sabato 28 maggio 2016

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ROMA - La spending review, finora, è stata un "parziale insuccesso" che ha solo raggiunto l'effetto "di ridurre i servizi ai cittadini". È il monito del presidente della Corte dei conti, Raffaele Squitieri, all'inaugurazione dell'anno giudiziario 2016. "Il contributo al contenimento della spesa - ha detto Squitieri - non è più solo riconducibile a effettivi interventi di razionalizzazione e di efficientamento di strutture e servizi, quanto piuttosto a operazioni assai meno mirate di contrazione, se non di soppressione, di prestazioni rese alla collettività".

TROPPI TAGLI - "Dai tagli operati - ha sottolineato il presidente - è derivato un progressivo offuscamento delle caratteristiche dei servizi che il cittadino può e deve aspettarsi dall'intervento pubblico cui è chiamato a contribuire". La Corte dei conti, ha sottolineato il presidente, "è dell'avviso che il parziale insuccesso, o comunque le difficoltà incontrate dagli interventi di 'revisione della spesa', siano anche imputabili a una non ottimale costruzione di basi conoscitive sui contenuti, sui meccanismi regolatori e sui vincoli che catatterizzano le diverse categorie di spesa oggetto dei propositi di taglio".

REGIONI IN GINOCCHIO - "Per le regioni - ha aggiunto Squitieri - al netto di quanto destinato alla spesa sanitaria, si evidenzia come il progressivo taglio delle risorse disponibili si sia tradotto in una modifica del rilievo delle funzioni svolte, con caratteristiche diverse tra regioni, e come ciò stia progressivamente portando a delineare particolari modelli territoriali e diversità di accesso dei cittadini ai servizi".

TAGLI "LIMITATI" - Quanto ai margini di risparmio dalla spending review nei prossimi anni, questi potrebbero essere "limitati", anche in considerazione "dei risultati importanti già conseguiti dopo l'avvio della crisi economica internazionale. Ciò va ribadito - ha aggiunto Squitieri - in un quadro prospettico di finanza pubblica che impone ancora di trovare spazi per correzioni non marginali della spesa, anche allo scopo di consentire di affrontare la questione complessa del carico fiscale".

FUORI DALLA RECESSIONE - L'economia italiana è sì uscita dalla lunga recessione, ma sul futuro c'è ancora incertezza: "Pur nella rassicurante acquisizione di un'economia italiana ormai uscita dalla recessione connessa alla crisi del debito sovrano - ha sottolineato Squitieri - le vicende più recenti confermano il permanere di un quadro ad alto contenuto di incertezza, soprattutto avendo riguardo allo scenario internazionale. In una fase così delicata per il nostro paese - ha aggiunto il presidente della magistratura contabile - è fondamentale fornire impulso alla crescita economica e all'occupazione, pur nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica".

2 commenti:

  1. Una conclusione contraddittoria!!!Come fa la corte dei conti a di che l' economia italiana è uscita dalla recessione relativa al debito sovrano quando il d.p. è passato da 1.894 mld del 2011 agli attuali 2.228 miliardi di euro del governo Renzi e con una tassazione complessiva aumentata?Ritengo che per tanti di loro non c' è stata mai nè crisi economica nè tantomeno recessione. E' solo il popolo, che , dal governo Monti e fino a quello di Renzi, si è impoverito.Credo, per concludere, che il controllo dei bilanci dello stato e di tutti gli enti a partecipazione pubblica deve essere fatto da una magistratura eletta dal popolo sovrano, composta da cittadini qualificati, che debbono rispondere del loro operato solo al POPOLO.

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    1. Hai detto realmente la realtà .L'unico problema che la gente ha le pal.. piene .Finche vive l'ex delinquente che x esigenze dello stato non ci ha fatto votare ha messo tre governi non eletti e un nuovo presidente che gli Italiani non volevano .Comunque siamo stronzi ma forti di farci fregare di nuovo .

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