martedì 27 febbraio 2018

NOTIZA BOMBA: TRAVAGLIO HA INCASTRATO DEFINITIVAMENTE BERLUSCONI:SCOPERTA CLAMOROSA!

Silvio Berlusconi non deve aver digerito l’uscita in libreria proprio in questi giorni dell’ultima fatica letteraria del direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, intitolata “B come Basta”.
Il giornalista nel suo libro ripercorre le vicende giudiziarie del fondatore di Forza Italia e, tra le altre cose, riporta le sentenze dei magistrati sui suoi rapporti con la mafia.
Berluscono proprio su quest’ultimo punto ha smentito dicendo che “Il Falso quotidiano, o il Fatto, come si chiama, mi accusa in questi giorni di aver pagato per tanti anni la mafia. Vi rendete conto che infamia buttarmi addosso un’accusa di questo genere? Io sono stato al contrario una vittima della mafia”.
Non si è fatta attendere la replica del Fatto Quotidiano, che definisce “un’offesa” l’epiteto “Falso Quotidiano” coniato da Matteo Renzi e contrattacca: “Berlusconi è ancora indagato dalla procura di Firenze con un’accusa pesantissima: è sospettato di essere tra i possibili mandanti occulti delle stragi del 1993 a Firenze, Roma e Milano.”
“Un addebito – leggiamo sul Fatto – che gli è già stato rivolto due volte sia dai giudici toscani che da quelli della procura di Caltanissetta. A smentire l’ex cavaliere sui suoi rapporti con la mafia non è però un’indagine in corso ma una sentenza definitiva. Quella con cui nel maggio del 2014 Marcello Dell’Utri è stato condannato in via definitiva a sette anni di carcere per concorso esterno a Cosa nostra”.
E ancora: “Gli ermellini definiscono l’ex senatore come il garante ‘decisivo’ dell’accordo tra Berlusconi e Cosa nostra e ‘la sistematicità nell’erogazione delle cospicue somme di denaro da Marcello Dell’Utri a Gaetano Cinà sono indicative della ferma volontà di Berlusconi di dare attuazione all’accordo al di là dei mutamenti degli assetti di vertice di Cosa nostra’.”
Il Fatto Quotidiano riporta le intercettazioni del Capo dei Capi, il defunto Totò Riina:
“A noialtri ci dava 250 milioni ogni sei mesi”, diceva Totò Riina intercettato in carcere con il codetenuto Alberto Lorusso.

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