Sergio Mattarella ha dato il via alle celebrazioni per il centenario della nascita di Oscar Luigi Scalfaro, che si trovò al Quirinale durante Tangentopoli. Una figura, ricorda ItaliaOggi, non proprio priva di ombre: operò senza una bussola istituzionale, tanto da soggiacere alle proteste di Francesco Saverio Borrelli e non firmare il decreto Conso-Amato sulla depenalizzazione del finanziamento dei partiti. Fu inoltre accusato di avere incassato, quando era ministro dell’Interno, un assegno di fondi pubblici per spese riservate.
E poi c’è poi il suo ruolo dopo le elezioni del 1994, vinte da Silvio Berlusconi e Umberto Bossi. Scalfaro lavorò per destabilizzare il governo e istituì la cosiddetta “Troika” istituzionale, composta da lui, Irene Pivetti, presidente della Camera, e Carlo Scognamiglio, presidente del Senato. I quali non si resero conto del trappolone che il presidente della Repubblica aveva architettato. E poi convinse Bossi a rompere la coalizione, promettendogli elezioni.
Ma caduto il governo, Scalfaro fece premier Lamberto Dini. Il resto si sa. Fu lui a permettere a Romano Prodi di ottenere la maggioranza nel ’96 perché se avesse indetto elezioni per i primi mesi del ’95, gli italiani avrebbero potuto scegliere tra il centrodestra (ancorché mutilato della LegaNord) e il centrosinistra.
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