L’Agenzia delle Entrate ha contestato a questo piccolo imprenditore, originario di Santa Venerina, la mancata emissione di quattro scontrini - uno per anno, dall’estate del 2011 al settembre del 2014 - per un incasso totale di otto euro e trenta centesimi sottratti al controllo fiscale. È proprio l’ammontare irrisorio della cifra che sembra stridere nettamente con l’entità della sanzione, esecutiva appunto da ieri, erogata sulla base del decreto legislativo n. 471/1997 che, con le successive modifiche, disciplina i provvedimenti per violazioni non penali in materia di imposte dirette e Iva: sei giorni di sospensione della licenza che consente l’esercizio dell’attività.
Insomma, niente pane a Milo fino al prossimo lunedì e ferie forzate, non pagate, per i quattro dipendenti impiegati nel forno. Il panettiere spiega di aver pagato «puntualmente, e per questo mi sono state ridotte a un terzo» tutte le multe che hanno fatto seguito ai diversi controlli della Guardia di finanza. Le irregolarità, tuttavia, finiscono per sommarsi e determinare «punizioni illogiche», a dispetto dei valori effettivamente in gioco. Certo, per molti residenti non sarà difficile organizzarsi, in attesa del ritorno alla produzione del panettiere di fiducia: a bloccarsi di sicuro, però, sarà il servizio a domicilio che la famiglia Marino organizza per rifornire i numerosi anziani, che difficilmente si muovono di casa, di Milo e delle contrade vicine.
«Le autorità competenti dovrebbero riflettere sull’entità del danno che questa chiusura arrecherà, non solo a noi titolari e ai lavoratori che ci danno una mano, ma all’intera nostra piccola comunità - sottolinea Marino - Mi chiedo se la legge sia davvero uguale per tutti o se, in realtà, applicandola si creano solo disparità che ostacolano l’economia del paese e il lavoro della gente».
FONTE: http://www.lasicilia.it/articolo/milo-l-unico-panificio-non-emette-4-scontrini-licenza-sospesa-niente-pane-sei-giorni

Non voglio commentare la notizia
RispondiEliminaDico solo che: a Torino ogni domenica, in una zona della città, si vende liberamente merce rubata o di dubbia provenienza con la SUPER VISIONE di finanza, polizia municipale e quant'altro. Lo chiamano SUK