mercoledì 7 novembre 2018

Myrta Merlino che spara da giorni sul condono edilizio? Peccato non racconti la storia della mega piscina della sua villa all’Argentario

MONTE ARGENTARIO. Non doversi procedere perché sono intervenuti la sanatoria e il rilascio dell’autorizzazione di compatibilità paesaggistica (con esclusione della costruzione della piscina), non doversi procedere per estinzione per prescrizione per i reati edilizi connessi alla costruzione della piscina.
Questa la decisione del giudice Andrea Stramenga nel processo che vedeva imputata la nota giornalista, anche televisiva, Myrta Merlino, per fatti accertati nel 2008 e 2009 (due fascicoli riuniti) a Cala Grande. La sentenza ha accolto le conclusioni della viceprocuratrice onoraria Pamela Di Guglielmo, che aveva sollecitato la derubricazione del delitto ambientale in ipotesi contravvenzionale. Il difensore Francesco Sacco si era associato e aveva aggiunto l’estinzione per la sopraggiunta compatibilità paesaggistica. Veniva contestata la realizzazione di un terrazzamento e di sei colonne in muratura nonché uno sbancamento in mancanza di permesso di costruire e autorizzazione paesaggistica.
Era sotto processo anche l’impresario Marco Brocani, di Foligno, in qualità di rappresentante legale della ditta che aveva eseguito i lavori, dalla piscina con annessa vasca idromassaggio alle opere esterne. Per lui il pm aveva chiesto un’assoluzione: e il giudice lo ha prosciolto perché il fatto non costituisce reato.
Il dottor Stramenga ha anche messo nero su bianco la revoca del sequestro preventivo delle opere eseguito su ordine del gip del febbraio 2008, sia del sequestro probatorio eseguito dalla polizia municipale nel luglio 2009. Serviranno tre mesi per conoscere i motivi della decisione.

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