La titolare del dicastero dell’Immigrazione, Sylvi Listhaug, ha avvertito: “Noi abbiamo una cultura alla quale coloro che vengono qui devono adattarsi”
“Qui mangiamo il maiale, beviamo alcolici e andiamo in giro a volto scoperto. È necessario che chi viene da noi rispetti i valori, le leggi e i regolamenti che ci sono in Norvegia”. Sembra molto chiaro il messaggio postato martedì 18 ottobre sulla propria pagina Facebook da Sylvi Listhaug, ministro norvegese titolare del dicastero dell’Immigrazione. Secondo la Listhaug, gli immigrati (in particolare quelli di fede musulmana) devono adattarsi alla cultura norvegese anche in quegli aspetti più ostici per l’integrazione, a partire dal consumo di alcol e carne di maiale.
Alla Listhaug ha fatto eco anche il primo ministro Erna Solberg, la quale ha affermato in un’intervista che lei personalmente non assumerebbe nessuno che indossi il velo islamico che copre il viso. Molte associazioni dei musulmani di Norvegia, invece, hanno protestato contro quelle che ritengono essere frasi razziste e divisive. Il ministro ha chiarito di non voler obbligare gli islamici a bere alcolici o mangiare carne di maiale, ma che devono accettare di servire maiale se vogliono lavorare in un ristorante, oppure alcolici per lavorare in un bar, abbigliandosi in modo adeguato.
Secondo la Direzione Norvegese dell’Immigrazione (UDI), nel 2015 hanno cercato asilo in Norvegia 31.150 persone, 10.448 delle quali provenienti dalla Siria. Dopo aver rafforzato i controlli alle frontiere e adottato provvedimenti per dissuadere i clandestini a trasferirsi nel Paese, l’afflusso è diminuito del 95%e nel primo trimestre del 2016 i richiedenti asilo arrivati in Norvegia sono stati solo 1.200. Alla fine di agosto, il governo norvegese ha deciso di erigere un “muro” in rete d’acciaio alto più di 3 metri al confine con la Russia, per prevenire ulteriori ingressi.
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