L’accordo raggiunto nel governo sulla prescrizione dopo il vertice tra leghisti e grillini potrebbe avere il respiro cortissimo. Già arrivare a quell’accordo è stato un massacro di nervi per i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. I segni di quelle tensioni sono ancora vivi sulla pelle degli ambasciatori che hanno portato avanti la trattativa, le ritorsioni sull’iter dell’emendamento frutto dell’accordo saranno all’ordine del giorno.
E poi c’è l’incognita del Quirinale. Già il premier Giuseppe Conte si era allarmato quando ha visto che sia i magistrati che gli avvocati avevano bocciato l’emendamento partorito dalla mente di Alfonso Bonafede. Un’alleanza rarissima che non poteva lasciarlo indifferente. Una reazione che potrebbe riguardare anche Sergio Mattarella, per il momento in rispettoso silenzio sulla questione, ma sempre informatissimo sull’evoluzioni, e involuzioni, del famigerato emendamento. Il dubbio per Conte è sul destino del provvedimento sulla giustizia, che sarà visionato ai raggi X dal Quirinale, visto l’allarme scatenato anche dal mondo accademico, compresi diversi ex colleghi di Conte. E non è mica detto che alla fine Mattarella firmi senza ottenere modifiche, anche a prezzo di far scoppiare di nuovo tensioni nel governo.
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