Fin qui sospetti. Vi sono però altri fatti. La sua voglia di finanziare certi governi europei, Soros, non la ha mai nascosta: si ricordi, per esempio, che il 3 maggio 2017 l’allora premier, Paolo Gentiloni, lo ricevette in pompa magna, con tanto di comunicati stampa. E – come sottolinea Italia Oggi – è un dato di fatto che da allora la Open Society, la fondazione di Soros, ha intensificato, e parecchio, la sua attività in Italia, forse in risposta proprio dopo gli attacchi che ricevette dopo l’incontro con Gentiloni. Nel luglio 2018, sul sito della Open Society, si poteva vedere quanto spendesse in Italia e chi finanziasse.
Dunque, in breve, si scopre che ogni anno a livello mondiale in budget della Open Society è pari a 1 miliardo di dollari, il cui 10% viene speso in Europa e addirittura il 2,5% in Italia, paria a 2,1 miliardi di dollari nel 2017. E a chi finiscono quei soldi? Presto detto: a 28 Ong impegnate in particolar parte sul fronte pro-migranti e anti-discriminazioni (il 52% del totale). Finanziamenti sospetti, insomma. E il sospetto è tutto politico: Soros sta forse finanziando quei soggetti che si trovano in prima linea contro l’Italia sovranista? Possibile. Anzi, probabile. Dunque, chi accusa il magnate di interferire nell’ordinamento democratico, forse, non sbaglia.
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