giovedì 31 gennaio 2019

Conte, Di Maio e Salvini hanno vinto. Ecco la notizia che nessun tg darà mai.

Mai la gente è stata così vicina a un governo in carica!
Tutti i tentativi dei grandi strateghi dei ‘grandi giornali’ italiani in combinata coordinata (ma alternata, giusto per non darla troppo nell’occhio) con gli amatissimi politici del PD e quelli (una volta odiati… vi ricordate quando facevano il girotondo attorno a Montecitorio?) di FI riescono a produrre semplicemente l’effetto opposto di quello desiderato.
Non solo, ma più insistono in una linea editoriale e politica rancorosa che non ha nulla di razionale, più si fa robusta l’intesa tra i due partner del governo, e ancor più cresce il consenso popolare.
E così, sia per i meriti conquistati sul campo, sia per questa scelta pervicace dei nemici del M5S e della Lega di accecamento della ragione che produce solo odio e rabbia incontrollati, il Governo Conte, il governo populista per definizione, diventa sempre più governo del popolo e – ahi quanto fa male – GOVERNO POPOLARE!
Senza rendersene conto, sono loro – direttori, firme ‘di prestigio’ e politici PD e FI – che stanno creando una linea di demarcazione tra le élite (come credono di essere, ma non sono: di esse hanno solo la puzza nel naso, ma non l’intelligenza) e il popolo, che li porta a isolarsi nel loro fortilizio, ormai prossimo a cadergli sopra.
Questa netta linea di separazione autodistruttiva, nasce nella supponenza di avere il monopolio dell’informazione, come era una volta.
I loro occhi, gli occhi della cosiddetta classe dirigente politica, finanziaria, burocratica, mediatica, sono chiusi all’esterno del loro mondo e aperti al di dentro, dove si parlano, si danno ragione a vicenda, si sfogano, si caricano ancor più di rabbia iraconda, ma il mondo della gente comune non lo vedono.
Non lo dico metaforicamente, ma davvero non lo vedono fisicamente.
Quando mai quindi hanno parlato, ascoltando veramente e non imponendo il proprio punto di vista, con la gente comune che ogni giorno deve sopportare la fatica del vivere con ristrettezze di ogni genere, con la tristezza presente nelle loro case, con le terribili discussioni nelle loro famiglie per rinfacciarsi l’uno con l’altro la responsabilità della loro tristissima situazione?
E quando mai sono andati nelle baraccopoli dei migranti, che loro hanno voluto far arrivare in Italia non per amore – si vergognano persino di pronunciarla quella parola – ma per obbiettivi ideologici mondialistici e politici dettati da gente come George Soros e altri vampiri finanziari come lui?
Al massimo hanno inviato un giornalista principiante a 800 euro al mese (già fortunato, ci sono anche quelli che vengono pagati a numero di parole) a fare un reportage scritto o video in questi giorni di bailamme antigovernativo con la scusa dei migranti.
E quando mai sono andati a parlare con i ragazzi laureati ma disoccupati per rendersi conto del loro punto di vista?
Al massimo li utilizzano – anch’essi tra i più fortunati – a fare il lavoro ‘operativo’ nelle redazioni a , facciamo, 1000 euro al mese.
E potrei continuare all’infinito parlando dei pensionati a 600 euro al mese, dei quarantenni, cinquantenni che avendo perso il lavoro non riescono a trovarne un altro, e così via citando le tantissime situazioni di disaggio sociale della nostra Italia.
Insisto: quando mai hanno sentito il desiderio vero di parlare con una sola di queste persone in difficoltà?
Di queste persone parlano solo in maniera strumentale, ma non certo per fare qualcosa per aiutarli a superare la situazione pesante in cui si trovano.
Al massimo li potrebbero considerare come utili idioti.
Si son fatti l’idea che le persone che si trovano in tali situazioni non capiscono nulla, tanto che votano per i populisti di 5Stelle.
Ma sì! Il suffragio universale potrebbe anche essere abolito, sarebbe un bene che votasse solo la ‘gente per bene’ istruita, danarosa, ecc.
Questa è la gente ‘de sinistra’.
Non abbiate dubbi: Gramsci e Berlinguer si girano e si rigirano nei loro cantucci, disperati, pensando a che fine hanno fatto fare a quella definizione: ai loro tempi sinistra stava per popolo, infatti si definivano popolo di sinistra per contrapporlo a quello di destra e poi democristiano. Fortuna che è desueta, ma se per pura ipotesi esistesse ancora e avesse una ragion d’essere una tale definizione, non potrebbe essere che in totale e scandalosa contraddizione con il loro reale modo di pensare e ancor più di comportarsi!
Quanto è più appropriata dunque l’espressione che loro, volendola demonizzare, hanno reso di uso comune: politica popolare, la chiamino pure populista, del popolo.
Oggi il vero bipolarismo è questo: politica popolare, populista, da una parte e dall’altra politica delle élite.
Loro stessi hanno distrutto il senso di sinistra contrapposta a destra, posto che entrambe hanno fatto la stessa politica a vantaggio delle élite affamando letteralmente il popolo e distruggendo la classe media.
Signori: godetevi il frutto delle vostre azioni!
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Moscovici finalmente denunciato! Ha turbato i mercati per danneggiare l’Italia”

Guerra contro Pierre Moscovici e Günther Oettinger, rispettivamente Commissario europeo per gli affari economici e monetari e quello per il bilancio e le risorse umane. E, attenzione, a dichiarare guerra non è il governo italiano, o Matteo Salvini, ma due giornalisti de La vita in diretta, il programma Rai condotto da Francesca Fialdini e Tiberio Timperi. Rivela infatti Dagospia che Lorenzo Lo Basso e Francesco Palese, due cronisti della trasmissione, hanno denunciato Moscovici e Oettinger per le loro dichiarazioni sull’Italia che “hanno pesantemente turbato i mercati”. Una decisione clamorosa, quella dei due giornalisti del servizio pubblico: come avranno reagito in Rai, si chiede Dago?

“O SEI SCEMA O SEI COMPLICE, SCEGLI TU” Finalmente tappata la bocca alla Fornero e alle balle di regime che raccontano da anni

Duro scontro a Stasera Italia su Retequattro tra l’ex ministro del Governo Monti Elsa Fornero e l’economista Antonio Maria Rinaldi. Il tema era quello delle pensioni, collegato alla manovra a cui il governo sta lavorando. Dalla Palombelli la Fornero ha recitato la solita formuletta dell’Italia “sul baratro” sostenendo che “dovevamo trovare i soldi per il giorno dopo”.

Senza appello la replica di Rinaldi, che all’ex titolare del Welfare ha risposto “mi rifiuto di pensare che un Paese come l’Italia dovesse trovare i soldi per il giorno dopo. E’ una cosa impossibile”. Poi, però, Rinaldi ha voluto fare una concessione alla Fornero: “Guardi, a me spiace dire queste cose, anche perchè so che lei è una persona preparata e professionale. Credo, però, che lei abbia fatto a sua insaputa il lavoro sporco che qualcun altro, che ben sapeva come stavano le cose, le ha chiesto di fare”.


Tutti convocati! Finito lo sbarco Comandante ed equipaggio finiranno diritti in Procura: Zuccaro li attende

Ad ora, fonti investigative escludono il sequestro della Ong. Il comandante e l’equipaggio verranno però sentiti. La pratica finisce sulla scrivania del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro. Nei giorni scorsi il procuratore di Siracusa, Fabio Scavone, aveva escluso che la Sea Watch avesse commesso reati: resta da comprendere se Zuccaro sia dello stesso avviso

Fine dell’odissea per i 47 immigrati a bordo della Sea Watch, che dopo 13 giorni sbarcano al porto di Catania, tra sorrisi e in un clima di festa. A Catania, dunque. E non a Siracusa dove hanno trascorso gli ultimi giorni di stallo, prima che venisse raggiunto un accordo per la ridistribuzione con sette Paesi europei. Secondo diversi retroscena di stampa, la scelta di Catania sarebbe motivata dalla possibilità che il cambio di procura possa portare a un’indagine sulla Ong, indagine richiesta da Matteo Salvini ed esclusa nei giorni scorsi dal procuratore di Siracusa, Fabio Scavone. Il punto è che il procuratore capo di Catania è Carmelo Zuccaro, noto per le sue indagini sulle Ong: un’inchiesta, o il sequestro della nave, al momento non si possono escludere.

Il sindaco di Catania, Salvo Pugliese, parlando dello sbarco della Sea Watch ha premesso: “Era giusto che questa situazione si chiudesse, ora gli organi della magistratura faranno le valutazioni del caso. Bisogna vedere se ci sono gli estremi per agire o meno”. Insomma, l’inchiesta sarebbe al vaglio, per quanto fonti investigative escludono, almeno per il momento, il sequestro della nave. Insomma, la situazione è in divenire. Ed in questo contesto ecco piovere la protesta dell’equipaggio di Sea Watch, che su Twitter muove un accusa che difficilmente può reggere.

Nel corso della rotta verso Catania, la Ong ha cinguettato: “Dobbiamo andare a Catania. Ciò significa che dobbiamo allontanarci da un porto sicuro, verso un porto dove c’è un procuratore noto per la sua agenda sulle Ong che salvano in mare. Se questa non è una mossa politica non sappiamo cosa sia. Speriamo per il meglio ma ci aspettiamo il peggio“. Insomma, per Sea Watch il fatto che ci sia Zuccaro in procura renderebbe quello di Catania un porto “non sicuro”. Ogni commento è superfluo.

Corruzione, anche oggi in galera un Sindaco del PD! Persino Rosi Bindi si scomodava per lui quando recitava la parte dell’amministratore modello

Il sindaco di Fuscaldo, centro dell’Alto Tirreno cosentino, Gianfranco Ramundo, é stato arrestato dai finanzieri del Comando provinciale di Cosenza nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Paola, insieme ad altri componenti dell’Amministrazione comunale. L’accusa é di corruzione e tentata concussione.

Nell’operazione della Guardia di finanza, in cui sono impegnati oltre cento militari, sono coinvolte, complessivamente, 14 persone. Oltre al sindaco Ramaudo, sono stati arrestati anche il vicesindaco, Paolo Cavaliere, ed un assessore di cui, al momento, non si conosce l’identità. Coinvolti anche un funzionario pubblico, imprenditori, un professionista ed altre persone. I reati contestati agli indagati, oltre alla corruzione ed alla tentata concussione, sono, a vario titolo, “indebita induzione a dare o a promettere, peculato, turbative di gare pubbliche e di procedimenti di scelta dei contraenti della Pubblica Amministrazione e falso ideologico”. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Paola su richiesta del Procuratore della Repubblica Pierpaolo Bruni e dei sostituti Antonio Lepre e Teresa Valeria Grieco.
Queste le cronache del 2013
FUSCALDO – 9 feb. – Visita a Fuscaldo dell’onorevole Rosy Bindi che ha voluto portare personalmente la solidarietà al sindaco Gianfranco Ramundo, obiettivo di un atto intimidatorio. La capolista del Pd alla Camera in Calabria è stata accompagnata da Franco Laratta, parlamentare uscente e candidato anch’egli alla Camera. Rosy Bindi, nel corso di un breve intervento, ha invitato i presenti a investire nel riscatto della Calabria: «Grandi potenzialità e grandi risorse che devono dialogare per svolgere un ruolo diverso e più significativo. La scelta politica del Pd – ha detto Rosy Bindi – è quella di far ripartire il Mezzogiorno così umiliato negli ultimi anni».
Il sindaco Ramundo ha invitato Rosy Bindi a ritornare a Fuscaldo, dopo le elezioni, per un incontro, questa volta operativo, che consentirà di porre sul tavolo i tanti problemi del suo territorio. Ramundo, nel suo intervento, ha anche evidenziato il triste scenario del territorio, gli eventi naturali che creano emergenze, come le recenti mareggiate, e la situazione difficile dell’ente in dissesto finanziario che ha trasformato la figura del sindaco in un: “Esattore per conto dello Stato”.

“Siete evasori di m…” Monti senza vergogna, così insulta gli italiani in diretta tv

Non pago del fatto di averli massacrati con le sue tasse, indomito e sempre presente in televisione, ora Mario Monti passa all’insulto contro gli italiani. Lo fa in studio da Giovanni Floris a DiMartedì, su La7, dove mettendo nel mirino il governo attacca anche i suoi connazionali. Prima, il Loden evoca scenari da incubo: “L’Italia rischia di ritornare in recessione e rischia che scompaiano i risparmi degli italiani”. Il che, detto da lui, sembra quasi una barzelletta. “Le parole vagamente violente del governo – continua – hanno portato lo spread a 300 punti, contro i 119 della Spagna e i 30 della Francia. Quando i tassi salgono sul mercato, il valore delle obbligazioni cala e le banche, che hanno tanti titoli in pancia, soffrono”. Dunque, la profezia: “Sui conti correnti si può invece stare tranquilli, ma se lo Stato facesse fatica a reperire soldi sul mercato, il governo potrebbe far ricorso ai risparmi degli italiani“. L’uomo delle tasse, insomma, evoca la patrimoniale.

Poi, come detto, si passa agli insulti. Parla dello slogan della Lega, “prima gli italiani“, e afferma: “È uno slogan che fa la eco a Donald Trump. Ma allora dovremmo dire prima la Ue! Comunque un governo serio farebbe educazione civica verso i propri cittadini poiché prima gli italiani parla di superiorità, ma a pensarci bene noi non ci stupiamo della corruzione, non siamo contribuenti fedeli e abbiamo tanti altri difetti. Quindi anziché dire prima gli italiani dovremmo eliminarne i difetti. Invece questo governo cosa fa? Pettina gli evasori, per questioni elettorali, con condoni a ripetizione”. Insomma, gli italiani sono “evasori pettinati dal governo”. Non poteva mancare poi una battuta contro Matteo Salvini: “Il Ministro dell’Interno fa tutto lui, incluso il Ministro degli Esteri. Chiude accordi da solo coi Visegrad; va da Putin e dice che si sente meglio in Russia che a Bruxelles; dice che se ne frega delle richieste della Ue, eccetera. Ma lui è agli Interni, non agli Esteri”, conclude nel suo intervento zeppo di livore.

“Ma almeno sapete chi c’è sui quei barconi?” Giordano strepitoso così zittisce tutti i sinistri in diretta Tv

Uno scatenato Mario Giordano ad Agorà su Rai 3. Si parla di Sea Watch e, nello specifico, della vicenda Diciotti e della richiesta di processare Matteo Salvini. Il leghista, tra le argomentazioni in sua difesa, sottolinea come ai tempi lo sbarco fu negato anche per il rischio che a bordo della nave ci fossero dei terroristi.

Tesi che viene negata in studio. Negazione che scatena Giordano: “In passato tanti ministri ci dicevano che non ci fosse rischio che arrivassero i terroristi sui barconi, e invece è successo, sono arrivati, persino degli scafisti sono stati arrestati per terrorismo. Potenzialmente il rischio prima che arrivi una nave che ci siano dei terroristi c’è”, ricorda Giordano. Dunque, sempre sulle accuse a Salvini, sottolinea: “La richiesta di accusare di sequestro di persona è una bestialità. Su quella nave, la Diciotti, saliva e scendeva qualsiasi persona. Come si fa a pensare al sequestro di persona? Era salito anche il pm Patronaggio”, ricorda Giordano.





Tutti convocati! Finito lo sbarco Comandante ed equipaggio finiranno diritti in Procura: Zuccaro li attende


Ad ora, fonti investigative escludono il sequestro della Ong. Il comandante e l’equipaggio verranno però sentiti. La pratica finisce sulla scrivania del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro. Nei giorni scorsi il procuratore di Siracusa, Fabio Scavone, aveva escluso che la Sea Watch avesse commesso reati: resta da comprendere se Zuccaro sia dello stesso avviso

Fine dell’odissea per i 47 immigrati a bordo della Sea Watch, che dopo 13 giorni sbarcano al porto di Catania, tra sorrisi e in un clima di festa. A Catania, dunque. E non a Siracusa dove hanno trascorso gli ultimi giorni di stallo, prima che venisse raggiunto un accordo per la ridistribuzione con sette Paesi europei. Secondo diversi retroscena di stampa, la scelta di Catania sarebbe motivata dalla possibilità che il cambio di procura possa portare a un’indagine sulla Ong, indagine richiesta da Matteo Salvini ed esclusa nei giorni scorsi dal procuratore di Siracusa, Fabio Scavone. Il punto è che il procuratore capo di Catania è Carmelo Zuccaro, noto per le sue indagini sulle Ong: un’inchiesta, o il sequestro della nave, al momento non si possono escludere.

Il sindaco di Catania, Salvo Pugliese, parlando dello sbarco della Sea Watch ha premesso: “Era giusto che questa situazione si chiudesse, ora gli organi della magistratura faranno le valutazioni del caso. Bisogna vedere se ci sono gli estremi per agire o meno”. Insomma, l’inchiesta sarebbe al vaglio, per quanto fonti investigative escludono, almeno per il momento, il sequestro della nave. Insomma, la situazione è in divenire. Ed in questo contesto ecco piovere la protesta dell’equipaggio di Sea Watch, che su Twitter muove un accusa che difficilmente può reggere.

Nel corso della rotta verso Catania, la Ong ha cinguettato: “Dobbiamo andare a Catania. Ciò significa che dobbiamo allontanarci da un porto sicuro, verso un porto dove c’è un procuratore noto per la sua agenda sulle Ong che salvano in mare. Se questa non è una mossa politica non sappiamo cosa sia. Speriamo per il meglio ma ci aspettiamo il peggio“. Insomma, per Sea Watch il fatto che ci sia Zuccaro in procura renderebbe quello di Catania un porto “non sicuro”. Ogni commento è superfluo.

martedì 29 gennaio 2019

IL PD DI NUOVO NEI GUAI MA I GIORNALISTI NASCONDONO LA NOTIZIA:CONDIVIDETELA VOI!

A Milano abbiamo il sindaco piddino Sala indagato e un’indagine dell’Anac su 173 monitor installati al Palazzo di giustizia, comprati con fondi Expo ma senza gara.
I giornaloni, però, non ritengono importante questa vicenda. Ne parlano, sì, ma la relegano nelle pagine interne dei propri siti, senza metterla in evidenza.
Sono più importanti i guai della Raggi e ai cittadini, di ciò che succede a Milano, non è dato sapere. Ma per fortuna c’è internet e ci sono i social network e potete leggere quanto segue.
Anac indaga su fondi Expo a Tribunale
Riporta Il Corriere della Sera:
“Per mesi e mesi sono rimasti assolutamente spenti, poi hanno cominciato a funzionare per un «test-udienza facile» che dura ancora senza fine e solo da un annetto una sparuta parte dei 173 monitor che tappezzano pareti e i corridoi del Palazzo di giustizia fa il proprio dovere fornendo ai circa 10mila utenti che ogni giorno entrano nell’edificio di corso di Porta Vittoria poche informazioni stringate sulle udienze in corso nelle sezioni civili del Tribunale di Milano. Quei monitor marca «Samsung» sono stati istallati grazie a un appalto legato ad Expo 2015 sul quale l’Autorità anticorruzione guidata da Raffele Cantone ha deciso di puntare la propria attenzione mandando la Guardia di finanza ad acquisire gli atti negli uffici del Tribunale e a Palazzo Marino. L’operazione «monitor» nel Palazzo di giustizia rientrava tra gli appalti finanziati con 16 mioni di euro di fondi pubblici stanziati per Expo e relativi a servizi e infrastrutture destinate al Palazzo di giustizia in vista dell’esposizione internazionale.”.
Il Corriere aggiunge poi che questo servizio “non è mai decollato e i monitor continuano a rimanere accesi dalla mattina alla sera anche se non sono realmente operativi. Con la velocità alla quale galoppa la tecnologia, sono già stati superati dai modelli più moderni e rischiano di diventare obsoleti ancor prima di funzionare”.

LA FACCIA DI BRONZO DI FAZIO: così ha il coraggio di rispondere sul suo ingaggio da sultano alla Rai

“Se c’è un caso Fazio in Rai? Certo”. Luigi Di Maio, sollecitato dalla senatrice di Forza Italia Maria Alessandra Gallone, in Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, affronta il tema del compenso del conduttore di Che tempo che fa: “Auspico che il prima possibile si possa ricostruire un po’ di buonsenso rispetto alle retribuzioni, ma ovviamente  non sta a me affrontare questa questione, riguarda l’ad Salini ed il direttore di rete”. “C’è un piano della precedente governance valido fino a marzo, ma è un tema che va affrontato e fa parte delle sensibilità che abbiamo trasmesso al management. Il nostro obiettivo – conclude Di Mio – è che le retribuzioni vengano assegnate e pagate senza un’ingegneria legata a società di produzione esterne”.

Immediata (e piccata) la replica del conduttore Rai, accusato di essere pagato troppo per gli ascolti che fa: “Colgo al volo il suo auspicio al buon senso e le do tutta la mia sincera disponibilità sin d’ora a parlare di televisione, di costi e naturalmente di ricavi, di opportunità, di compensi e guadagni e di ogni aspetto che riguarda la produzione dei programmi, delle produzioni esterne e del mio lavoro. E soprattutto, se lo riterrà utile, a parlare di prodotto e di contenuto”.

“L’Europa ci condanna anche se respiriamo. Fanno bene a fregarsene” solo Feltri ha le palle per dire come stanno le cose per davvero

Il fatto che da Bruxelles arrivino richieste di pesanti correzioni sulla manovra del governo italiano non deve sorprendere. Anzi ai Lunatici su Radio2 dice il direttore di LiberoVittorio Feltri, che non c’è “niente di nuovo: l’Europa ci condanna anche se respiriamo. Se fossi un governante me ne infischierei”.


Sulla “manina” che invece avrebbe modificato il testo del Def alle spalle di LuigiDi Maio, Feltri ha una ferma convinzione: “O siamo davanti a un complotto o siamo davanti a una barzelletta. Io propendo per la seconda ipotesi. Non è possibile che venga approvato un testo che poi viene modificato strada facendo”. Certo le tensioni nel governo non mancano, visto che Di Maio ha pensato bene di accusare i leghisti delle presunte modifiche indesiderate.
Niente di allarmante secondo Feltri: “C’è qualche scricchiolio nell’esecutivo. Il momento è difficile, ma non credo che andrà a finire male. Questi due partiti alla fine sono condannati a stare insieme, altrimenti si danneggerebbero a vicenda. Una caduta del governo in questo momento produrrebbe effetti micidiali sia nella Lega che nel Movimento Cinque Stelle. Hanno la convenienza entrambi i gruppi a tirare avanti fino alle Europee, poi si vedrà. Cosa penso della rivendicazione di Conte che ha detto che il premier è lui? È vero che il premier è lui, ma nessuno se ne è accorto. Per questo l’ho definito sul mio giornale un convitato di pietra. Conte è un signore che c’è, non c’è, è un fantasma. Comanda, non comanda, dirige, non dirige. Nessuno l’ha capito. Forse nemmeno lui”.

Fusaro ammazza il PD? Così Topo Gigio Parenzo va fuori di testa in diretta tv, dimenticando di essere il conduttore, non l’ospite

Sarà il caldo, o sarà che gli hanno toccato la sinistra. Tant’è, il filosofo Diego Fusaro fa impazzire David Parenzo. Tutta colpa di un tweet del primo, nel quale afferma: “Il comunista Di Vittorio combatteva contro il caporalato. Le sinistre fucsia al servigio del capitale lo legittimano con il bieco ritornello ci sono lavori che gli italiani non vogliono più fare”. Un tweet, pacato, che scatena la furia di Topo Gigio Parenzo, il quale quando c’è da difendere il Pd è sempre in primissimo piano. “Non dire michiate ‘prof’ – attacca -: la legge sul caporalato (n 199 del 2016) l’ha fatta l’ex ministro Maurizio Martina. Si sono astenuti quelli della Lega! Le super cazzole hanno le gambe corte, come le bugie!”. Per carità, tutto vero: quella legge Martina l’ha fatta. Ed era talmente efficace che ora il governo gialloverde si trova costretta a rifarla…


“Forse non sapete chi da i soldi a Sea Watch…” Parla un conosciuto deputato: quell’ultima terrificante pista

Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d’Italia, ha annunciato una interrogazione ai ministri dell’Interno (Matteo Salvini) e della Giustizia (Alfonso Bonafede) sulla vicenda della nave Sea Watch 3 e in particolare per sapere chi c’è dietro la Ong tedesca che si serve dell’imbarcazione battente bandiera olandese per recuperare migranti in mare.
“La Sea Watch, sedicente organizzazione umanitaria, non risponde ai necessari requisiti di trasparenza che dovrebbe avere chiunque operi nel volontariato, se così si può chiamare una struttura che ‘macina’ 130mila euro al mese di costi. Sul sito internet della Sea Watch manca addirittura lo statuto. Ribadiamo la necessità di conoscere l’organigramma della Sea Watch che oggi tramite l’avvocato Gamberini ha depositato alla procura una diffida alla Capitaneria di Porto e alla prefettura per minori” attacca Rampelli. “Troviamo quanto meno bizzarro che istituzioni della Repubblica possano essere messe sotto accusa da legali di organizzazioni non governative prive di un organigramma e di uno Statuto pubblici, con nomi e cognomi anche dei finanziatori”.
Poi il deputato meloniano si pone tre interrogativi-chiave, che sono fin qui passati sotto traccia: “E se parte degli introiti provenissero dalla grande finanza? Se fossero una quota delle estorsioni effettuate dai trafficanti di uomini a danno dei disperati? Se fosse coinvolto qualche Stato straniero? Su questa vicenda è necessaria chiarezza”. Non fa il nome, ma i riferimenti di Rampelli appaiono piuttosto evidenti.

Sanremo, il vergognoso business tra Baglioni, la Mannoia e altri artisti di sinistra: solo Striscia ha le palle per raccontare l’ennesima truffa

Questa sera, martedì 29 gennaio, a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35), Pinuccio torna sulle strane “coincidenze” del Festival di Sanremo e sull’edizione Giovani.
L’inviato rivela che anche i cantanti confermati, che prenderanno parte al Festival come ospiti, ruotano intorno alla Friends & Partners (F&P), la società che gestisce anche Claudio Baglioni. Infatti Antonello Venditti, Elisa, Ligabue e Alessandra Amoroso sono legati alle F&P e Giorgia alla Vivo Concerti, società acquisita da una multinazionale che in parte ha acquisito anche la società di Ferdinando Salzano. “Alcuni di questi cantanti erano presenti al matrimonio di Salzano”, sottolinea Pinuccio. Il caso è stato sollevato da Linkiesta e Dagospia.
Le indiscrezioni su eventuali altri ospiti parlano di Umberto Tozzi, Raf, Fiorella Mannoia e Pio e Amedeo. Tutti quanti della F&P e molti di loro presenti alle nozze di Salzano, di cui Baglioni è stato testimone.
Ma strane “coincidenze” sono presenti anche a Sanremo Giovani, che “aveva una giuria composta da 5 persone – spiega l’inviato – 3 con collaborazioni Rai e 2 esterni, Fiorella Mannoia e Annalisa. Queste due ruotano attorno alla Friends & Partners”.
Ma è non tutto: “I due vincitori che sono entrati di diritto nel Festival vero e proprio, da regolamento, sono stati votati per il 40% da una commissione musicale guidata da Baglioni, quindi riferibile al suo agente Salzano. Per il 30% dalla giuria di esperti – tra cui Fiorella Mannoia e Annalisa – artiste brave e competenti ma pur sempre in quota Salzano. E per il restante 30% dal televoto. Un semplice calcolo – sottolinea Pinuccio – mostra dunque che il primo 40% più il 12% della giuria di esperti fa 52%. Perciò più della maggioranza dei voti è astrattamente riconducibile a Salzano”.
Inoltre, l’inviato ricorda che “per la F&P lavora Veronica Corno: sua madre è Chiara Galvagni, capo struttura Rai responsabile delle risorse artistiche, che fa i contratti agli artisti di Sanremo”.
Pinuccio chiude il servizio con un appello alla Rai: “Ma per voi è tutto normale? Oppure c’è un conflitto?”.

E’ un consigliere PD l’impiegato che spiegava dei metodi per aggirare le norme per il reddito di cittadinanza

Dopo aver visto un servizio su La7 nel quale un dipendente di un Caf della Cgil a Palermo, ripreso a sua insaputa, parlava  su come si potrebbero aggirare i paletti del reddito di cittadinanza, il ministro Luigi Di Maio è andato su tutte le furie. E subito ha chiesto un intervento della Guardia di finanzacontro chi aiuta i furbetti. Stamani la Finanza ha fatto un blitz nel Caf in questione, quello di via Salita Partanna a piazza Marina, ma ancor prima il segretario della Camera del lavoro Enzo Campo, insieme ai responsanili del Caf, ha deciso di avviare un procedimento disciplinare nei confronti del dipendente in questione, Sandro Russo. Che però è anche un consigliere comunale del Pd a Monreale e adesso la vicenda rischia di rinfocolare anche la polemica politica.

Russo però si difende: “Sono stato raggirato e sto valutando una querela – dice – il giornalista de La7 si è qualificato come un collega della Cgil che voleva parlare del reddito di cittadinanza perché voleva fare degli approfondimenti. Non parlavo quindi con un utente. Anche perché l’addetto alle pratiche Isee del reddito di cittadinanza non sono io. Vi prego, basta strumentalizzare questo episodio. E poi ho solo riportato quello che le persone dicono sul reddito di cittadinanza”.

Di Maio interviene su Facebook: “Chi fa il furbo paga, il dipendente è stato sospeso per aver consigliato ad un cittadino come aggirare i paletti sul reddito di cittadinanza. Pensava di farla franca… povero illuso! Grazie alla Guardia di Finanza per l’azione tempestiva! I furbetti avranno vita breve. Abbiamo ricevuto segnalazioni da altri Caf – conclude – Siamo al lavoro. Avanti il prossimo”.

I 5 stelle contro i dem: “Domenica sera un servizio televisivo di La7 ha denunciato il comportamento vergognoso di un dipendente di un Caf di Palermo che dava dei consigli su come percepire il Reddito di Cittadinanza non rispettando la legge, addirittura proponendo dei modi per aggirarla. Oggi veniamo a sapere che quel dipendente sul quale comunque sono già in corso gli accertamenti della Guardia di Finanza sarebbe un consigliere comunale del Pd di Monreale. Se confermata, sarebbe una vicenda molto grave dalla quale il Partito che in questi anni si è fatto finto paladino degli ultimi dovrebbe prendere le distanze immediatamente”. Così in una nota i deputati del MoVimento 5 Stelle in Commissione Lavoro alla Camera.

Di Maio ha puntato il dito anche sul sindacato e il neo segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini ribatte a muso duro: “Non abbiamo nulla da nascondere, se c’è una persona che ha fatto degli errori dovrà risponderne ma questo non può mettere in discussione l’autorevolezza e l’onestà delle organizzazioni sindacali. La persona è stata sospesa cautelativamente e sono aperte le procedure per verificare il comportamento. Se il comportamento è stato contrario ai valori della Cgil si prenderanno provvedimenti del caso. Il governo- attacca- non si attacchi a queste cose e risponda alle richieste che i sindacati e gli stanno facendo aprendo un vero tavolo di trattativa. È Importante- continua- che il governo rafforzi i controlli perchè ci sono problemi di lavoro nero. Il governo rafforzasse gli ispettorati e non facesse di tutta l’erba un fascio, perchè il ruolo dei caf e dei patronati è importante per le persone, facendo i conti con una burocrazia statale, che non sempre permette a tutti di avere gli stessi diritti le stesse tutele”.

lunedì 28 gennaio 2019

LA CULONA ESCE ALLO SCOPERTO: E’ LEI CHE CI VUOLE MORTI! Ha persino messo il suo becco sulle nostre pensioni e sullo stop alla Fornero!

Luca Romano per www.ilgiornale.it
Il nodo da sciogliere sul tavolo della manovra resta quello di quota 100. La trattativa con l’Europa che sembrava chiusa su un accordo per una deficiti al 2,04% adesso pare si sia riaperta per ulteriori richieste da parte di Bruxelles.
Moscovici e Juncker hanno chiesto in modo chiaro un altro sforzo proprio sul fronte delle pensioni. E da Roma sarebbe arrivato un secco “no” da parte di Salvini. Fin qui i fatti. Ma c’è un retroscena che spiega anche come sta andando avanti la partita dalle parti di Bruxelles e…di Berlino. Infatti proprio la Germania avrebbe messo nel mirino la riforma previdenziale e avrebbe espresso dubbi sul suo peso in manovra. Secondo quanto riporta un retroscena dell’HuffPost, la Merkel avrebbe incontrato per circa 30 minuti il premier Giuseppe Conte e avrebbe chiesto proprio in questo mini veryice una revisione su quota 100.
Insomma la cancelliera sarebbe preoccupata per un cambiamento repentino del sistema previdenziale e soprattutto per un superamento della legge Fornero. E su questo punto i fatti sono abbastanza chiari: per il prossimo anno la spesa per quota 100 ammonterebbe a 4,5 miliardi, ma di fatto il peso principale riguarda gli anni 2020 e 2021 che costeranno circa 8 miliardi l’uno. E così l’Ue e anche la stessa Germania attendono novità in questa direzione prima di potre dare il semaforo verde alla manovra.

HA OSATO SUONARE LA SVEGLIA AI POPOLI EUROPEI? SCATTA LA CENSURA TOTALE SUL DALAI LAMA: le sue parole sono così chiare che non possono nemmeno travisarle a loro uso e consumo

Il Dalai Lama dichiara che l’Europa appartiene agli europei, non ai rifugiati e scatena la rabbia dei mondialisti

Il Dalai Lama, quando parla, si riferisce con serenità metafisica monastica alla “unicità” dell’umanità, descrive il capitalismo occidentale come spezzato, e ha invitato le nazioni sviluppate a cercare l’armonia con l’ambiente e a colmare il vuoto di ricchezza.
Il leader spirituale tibetano, il Dalai Lama, ha scatenato la rabbia dei settori globalisti dopo aver dichiarato che “l’Europa appartiene agli europei” e che i rifugiati devono tornare nei loro paesi.
Parlando ad una conferenza nella terza più grande città svedese di Malmö, che ospita una grande popolazione di rifugiati, il 14 ° leader tibetano ha affermato che i rifugiati dovrebbero infine tornare e “sviluppare i propri paesi”.
Le sue osservazioni hanno scatenato la rabbia tra molti commentatori dei grandi giornali e di vari  utenti dei social media, che lo hanno definito un “bigotto del primo ordine” e un “ipocrita”.
Il Dalai Lama, premio Nobel per la pace, è seguito da milioni di buddisti in tutto il mondo
Non era la prima volta che il Dalai Lama faceva commenti controversi sui richiedenti asilo.
In un’intervista al quotidiano tedesco Frankfurter, nel 2016, ha affermato che c’erano “troppi rifugiati” in Europa e che “l’Europa, ad esempio la Germania, non può diventare un paese arabo”.
Le nuove osservazioni del Dalai Lama arrivano in un momento di crescita dei sentimenti nazionalisti e anti-immigrati nei paesi europei, in particolare in Germania, Austria e Italia.
L’intervento di questo leader di fede profondamente spirituale e benevolo dimostra un punto di grande importanza – cioè, che la corretta risposta morale ai vasti movimenti di popolazione vissuti dall’Europa è tutt’altro che ovvia. Questo non è un conflitto diretto di praticità rispetto alla presunta generosità, di testa o di cuore, e i ben intenzionati sostenitori di un approccio per un mondo senza frontiere potrebbero sicuramente fare molto più male che bene.
È ormai universalmente accettato che i movimenti su larga scala di persone dal Medio Oriente e dall’Africa che hanno scatenato l’ascesa di movimenti quali “Alternative fur Deutschland “(AfD), in Germania, dei “democratici svedesi” e di altri movimenti anti immigrati in Europa , non sono solo una ricaduta delle guerre in Siria e Libia, un effetto delle destabilizzazioni fatte dalle guerre di USA e NATO. Questa è più di una crisi di rifugiati. È un problema molto più profondo e più dirimente.
Come nell’opera di Douglas Murray in “The Strange Death of Europe”, la destabilizzazione politica nelle zone di conflitto non è una spiegazione sufficiente di per sé. Piuttosto, in una tendenza a lungo termine, un numero crescente di persone in Africa ed in Asia sta aumentando la sua tendenza per fare il viaggio. Esiste una maggiore consapevolezza attraverso i media moderni degli standard di vita disponibili in Occidente, e c’è stato un aumento delle bande criminali organizzate specializzate nella vendita di passaggi per la trappola mortale del viaggio attraverso il Mediterraneo, in molti casi un traffico di migranti in acque internazionali per essere salvati dalle ONG o dalla marina italiana.
L’incentivo a rialzarsi e cercare una nuova vita in Occidente è stato ulteriormente alimentato dall’accoglienza incondizionata di Angela Merkel offerta nel 2015, dalla prpopaganda migrazionista fatta dal Papa o da la Emma Bonino presso le Tv arabe, gli orrori dei centri di raccolta in Grecia e Lampedusa ne sono il risultato. Sembra che i migranti economici siano a volte informati da operatori caritatevoli e coraggiosi ma fuorvianti che suggeriscono ai migranti di presentarsi come rifugiati dalla guerra siriana (e di assicurarsi che lascino tutti i documenti ufficiali che li farebbero respingere altrimenti a casa), il che significa che devono essere accettati al loro arrivo in Europa . Dal momento che le infrastrutture e i finanziamenti non esistono per farli defluire correttamente, spesso scompaiono semplicemente nel continente, facendosi strada verso i paesi più prosperi del nord Europa (come Svezia e Germania).
Non è affatto chiaro che una politica di accettazione incondizionata sia morale, per non dire sostenibile, e il Dalai Lama ha ragione a suggerire che gli europei hanno il diritto fondamentale di controllare i propri confini. Fa anche notare che i migranti delle nazioni in difficoltà dovrebbero sviluppare i loro paesi e sostenere le loro famiglie a casa. Un numero sproporzionato di migranti economici sono giovani uomini, il che significa che la parte più vitale della popolazione delle economie più povere si sta drenando verso l’Occidente, lasciando gli altri a languire e privando quei paesi delle risorse umane.
A prima vista, una politica di allontanamento di coraggiosi individui che hanno compiuto un viaggio insidioso appare indicibilmente insensibile. Ma è proprio l’apertura, la tolleranza e l’istinto umanitario delle nazioni occidentali a essere sfruttate dai trafficanti. L’Australia ha perseguito la politica della linea dura dicendo “non di più”, con l’effetto finale che i gangster che organizzano il commercio non se ne occupano più. Questo non solo impedisce una reazione populista a casa; ancora più importante mette fine ai centri di detenzione inumani e ai corpi trovati galleggianti nel mare.
La crisi dei migranti è una delle maggiori sfide per l’Europa occidentale per una generazione, con gravi implicazioni per la nostra politica interna e per il benessere umanitario a livello globale. Ma le risposte sono tutt’altro che semplici, e l’intervento del Dalai Lama – un uomo che incarnava l’antitesi del bigottismo nazionalista – dovrebbe essere un campanello d’allarme per i leader europei. I politici vogliono giustamente fare la cosa giusta. In questo caso, i bordi aperti non sono la risposta.
Nota:  Come sosteniamo da tempo, l’immigrazione viene usata come arma politica per destabilizzare l’Europa. I governi occidentali e i leader politici stanno deliberatamente permettendo quantità illimitate e illecite di immigrazione  illegale , oltre ad accettare centinaia di migliaia di rifugiati dalle nazioni musulmane nei loro stati. Inoltre, l’Islam radicale sta certamente utilizzando l’immigrazione nelle nazioni occidentali come tattica per raggiungere l’obiettivo dichiarato pubblicamente e spesso ripetuto di conquistare le nazioni non musulmane dai propri confini semplicemente superandoli in sviluppo demografico. Verità scomoda ma non gradita ai sostenitori del globalismo e del mondo senza frontiere.

Nordio tappa la bocca a Bodrini in diretta TV: “Parliamo di naufragi programmati da criminali”

“C’è una profonda contraddizione sull’accoglimento degli immigrati anche nella nostra legislazione”, Carlo Nordio, procuratore aggiunto della Repubblica a Venezia ed ex pubblico ministero, ospite di Myrta Merlino a L’aria che tira, suLa7, mette subito a tacere Laura Boldrini sulla questione della Sea Watch. “Qui noi ci troviamo di fronte a naufragi programmati da organizzazioni criminali che mettono a forza sui gommoni persone destinate ad affondare. Sono strategie criminali”.

“No vabbè”, lo interrompe subito ex presidente della Camera e leader di Futura: “Vaglielo a spiegare a chi sta per affondare”. Nordio a quel punto prova a farla ragionare: “Ma non è questo il problema. Dal punto di vista del poveretto siamo tutti d’accordo che va salvato. Siamo d’accordo che vadano portati nel porto più sicuro. Noi abbiamo leggi che puniscono i trafficanti, cioè gli scafisti. Se noi davvero vogliamo aiutare questi migranti allora perché li puniamo?”.

La lettera del pensionato che ammazza i 3 onorevoli sulla Sea Wacth: “Vivo con 292 euro al mese di pensione, fa freddo ma nessuno dei 3 deputati mi ha mai offerto neppure una coperta”

lettera a dagospia.com
Caro Dago, vivo con una pensione di invalidità da 292 euro al mese. In questi giorni di freddo intenso a casa ho 12 gradi perché non accendo il riscaldamento per risparmiare. Nessuno di quei tre “valorosi” parlamentari che ieri sono saliti a bordo della Sea Watch si è mai offerto non dico di portarmi una coperta, ma nemmeno di chiedere se quelli come me avessero bisogno di qualcosa. Spero che al prossimo giro elettorale gli italiani onesti li mandino a casa.

A Draghi scappa la verità: così ci faranno perdere per sempre la Sovranità

Attacco al sovranismo, firmato Mario Draghi. Il monito del governatore della Bce è chiarissimo: “Un Paese perde sovranità quando il debito è troppo alto“, perché arrivati a quel punto “sono i mercati che decidono“. Dunque ogni decisione di policy “deve essere scrutinata dai mercati, cioè da persone che non votano e che sono fuori dal processo di controllo democratico”. I riferimenti all’Italia appaiono più che evidenti.

Draghi è intervenuto al Parlamento Ue, dove ha ribadito che “il debito viene prodotto da decisioni politiche dei governi”, e “la sovranità viene persa a causa di politiche sbagliate”. E ancora: “Quando il debito diventa così alto che ogni azione del governo deve essere scrutinata dal mercato” è troppo tardi per intervenire, ha ribadito. Il governatore ha ammesso come questo possa provocare “risentimento, ma ciò è parte della vita, è una situazione prodotta da decisioni prese dai governi”.
Dunque un passaggio riservato esplicitamente all’Italia, in cui di fatto Draghi conferma il taglio alle stime di crescita di Bankitalia e Fondo monetario internazionale. “L’Italia cresce meno rispetto al passato e significativamente meno rispetto alle aspettative”, ha premesso. Un rallentamento che “vale anche per altri ma è più marcato in Italia”. Tuttavia, considerata la tortuosa approvazione della manovra dopo la trattativa con Bruxelles per evitare la procedura d’infrazione, è ancora “prematuro ipotizzare la necessità di rettificare il bilancio, non abbiamo ancora i dati”, ha concluso mister Bce.