sabato 4 novembre 2017

FINANZIERI ARRESTATI, INSIEME AL “SOLITO” POLITICO DEL PD: LA LORO ATTIVITA’? ESTREMAMENTE RIVOLTA AL “SOCIALE”: PILOTARE I CONCORSI IN CAMBIO DI SOLDI

Soldi per aiutare candidato a concorso, 5 arresti: ci sono sottufficiale della Finanza e consigliere Pd

Soldi in cambio di favoritismi nel concorso Allievi Marescialli della Guardia di Finanza per l’anno 2014. Con quest’accusa sono state arrestate 5 persone tra cui il maresciallo capo della Guardia di Finanza Bruno Corosu, sottufficiale presso il Gico di Napoli, e Ciro Del Giudice (ex appartenente al Corpo e consigliere comunale del Pd a Pozzuoli).
I provvedimenti restrittivi emessi dal gip di Napoli su richiesta della Procura partenopea sono stati emessi ad esito di indagini che hanno fatto luce su tre episodi. Il primo di questi è stato oggetto di un servizio mandato in onda da una trasmissione televisiva, dal quale emergeva che Corosu e Ciro Del Giudice, ex finanziere, avevano ottenuto la promessa e poi la consegna di 40mila euro, rispetto alla somma concordata di 55mila, dal padre di un candidato per favorire quest’ultimo nel superamento delle prove del concorso Allievi Marescialli.


La seconda vicenda riguarda Corosu e i fratelli Salvatore e Andrea D’Emilio, imprenditori napoletani operanti nel settore della vigilanza privata. Dalle indagini è emerso un patto con il quale il maresciallo si era impegnato a mettere a disposizione degli imprenditori i propri poteri per compiere una serie di atti volti a favorirli, ottenendo in cambio favori e utilità.


L’ultima vicenda vede coinvolti i fratelli D’Emilio e un dipendente pubblico, Nicola Guarino, in servizio presso la Scuola nazionale dell’Amministrazione di Caserta: dalle indagini è emerso un accordo corruttivo per il quale Guarino avrebbe svelato segreti d’ufficio ai D’Emilio ottenendo in cambio l’assunzione, con annesso trattamento di favore, del figlio presso una società riconducibile ai due imprenditori.
«Non si entra in Guardia di Finanza se non per queste vie». È la frase che il maresciallo della Gdf Bruno Corosu rivolse al giovane candidato che aspirava a entrare a far parte della Fiamme Gialle come allievo maresciallo. E le vie erano quelle del concorso truccato facendo pervenire al giovane la traccia di uno dei temi.
A riferirlo al pm – come riportato nell’ordinanza di custodia eseguita oggi – è lo stesso candidato, Fabio Fidaleo, interrogato il 24 ottobre scorso. Il giovane, figlio di un ex finanziere e fratello di un maresciallo della Finanza, ha ammesso di aver incontrato, insieme con il padre, il maresciallo Corosu una prima volta sulla Tangenziale: «Ci disse subito a bruciapelo che lui poteva garantirci che io avrei superato l’esame solo grazie al suo aiuto e a quello dei suoi amici importanti ma che tale ‘interessamento’ costava, nel senso che avremmo dovuto versargli al raggiungimento dell’obiettivo almeno 55 mila euro». «Mio padre – ha aggiunto il giovane – all’inizio mi guardò in faccia e mi parve molto titubante ma dopo qualche secondo si rivolse a Corosu e gli disse: ‘Lo faccio per mio figlio’».

Secondo il racconto del testimone, il sottufficiale «cominciò a vantarsi che lui e i suoi amici garantivano un risultato sicuro e che già negli anni scorsi avevano fatto entrare altri giovani come me, a cui addirittura avevano fatto pagare 75 mila euro e che quindi dovevo sentirmi privilegiato perché mi stavano concedendo uno sconto grazie al fatto che ero figlio di un ex appartenente alla Guardia di Finanza».

Fonte: IL MATTINO

4 commenti:

  1. In Italia va inserita la pena di morte anche per questi reati!!

    RispondiElimina
  2. e la finanza che dovrebbe per mestiere vigilare su corruzione, per entrare a far parte del corpo ,permette la corruzione e ne trae i frutti, per prassi non per merito. Ora spiegatemi questi futuri finanzieri, ovvero marescialli , come non sarebbero un domani corrotti, se lo hanno gia' fatto loro per primi???. E poi diciamo che la gente ruba e fa l'evasore...,semmai per necessita' di sopravvivenza, mentre questi lo fanno per ....MESTIERE..!!

    RispondiElimina
  3. perche' non fanno l'accertamento induttivo ai verdi in divisa, con uno stipendio di 1500'00 euro hanno auto di media cilindrata, ma sempre fresche, case con mutuo, famiglie con figli e pagano utenze, fumano mantengono i figli a scuola e hanno pure i 50.000 euro per far vincere il concorso ai figli.Praticamente imparano la moltiplicazione dei pani e dei pesci, vestendosi in divisa quando fanno la spesa, quando vanno al cinema, quando vanno a fare acquisti, come forma estorsiva.Pure quando si sono congedati , mettono il giubbotto della finanza per scroccare sconti e omaggi.Certamente non saranno tutti cosi', ma questi corrotti macchiano l'onesta' dei pochi "scemi" che rigano dritti.

    RispondiElimina
  4. No comment, commentare vito come procedone le cose potrebbe apparire compromettente. Comunque anche il caso CONSIP insegna molto. Li si tratta di GENERALI! Ma rigorosamente ognuno al suo posto.Aver paura non è poi così difficile da comprendere.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.