L’uomo giusto al momento giusto: Matteo Salvini, secondo il Corriere della Sera, sta lavorando per far sì che l’incontro con il presidente americano Donald Trump avvenga presto, molto presto. A inizio 2019, sicuramente prima delle elezioni europee del prossimo maggio. Il re dei sovranisti mondiali e il Principe di quelli europei, insieme, all’indomani della bocciatura della manovra italiana da parte della Commissione Ue e della procedura d’infrazione contro il governo di Lega e M5s. Dal punto di vista mediatico, impossibile sperare in qualcosa di meglio in campagna elettorale. E soprattutto, sarebbe uno schiaffo ai vertici europei a ridosso del voto che potrebbe spazzare via la vecchia classe politica che ha dettato le regole del gioco a Bruxelles e Strasburgo negli ultimi 20 anni.
Lo staff del leader della Lega è al lavoro per rendere possibile “il grande volo” a Washington. Non a caso, l’economista Armando Siri è di ritorno oggi proprio da una visita informale nella capitale americana. “C’è grande interesse per quello che sta facendo l’Italia – spiega al Corsera -, gli americani hanno capito che noi siamo il centro del cambiamento in Europa”. Oltreoceano nessuna preoccupazione sul fronte spread: “I fondamentali della nostra economia sono solidi e la stessa impressione c’è anche qui negli Usa. Tutta questa agitazione non ha una base concreta, nessuno crede al rischio di default”.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.