domenica 8 aprile 2018

SVOLTA CLAMOROSA VERSO IL GOVERNO. ANNUNCIO INCREDIBILE DI LUIGI DI MAIO..

“Stiamo lavorando per creare una maggioranza di Governo che metta al centro le soluzioni ai problemi dei cittadini, intorno ad un contratto di Governo sul modello tedesco che, come ho detto al Quirinale, si potrà sottoscrivere o con la Lega o con il Pd.
Noi siamo pronti a discuterne e vediamo che negli altri schieramenti ci sono delle evoluzioni a cui guardiamo.
Registro come un passo in avanti le parole del segretario del Pd Martina. D’altro canto Salvini sa che, al Quirinale, sia che vai con il 17% sia che vai con il 37% , in ogni caso non fa il 51% e quindi non crei una maggioranza.
Aspetto queste evoluzioni nei due schieramenti, consapevole che l’obbiettivo è dare un governo di cambiamento al Paese.”

Di Maio al Pd: ‘Sotterriamo l’ascia di guerra e diamo un governo al Paese’

Luigi Di Maio, intervistato da Annalisa Cuzzocrea per Repubblica, ha detto che “ora il senso di responsabilità nei confronti del Paese ci obblighi tutti, nessuno escluso, a sotterrare l’ascia di guerra. A noi viene chiesto l’onere di dare un governo al Paese, ma tutti hanno il dovere di contribuire a risolvere i problemi della gente e mostrare senso di responsabilità”.
Il leader 5 Stelle ha spiegato che le convergenze con i dem sono “molte di più di quel che si crede” e che a differenza di Forza Italia, non ha mai posto veti sul Pd. E ha aggiunto: “non ho mai parlato di Pd ‘derenzizzato’ come qualcuno ha scritto. Quello che abbiamo sempre contestato è la linea di totale chiusura dal Pd all’indomani delle elezioni”.
E ancora: “Oggi il nostro appello sincero a mettere da parte le asperità per il bene del Paese è il segnale che gli italiani ci chiedono per dimostrare che siamo una forza politica all’altezza della situazione complessa nella quale ci troviamo e capace di governare”.
Di Maio ha proseguito che il contratto di governo di cui ha parlato al Quirinale consiste nel “mettere al centro le risposte più urgenti alle grandi emergenze del Paese”, come “lotta alla povertà e alla corruzione, il lavoro, le pensioni, un fisco più leggero e una pubblica amministrazione che agevola e non ostacola i cittadini alle imprese”.

Il capo politico pentastellato ha smentito le indiscrezioni della stampa che vorrebbero un suo passo indietro:
“C’è un candidato premier che prende 11 milioni di voti e la prima cosa che gli si chiede è che si faccia da parte?”.
E ha concluso: “Il M5s non avrebbe nulla da perdere se ora si tornasse a votare, anzi. Ma noi vogliamo dare un governo a questo paese”.

Governo, la replica del Pd a Di Maio

Il segretario reggente del Pd Maurizio Martina ha risposto a Luigi Di Maio, che in un’intervista a “Repubblica” ha teso la mano ai dem chiedendo loro di “sotterrare l’ascia da guerra e dare un governo al Paese”.
Di seguito le dichiarazioni del segretario del Pd:
“L’autocritica nei toni è apprezzabile, l’ambiguità politica rimane evidente. Noi continuiamo a pensare che la differenza la fanno i contenuti e sui contenuti abbiamo presentato anche al Quirinale il nostro percorso e la nostra agenda fondamentale per il Paese. Da questo punto di vista non vedo grandi novità. Quel che è certo è che centrodestra e M5s devono dire chiaramente al Paese oltre che alle altre forze politiche cosa intendono fare. Il tempo dell’ambiguità è finito. Se dobbiamo discutere di cosa dobbiamo fare per il Paese noi ripartiamo dai temi sociali, dall’occupazione, dal lavoro dalle grandi questioni europee, da temi delicati come il governo dei fenomeni migratori, da questioni essenziali come il rilancio di tutta la politica di sostegno agli investimenti e alla crescita. Abbiamo avanzato delle proposte concrete, la prima è il raddoppio immediato del reddito di inclusione. Noi continuiamo a lavorare così”.
Dario Franceschini si è invece mostrato più aperto al dialogo. Su Twitter l’esponente dem ha scritto:
“Di fronte alla novità dell’intervista, serve riflettere e tenere unito il Pd nella risposta. L’opposto di quanto sta accadendo”.
Contrario al dialogo è invece Matteo Renzi, che ha dichiarato: “Nessuna svolta nei rapporti con i 5Stelle”.
Il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, ha scritto sui social: “Gli appelli di Di Maio sono imbarazzanti per le sue patetiche giravolte”.
Dello stesso parere è il presidente del Pd Matteo Orfini:
“Siamo alternativi al m5s per cultura politica, programmi e visione sul futuro del paese. Non sarà certo un appello strumentale a cancellare tutto questo. Parleremo con chi riceverà l’incarico e daremo il nostro contributo da forza di minoranza parlamentare”.


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