Vien quasi voglia di stare con Matteo Salvini, parola di Marco Travaglio. A convincere il direttore del Fatto quotidiano è la spocchia immotivata di Emmanuel Macron, che in questi giorni si sta ergendo ad anti-salviniano e baluardo della democrazia in Europa. “Col risultato di instillare in tutti gli italiani, anche nei più anti-salviniani, una domanda angosciante: ma siamo proprio sicuri di voler essere salvati da Macron?”, chiede ironicamente Travaglio nel suo editoriale”.
Macron, cioè il “gattopardo parigino creato nei caveau di banca Rotschild per fingere di cambiare tutto lasciando tutto com’era”, il “finto buonista che ci dà lezioni di accoglienza e poi fa massacrare i migranti alle frontiere di Ventimiglia e Bardonecchia, donne incinte comprese”. Risposta: no, grazie. E con lui a casa anche i maldestri imitatori italiani del presidente francese, da Matteo Renzi a Carlo Calenda, dai veri renziani del Pd fino a Giorgio Napolitano, l’ex presidente che vedeva nel leader di En Marche la risposta europea ai sovranisti in ascesa. “Dopo un anno – conclude Travaglio caustico -, già sta sulle palle a quasi tutti. Una picchiata persino più repentina di quella di Renzi, che almeno, per guadagnare tante antipatie, di anni ne ha impiegati quattro”.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.