mercoledì 28 febbraio 2018
Bufera nel PD! “Per 15 anni favori alla cosca in cambio di voti”: arrestati 4 esponenti Pd. C’è un ex sottosegretario
Nel 2012 al comune di Rende erano arrivati i commissari prefettizi. Al termine del procedimento, un anno dopo, un decreto del ministro dell’Interno Angelino Alfano aveva dichiaratol’insussistenza dei presupposti per lo scioglimentodell’amministrazione per infiltrazioni mafiose. “Avevamo ragione noi” era stato il commento di alcuni parlamentari del Pd in una nota congiunta firmata tra gli altri dalla presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi, il segretario regionale del PdErnesto Magorno e i deputati Enza Bruno Bossio e Alfredo D’Attorre (ora in Sinistra Italiana). “A Rende nessuna infiltrazione criminale – avevano aggiunto allora – Ora i rendesi potranno tornare a votare la prossima primavera con la certezza che la mafia non è mai entrata nelle stanze del Comune. Avevamo ragione noi del Pd che sempre abbiamo sostenuto la forza della tradizione democratica di Rende, modello ultradecennale di buon governo in Calabria”.
Ma nell’inchiesta è finita anche l’ultima campagna elettorale del 2014 per le Comunali. Nonostante fosse detenuto (oggi al 41 bis), uno dei boss arrestati è stato intercettato in carcere mentre poneva le sue condizioni: chiedeva una somma di denaro, lamentando gli scarsi benefici ottenuti dalla cosca nel recente passato, nonostante si fosse occupato di monitorare l’attività politica dai principali candidati.
Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/23/ndrangheta-per-15-anni-favori-alla-cosca-in-cambio-di-voti-arrestati-4-esponenti-pd-ce-un-ex-sottosegretario/2574055/
SCATENATO - Marco Travaglio ha spiazzato tutti. Ecco cos'ha scritto su Di Maio e il Movimento 5 Stelle. Vedere per credere
Ecco cosa scriveva Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano:
Beccati. Finalmente li hanno presi con le mani nel sacco. Ecco cosa nascondono i 5Stelle, ecco perché Grillo e Casaleggio han fondato il MoVimento, ecco perché i grillini fanno politica: per fare soldi. La scoperta la dobbiamo ai segugi di Repubblica, che in due giorni han piazzato altrettanti scoop mica da ridere. I titoli parlano da sé: "Una pioggia di euro dagli spot sul blog, ecco la miniera d'oro di Beppe e Casaleggio", "Le ombre nel bilancio dei grillini al Senato". Hai capito quei ladroni? Zitti zitti, mentre tuonano contro i finanziamenti pubblici ai partiti, accumulano un tesoro nella grotta di Alì Babà. Come fanno? Semplice. Il nababbo Gianroberto Casaleggio, la cui società che edita il blog di Grillo (il 77° d'Italia) è sempre andata in perdita e nel 2012 racimolò un utile di 69.500 euro, incassa soldi a palate dalle pubblicità, pagate dagli inserzionisti un tot ogni mille clic.
Quanto? Secondo il Sole 24 Ore 5 euro. Secondo il titolo di Repubblica 0,92 euro; secondo l'articolo di Repubblica 0,64 euro. Per un totale annuo di 5-10 milioni secondo il Sole, di 570 mila euro secondo Repubblica . Se ne saprà di più il mese prossimo, quando sarà pubblicato il bilancio 2014 sul 2013 ("sarà molto migliore del 2013", ha anticipato il guru). È vero che non conterrà il dato scomposto del blog di Grillo; ma, essendo questo la principale attività della società, si capirà se l'ordine di grandezza è quello indicato dal quotidiano della Confindustria o da Repubblica. Nel primo caso, sarebbero un bel po' di soldi (peraltro legittimi, per giunta privati). Nel secondo, saremmo poco sopra l'accattonaggio. In ogni caso, la domanda sorge spontanea: siccome è assolutamente pacifico e dichiarato che il blog di Grillo, come peraltro tutti i siti web di questo mondo, si finanzia con gli spot, dove sarebbe il "mistero" dei finanziatori? Basta aprirlo e vedere chi sono gli inserzionisti. Non c'è nulla di meno misterioso di un'inserzione pubblicitaria. Si dirà: ma il blog di Grillo è l'organo ufficiale di un movimento politico. Verissimo. Esattamente come l'Unità ed Europa per il Pd, la Padania per la Lega, e così via (Forza Italia non ne ha bisogno). Ma con due lievi differenze. 1) I giornali di partito incassano fior di milioni dallo Stato, cioè da tutti i cittadini, compresi quelli che non si sognerebbero mai di votare per quei partiti, e senza quella "pioggia di euro", quella "miniera d'oro", fallirebbero all'istante; in più, sulla carta e sul web, fanno pubblicità e incassano altri soldi da inserzionisti privati. Secondo: nessuno mena scandalo per tutto ciò, nessuno pubblica "inchieste" sulla "pioggia di euro" e la "miniera d'oro" degli house organ dei partiti.
Ma attenzione: ora, sempre grazie a Repubblica , conosciamo pure "le ombre nel bilancio dei grillini al Senato". Quali? Tenetevi forte: "affitti da 2 mila euro al mese ai dipendenti della comunicazione" (il prezzo medio di un trilocale al centro di Roma), "pranzo da 6,71 euro consumato il 6 giugno dal senatore Lucidi" nel ristorante di Palazzo Madama" e soprattutto, scandalo degli scandali, "buffet in onore di Beppe Grillo che l'11 luglio 2013 tenne una conferenza stampa al Senato", roba da "114 euro" per 55 persone (il capo e 54 senatori), cioè 2 euro a testa, mica bruscolini. Ed ecco la prova che c'era qualcosa da nascondere: nel rendiconto "per uso interno", il sardanapalesco banchetto fu registrato come "acquisto di panini e bibite per accoglienza Grillo", mentre in quello pubblico c'è scritto "spese di rappresentanza". Capita la furbata?
Dopodiché, astuti come volpi, i 5Stelle potevano papparsi 42 milioni di rimborsi elettorali, invece li hanno lasciati allo Stato; ogni tre mesi potrebbero intascarsi 2,5 milioni non spesi fra diarie e indennità, invece li versano in un fondo per le piccole imprese; potevano pure spartirsi i 420 mila euro avanzati dai contributi raccolti nella campagna elettorale 2013, invece li hanno devoluti ai terremotati dell'Emilia. Ma il movente è chiaro: farsi una gazzosa da 2 euro con Grillo alla facciazza degli italiani. Sporcaccioni.
Beccati. Finalmente li hanno presi con le mani nel sacco. Ecco cosa nascondono i 5Stelle, ecco perché Grillo e Casaleggio han fondato il MoVimento, ecco perché i grillini fanno politica: per fare soldi. La scoperta la dobbiamo ai segugi di Repubblica, che in due giorni han piazzato altrettanti scoop mica da ridere. I titoli parlano da sé: "Una pioggia di euro dagli spot sul blog, ecco la miniera d'oro di Beppe e Casaleggio", "Le ombre nel bilancio dei grillini al Senato". Hai capito quei ladroni? Zitti zitti, mentre tuonano contro i finanziamenti pubblici ai partiti, accumulano un tesoro nella grotta di Alì Babà. Come fanno? Semplice. Il nababbo Gianroberto Casaleggio, la cui società che edita il blog di Grillo (il 77° d'Italia) è sempre andata in perdita e nel 2012 racimolò un utile di 69.500 euro, incassa soldi a palate dalle pubblicità, pagate dagli inserzionisti un tot ogni mille clic.
Quanto? Secondo il Sole 24 Ore 5 euro. Secondo il titolo di Repubblica 0,92 euro; secondo l'articolo di Repubblica 0,64 euro. Per un totale annuo di 5-10 milioni secondo il Sole, di 570 mila euro secondo Repubblica . Se ne saprà di più il mese prossimo, quando sarà pubblicato il bilancio 2014 sul 2013 ("sarà molto migliore del 2013", ha anticipato il guru). È vero che non conterrà il dato scomposto del blog di Grillo; ma, essendo questo la principale attività della società, si capirà se l'ordine di grandezza è quello indicato dal quotidiano della Confindustria o da Repubblica. Nel primo caso, sarebbero un bel po' di soldi (peraltro legittimi, per giunta privati). Nel secondo, saremmo poco sopra l'accattonaggio. In ogni caso, la domanda sorge spontanea: siccome è assolutamente pacifico e dichiarato che il blog di Grillo, come peraltro tutti i siti web di questo mondo, si finanzia con gli spot, dove sarebbe il "mistero" dei finanziatori? Basta aprirlo e vedere chi sono gli inserzionisti. Non c'è nulla di meno misterioso di un'inserzione pubblicitaria. Si dirà: ma il blog di Grillo è l'organo ufficiale di un movimento politico. Verissimo. Esattamente come l'Unità ed Europa per il Pd, la Padania per la Lega, e così via (Forza Italia non ne ha bisogno). Ma con due lievi differenze. 1) I giornali di partito incassano fior di milioni dallo Stato, cioè da tutti i cittadini, compresi quelli che non si sognerebbero mai di votare per quei partiti, e senza quella "pioggia di euro", quella "miniera d'oro", fallirebbero all'istante; in più, sulla carta e sul web, fanno pubblicità e incassano altri soldi da inserzionisti privati. Secondo: nessuno mena scandalo per tutto ciò, nessuno pubblica "inchieste" sulla "pioggia di euro" e la "miniera d'oro" degli house organ dei partiti.
Ma attenzione: ora, sempre grazie a Repubblica , conosciamo pure "le ombre nel bilancio dei grillini al Senato". Quali? Tenetevi forte: "affitti da 2 mila euro al mese ai dipendenti della comunicazione" (il prezzo medio di un trilocale al centro di Roma), "pranzo da 6,71 euro consumato il 6 giugno dal senatore Lucidi" nel ristorante di Palazzo Madama" e soprattutto, scandalo degli scandali, "buffet in onore di Beppe Grillo che l'11 luglio 2013 tenne una conferenza stampa al Senato", roba da "114 euro" per 55 persone (il capo e 54 senatori), cioè 2 euro a testa, mica bruscolini. Ed ecco la prova che c'era qualcosa da nascondere: nel rendiconto "per uso interno", il sardanapalesco banchetto fu registrato come "acquisto di panini e bibite per accoglienza Grillo", mentre in quello pubblico c'è scritto "spese di rappresentanza". Capita la furbata?
Dopodiché, astuti come volpi, i 5Stelle potevano papparsi 42 milioni di rimborsi elettorali, invece li hanno lasciati allo Stato; ogni tre mesi potrebbero intascarsi 2,5 milioni non spesi fra diarie e indennità, invece li versano in un fondo per le piccole imprese; potevano pure spartirsi i 420 mila euro avanzati dai contributi raccolti nella campagna elettorale 2013, invece li hanno devoluti ai terremotati dell'Emilia. Ma il movente è chiaro: farsi una gazzosa da 2 euro con Grillo alla facciazza degli italiani. Sporcaccioni.
ULTIM'ORA - SCATTA LA DENUNCIA DI LUIGI DI MAIO: CONDIVIDETE IL PRIMA PRIMA POSSIBILE!
Berlusconi dice di non conoscere i nostri candidati ministri, lui conosce solo i suoi che sono gli stessi di 20 anni fa: Brunetta, Gasparri, La Russa, gente del calibro di Giggino 'a purpetta. I nostri sono eccellenze italiane. Per esempio la medaglia d'oro olimpica Domenico Fioravanti sarà il nostro candidato ministro dello Sport, altro che serie C! Sono tutti uomini e donne di grande competenza che sono sempre stati tenuti fuori dalle stanze dei bottoni (e quanti ce ne sono così in Italia!) proprio da gente come Berlusconi che anziché mettere le persone giuste al posto giusto ha sempre pensato alla spartizione delle poltrone per placare la famelicità dei suoi. La proposta di Brunetta come ministro dell'economia è l'esempio perfetto di una politica vecchia che vuole solo piazzare i suoi uomini. In un ministero, in una partecipata o all'Isola dei Famosi è la stessa cosa.
Domani al salone delle Fontane all’Eur presenteremo la nostra squadra di ministri che proporremo al Presidente della Repubblica se avremo la maggioranza o se saremo chiamati a comporre un governo. Avevamo promesso che l’avremmo presentata ai cittadini prima del voto e lo abbiamo fatto. E’ una questione di trasparenza nei confronti degli elettori, che hanno il diritto di non votare a scatola chiusa, ed è la prova che facciamo sul serio e siamo pronti a governare. E’ una squadra di uomini e donne di eccellenza di cui vado fiero, patrimonio del Paese ed espressione dell’Italia migliore, che avrà la possibilità in prima persona di cambiare il Paese. Sono persone che hanno una grande testa, ma che metteranno il cuore in tutto quello che fanno. C'era chi chiedeva lacrime e sangue agli italiani per far quadrare i conti. Noi daremo il sangue per cambiare l'Italia.
Partecipa. Scegli. Cambia!
NESSUN TG HA AVUTO CORAGGIO DI DARE QUESTA NOTIZIA, MA IL M5S HA FATTO UNA COSA MAI VISTA PRIMA!
Leggiamo sul Blog delle Stelle:
“Se a Venezia ci capita un Sindaco 5 Stelle non facciamo più niente. Diventa un parco tecnologico con piantine e fiori”.
Lo dice nel quarto video dell’inchiesta “Bloody Money” di Fanpage “la Dama di Mezzo”, Maria Grazia Canuto, che fa da intermediaria per un progetto di stoccaggio di Gpl a Porto Marghera fra una cordata di imprenditori e un ex boss della Camorra che ha fatto sapere di essere tornato nel giro dello smaltimento illegale dei rifiuti. In ballo c’è un accordo illegale per 2,8 milioni di euro: soldi sporchi, provenienti dalla Camorra. Ma lei di questo non si preoccupa. “Che problema c’è?”, chiede. E non ha problemi neanche ad avvicinare il Ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e i vertici locali di Confindustria.
Il loro problema è invece il MoVimento 5 Stelle.
Il motivo? Molto semplice: da anni teniamo gli occhi puntati su Porto Marghera, sulle discariche abusive in Veneto, gli incendi dolosi delle ecomafie e i disastri ambientali.
A gennaio abbiamo fatto approvare dal consiglio regionale veneto la nostra legge antimafia, che obbliga la Regione a costituirsi parte civile nei processi di mafia celebrati per reati avvenuti in Veneto. Il nostro Jacopo Berti ha scritto questa legge quando si è scoperto che alcuni lavori sul Passante di Mestre e proprio a Marghera erano stati eseguiti un’azienda il cui ex amministratore era finito agli arresti per un’indagine della Dda di Napoli sulle infiltrazioni camorristiche negli appalti.
Su Marghera e sul Veneto abbiamo lavorato tanto in questi anni. La nostra consigliera Erika Baldin ha più volte chiesto conto alla giunta veneta sugli episodi sospetti, sugli incendi, sugli sversamenti di materiali tossici e sui fumi che appestano quel lembo della bellissima laguna veneziana. Luigi Di Maio l’ha visitata un mese e mezzo fa, Marghera, e ha visto da vicino lo stato in cui versa l’immensa area inquinata di cui da anni chiediamo la bonifica. Ci hanno speso sopra un miliardo di euro, eppure con la bonifica si va avanti a ritmi lentissimi.
Vi hanno mai parlato di Fusina e del project financing basato sullo smaltimento dei fanghi di Marghera? Ovvio che no: la Regione, a causa di un contratto capestro, deve coprire le perdite della società Sifa per altri 17 anni e si rischia un buco di oltre 300 milioni. Noi abbiamo fatto un esposto alla Corte dei Conti e abbiamo chiesto alla Regione di far partire le bonifiche. I portavoce in Parlamento hanno formalizzato più di 10 interrogazioni solo su Marghera e le risposte da parte del Governo sono sempre state elusive ed incomplete.
Ma non c’è solo Porto Marghera, in Veneto.
C’è la Gomorra del Nord e c’è la mano della criminalità organizzata nello smaltimento illegale di rifiuti. Ci sono i Pfas, con la contaminazione dell’acqua potabile di 350 mila veneti: 5 esposti, 2 interrogazioni, 1 ricorso al Presidente della Repubblica, 1 ricorso al Tar veneto.
C’è la terra dei fuochi del Nord, in Veneto.
Gli incendi di impianti di smaltimenti di rifiuti sono quasi raddoppiati dal 2014 al 2017 e il Veneto è fra le aree più colpite da questa piaga. A dirlo è la relazione della commissione parlamentare sulle ecomafie, che dedica ben quattro pagine del documento agli incendi che si sono verificati nel triangolo formato da Treviso, Padova e Vicenza. Chi si muove nell’ambiente sa che il fuoco ha una caratteristica: cancella tutto, anche le prove. E quindi è facile eliminare con roghi notturni a siti di stoccaggio e incendi dolosi di camion pieni di rifiuti prove, tracce e qualsiasi tracciabilità.
Le discariche abusive sono un altro grave problema nella nostra regione. L’Arpav ha censito i siti contaminati in Veneto. Il dato è allarmante: 580 siti contaminati censiti dall’Arpav e comunicati al Ministero dell’Ambiente.
Seguiamo da anni il caso della discarica di Ca’ Filissine, a Pescantina (Verona). Con interrogazioni, accessi agli atti, manifestazioni e incontri che hanno visto i nostri portavoce locali e il nostro Manuel Brusco in prima linea. Ricordiamo di recente anche la scoperta di scarti industriali sotto la Valdastico Sud.
E c’è ancora chi nega che le ecomafie siano attive in Veneto.
Ma il MoVimento 5 Stelle è sempre stato sul pezzo. Dobbiamo ringraziare solamente le forze dell’ordine per il lavoro eccezionale che compiono. Al contrario, la politica, seppur abbondantemente incalzata da noi, non ha mai mosso un dito.
Oggi tutti sanno che con il M5S al Governo, la pacchia per i camorristi è finita. La nostra visione di ambiente e legalità è opposta a quella dei politici che ci hanno governato fino ad oggi.
Domenica i veneti e tutti gli italiani hanno un motivo in più per votare M5S. Un motivo che riguarda la nostra salute, il nostro ambiente, la nostra sicurezza e la qualità delle nostre vite.”
Cara sindaca Raggi, che delusione...
Il plotone d’esecuzione era già schierato, con i fucili carichi e pronti a far fuoco. Manna dal cielo in vista delle elezioni di domenica prossima, aveva pensato qualcuno prefigurando scenari biblici e di caos metropolitano quando è stato annunciato l’arrivo dalle steppe siberiane di questo blizzard chiamato Burian. Una vera e propria benedizione per inchiodare la Raggi e la sua giunta, accusati in questi due anni di qualsiasi nefandezza: anche di quelle non commesse, anche di quelle commesse da altri in passato ed ereditate, anche di quelle montate ad arte e che poi sono svanite come una bolla di sapone, tipo l’incriminazione della sindaca (archiviata perché il fatto non sussiste) per le nomine in Campidoglio.
Capirai, ha pensato qualcuno, se Alemanno che era un politico esperto ha fatto un disastro prima con le piogge torrenziali e poi con la nevicata del 2012, figuriamoci che cosa combineranno questi sprovveduti dei 5 stelle. Così, quando ieri la Raggi ha annunciato la chiusura di tutte le scuole di Roma e provincia per allerta meteo, il plotone d’esecuzione si è schierato, sorridendo, in attesa dell’evento. Anzi, qualcuno (come “Il Messaggero” di questa mattina) ha addirittura anticipato i tempi definendo ridicola la decisione di chiudere preventivamente le scuole. Tanto, hanno pensato, al massimo cadranno due fiocchi e lei farà la figura della “grillina grulla”. E giù risate. Invece, è successo quello che nessuno immaginava...
Il primo fronte di Burian si è abbattuto sulla Capitale come un vero e proprio blizzard, una tempesta di neve come non si vedeva dal 6 gennaio del 1985 per intensità, l’anno della grande nevicata che per 2 settimane mise in ginocchio la città. E, miracolo dei miracoli, Roma non è rimasta paralizzata. Non è stato tutto perfetto, per carità, disagi ce ne sono stati perché comunque l’evento era di quelli straordinari (anche se annunciato...), ma nulla rispetto al caos che si è visto in passato. I 50 mezzi spazzaneve affittati con il giusto anticipo sono arrivati puntuali da Cuneo (sti nordisti, che efficienza...) e già alle 11 di mattina, nonostante la bufera durata fino alle 9 passate, quasi tutte le strade erano perfettamente agibili. Senza traffico in tilt e senza caos perché le scuole erano chiuse e (che fondoschiena questa sindaca...) perché il lunedì mattina molti negozi, parrucchieri e via discorrendo sono chiusi. Gli autobus hanno circolato senza troppi problemi (tranne qualche corsa ridotta perché qualcuno non si è presentato o è arrivato tardi a lavoro...), la metropolitana ha funzionato alla perfezione, i vigili urbani erano al loro posto, il servizio giardini è arrivato prontamente a sgombrare le strade, le corsie preferenziali e i binari dei tram bloccati dai rami degli alberi caduti sotto il peso della neve (meno che in passato, poi, che scandalo...) e in città regnava un silenzio e una pace quasi irreale.
Poi (sempre perché questa sindaca ha un gran fondoschiena), verso le 11 è spuntato addirittura il sole, a trasformare Roma in una cartolina imbiancata da spedire in giro per il mondo, con la gente che sorrideva come non si vedeva da anni e con i ragazzini padroni per le strade e pazzi di felicità per un evento che a Roma si verifica così raramente da essere ricordato per decenni. Ecco, anche loro avranno la loro storia da raccontare in futuro, come facciamo noi che abbiamo vissuto le nevicate del ‘68, del ‘71, del 1985, del 1986 e del 2012. Di quegli eventi, oltre al fascino della neve tutti ricordiamo la città in tilt, Roma bloccata da alberi crollati, da macchina finite fuori strada, da incidenti e autobus bloccati, sempre per colpa dell’assenza di quegli spazzaneve che Roma non ha in dotazione. Quelli che quella sprovveduta della sindaca Raggi, pur stando a Città del Messico per lavoro, aveva provveduto ad affittare e far arrivare nella Capitale prima della grande nevicata, anche grazie al lavoro del suo staff. La stessa Raggi che, sempre da Città del Messico (perché la città può essere gestita anche da migliaia di chilometri di distanza, al contrario di quanto avvenne con Marino durante il suo viaggio papale negli Stati Uniti), fidandosi nuovamente della Protezione Civile ha già disposto anche altri interventi straordinari per far fronte alla nuova emergenza alle porte. Perché passata la bufera di neve su Roma sta per abbattersi un’ondata di gelo senza precedenti, con temperature da - 7 a -10.
Così, il plotone d’esecuzione ha provato a sparare lo stesso (usando i suoi bei soldatini dell’informazione), inventandosi anche la fake news (finita nel mirino della procura di Roma) del finto comunicato con cui il prefetto in accordo con il sindaco avrebbe disposto la chiusura di tutte le strutture comunali (dalle scuole alle uffici ai tribunali) per l’intera giornata di domani. Cosa poi avvenuta nel primo pomeriggio, ma non per volere di qualche produttore di fake news ma per decisione concordata tra comune, protezione civile e prefettura. Ma stavolta i soldatini dell’informazione, pur andando disperatamente a caccia di cittadini scontenti pronti a sparare sulla giunta, hanno sparato a salve, perché anche chi la Raggi non l’ha votata e odia i 5 stelle, ha dovuto ammettere l’evidenza dei fatti: ovvero che, nonostante la portata eccezionale dell’evento atmosferico, la situazione a Roma è NORMALE. Al punto che grazie al lavoro svolto dai mezzi spazzaneve (e con l’aiuto del Sole) in città si circola tranquillamente non solo in macchina, ma anche con i mezzi e, addirittura, in motorino.
Ma per gli avversari politici della Raggi e del Movimento 5 stelle, c’è ancora una piccola speranza: ovvero che il sale non inondi le disastrate strade di Roma e che quindi il gelo riesca a mettere in ginocchio la Capitale (e la sua sindaca) come non è riuscito a fare il blizzard che si è abbattuto oggi su Roma.
Quindi, non vi resta che alzare gli occhi al cielo e pregare Burian, altrimenti non saprete più a che cosa aggrapparvi questa volta. Perché quell’inesperta sindaca, insieme al suo staff di incapaci, è riuscita a fare quello che non erano riusciti a fare esperti come i democristiani Santini e Darida (sindaci nel 1968 e nel 1971), oppure come il comunista Ugo Vetere o l’altro democristiano Signorello (sindaci durante le nevicate del 1985 e del 1986) o come il “camerata” Alemanno: ovvero, a non obbligare i cittadini ad essere ostaggio del maltempo e dell’inefficienza di chi governa la città. E questo non va bene, cara sindaca. Sappia, cara Virginia Raggi, che lei oggi ha deluso decine di migliaia di romani e con loro tantissimi che romani non sono ma che guardavano con occhi interessati Roma per sparare a zero su di lei, sulla sua giunta e sul Movimento 5 stelle. Così non si fa cara sindaca, lei non può deludere così i suoi avversari e tutti gli sciacalli, le jene e gli avvoltoi che erano già pronti a buttarsi sulla carcassa di questa città per acchiappare, il prossimo 4 marzo, un po’ di voti. A Roma, nel Lazio e nel resto del Paese, sfruttando questa tempesta perfetta chiamata Burian. Invece, li ha delusi tutti. E non si fa così, non è politically correct...
martedì 27 febbraio 2018
"I vitalizi dei parlamentari ormai sono insostenibili". Panico tra i politici. Il siluro dell'Inps fa tremare la casta
Per gli ex parlamentari sono in pagamento 2.600 vitalizi per una spesa di 193 milioni nel 2016, circa 150 milioni superiore rispetto ai contributi versati.
"Essendo il numero dei contribuenti fisso - dice - questi andamenti erano più che prevedibili. Eppure si è ritenuto per molte legislature di non intervenire. Addirittura si sono resi questi trattamenti ancora più generosi, come testimoniato da una crescita, per lunghi periodi, più accentuata della spesa che del numero di percettori. I correttivi apportati più di recente alla normativa, pur avendo arrestato quella che sembrava una inarrestabile crescita della spesa - continua - non sono in grado di evitare forti disavanzi anche nei prossimi 10 anni". "Con le regole attuali - sottolinea Boeri - la spesa per vitalizi è destinata ad eccedere anche nel prossimo decennio di circa 150 milioni l’anno i contributi versati da deputati e senatori. Applicando le regole del sistema contributivo oggi in vigore per tutti gli altri lavoratori italiani all’intera carriera contributiva dei parlamentari, la spesa per vitalizi si ridurrebbe del 40%, scendendo a 118 milioni. Vi sono 117 ex-deputati e senatori con lunghe carriere contributive per i quali il ricalcolo potrebbe comportare un incremento del vitalizio. I risparmi derivanti dal ricalcolo contributivo salirebbero a circa 79 milioni se la correzione alla luce del ricalcolo contributivo avvenisse solo al ribasso, tenendo conto del fatto che per la stragrande maggioranza degli ex- parlamentari ha ricevuto un trattamento di favore rispetto agli altri contribuenti". "Supponendo poi che il rapporto fra vitalizi in essere e vitalizi ricalcolati sia lo stesso per i consiglieri regionali, il risparmio complessivo in caso di ricalcolo per l’insieme delle cariche elettive - avverte il presidente Inps - salirebbe a 148 milioni di euro circa per il solo 2016 (e circa un miliardo e 457 milioni sui primi 10 anni presi in considerazione dalle nostre simulazioni). Si tratta, dunque, di misure non solo simboliche, ma in grado di contribuire in modo significativo alla riduzione della spesa pubblica o al finanziamento di programmi sociali".
NOTIZA BOMBA: TRAVAGLIO HA INCASTRATO DEFINITIVAMENTE BERLUSCONI:SCOPERTA CLAMOROSA!
Silvio Berlusconi non deve aver digerito l’uscita in libreria proprio in questi giorni dell’ultima fatica letteraria del direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, intitolata “B come Basta”.
Il giornalista nel suo libro ripercorre le vicende giudiziarie del fondatore di Forza Italia e, tra le altre cose, riporta le sentenze dei magistrati sui suoi rapporti con la mafia.
Berluscono proprio su quest’ultimo punto ha smentito dicendo che “Il Falso quotidiano, o il Fatto, come si chiama, mi accusa in questi giorni di aver pagato per tanti anni la mafia. Vi rendete conto che infamia buttarmi addosso un’accusa di questo genere? Io sono stato al contrario una vittima della mafia”.
Non si è fatta attendere la replica del Fatto Quotidiano, che definisce “un’offesa” l’epiteto “Falso Quotidiano” coniato da Matteo Renzi e contrattacca: “Berlusconi è ancora indagato dalla procura di Firenze con un’accusa pesantissima: è sospettato di essere tra i possibili mandanti occulti delle stragi del 1993 a Firenze, Roma e Milano.”
“Un addebito – leggiamo sul Fatto – che gli è già stato rivolto due volte sia dai giudici toscani che da quelli della procura di Caltanissetta. A smentire l’ex cavaliere sui suoi rapporti con la mafia non è però un’indagine in corso ma una sentenza definitiva. Quella con cui nel maggio del 2014 Marcello Dell’Utri è stato condannato in via definitiva a sette anni di carcere per concorso esterno a Cosa nostra”.
E ancora: “Gli ermellini definiscono l’ex senatore come il garante ‘decisivo’ dell’accordo tra Berlusconi e Cosa nostra e ‘la sistematicità nell’erogazione delle cospicue somme di denaro da Marcello Dell’Utri a Gaetano Cinà sono indicative della ferma volontà di Berlusconi di dare attuazione all’accordo al di là dei mutamenti degli assetti di vertice di Cosa nostra’.”
Il Fatto Quotidiano riporta le intercettazioni del Capo dei Capi, il defunto Totò Riina:
“A noialtri ci dava 250 milioni ogni sei mesi”, diceva Totò Riina intercettato in carcere con il codetenuto Alberto Lorusso.
SERVIZIO OSCENO AL TG5 CONTRO LA RAGGI: GUARDATE COSA HANNO MANDATO IN ONDA.
Elio Lannutti: ‘Vergognoso servizio del Tg5 sulla neve a Roma, supera per faziosità i cinegiornali’
Anche quando Virginia Raggi non c’è, i partiti, i giornaloni e i tg vanno contro l’amministrazione 5 Stelle di Roma.
L’ultimo episodio di disinformazione riguarda la nevicata a Roma: il caos generato dall’eccezionale evento è stato subito attribuito alla sindaca Raggi, peraltro assente perché si trovava in Messico per una conferenza (e quindi secondo alcuni doppiamente colpevole).
I media ci hanno ricamato sopra, in particolare un servizio del Tg5 sulla neve a Roma, come denunciato dal candidato del M5S Elio Lannutti, che nella serata di ieri ha scritto su Twitter:
“Mass media: servizio vergognoso del #Tg5 su Roma, che supera per livore e faziosità,perfino Cinegiornali”.
Anche altri utenti hanno criticato il servizio del Tg5. Riportiamo di seguito alcuni tweet:
“Apertura del Tg5. Roma, piena di buche zozza e invivibile. E mentre lo dice le immagini sotto fanno vedere Roma pulita e bellissima. A che posizione sono scesi i giornalisti italiani nella Graduatoria mondiale?”
“Servizio di #Tg5 sulla neve a Roma: VERGOGNOSO “velatamente” è colpa Dell’amministrazione #Raggi fate ridere”
“@MediasetTgcom24 anche oggi siete riusciti a parlare male di Roma.
Complimenti #tg5
Ps: i dati sul turismo a Roma e Milano dove li avete presi?
Vergognosi”
Complimenti #tg5
Ps: i dati sul turismo a Roma e Milano dove li avete presi?
Vergognosi”
“La propaganda fra le righe @MediasetTg5 …scuole chiuse che disagi a roma x le povere mamme coi figli a casa! E se nn le avesse chiuse? Da ridire comunque #Tg5”
“Qualcuno avvisi quelli del tg5 che la neve ha coperto mezza Italia ..oltre che Spolverare Roma”
“Ma quindi il fatto che a #Roma nevichi è colpa della #Raggi che è andata in Messico? #Tg1 #Tg5 #nevearoma“
Fonte: https://www.silenziefalsita.it/2018/02/27/elio-lannutti-vergognoso-servizio-del-tg5-sulla-neve-a-roma-supera-per-faziosita-i-cinegiornali/
BOOM! STRAORDINARIA VITTORIA DEL M5S MA NESSUN TG O GIORNALE NE PARLA. ECCO COSA E' SUCCESSO
di MoVimento 5 Stelle Campania
L'articolo che introduceva nuovi privilegi della casta è stato cancellato dalla legge di stabilità. Ci hanno provato a farsi il regalo di Natale, ma li abbiamo smascherati e oggi li abbiamo costretti a fare marcia indietro. Quando con un blitz in Commissione Bilancio, la maggioranza di De Luca ha inserito nella legge di stabilità un intero articolo per consentire a consiglieri regionali e assessori di godere dello stesso trattamento pensionistico dei parlamentari dopo una sola consiliatura, ci siamo battuti con ogni mezzo, provando a cancellare quella vergogna a suon di emendamenti e denunciandola.
Non erano preparati a una forza politica che si opponesse con forza a un privilegio di cui avrebbe lei stessa beneficiato. Di solito, quando si tratta di difendere i propri privilegi la casta si compatta, e lo abbiamo visto dal silenzio-assenso del centrodestra in Commissione Bilancio. Se non ci fosse stato il M5S tutto sarebbe passato sotto silenzio e quell'articolo sarebbe stato approvato. E così, oltre alla pensione maturata dopo soli 4 anni 6 mesi e 1 giorno di consiliatura per consiglieri e assessori, chi dei consiglieri regionali già godeva del vitalizio o magari pure del doppio vitalizio, avrebbe aggiunto a quell'assurdo privilegio pure la "pensione". Se oggi quell'articolo è stato cancellato non è certo perchè De Luca, come annuncia senza nessuna credibilità, vuole essere un esempio di rigore spartano nè perchè il Pd ha capito che la Campania non ne può più di una politica che si occupi più dei propri privilegi che dei tanti problemi che vivono i cittadini, ma è solo perchè grazie al M5S i cittadini hanno potuto sapere quello che stava accadendo e la casta, avendo perso la faccia, ha provato a mettere una pezza a colori.
Siamo fieri di aver difeso l'interesse dei cittadini, di aver portato nel Consiglio regionale della Campania la voce di chi deve sgobbare una vita intera per pensioni da fame o di chi la pensione non l'avrà mai. Finchè ci sarà il M5S nelle istituzioni sarà così, la casta si rassegni
SCOPERTO IL GIOCO SPORCO SUI CANDIDATI DEI 5 STELLE: L'HA DENUNCIATO TRAVAGLIO
Durante la campagna elettorale abbiamo più volte denunciato che i (fake news) media usano due pesi e due misure nel riportare le vicende riguardanti i candidati alle elezioni.
Giornali e tv fanno le pulci ai 5 Stelle e non dicono una parola sugli altri partiti per far credere ai cittadini poco attenti che le liste dei primi siano piene di impresentabili e quelle dei secondi siano pulite.
La verità in questo caso non sta nel mezzo, ma è proprio il contrario di quanto si racconta: Pd, Forza Italia e Lega si presentano alle elezioni con decine di indagati, il M5S invece ha mandato via tutti i candidati che hanno avuto problemi con la giustizia.
Marco Travaglio nel suo editoriale di oggi denuncia questo stravolgimento della realtà:
“Una decina di furbastri dello stipendio intero, quattro massoni, un imprenditore che sa di essere indagato per reati finanziari e non lo dice, un altro che nasconde una vecchia condannetta prescritta per dvd taroccati, un tipo manesco che si fa i selfie con uno Spada e vanta una casa popolare da 7 euro al mese, tre o quattro ex iscritti o candidati di altri partiti. Quasi tutti espulsi, cioè preventivamente sottratti – in caso di elezione – al prossimo gruppo parlamentare dei 5Stelle. A leggere i giornaloni, pare che i candidati del M5S siano tutti così, ma dei giornaloni e dei tg a rimorchio ormai è inutile parlare, tanto è scoperto il gioco sporco che fanno (chi li legge pensa che le liste “impresentabili” siano quelle di Di Maio, non quelle di Renzi con 29 inquisiti, di Berlusconi con 22, di Salvini con 9, di Noi con l’Italia con 8 ecc.).”
Travaglio tuttavia rimprovera i 5 Stelle per le loro “scelte sbagliate” sulle candidature, che “dovrebbero indurli a una bella autocritica”. E denuncia ancora “l’incredibile linciaggio del comandante De Falco per un’accusa di violenze in famiglia, poi smentita persino dall’ex moglie”.
Fonte: https://www.silenziefalsita.it/2018/02/27/il-gioco-sporco-di-giornali-e-tg-scandidati-del-m5s/
RENZI BECCATO IN DIRETTA A MATRIX: STAVOLTA L'HA SPARATA GROSSA!
Matteo Renzi a Matrix ieri sera si è vantato di aver abolito il finanziamento pubblico ai partiti e i vitalizi del passato.
Di vero in queste affermazioni non c’è niente perché, come pochi sanno, i finanziamenti ai partiti sono stati aboliti solo in parte e i vitalizi del passato non sono stati aboliti da Renzi & co, ma da Fini e Schifani nel 2011.
Lo scrive l’editorialista di Libero Franco Bechis in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook: “Matteo Renzi a Matrix: con me nessun fondo pubblico al Pd. Falso: il 2 x mille sono fondi pubblici. Poi: con Richetti abbiamo abolito vitalizi del passato. Falso. Li abolirono nel 2011 Fini e Schifani…”
Molti utenti su Twitter hanno osservato che il direttore del Giornale di Berlusconi Alessandro Sallusti, ospite in studio, era un po’ sottotono durante il confronto con Renzi. Ecco alcuni tweet inviati sul social network nel corso della puntata:
“Seguivo Matrix questa sera. Sallusti, a cui solitamente non manca la parola, mi sembrava di marmo. Doveva fare il contradditorio di Renzi, ma dormiva di brutto. Ora c’è la Meloni e il suo interlocutore la interrompe in continuazione. Porro dovrebbe scegliere con più criterio“.
“Intervista molto tenera a Renzi
Mi aspettavo un Porro e in Sallusti molto piu’ combattivi..
ricordare su quale rete siamo.
ci stiamo facendo male ?”
Mi aspettavo un Porro e in Sallusti molto piu’ combattivi..
ricordare su quale rete siamo.
ci stiamo facendo male ?”
#Sallusti e #Renzi sono diventati compare è compariello. Il miracolo delle larghe intese……..”
“Lo scontro Renzi-Sallusti è credibile come quello tra Lilli e il vagabondo”
“ma sallusti di fronte a renzi oggi sembra un levriero bagnato con la coda tra le gambe ! forse forse c è aria d inciucio tra FI e PD??! #matrix”
“E surreale che Renzi parla male di Berlusconi, e Sallusti sta in silenzio religioso e non interrompe nemmeno per un secondo a Renzi, questo per me è il segnale lampante delle finte litigate che vogliono mostrare in tv . Bravi ragazzi ..”
Secondo molti c’è quindi, se non la certezza, almeno aria di inciucio. Non a caso proprio Sallusti in un editoriale di sabato 17 febbraio scriveva: “in caso di emergenza, dobbiamo essere pronti ad accettare qualsiasi soluzione che fermi i grillo-comunisti sul bagnasciuga. Del resto, come noto, per sconfiggere Hitler, l’America accettò di allearsi all’odiato nemico Stalin. Coerenti sempre, ma fessi mai.”
E allora il confronto di ieri a Matrix tra Renzi e Sallusti, come del resto quelli passati, era tutta una messinscena?
ANNUNCIO CLAMOROSO DI DI MAIO:"ECCO CHI SARÀ MINISTRO SVILUPPO ECONOMICO ".
Il professore, laurea in Storia del pensiero politico ed economico moderno a e dottore in scienze politiche, è già in corsa per il collegio uninominale a Roma. E' il secondo nome del governo ombra 5 stelle a essere rivelato dopo quello di Costa all'Ambiente
che la lista dei potenziali ministri sarà rivelata interamente prima del voto di domenica 4 marzo e che sarà la stessa che poi presenteranno al Capo dello Stato nel caso in cui Di Maio ricevesse l’incarico di formare il governo. Fioramonti, laurea in Storia del pensiero politico ed economico moderno e dottore in Scienze politiche, oltre a essere tra i papabili per un dicastero, è in corsa come candidato per il collegio uninominale a Roma.
Tra le altre ipotesi che circolano, c’è quella di mettere l’economista Andrea Roventini all’Economia, Pierpaolo Sileri alla Salute e Guido Bagatta allo Sport. Inoltre c’è l’idea di puntare al ruolo di presidente della Camera (secondo la Stampa si potrebbe avanzare l’idea del deputato uscente Roberto Fico). Ma prima ancora di incarichi e ministri, i 5 stelle dovranno risolvere il problema alleanze: se, come da sondaggi, non avranno numeri sufficienti per la maggioranza, sarà necessario cercare accordi con altri partiti. A questo proposito Di Maio, ha dichiarato: “Nel nostro contratto saranno indicate le cose da realizzare per il Paese e i tempi entro cui farle”. Per quanto riguarda i temi su cui proporre un accordo, ha quindi spiegato che sono quelli “su cui a parole tutti dicono di volersi impegnare: ridurre le tasse, tagliare gli sprechi, dare soldi alle famiglie, alzare la pensione minima, ridurre fortemente la disoccupazione giovanile”.
stata alcuna irritazione. La mia scelta di comunicare la nostra proposta di squadra di governo è stata un atto di cortesia dettata proprio dalla consapevolezza e dal massimo rispetto delle prerogative del presidente”.
Quindi sul garante M5s: “Grillo non è mai stato assente ha ripreso i suoi spettacoli e la sua attività ma ci siamo sentiti spesso e venerdì sarà con noi a Piazza del Popolo”. Infine, alla domanda se il Movimento non abbia fatto troppi errori nella composizione delle liste, Di Maio ha risposto: “Intanto diciamo che si tratta di meno dell’1% di casi. Nella maggior parte si è trattato di persone che ci avevanoomesso informazioni del loro passato che sono trascurabili per gli altri partiti ma non per noi che abbiamo un codice etico ferreo. Un codice di cui io sono fiero perché garantisce ai cittadini la massima trasparenza sui nostri eletti”.
lunedì 26 febbraio 2018
Mattarella ha già deciso: l’incarico a Di Maio? Non lo darà in nessun caso: ecco il piano diabolico del Quirinale
Marzio Breda per il “Corriere della Sera”
La rincorsa per mettere sotto pressione il Quirinale è cominciata da tempo e Sergio Mattarella sa benissimo che, dal momento del voto, dovrà spostare ogni giorno più in là il limite della propria pazienza. Di sicuro almeno sino al 23 marzo, quando s’insedierà il nuovo Parlamento e, dopo l’ elezione dei presidenti delle due Assemblee, la partita per formare un governo comincerà a essere davvero nelle sue mani. Fino ad allora una tregua se l’ aspettava. E invece il martellamento preventivo, lo si è visto ieri, alza già i toni con un ruvido Alessandro Di Battista.
«Non è scontato dare l’ incarico di governo a chi vince le elezioni? Allora mi sta dicendo che non c’ è democrazia in questo Paese?», ha chiesto a Lucia Annunziata, commentando scandalizzato l’ipotesi che il capo dello Stato non affidi al Movimento il compito di formare l’esecutivo.
Sondaggi alla mano, lo scenario politico che per Di Battista sarebbe inaccettabile e, anzi, tale da mettere addirittura in dubbio la stessa esistenza della democrazia in Italia, è quello che potrebbe materializzarsi all’indomani dell’apertura delle urne. Cioè una vittoria grillina di misura e quindi non risolutiva.
Un’esperienza che richiama un precedente di cinque anni fa, quando sul Colle c’era ancora Giorgio Napolitano, e il leader del Pd Pier Luigi Bersani dissipò molte energie nell’infruttuoso tentativo di costruire intorno a sé una maggioranza.
Citando la sua fallita esperienza, si sono dette diverse cose, spesso imprecise. La prima delle quali riguardava il modo di qualificare quel mandato. Che non fu affatto «esplorativo» (di solito accade quando lo si affida a cariche istituzionali), ma un preincarico, ossia un mandato condizionato alla verifica della possibile costruzione di un’ alleanza di governo.
La scelta fu logica e non contestabile. Bersani, infatti, anche per effetto della legge elettorale allora in vigore, disponeva della maggioranza assoluta alla Camera dei deputati. I problemi per lui stavano al Senato ed erano insormontabili, prova ne sia che il suo lungo corteggiamento dei 5 Stelle si rivelò inutile, costringendolo ad arrendersi e a passare la mano.
Un copione che, a parti invertite, potrebbe presto esser chiamato a recitare il candidato premier Luigi Di Maio?
Difficile che un simile tentativo gli venga affidato nell’ ipotesi in cui ai pentastellati mancassero decine di deputati per essere autosufficienti. Sarebbe infatti in tal caso spericolato pensare che il presidente della Repubblica possa attribuire il mandato a Di Maio, come pretende a scatola chiusa Di Battista. Non a caso, se la sua ricerca di una maggioranza si concludesse male, il rischio sarebbe di dover correre di nuovo al voto avendo il candidato di Beppe Grillo a Palazzo Chigi e mentre l’Europa e i mercati s’interrogano sulle sorti del Paese.
Le stesse incognite che sono rimbalzate in diverse Cancellerie dell’ Unione quando venerdì scorso Di Maio ha bussato alla porte del segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti, per annunciare una prima lista dei candidati a ministri del Movimento. Rovesciamento di procedure? Strategia di corteggiamento di Mattarella? Un tentativo di dimostrarsi già pronti davanti agli elettori? Ingenuità a parte, di sicuro, la cosa non avrà seguito fino a fine aprile.
TREMENDA DENUNCIA DI VIRGINIA RAGGI, POCO FA A SORPRESA:" Vi dico chi c'è dietro.."
"Vi abbiamo chiamati qui per denunciare quello che sembrerebbe un attacco coordinato ai mezzi del servizio giardini, dal 19 aprile sono ben otto. Sono iniziati con l'avvio della bella stagione, la primavera, quando l'erba cresce e quando è necessario che il servizio giardini si attivi per rendere fruibile il verde. Sono state fatte delle denunce spot, ora il comune presenterà un esposto alla procura, perché sembra che dietro questi episodi ci sia una regia". Lo ha detto la sindaca di Roma, Virginia Raggi, durante una conferenza stampa nella sede del servizio giardini di Villa Lazzaroni.
Danni da 30mila euro. In meno di un mese sono otto gli episodi di aggressione e vandalismo alle sedi e ai mezzi del servizio giardini di Roma conteggiati dal Comune di Roma. Nel complesso i danni economici prodotti sono "contenuti", si legge in una relazione del dipartimento Tutela Ambientale: le prime stime si aggirano intorno ai 30 mila euro circa, tuttavia si tratta di danneggiamenti che stanno rendendo inservibile i mezzi speciali del servizio. Le due aree che hanno maggiormente risentito di tali danneggiamenti sono villa Borghese, nel municipio II, e villa Lazzaroni nel VII municipio.
Nella relazione sono annotati otto episodi, dal picconamento del container utilizzato dal personale che opera per il Centro emergenza Verde il 19 aprile all'ultima rottura dei parabrezza di due camioncini e di un lucchetto a Villa Lazzaroni. (FONTE: Huffingtonpost.it)
Danni da 30mila euro. In meno di un mese sono otto gli episodi di aggressione e vandalismo alle sedi e ai mezzi del servizio giardini di Roma conteggiati dal Comune di Roma. Nel complesso i danni economici prodotti sono "contenuti", si legge in una relazione del dipartimento Tutela Ambientale: le prime stime si aggirano intorno ai 30 mila euro circa, tuttavia si tratta di danneggiamenti che stanno rendendo inservibile i mezzi speciali del servizio. Le due aree che hanno maggiormente risentito di tali danneggiamenti sono villa Borghese, nel municipio II, e villa Lazzaroni nel VII municipio.
Nella relazione sono annotati otto episodi, dal picconamento del container utilizzato dal personale che opera per il Centro emergenza Verde il 19 aprile all'ultima rottura dei parabrezza di due camioncini e di un lucchetto a Villa Lazzaroni. (FONTE: Huffingtonpost.it)
Luigi Di Maio e Marco Travaglio. Diffusa poco fa questa clamorosa notizia..
Marco Travaglio crede che sia il momento di dare una chance al Movimento 5 Stelle. Risponde "probabilmente no" al Corriere della Sera che gli domanda se li ritenga pronti per governare, ma sottolinea che "vanno messi alla prova", anche perché "se quelli che li avversano fossero stati così competenti, i 5 Stelle non sarebbero mai nati".
Non sono mancati problemi, ad esempio nella composizione delle liste, ma non sui rimborsi, perché secondo Travaglio sono "stupefacenti i tanti che li hanno fatti piuttosto che i pochi furbi". Sulle liste però c'è stata "improvvisazione".
"Quanto ti apri alla società civile ti esponi al rischio che ti possano fregare. Certi casi fanno ridere, altri sono seri, come quello del presidente del Potenza Calcio. Che puoi fare? Se lo scopri, lo cacci: è questo che fa la differenza con gli altri. [...] Avrebbero dovuto preparare le liste molto prima. Farle all'ultimo minuto è stata improvvisazione".
Capitolo centrodestra. Berlusconi ha accusato il Fatto Quotidiano di mentire sui suoi rapporti con la mafia. Travaglio conferma tutto.
"Lo scrive la Cassazione nella sentenza Dell'Utri. Berlusconi viene citato 137 volte. Si racconta di come abbia pagato stabilmente, per 20 anni, Cosa Nostra. Una sentenza agghiacciante" [...] "Il suo merito è la capacità mimetica. Se ne va nel 2011 con l'immagine dell'impresentabile. Ritorna nel 2018 come un nonno rassicurante e animalista. Una parte degli italiani è credulona".
Capitolo centrosinistra, i "complici" di Berlusconi, spiega Travaglio.
"Lo sdoganamento da parte della sinistra è abbastanza ripugnante. Sono state sempre complici. Il dubbio è se lo abbiano fatto gratis o siano stati pagati. L'unico non colluso è stato Prodi"
Non sono mancati problemi, ad esempio nella composizione delle liste, ma non sui rimborsi, perché secondo Travaglio sono "stupefacenti i tanti che li hanno fatti piuttosto che i pochi furbi". Sulle liste però c'è stata "improvvisazione".
"Quanto ti apri alla società civile ti esponi al rischio che ti possano fregare. Certi casi fanno ridere, altri sono seri, come quello del presidente del Potenza Calcio. Che puoi fare? Se lo scopri, lo cacci: è questo che fa la differenza con gli altri. [...] Avrebbero dovuto preparare le liste molto prima. Farle all'ultimo minuto è stata improvvisazione".
Capitolo centrodestra. Berlusconi ha accusato il Fatto Quotidiano di mentire sui suoi rapporti con la mafia. Travaglio conferma tutto.
"Lo scrive la Cassazione nella sentenza Dell'Utri. Berlusconi viene citato 137 volte. Si racconta di come abbia pagato stabilmente, per 20 anni, Cosa Nostra. Una sentenza agghiacciante" [...] "Il suo merito è la capacità mimetica. Se ne va nel 2011 con l'immagine dell'impresentabile. Ritorna nel 2018 come un nonno rassicurante e animalista. Una parte degli italiani è credulona".
Capitolo centrosinistra, i "complici" di Berlusconi, spiega Travaglio.
"Lo sdoganamento da parte della sinistra è abbastanza ripugnante. Sono state sempre complici. Il dubbio è se lo abbiano fatto gratis o siano stati pagati. L'unico non colluso è stato Prodi"
domenica 25 febbraio 2018
LA DEPUTATA MINACCIA I VIGILI DEL FUOCO:"VI MERITATE IL M5S". LA RISPOSTA DEI POMPIERI E' EPICA.
Accesa discussione davanti a Montecitorio tra la deputata di Forza Italia Laura Ravetto e una rappresentanza di vigili del fuoco che partecipava alla manifestazione "Divise in piazza". In un video girato con un telefonino da un esponente del Conapo (sindacato autonomo dei vigili del fuoco) si vede la parlamentare, che già era stata contestata dalla piazza mentre si trovava sul palco, scagliarsi contro alcuni pompieri presenti: "Voi mi fischiate e io non vi difendo più". Ravetto dichiara che non prenderà più le parti dei pompieri ma solo di carabinieri e polizia. Uno scontro durato alcuni minuti. Antonio Brizzi, il segretario generale del Conapo si dice "allibito nel visionare il video girato da un nostro sindacalista" e invita Ravetto a chiedere scusa per quanto accaduto "dimostrando con i fatti che si è trattato solo di uno sfogo momentaneo". La manifestazione in piazza è stata organizzata dai sindacati Sap, Coisp, Consap (polizia di Stato), Sappe (polizia penitenziaria), Sapaf (corpo forestale dello Stato) e Conapo (vigili del fuoco) per chiedere stanziamenti adeguati per il rinnovo del contratto di lavoro dopo sei anni di blocco. Brizzi ha poi spiegato qual è la situazione del corpo dei vigili del fuoco: "Guadagniamo trecento euro in meno al mese rispetto agli altri corpi dello Stato e siamo esclusi dalle tutele previdenziali degli altri corpi ma abbiamo un uguale o superiore rischio della vita (solo per dirne alcune). Eppure nessun partito sinora si è preso a cuore con i fatti questi problemi"
Lui è il Generale Sergio Costa. ha lanciato un'accusa gravissima contro il Governo del PD. Guadate cos'ha scoperto..
LA RIVELAZIONE: «GLI ECOMAFIOSI HANNO BRINDATO ALLA NOTIZIA»
«Abbiamo scoperto Terra dei fuochi. E ora lo Stato ci vuole smantellare»
Intervista esclusiva al generale Costa: «Folle sciogliere il Corpo forestale». Sit in a Roma
Sergio Costa, generale, comandante regionale del Corpo forestale dello Stato. Ci sarà oggi a Roma per manifestare contro lo smantellamento della «sua» polizia?
«Purtroppo no».
Perché?
«Questa mattina abbiamo una riunione per decidere quali terreni della Terra dei fuochi vincolare e quali liberare. Non posso andare in piazza, ho l’obbligo etico di dare una risposta al Governo. Quello, per intenderci, che vuole cancellarmi».
LA RIVELAZIONE: «GLI ECOMAFIOSI HANNO BRINDATO ALLA NOTIZIA»
«Abbiamo scoperto Terra dei fuochi. E ora lo Stato ci vuole smantellare»
Intervista esclusiva al generale Costa: «Folle sciogliere il Corpo forestale». Sit in a Roma
Sergio Costa, generale, comandante regionale del Corpo forestale dello Stato. Ci sarà oggi a Roma per manifestare contro lo smantellamento della «sua» polizia?
«Purtroppo no».
Perché?
«Questa mattina abbiamo una riunione per decidere quali terreni della Terra dei fuochi vincolare e quali liberare. Non posso andare in piazza, ho l’obbligo etico di dare una risposta al Governo. Quello, per intenderci, che vuole cancellarmi».
«Abbiamo scoperto Terra dei fuochi. E ora lo Stato ci vuole smantellare»
Intervista esclusiva al generale Costa: «Folle sciogliere il Corpo forestale». Sit in a Roma
Sergio Costa, generale, comandante regionale del Corpo forestale dello Stato. Ci sarà oggi a Roma per manifestare contro lo smantellamento della «sua» polizia?
«Purtroppo no».
Perché?
«Questa mattina abbiamo una riunione per decidere quali terreni della Terra dei fuochi vincolare e quali liberare. Non posso andare in piazza, ho l’obbligo etico di dare una risposta al Governo. Quello, per intenderci, che vuole cancellarmi».
LA RIVELAZIONE: «GLI ECOMAFIOSI HANNO BRINDATO ALLA NOTIZIA»
«Abbiamo scoperto Terra dei fuochi. E ora lo Stato ci vuole smantellare»
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Sergio Costa, generale, comandante regionale del Corpo forestale dello Stato. Ci sarà oggi a Roma per manifestare contro lo smantellamento della «sua» polizia?
«Purtroppo no».
Perché?
«Questa mattina abbiamo una riunione per decidere quali terreni della Terra dei fuochi vincolare e quali liberare. Non posso andare in piazza, ho l’obbligo etico di dare una risposta al Governo. Quello, per intenderci, che vuole cancellarmi».
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