giovedì 13 settembre 2018

DICIOTTI, L’INFAMATA DELLE ONG PIRATA: HANNO USATO I CLANDESTINI PER DENUNCIARE SALVINI

Eccola l’ultima puntata della telenovela Diciotti. Matteo Salvini, dopo essere finito sotto indagine per sequestro di persona aggravato, ora dovrà far fronte anche alla denuncia di ben 42 immigrati sbarcati dalla nave della Guardia costiera italiana.
A rivelare la notizia è stata Giovanna Cavallo, del Team di Baobab in una conferenza stampa. “Quarantadue migranti – ha detto – sono pronti a costituirsi parte civile nel processo penale contro Salvini e a presentare una richiesta di risarcimento danni per detenzione illegittima a bordo della nave”. La possibilità era nell’aria e se ne era parlato anche nei primi giorni in cui Patronaggio aveva iniziato a indagare.
Immediata è arrivata la risposta di Matteo Salvini, che subito appende altre “42 medaglie” al petto della sua lotta contro l’immigrazione incontrollata. “42 presunti profughi pronti a denunciarmi – ha detto l’inquilino del Viminale – La pacchia è finita, prima gli italiani!”.
Oggi il ministro dell’Interno si trova a Bari, dove è andato a visitare uno dei quartieri più difficili dopo l’invasione di migranti. “Gli unici razzisti che io conosco sono alcuni politici di sinistra che hanno trasformato Bari e l’Italia in un campo profughi – ha detto il leader della Lega alla folla che lo attendeva in piazza – Razzisti nei confronti degli italiani”. Nel quartiere Libertà il Comitato ‘Riprendiamoci il Futuro’ ha raccolto qualcosa come tremila firme contro il degrado del rione. “Siamo qua per collaborare col sindaco, col governatore, a prescindere dai colori politici. Se le persone fanno, hanno il mio rispetto. – ha detto Salvini – Sono ministro di 8 mila sindaci e di 60 milioni di cittadini italiani. Tra questi ci sono anche i 4 milioni di immigrati regolari e per bene. Per gli altri, clandestini e delinquenti, la pacchia è finita. A Bari come in tutta Italia”.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.