sabato 10 novembre 2018

IN PIAZZA OGGI A TORINO? QUELLI CHE HANNO DISTRUTTO LA CITTA’: adesso capisci perchè li fan vedere tutti i TG come prima notizia?

Un imponente atto teatrale è andato in scena questa mattina, una vera scena di massa con almeno 15000 comparse.
Parte di un’opera che dura da decenni.
Una lapidaria battuta del prof Tartaglia questa mattina ha inquadrato cosa accadrà tra tre giorni: gli hanno domandato “lei come valuta la manifestazione di sabato a favore del tav?”
Risposta: “Io ho pieno rispetto delle manifestazioni religiose”.
Ma, in realtà, quella del Tav è uan manifestazione che serve solo a nascondere la realtà, la prospettiva unica che ci è stata assegnata.
La città di Torino vive da tempo una de industrializzazione di massa, decenni in cui nessun “imprenditore” ha minimamente protestato.
Per non parlare del sindacato, che solo con la Fiom ha resistito.
Perché loro. gli “imprenditori” legati a triplo filo alla tetta dello stato, sono il problema, perché loro delocalizzavano e licenziavano.
Nascondendo il tutto sotto il tappeto della “riconversione” e delle “grandi opere”.
Bloccare la tav per loro non è un problema: nessuno è così ignorante da poter non sapere in cuor suo che l’idea secondo cui le grandi opere “generano la domanda” è demenziale.
Livelli infimi, minimi, di ignoranza.
No, il problema è che bloccare la Tav solleva il sipario sulla fase finale del saccheggio del lavoro a Torino.
Vediamo qualche numero.
Le vetture prodotte a Torino sono calate dell’86% in 12 anni. Da 218.000 a 30.000.
Per gli amici che odiano l’auto; non è che non si producano più, semplicemente ora vengono “fatte” da operai schiavi in qualche altra parte del mondo.
I posti di lavoro persi, a livello regionale, sono 15.000.
Posti di lavoro veri, non “lavoretti”, non jobsact.
Le famiglie povere a Torino sono 1 su 4 e il tasso di disoccupazione per chi ha meno di 30 anni è pari al 36%.
Ora capite perché la Tav è importante.
Serve a concludere con calma l’opera.
Ovvero la chiusura totale di Mirafiori, la fine del marchio Fiat, la dipartita degli Elkann da Torino e quindi la vendita di Fca a pezzi.
Il polo del lusso di Grugliasco è un fallimento completo, Marchionne è morto, gli Agnelli non sono manco più Agnelli.
Torino oggi è conosciuta nel mondo, dopo le Olimpiadi, per cosa? Per Ronaldo e la Juventus.
Siamo passati falla Fiat a Ronaldo: senza offesa per i tifosi, capite che l’ordone di grandezza è quello che è.
E delle Olimpiadi nessuno ricorda più nulla, frutto della sciatteria della gestione post olimpica, un fallimento totale.
Allora ai signori che sabato mattina si troveranno in piazza, noi domandiamo: ma prima, quando accadeva tutto questo, quando si passava da 220.000 auto a 30.000 voi dove eravate.
Quando gli investimenti olimpici marcivano.
Perché dopo essere passati da mulassano non avete fatto una naifestazione negli anni passati di fronte al disastro?
Pensavate che le mostre di Matisse avrebbero sostituito la punto?
Pensavate che l’air b&b prenderà il posto degli operai?
Ma nessuno fa queste domande, men che meno l’appendino, che viene rampognata sulle pagine de la stampa come una bimba dal socio del padre.
Svegliati sindaca, questa gente vuole solo trattarti come un automa, come una bambola.
Ma non lo vedi come ti umiliano appena hai osato dire un timido no alle loro aristocratiche pretese? Possibile?
Bisogna smetterla di farsela nei pantaloni, a ogni livello.
Quando tutti lo faremo, sarà sempre troppo tardi.

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