus soc arl di Vimodrone, entrambe nell’orbita della famiglia Arpino. Poi 10 mila euro dalla P-Tech di Roma e infine 20 mila euro versati dalla Nuova Domitiza srl di Pozzuoli, azienda amministrata dall’ex deputata finianaGiulia Cosenza, che prima della fine della scorsa legislatura tornò nelle fila del Pdl. Tutti gli altri finanziatori sono dirigenti del partito eletti che versano parte della propria indennità. Il più generoso èPasquale Maietta (14 mila euro), poi la Meloni stessa, Edmondo Cirielli e Fabio Rampelli (12 mila euro), Marcello Taglialatela (11 mila euro) e ultimo, con il braccino un pizzico più corto, Ignazio La Russa (10 mila euro).

FONTE: http://limbeccata.it/clamoroso/guarda-chi-finanzia-la-meloni-il-cassiere-di-mario-monti/

lunedì 25 aprile 2016

++ ATTENZIONE ++ Canone Rai, adesso si potrà anche rifiutare. La novità: ecco quale modulo serve


Solo ora il governo sta cercando di mettere una pezza al caos legato al canone Rai nella bolletta elettrica, frutto di regole ancora troppo vaghe e responsabilità distribuite con poca chiarezza tra Agenzia delle entrate e fornitori del servizio di elettricità. Nella bozza del decreto, in preparazione tra ministero dello Sviluppo economico e quello dell'Economia e finaza, sarà specificato innanzitutto che l'intestatario della bolletta diventerà anche titolare del canone Rai, in corrispondenza del pagamento della prima rata il prossimo luglio. Una buona notizia arriva anche per chi ha intenzione di non pagare perché non ha più un televisore. La procedura potrà essere fatta onlie, scriveItalia oggi, grazie anche al rapido aggiornamento che l'Agenzia delle entrate, in particolare la direzione provinciale Torino 1, dovrà fare sugli elenchi anagrafici delle famiglie da trasmettere ad Acquirente unico spa, e quindi ai fornitori di energia elettrica. Questo almeno per evitare che moglie e marito paghino per due volte il canone nello stesso nucleo familiare.
La procedura - Ad occuparsi delle richieste di disdetta del canone sarà l'Agenzia delle entrate in collaborazione con Acquirente unico spa. A questo il Fisco dovrà trasmettere le informazioni sui soggetti che non hanno una tv in casa, fatta con un modulo di autocertificazione ancora in fase di preparazione. Il modulo potrà essere spedito per posta, ma anche online.


PANICO IN STUDIO! Di Maio in diretta ha sputtanato Renzi e il governo indegno






LUIGI DI MAIO
Residente a Pomigliano d'Arco, è il maggiore di tre figli. La madre è un'insegnante di italiano e latino ed il padre Antonio è stato dirigente del MSI prima e di AN poi.

Ha conseguito il diploma di Liceo Classico Vittorio Imbriani di Pomigliano d'Arco nel 2004. Ha proseguito gli studi presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II", si è dapprima iscritto alla facoltà di Ingegneria, dove ha fondato assieme ad altri studenti l'associazione di studenti di ingegneria "ASSI", poi si è trasferito a giurisprudenza e ha fondato insieme ad altri studenti l'associazione Studenti Giurisprudenza.it nell'anno 2006, nella quale ha ricoperto la carica di Consigliere di Facoltà e di Presidente del Consiglio degli Studenti. Ha lavorato come webmaster.

Carriera politica[modifica
Milita nel Movimento 5 Stelle dal 2007. Nel 2010 si candida come consigliere comunale del suo comune, senza riuscire ad essere eletto, ottenendo 59 preferenze. In seguito alle «parlamentarie» del Movimento 5 Stelle, viene candidato con 189 preferenze ed eletto alla Camera dei Deputati per la circoscrizione Campania 1 al secondo posto nella lista del Movimento 5 Stelle per le elezioni politiche del 2013. Il 21 marzo 2013 è eletto Vicepresidente della Camera dei deputati con 173 voti, diventando a 26 anni la persona più giovane ad aver ricoperto questo ruolo. Dal 7 maggio fa parte anche della XIV commissione, che si occupa delle politiche dell'Unione Europea.

CLAMOROSO! L'ULTIMA MOSSA INFAME DI RENZI E BOSCHI MANDA GLI ITALIANI SOTTO I PONTI..



Il pretesto è il recepimento della direttiva europea per aumentare le tutele per i consumatori nei contratti di credito. L’esito è però opposto: il provvedimento dell’esecutivo punta ad agevolare in ogni modo le vendite forzose degli immobili da parte degli istituti nel caso in cui il cliente sia in ritardo con 7 rate del mutuo e si muove in parallelo alle norme introdotte a proposito delle garanzie di Stato sulle sofferenze bancarie
Un regalo a banche e speculatori, l’ennesima mazzata ai danni di cittadini e consumatori. Ci pensa il governo nella persona del ministro Maria Elena Boschi con un decreto legislativo suifinanziamenti ipotecari. E’ il suo ministero, infatti, ad aver trasmesso alla Camera l’atto del governo n. 256 che modifica alcuni punti salienti del testo unico della Finanza. Il pretesto è il recepimento della direttiva europea 2014/17 volta ad aumentare le tutele per i consumatori nei contratti di credito. L’esito è però opposto: in realtà il provvedimento del governo italiano punta ad agevolare in ogni modo le vendite forzose degli immobili da parte delle banche e si muove in parallelo alle norme che il governo ha introdotto a proposito delle garanzie di Stato sulle sofferenze bancarie.
Per accelerare al massimo il recupero dei crediti inesigibili da parte degli istituti di credito, il governo ha infatti cancellato l’articolo 2744 del codice civile, che vieta il cosiddetto “patto commissorio” e cioè “il patto col quale si conviene che, in mancanza del pagamento del credito nel termine fissato, la proprietà della cosa ipotecata o data in pegno passi al creditore”.  Il superamento di questo divieto permette quindi alle banche di entrare direttamente in possesso dell’immobile e metterlo in vendita per soddisfare il proprio credito qualora il mutuatario sia in ritardo con il pagamento di 7 rate, anche non consecutive. Lo prevede esplicitamente l’art. 120 quinquiesdecies che al comma 3 recita: “Le parti del contratto possono convenire espressamente (come se il consumatore e la banca fossero sullo stesso piano nel negoziare un contratto di mutuo, ndr) al momento della conclusione del contratto di credito o successivamente, che in caso di inadempimento del consumatore (il ritardo nel pagamento di 7 rate anche non consecutive, così come definito dall’art. 40 del Testo unico della finanza, ndr) la restituzione o il trasferimento del bene immobile oggetto di garanzia reale o dei proventi della vendita del medesimo bene comporta l’estinzione del debito, fermo restando il diritto del consumatore all’eccedenza”.
Nella pressoché totale indifferenza del Parlamento, fatta eccezione per il gruppo Alternativa Libera alla Camera che ha presentato un parere per evitare il passaggio di proprietà della case alla banche, il governo si accinge dunque a togliere ai consumatori e alle famiglie le poche tutele che ad oggi esistono, incentivando la modifica unilaterale delle condizioni anche ai mutui già erogati, perché appunto la pattuizione sul trasferimento della proprietà dell’immobile a soddisfacimento del debito può essere introdotta anche in un momento successivo alla stipula del contratto di finanziamento. Il decreto però non si limita a cancellare il divieto di “patto commissorio”, ma dà anche la possibilità alle banche di vendere gli immobili a qualsiasi prezzo pur di recuperare i propri crediti. Non è infatti prevista alcuna garanzia a favore del debitore, eccetto un generico riferimento (sempre nell’articolo 120- quinquiesdecies) alla stima effettuata “da un perito scelto dalle parti di comune accordo con una perizia successiva all’inadempimento” e al diritto del consumatore ad avere l’eccedenza (se positiva) tra il prezzo di vendita dell’immobile e il rimborso del debito. Se invece la differenza dovesse risultare negativa (cioè il prezzo di vendita non è sufficiente a estinguere il debito), “il relativo obbligo di pagamento decorre dopo sei mesi dalla conclusione della procedura esecutiva”. Ed è proprio quest’ultimo passaggio a chiarire nella pratica come le banche potranno svendere gli immobili avuti in garanzia a prescindere dal loro effettivo valore.
Spianata la strada alle banche, il governo prescrive che i creditori adottino procedure per gestire il rapporto con “i consumatori in difficoltà nei pagamenti”. Di cosa si tratti di preciso non si sa, eccetto che i contenuti di tali procedure potranno essere dettati dalla Banca d’Italia – organismo indipendente che ha notoriamente a cuore la tutela dei consumatori come dimostrano i suoi reiterati tentativi di reintrodurre l’anatocismo, cioè il pagamento degli interessi sugli interessi, pratica vietata dalla legge – “con particolare riguardo agli obblighi di informativa e di correttezza del finanziatore”.
E’ evidente che il risultato di simili norme rischia di essere drammatico per migliaia di famiglie che da un giorno all’altro si ritroverebbero sul marciapiede, con le loro case vendute “al meglio”. Ma al danno – come sempre – si aggiunge pure la beffa, perché alle banche e agli speculatori è assicurata anche ladefiscalizzazione pressoché totale degli importi incassati dalle vendite forzose degli immobili. Lo stabilisce l’articolo 16 del provvedimento di conversione in legge del decreto sulla riforma del credito cooperativo e la garanzia sulle cartolarizzazioni delle sofferenze: chi acquisisce gli immobili nell’ambito di vendite giudiziarie per poi rivenderli a un’acquirente finale paga un’imposta sostitutiva diappena 200 euro, contro la tassazione ordinaria del 9%. “La norma – si legge negli atti parlamentari – ha la finalità di agevolare il collocamento degli immobili in sede di vendita giudiziaria, così come in caso di assegnazione degli immobili stessi ai creditori”.  La dimostrazione palmare di quali interessi difenda in ogni circostanza e sopra ogni cosa il governo Renzi.

BECHIS SMASCHERA LA CANDIDATA PD: COSÌ SI PRENDE I NOSTRI SOLDI

Matteo Renzi ha nelle sue fila una straordinaria missionaria, una sorta di Madre Teresa laica: Valeria Valente. Sì lo so, questa deputata napoletana non era particolarmente conosciuta fino a qualche mese fa. Ma ora non pochi sanno - anche grazie alle disavventure di Antonio Bassolino - che è candidato sindaco a Napoli. Questo però è quel che appare in superficie. La verità la conosce invece il presidente della Camera, Laura Boldrini. Dal 28 gennaio al 21 aprile 2016 infatti alla Camera dei deputati ci sono state 31 giorni di seduta con votazioni importanti.  E in tutti e 31 i giorni la deputata Pd Valente non è stata conteggiata: era sempre in missione, o come segretario dell' ufficio di presidenza o come presidente del comitato pari opportunità dell' assemblea di Montecitorio. In due di quelle sedute - quella del 12 aprile e del 23 marzo scorso - quasi miracolosamente è riuscita a rientrare cinque minuti dalle sue missioni. Una volta per aggiungere il suo voto a quello finale sulla riforma del Senato, e una per votare la fiducia al governo Renzi sul decreto che riformava le banche di credito cooperativo. 

Ma è stato un lampo, perché in quegli stessi giorni nelle votazioni precedenti e in quelle immediatamente successive la Valente è tornata in missione. Una vera e propria vocazione, scoperta per altro solo da fine gennaio di quest' anno.
Intendiamoci, nelle votazioni d' aula quasi tutti i candidati sindaci di questa tornata amministrativa si fanno vedere assai poco, perché impegnati nella loro campagna elettorale. Il sito specializzato in dati parlamentari Openpolis ne ha fatto una rapida radiografia fino al 18 aprile scorso. I deputati impegnati in quella corsa sono quattro: Giorgia Meloni e Roberto Giachetti a Roma, Giorgio Airaudo a Torino e appunto la Valente a Napoli. I dati forniti sono questi. La Meloni ha annunciato la sua candidatura il 16 marzo scorso. Da quel giorno al 18 aprile alla Camera ci sono state 740 votazioni, e la leader di Fratelli di Italia è stata assente nel 99,87% dei casi. Airaudo da quando si è candidato sindaco a Torino per SI, risulta assente nel 72,62% delle votazioni. Giachetti, che non essendosi dimesso dalla vicepresidenza della Camera è costretto comunque a presiedere a rotazione le varie sedute, risulta assente nel 57,41% delle votazioni. Prima di candidarsi era sempre vicepresidente, ma risultava assente appena nel 3,64% delle votazioni.
Ed ecco la Valente. Fino all' inizio delle primarie per Napoli la deputata Pd risultava presente nel 61,42% delle votazioni da inizio legislatura. Solo nel 28,85% delle votazioni risultava in missione. Da quando è scesa in campo a Napoli, ha invece scoperto la sua vocazione da Madre Teresa della politica: presente nello 0,27% delle votazioni, sempre in missione il restante 99,73% dei casi. Ieri la candidata del M5S a Roma, Virginia Raggi, ha polemizzato con Giachetti per quelle assenze, chiedendone le dimissioni e venendo rimbeccata da lui che l' ha accusata di bugie, quando invece diceva la verità. Però Giachetti come la Meloni, paga per quelle assenze da campagna elettorale: la Camera gli porta via 206,58 euro per ogni giorno di mancata presenza, che si calcola con una partecipazione inferiore al 30% dei voti della giornata.

Il vero caso è proprio quello della Valente, che facendosi mettere in missione è assente ben più degli altri, ma non subisce nessuna decurtazione alla diaria mensile netta di 3.503,11 euro, che si intasca non essendo mai al lavoro. Il problema è che quelle missioni istituzionali tali non sono, e lo risultano solo perché la Boldrini e i suoi collaboratori chiudono non uno, ma due occhi.
Basterebbe controllare agenzie di stampa e profili social della Valente per capire come la sua missione unica sia quella di fare campagna elettorale a Napoli.
Il 21 aprile per esempio risultava in missione per conto della Camera. Ed era a Napoli prima a visitare la Chiesa del Carmine «simbolo della città da valorizzare», poi alla stazione di Scampia, poi all' incontro con gli esperti del Lupt «per ragionare del futuro urbano», infine alla presentazione della lista "Napoli Popolare" che la appoggia nella corsa. Il 20 aprile altra missione per conto della Boldrini che l' ha mandata sempre a Napoli. Per incontrare la Coldiretti locale, per presenziare al lancio della lista Cittadini per Napoli che appoggia la Valente. Il 19 aprile altra missione napoletana per incontrare il mondo della scuola all' Hotel Costantinopoli. Il 6 aprile la missione più importante è stata una pizza mangiata con l' amico e leader Renzi. Il 5 aprile in missione all' ospedale del Mare di Napoli, sempre accompagnata dai registi della sua campagna elettorale. E così ogni giorno: la Boldrini la manda al forum del Mattino di Napoli, nei programmi delle tv locali, nelle conferenze stampa, sul palco insieme a Vincenzo De Luca, perfino nelle varie tappe delle primarie contro Bassolino. Così sono garantiti ogni mese quei benedetti 3.503,11 euro di diaria intera a cui la Valente si deve essere affezionata. Bisogna capirla: diventasse mai sindaco di Napoli (al momento è incerto perfino il ballottaggio), quella diaria la perderebbe…
Franco Bechis

FONTE : http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11902063/valeria-valente-candidata-pd-campagna-elettorale-.html

domenica 24 aprile 2016

BOMBA CHOC DELLA GABANELLI! LA TRUFFA RAI-BANCA ETRURIA CHE FARA' TREMARE IL GOVERNO

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LA MOGLIE DI RENZI? MASSACRATA DAI COLLEGHI! NEL GIORNO DELLO SCIOPERO FA LA “CRUMIRA”: ECCO I COMMENTI DEGLI ALTRI INSEGNANTI


LA CRUMIRA DI PONTASSIEVE – NEL GIORNO DELLO SCIOPERO GENERALE DEGLI INSEGNANTI AGNESE LANDINI VA A SCUOLA – PER LEI, COMMENTI VELENOSI DAI COLLEGHI: “NON SCIOPERA PERCHÉ LEI HA LA CERTEZZA DI AVERE SEMPRE UNO STIPENDIO A FINE MESE”
In passato Agnese Landini aveva fatto intendere che se il premier della scuola conosceva luci e ombre un po’ di merito ce lo aveva anche lei – A settembre era in fila tra i precari per l’assegnazione delle supplenze e a chi le chiedeva se fosse ispiratrice della riforma Agnese aveva risposto: “Come in tutte le coppie ci confrontiamo”…
Antonio Passanese per il “Corriere della Sera”
 È la prima ad arrivare e l’ultima ad andare via. Nel giorno dello sciopero contro la Buona Scuola, la première dame Agnese Landini, arriva alle 7.50 all’istituto superiore “Ernesto Balducci” di Pontassieve, dove insegna lettere e latino. Giacca e pantalone nero, camicetta bianca e scarpe da ginnastica, occhialoni neri, libri e registri sotto braccio.
Entra in aula, fa lezione, anche se in classe ci sono meno di dieci ragazzi. A metà mattina parla con i genitori venuti al ricevimento. “È andata benissimo”, dirà all’uscita mentre è già in auto, sorride, lascia un “buongiorno” e dribbla le domande, come aveva fatto a marzo quando la “Buona scuola” ha avuto il via libera del Consiglio dei ministri.
Agnese non aveva voluto rivelare se c’era un punto della riforma che le stava più a cuore. Alla domanda del cronista “è una vittoria dei precari?”, lei aveva risposto sì, con il fare di chi vuole chiudere la conversazione in fretta.
Eppure in passato la first lady aveva fatto intendere che se il premier della scuola conosceva luci e ombre un po’ di merito ce lo aveva anche lei. A settembre era in fila tra i precari per l’assegnazione delle supplenze e a chi le chiedeva se fosse ispiratrice della riforma Agnese aveva risposto: “Come in tutte le coppie ci confrontiamo. Matteo conosce la realtà della scuola italiana. Sa quali sono i punti di forza e di debolezza del mondo dell’istruzione anche attraverso la mia esperienza”.
Al “Balducci” ieri la presenza della professoressa Landini sembrava più che scontata: “La signora Agnese non sciopera perché non ha i nostri problemi: lei ce l’ha la certezza di avere sempre uno stipendio a fine mese”, commenta un’insegnante.
“Se ha qualcosa da dire contro questa riforma la dirà direttamente al marito, a casa…”, aggiunge un ragazzo. Per il custode Riccardo Pasquini se Agnese “avesse ritenuto la riforma ingiusta avrebbe incrociato le braccia, nonostante sia la moglie del premier”.
Di assenze la professoressa non ne fa molte. Tranne quando è andata con il marito in Australia. Non lo ha seguito negli Stati Uniti. “Le chiesi: ‘Invece di andare da Obama tu vieni qui?’ — racconta il custode —. Lei mi ha risposto con un sorriso”.