Alla canna del gas. Forse anche un po’ oltre. Si parla dell’ultimo attacco rivolto da Laura Boldrini a Matteo Salvini, il leader della Lega nonché ministro dell’Interno. Un attacco dovuto ancora una volta alla sentenza con cui la procura di Genovaha confermato il sequestro dei 49 milioni di euro di rimborsi elettorali nei confronti del Carroccio. Su Twitter, la fu presidenta, scrive: “Ma in quale Paese il leader di un partito di governo che ha sottratto 49 milioni di euro ai cittadini potrebbe continuare a fare il Ministro, guidando un dicastero che dovrebbe garantire la legalità? Salvini dimettiti“. Insomma, la richiesta – lunare – è quella delle dimissioni, del passo indietro. Come se la Boldrini non sapesse che i condannati, in questa vicenda, sono Umberto Bossi e Francesco Belsito, rispettivamente segretario e tesoriere della Lega all’epoca dei fatti. Come se la Boldrini non sapesse che il ministro dell’Interno non c’entra nulla con la vicenda. Ma tant’è, lei tira dritta per la sua strada, invocando le dimissioni di Salvini: la dimostrazione plastica di una sinistra che, ormai, non sa assolutamente che pesci pigliare.
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