sabato 23 dicembre 2017

++ Nuove 50 euro, la scadenza-trappola. Ciò che tacciono: come ti rovinano ++

Da oggi è in circolazione nell'eurozona la nuova banconota da 50 euro, la quarta della serie 'Europa'. Come ha annunciato la Bce, il nuovo taglio presenta alcune caratteristiche per essere più difficile da riprodurre con la contraffazione, tra cui il numero verde smeraldo e l'ologramma in controluce che rappresenta la divinità della mitologia greca. Ma c'è chi sostiene che ci sia un inganno dietro alla novità e che le nuove 50 euro siano state introdotte non solo per un'efficace protezione contro la falsificazione, ma anche e soprattutto per far spendere la vecchia serienel minor tempo possibile, prima che questa venga dichiarata carta straccia. Come riporta Dagospia, la Banca Centrale Europa ha il suo obiettivo: costringere a portare gli euro vecchi in banca, dichiararli al Fisco, non tenerli più nascosti sotto il materasso o in cassette di sicurezza.
Se il dollaro è rimasto una moneta relativamente solida e non va mai fuori corso, sebbene sia stato aggiornato molte volte, gli euro della prima serie sono destinati al macero, anche se da Francoforte arrivano parole che dovrebbero rassicurare: "La data in cui le banconote della prima serie saranno dichiarate fuori corso verrà annunciata con largo anticipo". Ma comunque quella data arriverà.
La banconota da 50 euro è la più utilizzata dai cittadini, con circa 9 miliardi di euro di pezzi, pari al 46% del valore totale delle banconote in circolazione. "Anche in questa era digitale i contanti rimangono essenziali nella nostra economia. - ha commentato il presidente della Bce, Mario Draghi - Un sondaggio, che sarà pubblicato presto sull'uso dei contanti, mostra che oltre tre quarti di tutti i pagamenti presso i punti vendita della zona euro sono fatti in cash e, in termini di valore delle transazioni, si tratta di poco più della metà". Il sondaggio sarà pubblicato in estate.

Fonte: http://www.liberoquotidiano.it/news/economia/12349134/nuova-banconota-50-euro-trappola-far-spendere-serie-vecchia-evasione-fiscale.html

La lettera di Virginia Raggi ai romani sta facendo commuovere tutti: "Cari romani vi scrivo.."

Lettera di Virginia Raggi ai romani affidata al quotidiano Il Messaggero:

"Gentile direttore, la ringrazio dell’ospitalità per questa lettera che dalle pagine del vostro quotidiano voglio idealmente inviare a tutti i romani. Vi scrivo a un anno dall’inizio del mandato per rafforzare quel filo diretto che è la base da cui siamo partiti per cambiare in meglio la nostra città. Un anno fa abbiamo iniziato un cammino insieme che sapevamo sarebbe stato pieno di ostacoli e difficoltà ma anche ricco di opportunità di crescita e cambiamento. È una sfida complessa che vinceremo. 

Ci stiamo mettendo alle spalle Mafia Capitale e le trappole che ha lasciato per disegnare una città moderna, soprattutto più vicina ai suoi abitanti. Siamo all’inizio di una sfida lunga cinque anni. Inutile elencare i problemi che abbiamo ereditato perché sono gli stessi che tutti i cittadini verificano con mano da anni: un sistema dei trasporti che, passo dopo passo, stiamo provando a liberare dai debiti per renderlo efficiente; una gestione dei rifiuti che, con il Piano Materiali Post Consumo, abbiamo cominciato a cambiare; il decoro cittadino. Li conoscevamo e li stiamo affrontando con un’azione di programmazione di medio e lungo periodo.

Quest’anno abbiamo posto le basi per questa rivoluzione. E si vedono i primi segnali di un cambio di rotta, nonostante le resistenze di chi si oppone al cambiamento e di coloro che, dopo essere stati causa di molti dei problemi degli ultimi 20 anni, propongono di rimanere immobili. Abbiamo messo in strada quasi 200 mezzi di trasporto pubblico in più rispetto ai 950 che abbiamo trovato, arrivando a superate quota 1100. È solo l’inizio. Così come abbiamo dotato di telecamere per la sicurezza circa 500 autobus. In autunno si uniranno finalmente le linea A e C della metropolitana presso la stazione San Giovanni. Sono segnali importanti per la città.
Abbiamo dotato l’Ama di mezzi nuovi per la raccolta dei rifiuti, avviato il reperimento di personale per la manutenzione del verde pubblico, attivato nuove isole ecologiche e la raccolta porta a porta per le utenze non domestiche in alcuni municipi. Sono tante le iniziative, come il recupero delle spiagge di Ostia. Abbiamo migliorato il progetto dello stadio di Tor di Valle: meno cemento, più verde, messa in sicurezza del quartiere di Decima, potenziamento della linea ferroviaria Roma-Lido, unificazione della via del Mare con la via Ostiense fino al Gra. Un progetto che farà crescere l’occupazione e il Pil della città. Tutti devono unirsi lungo questo percorso di rilancio della città, mettendo da parte barriere ideologiche e pregiudizi. Noi lo stiamo facendo, allargando il progetto “Fabbrica Roma” a sindacati, imprenditori, mondo della ricerca, università, alle altre Istituzioni e tutta la società civile.

Ci sono risultati che passano in sordina ma costituiscono una rivoluzione rispetto al passato. Una foresta che cresce non fa rumore. Roma ha approvato per la prima volta, dopo decenni, il proprio bilancio preventivo a gennaio: prima di tutte le altre grandi città italiane e molto prima rispetto alle amministrazioni precedenti. Ne vado fiera perché, oltre a determinare un premio in termini di fondi governativi per la città, Roma torna così a programmare e fare bandi di gara. Dovrebbe essere la normalità; per la nostra città rappresenta il ripristino della legalità. Grazie alla programmazione non si danno lavori in affidamento diretto con il pretesto dell’emergenza, quelli spesso finiti nelle inchieste sulla corruzione. Non si ruba più, non era scontato. È finito il tempo delle commesse agli amici degli amici. E gli effetti positivi si vedono già. Per la manutenzione delle strade è stato necessario attendere l’esito delle gare ma finalmente i lavori sono realizzati a regola d’arte perché c’è un contratto da rispettare. Ci hanno lasciato le strade con le buche, noi le ripariamo facendo gare regolari. E c’è un piano pluriennale per la manutenzione, cosa che prima non veniva fatta.

C’è chi dice che l’onestà non basta. Invece paga, perché si traduce in risparmi per le casse del Comune e servizi migliori per tutti. L’onestà è la base dalla quale partire. Gli ostacoli e le sorprese non mancano. Cito, su tutti, i numerosi atti di vandalismo ai danni dei mezzi del Servizio Giardini proprio nel momento in cui è impegnato nella cura di parchi e verde attrezzato. Guarda caso uno dei settori su cui Mafia Capitale aveva puntato le sue mire. Stiamo cambiando una mentalità radicatasi nel tempo. È un lavoro poco appariscente ma necessario. La spesa annua per gli incarichi esterni della nostra Giunta è circa un quarto rispetto ai 12 milioni di euro del 2012 e quasi la metà rispetto ai 5,6 milioni del 2014.

Abbiamo trovato una città ferma, una macchina amministrativa stremata dalle tristi vicende giudiziarie, tanta rassegnazione. Tuttavia, allo stesso tempo, posso affermare con altrettanta certezza che questa amministrazione dà ogni giorno il massimo per portare nuove energie. E abbiamo trovato anche molte persone che aspettavano un’opportunità di riscatto, pronte ad impegnarsi. Tutti i giorni al termine del lavoro quotidiano faccio un breve bilancio. Ci domandiamo se abbiamo fatto tutto il possibile: certamente, non abbiamo lasciato nulla di intentato. Non c’è dubbio che la strada da fare sia lunga e in salita. Ci sono stati ostacoli imprevisti e ce ne saranno. Ma allo stesso tempo non c’è dubbio che abbiamo messo la parola fine ad un sistema corrotto che per anni ha “mangiato” i soldi delle nostre tasse per avvantaggiare pochi e ha fornito servizi sempre più scadenti e non all’altezza di una grande capitale. Un sistema che non vuole il cambiamento.

Le potenzialità di Roma sono sotto i nostri occhi, in particolare quando visitiamo altri Paesi: una città pulita, decorosa, che funzioni e accolga bene, moderna è possibile. È reale. E quella possibilità di riscatto dobbiamo darla a Roma perché la merita. I nostri figli la meritano. Abbiamo negli occhi un futuro che a poche migliaia di chilometri da qui è già presente. Nei nostri cuori la speranza e nelle nostre mani la possibilità di costruirlo. È un cammino che dobbiamo fare insieme. Ringrazio già da ora tutti i romani di ogni provenienza, passione politica. Io e la mia squadra, assessori e consiglieri, continueremo questo compito con il massimo impegno perché fare qualcosa per la propria città e per la propria comunità è un onore."


Da Capri a Toronto, da Venezia a Madonna di Campiglio: ecco tutte le vacanze della Boschi a spese degli italiani! Nessuno la denuncia per questa grave truffa?

Carlo Tecce per il Fatto Quotidiano
Maria Elena Boschi va su e giù per l’Italia, spesso in Toscana, di frequente a casa in provincia di Arezzo, fa conferenze internazionali, interviene ai seminari, inaugura ville di periferia, porta i saluti, gli omaggi, riflette sull’uomo e la donna, rappresenta un po’ il governo e un po’, a volte troppo, se stessa. Un paio di mesi dopo l’incarico da sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, cioè la prima settimana di febbraio, Boschi ha iniziato a viaggiare, a collezionare “trasferte istituzionali”. E non ha smesso più.
Il Fatto ha ottenuto l’elenco – compilato dagli uffici dell’ ex ministra e trasmesso da un dipartimento di Palazzo Chigi nel rispetto della legge sull’accesso agli atti – delle missioni di governo di Meb. E non sempre, scartabellando il documento di 15 pagine, gli impegni di Boschi giustificano le ragioni istituzionali: da un fine settimana sulla neve di Madonna di Campiglio a un giro del Canada, passando per le numerose feste del Partito democratico. Allora conviene raccontare nel dettaglio i viaggi più controversi di Meb.

4-5 febbraio 2017 Sabato e domenica fra “Lucca e Arezzo”. Non c’ è traccia di appuntamenti di Stato negli archivi delle agenzia di stampa.
17-19 febbraio A Madonna di Campiglio c’ era il sole e parecchia neve. La sosta è lunga: venerdì, sabato e domenica. Anche qui la missione, se non strana, è almeno segreta.
24-25 marzo Il venerdì e il sabato, stavolta, li trascorre a Firenze. Il venerdì c’ è un Consiglio dei ministri. Nel pomeriggio, però, la sottosegretaria è davvero a Firenze. Riportano le agenzie di quel giorno: “Un applauso, molti saluti affettuosi, ma anche premure quasi familiari da parte dei militanti al circolo Vie Nuove del Pd per Maria Elena Boschi che, di ritorno da Roma, stasera è andata a votare per il congresso. ‘Elena, ma hai mangiato?’, ha chiesto un’ iscritta. Boschi ha rinnovato la tessera lasciando 100 euro, stessa somma lasciata da Renzi”.
30 aprile Una domenica. Boschi è segnalata in missione in un punto imprecisato del territorio toscano, ma riesce a raggiungere in tempo la sede del Nazareno a Roma per celebrare la riconquista della segreteria dem di Renzi.
21-24 luglio dal venerdì al lunedì, trattasi di missione – in ordine cronologico – a Milano, Firenze e Arezzo. Il 21 è con Giuliano Pisapia alla festa dell’ Unità di Milano. “I cronisti urlano: ‘Avete fatto pace?’. E lei risponde: ‘Non abbiamo mai litigato'”. Poi la sottosegretaria scompare, per l’appunto, fra Firenze e Arezzo.
28 luglio Viaggio in Toscana. E nient’ altro da aggiungere.
10-11 settembre Domenica e lunedì, Emilia Romagna. Il 10 la sottosegretaria è attesa alle feste dell’ Unità di Modena e Reggio Emilia. Temporali ovunque, annullati gli eventi.
Boschi resta in zona. Il giorno dopo, di sera, è nel cartellone della festa di Bologna. All’ improvviso, però, rientra a Roma per motivi di governo.
14-17 settembre Tappa in Canada fra Toronto e Montréal. Visite di circostanza (con ingresso vietato ai giornalisti) con ambasciatori, banchieri e comunità italiana per legittimare – come ha scritto il Fatto in ottobre – la presenza al Global Progress, un seminario di matrice riformista, organizzato da numerosi centri studi, Canada 2020, Center for American Progress, Policy Network e Volta. Quest’ ultimo è una prodotto renziano: il presidente è Giuliano da Empoli, ideologo di Matteo. La missione ha provocato lo sconcerto di Palazzo Chigi e negli ambienti diplomatici per una fattura non prevista, lasciata in sospeso dalla sottosegretaria, di oltre 1.000 euro per un servizio fotografico mai diffuso sui media. Il conto dal Canada: per la sottosegretaria, una collaboratrice e un consigliere, Palazzo Chigi ha speso 15.000 euro.
22-24 settembre Missione a Imola e Bologna.
Il 22 la sottosegretaria è alla festa nazionale del partito a Imola, tavola rotonda con Maria Teresa Grieco (Enel) e Monica Maggioni (Rai) sul tema “Le donne fanno la differenza”: “Non so se avrei avuto lo stesso tipo di critiche se fossi stata un uomo”.
14-15 ottobre Sabato e domenica, missione (generica) in Toscana. Il sabato è al Teatro Eliseo di Roma per i dieci anni del Pd.
Il Fatto ha chiesto spiegazioni alla sottosegretaria sulle missioni appena illustrate.
E ha ricevuto una doppia risposta. La prima era un tentativo di eliminare alcune trasferte, fra cui la più imbarazzante, quella a Madonna di Campiglio. Con una scusa: si tratta di “errore materiale”.
Quando Boschi è in viaggio con un agente di sicurezza (forse l’autista), oltre alla scorta – sostenevano da Palazzo Chigi – si muove da privato cittadino. Peccato che anche il 6 febbraio, per esempio, Boschi fosse alla Normale di Pisa – dove subisce pure una contestazione dagli studenti – solo con l’ agente e la scorta. Così ritirano la bugia e cambiano versione: non ci sono “errori materiali” nell’ elenco sulle missioni della Boschi, scritto dagli uffici della Boschi e inviato dall’ efficiente e trasparente Dipartimento del personale.
Ecco la replica definitiva: “Nelle date del 4-5 febbraio, 17-19 febbraio, 24-25 marzo, 28 luglio e 14-15 ottobre, la sottosegretaria ha effettuato spostamenti principalmente per motivi non istituzionali. La sottosegretaria potrebbe aver partecipato anche in queste date ad alcuni eventi istituzionali, ciononostante non ha presentato alcuna richiesta di rimborso. Nelle date del 30 aprile, 21-24 luglio, 10-11 settembre e 22-24 settembre, la sottosegretaria ha avuto incontri istituzionali, in particolare con autorità di governo locale, in ragione delle deleghe attribuite”. Chissà se fra le “deleghe attribuite” è inclusa quella di svolgere missioni di governo per questioni private e politiche.

Renzi guarda e piangi! Seppellito dall’ultimo sondaggio: ecco i vincitori regione per regione. Una valanga elettorale

Ha voglia Salvini a togliere il “Nord” dal simbolo del partito e a far liste “Noi con Salvini” nelle regioni meridionali per raccattare un po’ di voti. Dalla linea ideale che va da Campania e Abruzzo in giù, ovvero al sud, la Lega non va oltre il 4%. Il “partito delle Due Sicilie” è il Movimento 5 Stelle, che da quelle parti è la forza egemone col 35, 8% delle preferenze, più del doppio di quanto Grillo e Casaleggio raccattano al nord-ovest.

Al sud gli altri si devono accontentare: il Pd col 23,4% e Forza Italia col 18,7%, che pur rappresenta il suo miglior risultato medio di tutta la penisola. Il sondaggio di Swg illustrato sul quotidiano Il Messaggero presenta un’Italia politicamente spaccata in due, coi 5 Stelle deboli al Centro-Nord e fortissimi nel sud e nelle isole; il centrodestra che sorpassa la soglia psicologica del 40% al nord-ovest mentre è sotto il 30% nel sud e isole; Il Pd Che ha preso la sua roccaforte del centro Italia, dove col 30,8% è dietro al centrodestra col 32,4%, sfiancato dall’emergere di Liberi e Uguali di Pietro Grasso, che proprio al Centro tradizionalmente rosso dello stivale ottiene la sua miglior performance con l’8,8% dei voti.

venerdì 22 dicembre 2017

“Si fa scarrozzare come se fosse in missione, in realtà si fa gli affari suoi a spese degli italiani”: Boschi, l’hanno beccata. Così truffa migliaia di Euro

Non sempre gli impegni istituzionali di Maria Elena Boschi hanno giustificato le sue missioni di governo. I viaggi della ex ministra delle riforme in diverse occasioni non hanno avuto nulla a che fare con l’incarico ricoperto. È quanto denuncia oggi il Fatto Quotidiano con in un articolo a firma di Carlo Tecce che riprende un elenco compilato dagli uffici della sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio e trasmesso da un dipartimento di Palazzo Chigi nel rispetto della legge sugli accessi agli atti. Nel documento di 15 pagine ci sarebbe un valzer di spiegazioni per viaggi controversi.

Le ‘finte’missioni istituzionali della sottosegretaria Maria Elena Boschi

Il Fatto indica innanzitutto la tappa del 4 e 5 febbraio 2017 tra Lucca e Arezzo, dove non c’era traccia di appuntamenti di Stato. Poi segnala quella del 30 aprile, in una località non precisata della Toscana, giorno in cui la Boschi scendeva a Roma per celebrare la riconquista della segreteria del Pd da parte di Matteo Renzi. Vengono poi indicati i giorni tra il 21 e il 24 luglio, con missione tra Milano, Firenze e Arezzo, durante i quali la sottosegretaria incontrava l’ex sindaco del capoluogo lombardo Giuliano Pisapia, ma poi si perdevano le sue tracce. Il 28 luglio è il giorno di un altro viaggio in Toscana privo di altre indicazioni. Il 10 e l’11 settembre la Boschi era in Emilia Romagna, ma per partecipare a diverse feste dell’Unità. Tra il 14 e il 17 dello stesso mese, invece, la tappa era estera. La sottosegretaria andava in missione in Canada, tra Toronto e Montreal, ufficialmente per incontri con ambasciatori, banchieri e comunità italiana, ma secondo il Fatto per partecipare ad un seminario riformista organizzato da diversi centro studi. Si tratta di una missione di cui si è già parlato per un servizio fotografico da mille euro mai diffuso sui media. Tra il 22 e il 24 settembre, poi, la sottosegretaria era in missione a Imola e Bologna. Ma a Imola c’era la festa nazionale del partito. Il 14 e il 15 ottobre, infine, un’altra generica missione in Toscana. Ma il 14 la Boschi era a Roma per celebrare i dieci anni dalla nascita del Partito Democratico.

La replica

Il Fatto riporta anche la replica della sottosegretaria: «Nelle date del 4-5 febbraio, 17-19 febbraio, 24-25 marzo, 28 luglio e 14-15 ottobre, la sottosegretaria ha effettuato spostamenti principalmente per motivi non istituzionali. La sottosegretaria potrebbe aver partecipato anche in queste date ad alcuni eventi istituzionali, ciononostante non ha presentato alcuna richiesta di rimborso. Nelle date del 30 aprile, 21-24 luglio, 10-11 settembre e 22-24 settembre, la sottosegretaria ha avuto incontri istituzionali, in particolare con autorità di governo locale, in ragione delle deleghe attribuite».

FATE PRESTO, CONDIVIDETE: ADESSO POSSIAMO MANDARE VIA LA BOSCHI. GUARDATE COSA E' SALTATO FUORI..

Gli obbligazionisti dell’ex Banca Etruria (ora Banca Tirrenica S.p.A.) lunedì scorso si sono radunati sotto casa di Maria Elena Boschi a Laterina per chiedere le dimissioni dell’ex ministra.
L’iniziativa è stata presa dall’Associazione vittime del Salvabanche, che riunisce appunto gli obbligazionisti della vecchia Banca Etruria, i quali nella notte tra domenica e lunedì hanno issato striscioni lungo la strada principale del paese toscano.
Giornali e tv si sono ben guardati dal riportare questa notizia. Ma li capiamo… In un momento come questo, in cui il Pd è ai minimi storici, è meglio non buttare benzina sul fuoco.
Gianluca Baldini racconta la vicenda nei dettagli su La Verità:
“La scelta della location non è casuale: a Laterina vivono i genitori del sottosegretario (Maria Elena Boschi, ndr), e il padre Pierluigi ha ricoperto la carica di vicepresidente di Banca Etruria prima del commissariamento. Lo stesso padre e manager che – per la terza volta – è stato multato come alto dirigente di Banca Etruria.
In ordine di tempo, l’ ultima multa comminata a Boschi senior è di inizio giugno e ammonta a 120.000 euro. A richiederla è stata la Consob, istituto che ha comminato una maxi sanzione da 2,6 milioni per 33 consiglieri del gruppo aretino. La commissione di vigilanza delle società quotate contestava le carenze del prospetto informativo diffuso da Etruria: secondo l’ autorità di vigilanza, la banca non avrebbe sottolineato il corretto livello di rischio delle obbligazioni vendendole come prodotti comuni anche al mercato dei piccoli risparmiatori, quelli che avrebbero dovuto invece esserne esclusi.
Sono proprio loro, gli investitori comuni, quelli che si sentono più gabbati. E così la principale strada di Laterina ieri era tappezzata di striscioni con scritto «La nostra vita azzerata» e «Dimettiti», rivolti tutti alla famiglia Boschi. I cittadini che hanno perso tutto con la risoluzione delle quattro banche dicono: «Non siamo risparmiatori di serie B, gli unici azzerati della storia del risparmio italiano», come si legge in un comunicato diffuso dall’ Associazione vittime del Salvabanche. «Non si rassegnano a essere governati da uno Stato ingiusto e assente, che dopo aver fatto finta di rimediare all’ azzeramento di tanti cittadini truffati, scarica sulla fiscalità pubblica gli altri disastri bancari e si guarda bene dall’ istituire una commissione di inchiesta», conclude il comunicato.
Inoltre, bisogna considerare che, mentre i risparmiatori attendono ancora i soldi bruciati con Banca Etruria, il prossimo bubbone destinato a esplodere è quello legate alle due banche venete: Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca. Se non si trova un accordo in tempi brevi, il rischio concreto è che migliaia di risparmiatori che hanno creduto nei prodotti dei due istituti del Nord Est finiscano ugualmente impantanati. D’ altronde, come dar torto ai piccoli investitori di Banca Etruria & company? Sulla questione delle banche «c’ è la volontà di massima trasparenza e chiarezza e, se possibile, vorrei che gli arbitrati siano gestiti dall’ Anac di Raffaele Cantone, un autorità terza, autorevole, per la massima trasparenza», diceva Matteo Renzi a dicembre 2015.
Ma a quasi due anni di distanza la situazione è ben diversa e tutt’ altro che rosea. Non solo il 31 maggio si è chiusa la possibilità di accedere al meccanismo di rimborso forfait per le obbligazioni azzerate con il salvataggio delle quattro banche (le vecchie Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti), ma, attraverso il Fondo interbancario, sono state aperte poco più di 600 pratiche aggiuntive rispetto alle oltre 15.000 ricevute entro gennaio. In totale quindi il Fitd ha liquidato 9.000 pratiche restituendo ai risparmiatori oltre 110 milioni di euro. All’ appello, però, mancano oltre 6.000 persone e le stime dicono che la cifra liquidata dovrà superare i 200 milioni di euro”.

giovedì 21 dicembre 2017

Di Battista non ha retto. In diretta ha svergognato la Boschi e il vergognoso Renzi. Tripudio di applausi dal pubblico..




La Raggi fa meglio di Londra, Madrid e Parigi e nessuno lo dice. Guardate in quale impresa è riuscita..

Facendo un raffronto della gestione dei rifiuti nelle capitali di Italia, Germania, Francia, Regno Unito e Spagna, Roma risulta seconda per percentuale di raccolta differenziata, sebbene sia l'unica a non avere impianti sul territorio. A rilevarlo è lo studio 'Analisi dei modelli di gestione dei servizi di igiene ambientale nei principali Paesi europei', messo a punto da PwC per Utilitalia, la Federazione delle imprese di ambiente energia e acqua, e presentato oggi alla Fiera di Rimini nell’ambito di Ecomondo.

Ecco quanto emerge dal confronto realizzato dallo studio: Londra (con 8,7 milioni abitanti) arriva a una percentuale di raccolta differenziata del 34%, con un impianto nel territorio cittadino e una tariffa sostenuta dalla fiscalità locale; Berlino (3,4 milioni abitanti) differenzia il 42% dei rifiuti, ha un impianto nel territorio, e una tariffa rifiuti; Madrid (3,2 milioni abitanti) arriva a una differenziata del 17%, ha un impianto in città, e una tariffa per le attività economiche che sostiene la gestione; Roma (2,8 milioni abitanti), 39% di differenziata, una tassa sui rifiuti ma non ha impianti nel territorio; Parigi (2,3 milioni abitanti), 18% di differenziata, ha un impianto in città, e una tariffa per attività economiche.

Fonte: http://www.adnkronos.com/sostenibilita/risorse/2017/11/08/roma-nella-raccolta-differenziata-meglio-londra-madrid-parigi_cp1EDpU6KECwkeYnGMI2hL.html

BOMBA CLAMOROSA: corruzione e riciclaggio, decine di arresti a Roma tra politici e dirigenti.

C'erano politici, dirigenti pubblici e imprenditori nel mirino di un'operazione per cui sono scesi in campo centinaia di finanzieri, impegnati nel contrasto di un vasto giro di corruzione e riciclaggio, per cui sono contestati reati come l'associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale.

L'accusa è che per ottennere commesse da ministeri ed enti statali si elargissero mazzette, in un giro che univa politici, funzionari e imprenditori per spartirsi gli appalti. Decine gli arresti scattati questa mattina, con centinaia di perquisizioni in diverse città italiane, ma principalmente a Roma.

Grazie al pagamento di tangenti, dicono le prime informazioni sul caso, la rete sotto indagine avrebbe ottenuto appalti per servizi da fornire a enti statali e ministeri, per realizzare opere con materiali di qualità inferiore a quelli normalmente utilizzati.



fonte: http://m.ilgiornale.it/news/2016/07/04/corruzione-e-riciclaggio-decine-di-arresti-a-roma/1278892/

I MEDIA STANNO CENSURANDO QUESTA CLAMOROSA NOTIZIA SUL M5S. CONDIVIDIAMOLA NOI E FREGHIAMOLI.

Grazie al M5S, è finita la pacchia di Casta crociere

In pratica, la Camera dei Deputati nelle sue mille voci di bilancio ne aveva una che prevedeva i "rimborsi di viaggio agli ex parlamentari". Soldi vostri (sia chiaro) con cui la Casta offriva graziosamente treni e aerei ai suoi ex membri, per godersi sì la meritata pensione ma sempre e come d'abitudine a scrocco.
Ebbene, ci sono voluti due anni e rotti ma alla fine l'hanno capita: ieri, grazie ad un emendamento a prima firma Luigi Di Maio, finalmente la Camera ha approvato lo stop a questo sconcio che costava al contribuente 900 mila euro l'anno. E i parlamentari in carica, grazie ad un altro emendamento di Edera Spadoni, voleranno in classe economy invece di sperperare quattrini in prima classe.
E' la fine della Casta Crociere: se il pensionato (d'oro) ex parlamentare vuol farsi la vacanza, o se il deputato in carica vuol viaggiare stile sceicco, che se lo paghino coi soldi loro.


Fonte: http://www.movimento5stelle.it/parlamento/2015/08/grazie-al-m5s-e-finita-la-pacchia-di-casta-crociere.html

Berlusconi massacra la sua stessa radio. Legge le risposte preparate ignaro della diretta video: fan di Radio 105 in rivolta

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L'esordio ironico dell'ex Cavaliere: "Gli argomenti, siete in casa vostra e avete il diritto di sceglierli voi”, si è trasformato in un ciclone contro la sua stessa emittente. Perché lui, probabilmente ignaro della radiovisione, leggeva tutte le risposte preparate. E sui social si scatenano le accuse all'emittente


Trenta minuti di intervista di cui più della metà con la testa china per leggere le risposte a domande evidentemente concordate ben prima di entrare in studio. Silvio Berlusconi ospite di Radio 105 ha provocato l’insurrezione degli ascoltatori che non hanno gradito la cortesia accordata dai conduttori del talk 105friends, Rosario Pellecchia e Tony Severo, nei confronti del loro datore di lavoro. Mentre i neo dipendenti Mediaset ascoltavano in religioso silenzio il discorso elettorale del leader di Forza Italia, sulla pagina Facebook della radio è andata in scena la rivolta. (QUI l’intervista in video a Radio 105)
Un’indignazione, quella degli ascoltatori di 105, paragonabile a quella di Mike Bongiorno quando scoprì la signora Livoli, concorrente di TeleMike, che leggeva le risposte alle domande del conduttore su un bigliettino nascosto nel reggiseno. Alla povera donna però, diversamente dall’ex Cavaliere, toccò il pubblico ludibrio di Mike che la derise e rimbrottò fino a portarla allo svenimento, mentre Berlusconi per qualche minuto deve aver pensato di averla fatta franca grazie alla quasi comica complicità dei due dj. Il potente staff che accompagnava l’ex Cavaliere ha potuto controllare fino all’ultima virgola il discorso, ma non ha fatto i conti con la radiovisione, l’intervista era infatti ritrasmessa in video sui canali social e sul sito della radio. Gli ascoltatori hanno potuto così vedere in diretta i retroscena della trasmissione. La quasi totalità dei commenti si è trasformata, almeno nella prima parte dell’intervista, in un unico atto d’accusa nei confronti della radio e dei conduttori, colpevoli a detta dei fan di 105 di essersi “venduti” concordando una scaletta che ha consentito a Berlusconi di evitare, in parte, gli scivoloni che nelle sue numerose apparizioni pubbliche sta collezionando senza sosta, anche quando si trova davanti a intervistatori preparati. Qualche giorno fa, sempre ospite in casa propria, davanti a una sbalordita Federica Panicucci, al pubblico di Mattino Cinque ha regalato una perla dietro l’altra: “Un euro vale mille euro, massimo. In Sicilia faremo costruire lo stretto. Malta è 87 volte più piccola della sinistra e ha 14 milioni di dipendenti” (Nel 2016 contava su 436 abitanti).
In radio l’esordio ironico di Berlusconi: “Gli argomenti, siete in casa vostra e avete il diritto di sceglierli voi”, si è trasformato in un ciclone contro la sua stessa emittente. Oltre alla “cortesia” delle domande e risposte scritte, l’emittente ha accordato al vero padrone di casa un trattamento di favore in tutto e per tutto. Uno stravolgimento del format della radio e della trasmissione con una sola interruzione pubblicitaria e la cancellazione di tutti i pezzi musicali generalmente programmati in quella fascia, anche in presenza di ospiti ben più importanti per il loro pubblico. La pubblicità è da sempre la fortuna del magnate di Arcore, così  l’unica interruzione del discorso fiume cadenzato dalle domande sul programma di Forza Italia, ha evidentemente spinto lo staff a cambiare strategia abbandonando nella seconda parte dell’intervista le risposte scritte. Il tono dei commenti però non è migliorato e le prestazioni dell’intervistato sono rimaste sostanzialmente invariate, compresi gli scivoloni su vocali e inglesismi. Non è bastata nemmeno la promessa di abbattere le tasse con la “flas tas” (flat tax), a risollevare il tenore dei commenti che fioccavano a ogni scivolone. (QUI l’intervista in video a Radio 105)

++ BLITZ DELLA POLIZIA: SCATTANO LE MANETTE NEL COMUNE PD: CONDIVIDETE QUESTA VERGOGNA.

Ti può piombare la polizia in comune, ma se la tua giunta è targata Pd, stai tranquillo che nessuno ne parla.
Oggi sono stati arrestati tre dipendenti del Comune di Milano, amministrato dal Pd. La notizia sì, i giornali l’hanno data, ma si sono ben guardati dal darne evidenza sulla home.
E allora ci si chiede come mai di Virginia Raggi si sapevano vita, morte e miracoli, ma dei guai dei comuni Pd i media non ne parlano.
La senatrice del M5S Paola Taverna si è posta la stessa domanda su Facebook: “Sono stati arrestati questa mattina due funzionari e un dirigente del comune di Milano. Il comune di Sala. Corruzione e concussione. Ma com’è che i giornali hanno sempre in bocca la Raggi e delle abbuffate che si fanno a Milano non ne parla nessuno?”, ha scritto.

Corruzione a Palazzo Marino, arrestati tre dipendenti del Comune di Milano

La cronaca dei fatti da Il Giorno:
“Corruzione nelle gare d’appalto, arrestati due dirigenti e un funzionario del Comune di Milano. Le manette sono scattate al termine di un’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Giulia Perrotti e dal pm Luca Poniz, condotta dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere, collegate all’inchiesta che già nel 2015 aveva messo in imbarazzo il Comune, sono state disposte dal gip Alfonsa Maria Ferraro,
Secondo l’accusa, i tre dipendenti di Palazzo Marino avrebbero pilotato l’aggiudicazione di alcune gare di appalto bandite dal Comune a favore del Consorzio Milanese scarl e delle imprese sue associate. In un’occasione, uno degli arrestati avrebbe intascato da un imprenditore una tangente in contanti da 100mila euro e un orologio del valore di 11mila euro, in cambio di certificazioni di edilizia pubblica. Un altro funzionario, invece, avrebbe garantito l’aggiudicazione di un lotto di un bando di gara a una società di cui uno dei soci aveva messo gratuitamente a disposizione le maestranze per lavori di ristrutturazione nel centro estetico di proprietà della figlia dello stesso funzionario. Il bando, relativo all”ottenimento del certificato di idoneità statica degli edifici scolastici cittadinì, sarebbe stato oggetto di una vera e propria pianificazione a tavolino tra imprenditori interessati e dirigenti comunali, una sorta di spartizione che sarebbe avvenuta tra il 2011 e il 2013, come emerso nelle intercettazioni.”
Episodi che "si inseriscono in un contesto di numerose e endemiche corruttele che governavano e verosimilmente continuano a governare l'assegnazione degli appalti all'interno del Comune di Milano", come ha scritto il gip Ferraro nell'ordinanza di custodia cautelare a carico di uno degli arrestati. "Gli elementi indiziari acquisiti evidenziano infatti - si legge ancora nell'ordinanza - un sistema nel quale ogni dipendente pubblico, titolare di un ruolo che attribuisce un potere, strumentalizza la funzione pubblica a interessi personali con modalità che variano a seconda delle situazioni". Nell'ambito dell'inchiesta sono indagate anche due società per la violazione della legge 231 del 2001 sulla responsabilità delle società per reati commessi dai dipendenti.
SALA: SUBITO SOSPESI -  "Sono fatti che si rifanno ad anni fa. I dirigenti erano stati spostati in uffici in cui non avevano più nessun contatto con l'esterno e non si occupavano di gare. A questo punto con la notizia di stamattina, sono stati sospesi". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. "Il comune sta vigilando il più possibile - aggiunge il sindaco - ovviamente questa è una inchiesta aperta da parecchio tempo che nel 2015 aveva avuto un momento importante con degli arresti". A chi osserva che l'ex sindaco della città  Giuliano Pisapia parlo' a suo tempo di 'quattro mele marce' Sala replica che "la vigilanza non è mai sufficiente perché da quanto capiamo ci sono altri coinvolti", ma bisognerà  aspettare gli atti per capire di più¹. "Certamente il Comune - sottolinea - si farà  poi parte attiva per tutelare la sua immagine e i suoi diritti rispetto a questi dipendenti, qualora fossero condannati".

fonte: http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/corruzione-dipendenti-comunali-arrestati-1.3015162
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"10 euro se ti iscrivi al Pd". Un nuovo scandalo travolge i dem. Ecco il video della vergogna

"10 euro e la tessera del Pd è comprata". Il video di Repubblica, girato con telecamera nascosta a Miano, quartiere popolare dell'area nord di Napoli, è una bomba che deflagra in un partito già fiaccato dagli scandali giudiziari e dalle divisioni interne.


Nell'ultimo giorno utile per il tesseramento al Partito democratico si vedono chiaramente scene di comopravendita delle tessere. "Solo la carta d'identità - dice una voce fuoricampo nel video di Repubblica - i dieci euro ve li danno loro".
Una signora dà le indicazioni ai "militanti" del Pd per iscriversi e rinnovare la tessera del Partito democratico in vista del congresso nazionale dove Matteo Renzi, Michele Emiliano e Andrea Orlando si sfideranno per prendere la leadership del partito. In piazza Regina Elena, in un quartiere popolare ad alta densità di camorra, più di un centinaio di persone fanno la spola all'esterno della sede di un'associazione. C'è un via vai di persone. E di soldi. 10 euro è la quota che il Pd chiede per rinnovare l'iscrizione"I dieci euro - spiega la signora nel video di Repubblica - ve li darà Michel all'interno. Se la vede lui". Michel è Michel Di Prisco, l'ex vicepresidente della Municipalità finito al centro dello scandalo delle primarie del 2011 per il Comune. "Entrate - dice ancora la signore - stanno dando 10 euro a persona. Non li cacciamo noi, non ci vanno in tasca. Vanno al partito". Tra gli organizzatori di questo sistema clientelare c'è anche un certo "don Gennaro". A lui spetta il compito di coordinare le operazione di tesseramento per "il partito di Michel, il nostro consigliere di quartiere".

Dopo il caos scoppiato nel capoluogo campano, il Pd è corso ai ripari inviando Emanuele Fiano a Napoli in qualità di "osservatore". Dovrà vigilare sul tesseramento. "Nelle situazioni denunciate e circoscritte - spiegano fonti del Nazareno - si congela il tesseramento o lo si annulla se palesemente non in linea con le regole". Le regole del Pd prevedono che le verifiche siano fatte sul tesseramento, provincia per provincia. E il tesseramento è valido solo quando viene certificato dalle commissioni per il congresso. Graziella Pagano ex senatrice ed europarlamentare, è stata scelta dal segretario regionale campano, Assunta Tartaglione, per monitorare su Miano. "Gli episodi riportati dalla stampa sono di una gravità estrema - ha commentato la Tartaglione - inficiano il regolare svolgimento del tesseramento e ledono pesantemente l'immagine del partito".

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mercoledì 20 dicembre 2017

“Ma sapete che la Boschi deve ancora…” Boom: un’altra menzogna? Così De Bortoli seppellisce definitivamente l’amichetta di Renzi

Federico Ghizzoni, in commissione banche, ha di fatto confermato la versione di Ferruccio De Bortoli sul caso Banca Etruria, Maria Elena Boschi e sull’azione dell’allora ministra per chiedere all’ex ad di Unicredit di acquisire l’istituto. E, su Facebook, De Bortoli ringrazia Ghizzoni “per aver confermato la richiesta” della Boschi. Dunque aggiunge: “Era giusto che l’opinione pubblica lo sapesse e che lo sapessero in particolare gli azionisti”. Ma De Bortoli, soprattutto, aggiunge: “Attendo l’azione civile di cui ho sentito finora parlare, senza aver ricevuto alcun atto. Attendo l’azione civile di cui ho sentito finora parlare, senza aver ricevuto alcun atto. Aspettando che sia il Tribunale a dire l’ultima parola credo che la penultima l’abbia già detta Ghizzoni”. Insomma, De Bortoli – sibillino – rivela che la Boschi non ha ancora agito in sede civile: proprio come ai tempi della querela, annunciata più di sei mesi fa e putacaso mai presentata…




Fedeli, ignoranza senza limiti! Così l’analfabeta ammazza in pubblico la lingua italiana: roba da prima elementare!

Ancora lei, ancora Valeria Fedeli. Dopo la clamorosa gaffe del congiuntivo sbagliato – in una lettera pubblicata sul Corriere della Sera – la ministra dell’Istruzione senza laurea colpisce ancora. Già, perché come si sente in questo video – rilanciato su Twitter da nonleggerlo – con l’italiano ha diversi problemi. Questa volta, dalla bocca, le esce: “…percorsi di assistenza sempre più migliori“. Tragicomica.


VITTORIA DI VIRGINIA RAGGI! Roma: Pm chiede archiviazione Raggi per la querela dell'azienda di..

(ANSA) - ROMA - La procura di Roma ha chiesto l'archiviazione della querela per diffamazione contro Virginia Raggi presentata da Francesco Alvaro, ex commissario Farmacap, in merito a quanto postato dalla sindaca, all'epoca dei fatti consigliera comunale, a proposito della violazione di norme relativa all'appalto per la gestione dell'asilo nido di via Bossi. Il pm Nadia Plastina, nel motivare la richiesta di archiviazione, ha sostenuto che la querela per diffamazione è destituita di fondamento. (ANSA).

Fonte: http://www.ansa.it/lazio/notizie/2017/02/02/roma-pm-chiede-archiviazione-raggi-per-querela-farmacap_0b4025ce-9128-4860-9b12-3ee9bb12c843.html

SCANDALO PENSIONI D’ORO, INDOVINATE CHI C’E’ AL PRIMO POSTO CON 31.411 EURO AL MESE?

Tito Boeri ha lanciato l’allarme: “I vitalizi dei parlamentari sono quasi il doppio di quanto sarebbe giustificato alla luce dei contributi versati”. Si risparmierebbero circa 76 milioni l’anno se si portassero le pensioni dei parlamentari a valori normali, applicando il sistema contributivo si avrebbe un risparmio di circa un miliardo e 457 milioni sui primi 10 anni (oltre 100 milioni all’ anno). Il meccanismo dovrebbe essere applicato non solo ai parlamentari ma anche ai consiglieri regionali.

L’elenco – Il quotidiano Il Tempo in edicola oggi, pubblica di queste pensioni d’oro, fa i nomi e i cognomi dei parlamentari super fortunati. Luciano Violante percepisce un vitalizio di 9.363 euro al mese,Giuliano Amato arriva a 31.411 euro al mese, Walter Veltroni ogni mese incassa 5.373, Massimo D’ Alema appena 90 euro in meno del suo storico rivale. Marco Pannella porta a casa una pensione da 5.691 euro al mese. Percepisce il vitalizio anche l’ ex presidente della CameraGianfranco Fini (5.614 euro). Poi Prodi (2.864), Rodotà (4.684) e Franco Marini (5.800 Irene Pivetti dal 2013, ovvero da quando aveva solo 50 anni, percepisce 6.203 euro al mese. Alfonso Pecoraro Scanio, deputato dal 1992 al 2008, riceve 8.836 euro al mese da quando aveva 49 anni. AVittorio Sgarbi per essere rimasto in carica per 4 legislature riceve 8.455 euro. Rosa Russo Iervolino, parlamentare per oltre 20 anni e più volte Ministro, riceve mensilmente il suo assegno da circa 5400 euro netti. Pensionata a 41 anni e con un assegno di 8.455 euro: accade a Claudia Lombardo, definita Miss Vitalizio d’ oro. Gianni De Michelis, percepisce 5.800 euro netti al mese

“CON IL SUO CURRICULUM NON VERREBBE ASSUNTO NEMMENO A SERVIR COLAZIONI”: POLETTI MASSACRATO DA UN GIOVANE AVVOCATO COSTRETTO AD EMIGRARE ALL’ESTERO. LEGGI E CONDIVIDI

Questa ė la lettera scritta da un ragazzo barese al ministro Poletti:
“Sig. Perito agrario Poletti (eh si,/ in un Paese che richiede la laurea/ anche per servire caffè in un bar, Lei e’ l’ennesimo caso di non laureato che raggiunge poltrone d’oro, vertici di rappresentanza delle istituzioni e stipendi pazzeschi), ho dato un’occhiata al suo curriculum e le garantisco che lei non verrebbe assunto neanche all’Arlington Hotel della mia Dublino a servire colazioni come io, giovane avvocato laureatomi in Italia, ho fatto per pagare le spese di sopravvivenza in un Paese straniero che mi ha dato una possibilità che il Suo Paese mi ha negato.
Lei, ministro del lavoro, il lavoro non sa neanche cosa sia, lei che non ha lavorato neanche un giorno della sua vita (il suo cv parla chiaro). Lei, che si rallegra di non avere tra i piedi gente come me, non ha la piu’ pallida idea di quanto lei sia un miracolato. Lei non sa, perito agrario Poletti, che dietro ogni ragazzo che si trasferisce all’estero, ci sono una madre e un padre che piangono QUOTIDIANAMENTE la mancanza del figlio, c’e’ una sorella da vedere solo un paio di volte all’anno, degli amici da vedere solo su “facetime” e i cui figli probabilmente non ti riconosceranno mai come “zio”, c’e’ una sofferenza lancinante con la quale ci si abitua a convivere e che diventa poi quasi naturale e parte del tuo benessere/malessere quotidiano.
Il Suo, perito agrario Poletti, e’ un paese morto, finito, senza presente ne’ tanto meno futuro e lo e’ anche per colpa sua e di chi l’ha preceduto. Chi e’ Lei per parlare a noi, figli e fratelli d’Italia residenti all’estero, con arroganza, con spocchia, con offese e mancando del più basilare rispetto che il suo status di persona, oltre al suo status di ministro, richiederebbe?! O forse pensa che le sue pensioni d’oro, i suoi stipendi da favola possano consentirle tutto questo nei confronti di ragazzi, in molti casi più titolati, preparati e competenti di lei?!
Ha mai provato a sostenere un colloquio in inglese? Ha mai scoperto quanto bello, duro e difficile sia conoscere tre lingue e lavorare in realtà multiculturali? Ha mai avuto la sensazione di sentirsi impotente quando le parlano in una lingua che non e’ sua e ha difficoltà a comprenderla al 100%? Questo lei, perito agrario Poletti, non lo sa e non lo saprà mai. E’ per questo che il suo ego le permette di offendere 100.000 ragazze e ragazzi che l’unica cosa che condividono con lei e’ la cittadinanza italiana.
Lei e’ l’emblema di una classe politica e partitica totalmente sconnessa con la realtà, totalmente avulsa dal tessuto sociale che le porcate sue e dei suoi amici “compagni” hanno contribuito a generare. Io, e gli altri 99.999 ragazzi che siamo scappati all’estero dovremmo essere un problema che dovrebbe toglierle il sonno, lei dovrebbe fare in modo che questa gente possa tornare a casa, creare condizioni di lavoro e di stabilita’ economica che possano permettere a 100.000 mamme di non piangere più per la lontananza dei figli.
Lei, perito agrario Poletti, padre dei voucher e del precariato, e’ il colpevole di questo esodo epocale e quasi senza precedenti di questa gente che lei vorrebbe fuori dalle palle.
Si sciacqui la bocca, perito agrario Poletti, prima di parlare di gente che parla piu lingue di lei, che ha avuto il coraggio di non accontentarsi, e di cercare altrove ciò che uno stato che fa davvero lo stato avrebbe dovuto garantire al proprio interno.
E si tolga rapidamente dai coglioni per favore, prima lo farà e prima questo paese, visto dalla fredda e super accogliente Irlanda, sembrerà più bello e gentile. Firmato da uno di quelli che lei vorrebbe fuori dalle palle”.
Dedicato ai Paraculi, figli di Papà e porta borse della Politica italiana .
Domenico Gatti


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