“Ho cinquant’anni di lavoro nella politica alle spalle, ho avuto rapporti stretti con tutti i presidenti del consiglio, a esclusione dei primi tre o quattro. Per cui vengono a chiedermi consigli, soprattutto gli esponenti della Terza Repubblica. Pensano di parlare con Noè, ovviamente”. Così, con la vena di sottile ironia che da sempre lo contraddistingue, Bruno Vespa racconta in un’intervista esclusiva al settimanale Chi, in edicola da mercoledì 5 dicembre, il suo rapporto con la politica, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro Rivoluzione – Uomini e retroscena della Terza Repubblica.
Nell’intervista Vespa fornisce il suo punto di vista sugli uomini politici del momento. Di Matteo Salvini dice: “Il successo più sorprendente. Ha già governato con il suo partito e viene da una lunga esperienza, quindi è riuscito in un cambio di rotta non facile. Ma è un ministro degli Interni davvero anomalo. Un vicepremier con la ruspa…”. Per Vespa, Luigi Di Maio è un “rivoluzionario di professione, anche se in giacca e cravatta, nato politicamente con questa missione. Nella loro diversità, lui e Salvini si sono posti entrambi come obiettivo di scardinare lo Stato”.
Ma è la rivelazione su Giuseppe Conte quella forse più ghiotta: “E’ un elemento di equilibrio importantissimo e ha una pazienza infinita. È stato indicato dai CinqueStelle, è vero, ma il presidente Sergio Mattarella lo stima moltissimo
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